Non ho molto da dire a
riguardo, se non che è stata scritta per la meravigliosa
community 1frase
su LJ (checkatela, ne vale la pena! <3) e che... boh, con 1frase
mi escono tutte robe pseudo-fluff (per quanto l'IronFrost possa essere
pseudo-fluff °_°). Tutto sommato mi piace, dai
<3, altrimenti ora non sarebbe qui, esposta ai vostri occhi
malvagi (?), nella speranza che qualcuno mi lasci un commento e mi
faccia sapere cosa ne pensa. Dài, sono appena tornata
dall'Inghilterra, fatemi questo piacere BD Ciò detto, per
chi non lo sapesse i Doombots sono degli automi che Doctor Doom manda
in battaglia al proprio posto, per evitare di farsi coinvolgere nei
momenti più rischiosi (fanno il lavoro sporco, per farla
breve #pattaiDoombots). L'ambientazione è imprecisata,
diciamo che si tratta di un ipotetico Mondo Perfetto In Cui Loki Fa
Parte Dei Vendicatori (perché gli gira, ovvero
perché va a suo vantaggio) E Scopa Tony (MPLVST, abbreviato
<3). Questo ipotetico Mondo potrebbe ricomparire spesso - anzi,
per la verità potrebbe diventare una serie di one-shot
IronFrost. Hm.
_______________
Home
Where home
shouldn’t be
#10
– Pazzia
Accogliere Loki tra i vendicatori non era una pazzia –
qualcosa di molto stupido e altamente sconsigliabile, senza dubbio, ma
non peggio
di quanto non avessero fatto in passato; per lui, la vera pazzia era
stata
permettergli di convivere con loro alla Stark Tower, la sua
Stark Tower.
#42 –
Volontà
«Non dipende dalla tua volontà, Stark,»
ribatté Fury,
scrutandolo in cagnesco con quel suo terrificante unico occhio, quando
Tony
espresse la sua opinione in merito «tu limitati a fare come
ti dico, chiaro?»
#14 – Indifferenza
Loki non dava l’impressione di volergli tagliare la gola;
in realtà sembrava più indifferente che psicotico
come di consueto, mentre
Tony, suo malgrado, lo scortava attraverso il corridoio verso quella
che
sarebbe stata la sua stanza.
#46 – Risposta
«Se potessi evitare di ammazzarci tutti nel sonno, lo
apprezzeremmo molto» commentò Tony, caustico,
nell’allungargli le chiavi della
camera; dal momento che il semidio non l’aveva degnato della
minima attenzione
dacché Fury li aveva lasciati soli, dopo averlo incaricato
di mostrare
all’ospite la sua nuova dimora, l’uomo quasi
sussultò quando Loki, prese le
chiavi, replicò a bassa voce: «Ti
ringrazio».
#38 – Promessa
«Sei sicuro di essere Loki,
lo stesso Loki a cui non dispiacerebbe strapparmi le interiora e darle
ai
cani?» balbettò Tony, sgomento; il semidio parve
quasi soppesare le sue parole, come
se stesse davvero prendendo in
considerazione la possibilità di trucidarlo come suggerito,
poi ribatté con
freddezza: «Se è questo che ti preoccupa, Stark,
ti prometto che non verrò a
tormentare il tuo sonno armato di pugnale».
#26 – Parole
Quando rispose, la voce dell’uomo vibrava di una risata
sonora, ma stillante un’intensa amarezza:
«Perdonami se non ti credo, ma tu sei
solo parole, Loki, e ognuna di esse è una
menzogna».
#32 – Ricordi
Conservava ricordi ancora troppo vividi – una finestra
che si spaccava sotto il suo peso, edifici distrutti, persone innocenti
massacrate con brutalità, un mazzo di carte macchiato di
sangue – per poter
anche solo tentare di accordargli fiducia.
#43 – Facile
«Hai ragione: sarebbe così facile, per me,
eliminarvi uno
a uno nella vostra stessa dimora,» ammise Loki, con la
casualità di chi stia parlando
del tempo «ma, credimi, sarebbe ancora più facile
liberarmi di nemici molto più
minacciosi, con l’aiuto dei vendicatori e dello
S.H.I.E.L.D.».
