Author’s note:
per quelli che mi seguono da un po’: forse
questa ficcy vi sembrerà molto simile a un’altra
(sempre scritta di mio pugno,
per cui non è plagio, spero! *_*), come forma: i
pensieri/parole di uno, Hermione dall'altra parte,... ma in
realtà è profondamente diversa.
Spero
che vi possa piacere ugualmente!
Grazie
in anticipo a quelli che leggeranno o recensiranno!
Freddo
Il ragazzo era avvolto da un mantello
scuro, e una maschera
argentata gli copriva il volto.
Come molti erano i mantelli quella
sera, e molte le maschere argentate.
Perché quella era una
notte speciale, un epico duello era in
corso fra Auror e Mangiamorte.
Le due schiere si erano fronteggiate
a lungo in una
guerriglia che aveva avuto il suo apice in quella sera, in quella
città,
in quella Londra.
Una giovane Auror sbatté
violentemente contro la parete di una
casa, la sua bacchetta volata chissà dove. La ragazza rimase
impietrita,
mentre l’artefice del suo doloroso volo si avvicinava,
sibilando parole astiose
contro di lei.
"Quante
volte ti sei creduta superiore a noi, piccola
Mezzosangue?
Migliore
di noi, solo perché sapevi svolgere i tuoi compitini
alla perfezione…
Oh,
ma ora a cosa ti servono le lodi dei professori?
Sono
utili, adesso?"
La ragazza non rispose, troppo
timorosa di scatenare una
furia incontenibile in quello che riconosceva come suo ex compagno di
scuola,
che ora le stava puntando la bacchetta direttamente contro.
"No!
Ora non ti serviranno.
Perché
sei in trappola.
Il
muro è ruvido, e tu lo senti benissimo…
E
i tuoi amichetti non sono qui a proteggerti.
Merito
della mia bacchetta.
Che
dici, me la merito una ‘E’ ?"
La giovane donna cominciò
a tremare, una paura irrazionale
scatenata dalle parole dell’incappucciato.
"Senti
freddo, vero?
Lo
senti, che passa per gli spifferi del tuo castello
ideale?
Vedo
come tremi.
E
leggo la paura nei tuoi occhi."
Si fermò, abbassando la
bacchetta e facendo apparire un
sorriso sensuale.
"Non
ti preoccupare, piccola.
Non
userò l’anatema che uccide contro un
così bel visino…
Sarebbe
farti un favore.
E
io non voglio farne, a nessuno."
Nel dire queste parole le si era
avvicinato, carezzando con la mano
pallida la tenera guancia della ragazza, che rimase come pietrificata
dal gesto
non meno che dal tono, dal cambiamento rapido avvenuto in quattro
frasi. Si
allontanò brusco, voltandole le spalle.
Si fermò, come colpito da
un pensiero.
"Hai
paura di morire?" chiese senza voltarsi.
"Sì" rispose lei in un
soffio, a malapena udibile.
"Piccolo,
imperdonabile errore!" rise il giovane voltando un
poco la testa. "Un
piccolo segno rosso sui tuoi compitini...
È
la vita, che devi temere." aggiunse in un mormorio,
allontanandosi e scomparendo nel tumulto della battaglia.
Hermione Granger, Auror da pochi
mesi, non capiva.
Non capiva il senso di quelle parole
che le erano state
sputate addosso con tanto disprezzo.
Non capiva soprattutto cosa avesse
spinto quel Mangiamorte - Blaise Zabini, ora l'aveva riconosciuto - a
risparmiarla, quando già era in suo possesso, la bacchetta
lontana.
Ma quando, fra i tanti corpi che
quella sera erano caduti vide
anche quelli dei suoi amici, allora comprese.
Comprese quello che il giovane nemico
aveva sottinteso nel
suo gesto.
Perché non sapeva quanto
sarebbe sopravvissuta al dolore.
Note:
Se invece non sapete a cosa mi riferivo nelle note
iniziali, vi rimando a leggere una delle mie prime fiction,
Giratempo!
Per
quanto riguarda questa… è un po’ di
tempo che volevo
scrivere qualcosa che avesse per protagonisti Blaise ed Hermione, e
alla fine
stanotte è venuta fuori ‘sta cosa qua… non credo che avrà mai un seguito, però...
non voglio commettere un’eresia, ma non
vi sembra che questo Blaise un po’ rancoroso ha qualcosa
anche di Bellatrix??
Recensite, recensite!
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