fine di un amore
Una sera come tante ..una telefonata, un appuntamento.
indosso un bel vestito aderente che
esalta le forme del mio corpo, sono truccata, il rossetto è
rosso fuoco. lui lo conosco appena, è elegante e dai modi
raffinati, mi parla della sua vita, del suo lavoro e poi a volte si
zittisce e mi osserva rapito senza fiatare.
Stiamo cenando in un bel
ristorante, la candela lentamente si consuma come il tempo della nostra
vita. Non penso a nulla, muovo la forchetta per portare il cibo alla
bocca, nel cuore ho solo malinconia.
Cosa sto facendo?
Perchè sono qui con uno sconosciuto? Il mio amore è
lontano, in questo momento è a casa con sua moglie e non
può sapere quanto male mi sto facendo, quanto dolore sto
ingoiando.
E'pura rabbia. Se mi ami devi
lasciarla! Voglio stare con te! Quelle parole che ho pronunciato poche
ore prima le sento ancora dentro la mia testa e non vogliono andarsene.
Lo amo, ma lui forse non mi ama. Lui è con lei.
L'uomo che mi sta di fronte mi
chiede se va tutto bene. Rispondo con aria assente e sfodero un sorriso
per mascherare l'amarezza.
E' una cazzata. ci stiamo alzando, vado in bagno e mi guardo allo specchio impaurita.
Cosa voglio davvero? i miei occhi trattengono le lacrime e la nausea mi assale.
Aldo non mi merita. Sto con lui
quattro anni, quattro anni d'amore, di adorazione, è stato tutto
per me ma non mi sono mai sentita ricambiata totalmente. Ho dato, ho
dato, ho dato...ma cosa ho ricevuto? Sono l'altra, quella che aspetta,
quella che non può avere più di tanto, che aspetta con
trepidizione un messaggio o una telefonata.
Voglio stare con te. Alzarmi con
te, passeggiare in mezzo alla gente, fare una vacanza, non voglio
più nascondermi come se fossi una ladra.
Non è possibile...quella risposta mi è entrata dentro come una lama nel cuore.
Figlio di puttana. Dov'è il tuo amore? Dimmelo.
Rabbia.
Esco dal bagno sbattendo la porta, rabbia, rabbia, rabbia..la respiro.
Lui mi aspetta, usciamo e nella notte mi abbraccia, mi stordisce.
Vuole portami a letto, vuole scoparmi, è un uomo.
Non ci sono stelle e disperatamente
cerco di trovarne una, una soltanto che possa aiutarmi, una stella per
sentirmi meno sola in questa notte, in queste braccia che non conosco.
Saliamo in macchina e poco dopo
stiamo sfrecciando verso la costa, vedo mare in lontananza e mille luci
accese come fiamme ardono.
Dove mi porti? Chiedo con un filo di voce.
Lui sorride e mi chiede se ho voglia di salire a casa sua dove possiamo stare più comodi.
ok, va bene. Rispondo a bassa voce.
Sono una pazza. Non va bene. No, non va bene.
Mi sto facendo del male. Sto tradendo non soltanto Aldo ma anche me stessa e ho paura.
continua...
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