Ero stanca, mi serviva solo qualcuno da amare, e che mi amasse.

di nickiminajgiastenarg
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Il mio sogno viene bloccato dalla mia sveglia che suona, quando dormo posso vivere in un mondo tutto mio, lì tutto è perfetto, ma ovviamente tutte le cose belle prima o poi finiscono. Stanca mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno, faccio una doccia e poi mi preparo per andare a scuola. Preferisco sempre coprire i miei lividi e non farli vedere mai a nessuno. Mi dirigo verso l'autobus, odio andarci, ma la scuola è abbastanza distante dalla mia casa, quindi devo prenderlo per forza. Prendo sempre i primi posti, perchè di solito gli ultimi posti sono occupati dalle cheerleader, e dai loro fidanzati. Rivolgo lo sguardo verso il cielo, le giornate stanno cambiando, finalmente sta arrivando l'estate! L'autobus si ferma, scendo per prima, per evitare che mi buttino per l'aria. Poso le mie cose nell'armadietto e poi mi dirigo il classe, non ho amici e amiche, sono sola, nessuno mi vuole essere amica, tutti hanno paura di mio padre, non ho una migliore amica di cui mi posso fidare, la mia migliore amica è scappata via quando è morta mia madre, quando avevo più bisogno di lei.. dopotutto la capisco, lei era presente una volta quando mio padre mi ha picchiata, e ha minacciato anche lei, è un essere così schifoso, lo ucciderei.. i miei pensieri vengono bloccati da un bellissimo ragazzo che entra nella mia classe, dev'essere qualche nuovo alunno.  "Allora ragazzi, lui è Justin Bieber, è nuovo nella scuola..trattatelo bene." annuncia la prof di storia. "Bene, guarda c'è un posto libero lì, accanto alla signorina Swift." quelle parole mi fecero sobbalzare, sta indicando me? proprio me? è un sogno? svegliatemi vi prego...oh cavolo, non è un sogno, si sta avvicinando, devo restare calma.. "Ciao..io sono Justin." mi porge la mano accennando un sorriso. "Ciao..i..io sono Marisol." gli stringo la mano e poi sorrido, ritorno con i piedi per terra, e inizio a segnarmi tutti gli appunti sul mio quaderno, mi sento osservata, è strano..nessuno si è mai seduto accanto a me. Sento accennare un sorriso con un lieve sospiro, lo guardo con la coda dell'occhio, ma preferisco non girarmi. "Scrivi proprio tutto?" finalmente si è deciso a parlare, e a non continuare a fissarmi. "Non proprio.. scrivo diciamo le cose più importanti. Tu non scrivi nulla?" lo guardo negli occhi, mi perdo nel suo sguardo, è davvero un bel ragazzo, ma non devo pensare a lui, io sono una sfigata, e quando verrà a sapere la mia storia anche lui si allontanerà. "Apprendo facilmente, non ho bisogno di scrivere per ricordarmi le cose." dice con decisione "Ah, quindi abbiamo un genio in classe.. aspetta di vedere com'è la prof quando interroga, poi mi darai ragione." gli dico facendogli l'occhiolino, sorride e poi ritorno a scrivere i miei appunti. Passano le ore, e finalmente suona la campanella ed è ora di pranzo. Mi dirigo verso l'armadietto, poso i libri e lo chiudo, vado verso la mensa, camminando qualcuno raggiunge il mio passo, e avvolge il suo braccio sulle mie spalle, provo un forte dolore causato dai lividi che ho sulle spalle, cerco di spostarmi "Scusa, ma ho un dolore alle spalle.." dico abbassando lo sguardo. "Tranquilla.. ascolta visto che io sono nuovo qui.. non conosco nessuno.. mi fai conoscere i tuoi amici?" ecco.. ora cosa gli dico? come faccio a spiegargli che io non ho amici? sono fottuta. "Ascolta Justin..io non ho amici." si blocca per un attimo, poi mi blocca per il polso, e mi gira verso lui "Spiegati meglio..." mi dice confuso "Io.. io.. scusa, ma non mi va di parlarne."  mollo la presa e continuo ad andare verso la mensa. Prendo quello schifo che c'è per pranzo, e mi dirigo verso il mio solito tavolo, da sola..come sempre. Da lontano vedo Justin che cammina verso il mio tavolo.. perché non è con le cheerleader? perché sta con una sfigata come me? forse perchè gli faccio pena.. già. "Hey" mi accenna un sorriso e si siede di fronte a me "Hey, ciao.. come mai qui? Non hai fatto ancora amicizia con le cheerleader?" dico imitando una delle loro mosse, ok mi sto rendendo ridicola da sola. "Naah, preferisco stare con te." mi guarda negli occhi, poi sorride..credo che mi sia andato il pezzo di pane storto.. "Tutto bene?" mi dice porgendomi l'acqua "Si sto bene, mi stavo solo affogando." dico ridendo. Continuiamo a mangiare, trionfa il silenzio.. fin quando non arriva lei. Oh certo..lei non poteva mancare. Lei è la più bella.. la migliore! 





Che dire? Ho deciso di scrivere anch'io una storia. 
Mi chiamo Claudia, e ho scritto questa storia pensando a quante ragazze ogni giorno devono lottare per sopravvivere. Spero solo che vi piaccia, questo è solo l'inizio. Buona lettura. :)
-Claudia.


 





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