Forse che i sogni sono realtà.

di _Occhi blu_
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Ho ucciso mio marito ma nessuno lo sa, penserete che sono una stupida a scriverlo ma non posso mica dirlo a qualcuno.

Il quadernetto lo nascondo nel guanciale del mio cuscino nella speranza che non lo troveranno mai.

Perchè l'ho ucciso?

Ero stanca delle sue assenze continue, ero gelosa, e lui aveva un'amante, bella, giovane, una modella, non mi amava più.

Lessi tutti i messaggi, l'amava, non potevo sopportarlo.

Sono stata furba però, lo impiccai di notte, la corda era appesa al lampadario sopra il letto, sembrava proprio un suicidio, era tutto perfetto. Se ne andasse all'inferno, lei e la bella amante.

Avevo ancora il suo cellulare, quindi mi diedi appuntamento con la ragazza mettendomi nei panni di mio marito. La buttai giù dal fiume, era notte fonda, la strada era deserta e il giorno prima mi assicurai che non ci fossero telecamere che potessero riprendere l'omicidio.

Recitai l'addolorata vedova di turno, ero brava, molto brava.

Il caso si chiuse come suicidio per entrambi, naturalmente separatamente dato che nessuno sapeva della storia tra i due.

Il commisario Craghton mi interrogò, improvvisai lacrime di coccodrillo, credette a tutto.

Dopo cinque mesi di pace, tornai a casa dalla spesa e mi ritrovai tutto sottosopra, e lì ebbi paura.

Andai subito in camera da letto per controllare che il quadernetto fosse al suo posto, non c'era.

Uscì di casa e mi ritrovai circondata, qualche impiccione scontento aveva capito tutto e sono stata incastrata. Si chiamava Paolo Bouth, un poliziotto appena sfornato, aveva capito che non era un suicidio quello e si fece il servizio per avere il permesso di perquisizione.

Aveva trovato il quaderno e tutto era venuto a galla, era nella merda.

Mi ritrovai con le manette strette ai polsi, poi mio marito mi svegliò, era mattina.

SPAZIO AUTORE: E' una cagata lo so, volevo fare una cosa così :DD




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