#18 – Limite
C’era un limite anche all’assurdità, ma
su Asgard
dovevano avere altre usanze, oppure era Loki a essere particolarmente
folle –
non che Tony l’avesse mai messo in dubbio; da una parte,
però, era costretto ad
ammettere che la proposta di una collaborazione tra lui e i vendicatori
contro
gli altri supercattivi in circolazione sarebbe stata una linea
d’azione molto
vantaggiosa per lui e non riusciva a bocciare l’opzione che
potesse essere
davvero onesto.
#02 – Seconda
volta
Quella fu la prima volta in cui Loki gli rivolse la
parola durante il suo soggiorno presso la Stark Tower; la seconda fu
quando,
dopo due settimane di permanenza nella torre, Fury decise che il modo
migliore
per testare la sua sincerità era coinvolgerlo in un
combattimento.
#03 – Uomo
Tony non aveva mai provato con tanta devastante violenza
la sensazione di essere solo un uomo, un mortale, in presenza di un
essere
superiore, come nel momento in cui la magia di Loki avvolse nei suoi
tentacoli
verdastri un Doombot e lo strangolò, causandone
l’esplosione, come lui avrebbe
potuto strizzare una lattina vuota.
#35 – Braccia
La prima cosa che vide, una volta che la polvere
sollevata dalla distruzione dell’automa si fu diradata,
furono le braccia del
semidio, protese verso di lui, steso sull’asfalto,
immobilizzato dall’armatura,
che era stata resa inservibile dai proiettili del Doombot.
#12 – Vita
Fu allora – mentre Loki lo aiutava a levarsi in piedi
come se, nonostante il Mark VII, non avesse alcun peso – che
Tony si rese conto
appieno che gli aveva appena salvato la vita.
#48 – Insieme
«Insieme, Stark,» disse il semidio, con quella
particolare inflessione nella voce gelida che gli conferiva
l’autorità di chi
stia dando un ordine «non mi servi a niente senza una
strategia che combini le
nostre forze».
#29 – Credere
Tony annuì con decisione, borbottò
«Sì, insieme», ancora
sconvolto dalla forza di cui Loki aveva appena dato prova, mentre lui
stentava
a rimanere vivo, e si accorse che gli credeva per davvero, ora.
#13 – Noia
Fatta eccezione per Thor, nessuno si lamentava che Loki
trascorresse il suo tempo in camera e ne uscisse soltanto quando nessun
altro
era nei paraggi; al principio anche Tony aveva accettato con sollievo
quel
compromesso, ma poi era diventato curioso – anche se si
ostinava a ripetersi
che era stata in buona parte la noia, qualche giorno dopo che il
semidio
l’aveva salvato, a spingerlo nel corridoio dove si trovava la
sua stanza.
#23 – Cielo
Quando Loki rispose «Avanti» al suo bussare e Tony
aprì
la porta, lo trovò seduto sul davanzale della finestra che
occupava una parete
quasi per intero, intento a rimirare il cielo al di là del
vetro.
#24 – Nero
Le luci erano spente, ma Tony comprese davvero quanto
fosse fitta la cappa di nero che lo circondava solo
nell’istante in cui il semidio
si volse a guardarlo e trafisse l’oscurità con i
suoi occhi verdeazzurri.
#09 – Notte
«È notte, Stark,» commentò
Loki, valutandolo con cura con
quel suo sguardo affilato «ritieni sia il momento adatto per
venire a farmi
visita?»
#07 – Attesa
«Mi annoiavo» replicò prontamente Tony
– troppo
prontamente, come chi si sforzi di auto convincersi «e, se
avessi aspettato che
fossi tu a fare amicizia, avrei dovuto rischiare la vita qualche altra
volta solo
per scambiare due parole».
#28 – Posto
Nonostante si fosse presentato da lui davvero
solo perché Steve era fuori
città, impegnato in una missione, e lui non poteva
divertirsi a nascondergli le
mutande, il semidio lo esaminò con estrema attenzione prima
di ammiccare verso
il posto accanto a lui, senza parlare.
#17 – Minuto
Di norma Tony non era in grado di rimanere in silenzio
per più di dieci secondi, ma tacere insieme a Loki era
diverso, piacevole, in
un certo senso, diverso dai soliti scambi di battute circa
l’obiettivo di
conquista della Terra del semidio e il proposito di fermarlo dei
vendicatori –
in realtà, però, era trascorso soltanto un minuto
dall’ultima volta che aveva
parlato, quando osservò: «Non trovi sia un tantino
da complessati non rivolgere
nemmeno la parola ai tuoi nuovi alleati?»
#41 – Rivelazione
Con il tempo, Tony scoprì che Loki non era molto loquace,
per quanto abile potesse essere con l’arte oratoria; tendeva
a esprimersi per
mezzo di silenzi e sguardi che, giorno dopo giorno, gli sembrava sempre
più
semplice riconoscere, ma sempre più difficile interpretare.
#45 – Fuoco
Di conseguenza, quando una notte il semidio afferrò due
lembi della sua maglietta, lo trasse a sé e lo
baciò, Tony non era sicuro di
avere capito bene, ma non aveva importanza – niente aveva
più importanza del fuoco
che lo consumava dentro, mentre le mani di Loki erano gelide.
#19 – Cuore
Gli chiese perché, il semidio gli rifilò
un’occhiata dal
significato incomprensibile da sotto le palpebre socchiuse, fece
aderire il
palmo al reattore arc e distese le dita per riuscire a comprenderlo
interamente
in una sola mano, poi la sua voce giunse esalata a fior di labbra da
qualche
parte nelle profondità del nulla più desertico:
«Tu dovresti saperlo, Stark:
dopotutto non hai cuore, solo una macchina che ti tiene in
vita».
#39 – Speranza
Finalmente Tony comprese perché quell’affermazione
lo
turbasse a tal punto: mancava del più insignificante
brandello di speranza.
#44 – Terrore
Era ben consapevole di parlare spesso a sproposito, ma
non se ne era mai preoccupato troppo; quando però
commentò «Così parlò colui
che aveva tentato di fare fuori il fratello e conquistare il
mondo» e Loki
scattò come un serpente infuriato per fulminarlo con lo
sguardo, per la prima
volta temette di essersi spinto
troppo oltre.
#40 – Buco
«Non sai nulla di me; non osare pretendere il
contrario»
sibilò il semidio in tono minaccioso, ma nei suoi occhi si
rifletteva non un
buco, bensì una voragine di tenebre, e Tony non
poté trattenersi
dall’insistere: «Allora perché non mi
spieghi?»
#20 – Fede
Non quella notte, non la notte successiva, non quella
dopo ancora; Tony trascorse ognuna di esse nella sua camera, nel suo
letto,
sotto le sue lenzuola, ma non una volta Loki accennò a voler
rispondere a
quella domanda – era lui, adesso, a non avere fede.
#34 – Peggio
«Ehi, anche io ho avuto i miei problemi familiari: mio
padre beveva troppo e io non andavo abbastanza bene per lui, cosa ha
fatto il
tuo?» fu Tony a riesumare l’argomento, in uno
slancio di sincerità dal profondo
del suo animo masochista; stranamente, il semidio scelse di non
ucciderlo, ma
di ribattere in tono controllato, senza una sola punta della rabbia
della prima
volta che avevano affrontato quella conversazione: «Peggio,
se vuoi perdonarmi
l’immodestia: ha raccolto un mostro e l’ha
cresciuto nella dimora degli dei,
convincendolo di essere uno di loro».
#01 – Anima
Fece una pausa: «Ma il mostro era destinato a venire alla
luce, prima o dopo, e così è stato –
sono destinato a uccidere Thor, tutto qui»
e c’era così tanta anima
in quella
voce che Tony si domandò come nessuno se ne fosse mai reso
conto, prima.
#05 – Preghiera
Un’anima che pregava per un po’
d’attenzione, per essere
ascoltata, anche solo una volta, un’anima a cui nessuno dava
importanza,
un’anima che avrebbe potuto essere la sua, se non avesse
incontrato Pepper,
Rhodey e i vendicatori.
#33 – Morte
«Mostramelo» fu la sua unica replica, asciutta,
impersonale; Loki divenne di pietra, poi di colpo il suo volto perse
colore e
altrettanto velocemente lo riacquistò, un’intensa
sfumatura blu notte su cui
spiccava un intricato arabesco di disegni di una tinta più
scura – e gli occhi,
occhi scarlatti che sembravano gli occhi della morte, ma che in
realtà erano
quelli del semidio, di Loki, e Tony lo sapeva.
#30 – Lontano
Ma forse era il semidio a non saperlo, perché il suo
sguardo appariva distante, lontano miglia, pianeti, galassie,
dimensioni, così
lontano che Tony provò l’urgenza improvvisa di
baciarlo e riportarlo lì con
lui.
#16 – Stelle
La pelle di Loki aveva la consistenza della coda di
ghiaccio delle stelle comete: Tony aveva l’impressione che
una miriade di
minuscoli aghi si stessero conficcando nel suo corpo, mentre lo
afferrava per
le braccia e lo trascinava lungo disteso sotto di sé,
tormentando la sua bocca
congelata con i denti e la lingua – aveva anche il sapore
delle stelle; se mai
ne avesse assaggiata una, era certo che avrebbe avuto quella
consistenza.
#27 – Uccidere
Ripresosi dallo stupore iniziale, il semidio interruppe
il bacio e strattonò il colletto della sua camicia come se
non riuscisse a
credere che non si era sbriciolato a contatto con lui –
«Avresti potuto morire,
Stark: non sapevo se il tocco di uno jotun mezzosangue sarebbe stato in
grado
di uccidere un uomo».
#36 – Elettricità
«Ora lo sai, giusto?» Tony, per una volta, non
aveva
alcun interesse a indulgere in una discussione; ai frammenti di
ghiaccio si
erano aggiunte delle scariche elettriche che lo facevano rabbrividire e
offuscavano la sua capacità di ragionamento – in
quella particolare
circostanza, baciare Loki era di gran lunga preferibile al parlargli, e
Tony
Stark faceva sempre quello che preferiva.
#22 – Pioggia
Dopo il primo istante di smarrimento, il semidio gli
strappò di dosso la camicia e fece scorrere le mani sul suo
petto muscoloso, ai
lati del reattore arc – e non era proprio come essere toccato
dal ghiaccio,
pensò Tony; più come essere accarezzato dalla
pioggia, una pioggia estremamente
seducente che lo faceva gemere e ansimare.
#15 – Letto
Il letto scricchiolava sotto il loro peso e Loki aveva la
pelle blu, ma ciò che davvero aveva importanza era
l’armonia con cui si
muovevano i loro corpi, quasi fossero stati creati complementari
– poi Tony quasi
attentò alla sua vita con la bottiglia del lubrificante e il
semidio alzò gli
occhi al cielo e minacciò di non concludere niente, ma
quell’istante di
perfetta euritmia andava oltre tutto il resto.
#21 – Estate
Era estate quando Thor bussò alla sua porta con Mjolnir
alla cintura e un’espressione truce, e Tony lo fece entrare
soltanto perché
buttarsi dalla finestra del cinquantaquattresimo piano sarebbe stato
stupido.
#11 – Fidanzamento
«Devi prenderti le tue responsabilità, Uomo di
Ferro»
annunciò il semidio, abbracciandolo da capo a piedi con
un’occhiata
estremamente seria, e Tony considerò che sembrava il
fratello premuroso di una
fanciulla che vada a offrire al promesso sposo la mano della parente
– una
considerazione quanto mai inquietante, notò subito dopo.
#47 – Chiaro
Solo qualche secondo più tardi realizzò che
ciò che a lui
sembrava per Thor era semplicemente chiaro, come la pelle di Loki contro la
sua, bronzea – doveva smettere di immaginarlo nudo qualsiasi
cosa facesse, in
particolare quando era con suo fratello,
si rimproverò mentre ad alta voce si giustificava
inorridito: «Non sapevo che i
semidei rimanessero incinti, lo giuro!»
#25 – Medico
A quelle parole Thor si bloccò, confuso, e lo
fissò come
se fosse lui ad avere bisogno di un medico – uno molto, molto
bravo – e non il
contrario, poi affermò in tono diplomatico: «Non
capisco di cosa tu stia
parlando, Tony Stark: io mi riferivo alla tua palese intenzione di
sposare mio
fratello».
#08 – Migliore
amico
Se anche l’avesse voluto, sarebbe stato troppo stupefatto
per ribattere alcunché, ma per fortuna in
quell’istante Loki fece il suo
ingresso nella stanza, le braccia incrociate al petto e lo sguardo
infuriato, e
comunicò a voce bassa e vibrante la sua ferma intenzione di
appendere Thor a un
muro per le palle – non lo disse esattamente così,
ma il significato era ovvio
–, senza mancare di specificare che il Dio del Tuono non era
e non sarebbe mai
stato suo fratello – più un migliore amico, si
ritrovò a pensare Tony, senza
particolare logica nella consequenzialità delle riflessioni,
il migliore amico
che anche lui avrebbe voluto.
#49 – Mente
«Su Asgard, frequentarsi
come stiamo facendo prevede l’intenzione di celebrare un
matrimonio» gli spiegò
Loki, più tardi, quando furono soli, ma a Tony non importava
più, perché
all’improvviso si era reso conto di essere invidioso
dell’affetto con cui Thor
trattava il fratello, nonostante tutto ciò che aveva fatto,
e Loki, per quanto
astuto e scaltro, non era capace di aprire la mente e vedere la propria
fortuna, ma solo di guardare a se stesso come a un mostro disprezzabile
ed
elemosinare odio, mentre avrebbe potuto avere tutto l’amore
del mondo.
#37 – Cellule
Ed era assurdo e frustrante che un uomo intelligente come
il semidio non volesse accorgersi di avere quel che invece lui
– l’eroe, colui
che se lo sarebbe meritato davvero, almeno in teoria –
riusciva a racimolare
solo a prezzo di grande fatica, e lo faceva sentire piccolo e debole e
inutile
perché pareva scritto nelle sue cellule che lui, Anthony
Stark, non avrebbe mai
potuto appoggiarsi a nessuno come Loki avrebbe sempre, sempre potuto
fare con
Thor.
#31 – Barca
Come una barca alla deriva, Tony era talmente trascinato
dalla corrente dei suoi pensieri contrastanti che si rese conto che il
semidio
stava tentando di attirare la sua attenzione solo quando questi lo
afferrò per
la manica e lo scosse con deliberata violenza –
«Gradirei essere ascoltato se
ti degno di rivolgerti la parola, Stark».
#50 – Strada
«Sei uno stupido,» ribatté a denti
stretti, domandandosi
per l’ennesima volta come potesse, Loki, non capire di avere
la strada spianata
verso l’amore altrui, quando lui non aveva che terra bruciata
intorno a sé
«come fai a non vedere quanto sei fortunato?»
#04 – Denaro
Se aveva creduto di coglierlo alla sprovvista, fu in
realtà Loki a prendere in contropiede lui, serrando le dita
sul bavero della
sua camicia per strattonarlo a una manciata di respiri dal suo viso
– «E
tu, allora, sei convinto che io sia qui per
i tuoi soldi, come tutti gli altri?»
#06 – Padrone
E forse erano stupidi entrambi, perché soltanto in quel
momento Tony si accorse che, a differenza di chiunque altro, era vero
che il
semidio non se n’era ancora andato; anche se
l’avrebbe definito più un padrone
che un migliore amico, pensò che poteva andare bene anche
così, dopotutto – e
poi si divertiva troppo quando Loki lasciava per
errore i giornali straripanti di foto che li ritraevano in
pose
equivocabili sulla scrivania di Fury.
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