nasjhdbkiwuw
Dopo secoli e secoli, ritorno a tradurre. E' stata piuttosto dura
tradurre questa fanfiction. Non è affatto il mio genere,
eppure
è così assurdamente comica e coccolosa che l'ho
preferita
ad altre storie che amo. Come al solito, ci tengo a sottolineare che la
fanfiction non è mia, ma è una traduzione (fatta
male?)
dall'originale inglese di nekofreakz, utente iscritto su
Adultfanfiction.net. Ancora non mi è chiaro
perché
l'abbia pubblicata su Adultfanfiction, però...
E' una storia divisa in due parti e non so bene quando
pubblicherò la seconda. Avevo intenzione di pubblicare
questa
traduzione già molto tempo fa, ma una nuova... Chiamiamola
"passione" si è introdotta nella mia vita. Ad ogni modo vi
basti
pensare che la seconda non è affatto un "continuo" della
prima
parte e che possono essere considerate sia come due storie
complementari sia come due storie a sè stanti.
Un piccolo avvertimento: il punto di vista del racconto cambia molto
spesso, per cui l'autrice ha messo ad ogni cambio di prospettiva, per
esempio, "Tsuna's POV". Ho preferito lasciarlo come in inglese,
perché "Punto di vista di Tsuna" era qualcosa di
insopportabile.
Aaah, ho parlato troppo. Buona lettura ♥
~
Prima Parte.
Ambientata alla fine della saga di Byakuran.
Tsuna's POV
Freddo...
Tsuna aprì i suoi occhi. Lentamente, aprì i suoi
occhi.
Il nulla più oscuro accolse il suo sguardo. Non riusciva a
vedere le sue mani e i suoi piedi quando guardava in basso. La
pressione silenziosa lo schiacciava lentamente. Era insopportabile.
Dove sono?
La verità gravò tutto il suo peso su di lui. Era
ritornato nella più profonda prigione acquatica dei Vindice.
Sapeva che se avesse guardato in alto avrebbe visto una certa persona
di fronte a lui. Si lasciò sfuggire un urlo silenzioso,
attutito
dall'acqua.
"Mukuro."
XxXxX
Tsuna inspirò a pieni polmoni e schizzò seduto
sul letto,
sentendo il sudore che rendeva la sua pelle appiccicosa. Il suo cuore
sbatteva forte contro il suo petto. Velocemente, ispezionò
l'ambiente intorno a lui. Stava ancora nella sua stanza con Reborn, che
stava dormendo non molto lontano dal suo letto. Non c'era nessun
pericolo. O che altro la sua Intuizione gli suggeriva. Era una notte
silenziosa. Non si sentiva nessun suono, nemmeno il canto di un uccello.
Era stato solo un sogno,
si disse, non
c'è niente di sbagliato. Torna a dormire.
Tsuna sospirò profondamente e tirò le coperte
sulla sua
faccia. Ma non riusciva più a dormire. Si sentì
senza
pace. Una marea di pensieri agghiaccianti, alimentati dalla sua fervida
immaginazione, si rincorrevano nella sua mente.
Dannazione! Non posso
andare a dormire, sbuffò silenziosamente.
Dopo qualche minuto, Tsuna scivolò via dal suo letto e senza
fare rumore si cambiò, togliendo il pigiama e indossando dei
jeans sbiaditi e una maglietta arancione. Camminò in punta
di
piedi silenzioso come un gatto, pregando di non svegliare il suo
tutore.
Sto solo andando a controllare una cosa poi torno subito a casa,
pensò, afferrando la maniglia della porta con le dita in una
stretta forte prima di aprire la porta.
Tsuna non si accorse che Reborn era già sveglio quando
uscì fuori dalla stanza e chiuse lentamente la porta dietro
di
sè.
XxXxX
Quando uscì dalla porta principale della sua casa, Tsuna si
sentì leggermente nervoso. Controllò velocemente
nella
tasca di avere ancora i guanti e le pillole con lui.
Guardò in alto, verso il cielo blu scuro della notte. Uscire
fuori a quell'ora era una cosa stupida da fare. Erano solo le cinque e
venti del mattino ed eccolo lì, fuori casa, mentre le altre
persone dormivano della grossa nelle loro case. Era troppo rischioso.
Qualcuno gli avrebbe potuto dare una ripassata, o peggio, dato che
sapeva che quella era l'ora un cui loschi figuri si aggiravano nella
città per dipingerla di rosso.
Che cosa poteva fare se fosse stato attaccato? Il solo pensiero lo fece
mugugnare placidamente. Stava quasi per comportarsi da bravo ragazzo e
tornare a letto nella sicurezza della sua stessa casa, quando un
pensiero gli attraversò la mente.
Scosse la testa con violenza e si schiaffeggiò con entrambe
le
mani, pensando. "No, non essere così codardo.
Andrà tutto
bene."
C'era qualcosa di importante che doveva fare. Tsuna
bisbigliò un
basso "IIIH!" e corse quanto più veloce le suo gambe lo
potevano
sopportare verso la base segreta sotterranea dei Vongola.
XxXxX
Tsuna stava respirando in brevi ansimi. Qualche colpo di tosse
scappò dalla sua gola. Sentiva le sue vie respiratorie
leggermente doloranti. A quanto pareva l'aria fredda e la corsa non
erano fatte per andare d'accordo. Ma, non poteva fare altro che
correre. Le strade sembravano più spaventose del solito di
notte. Aveva incontrato due tizi dall'aria sospetta Mentre stava
correndo per raggiungere la base. Per fortuna, non successe niente e
quei tizi lo ignorarono, praticamente.
Vongola Nono aveva deciso di designare Tsuna come il prossimo boss
della famiglia Vongola solo una settimana dopo che l'incidente di
Byakuran fosse concluso. Nonostante questo, gli affari interni erano
ancora regolati dal Nono invece che da Tsuna, poiché
quest'ultimo era ancora minorenne e doveva prima completare la sua
istruzione... come qualsiasi altro studente.
.... Tranne per il fatto
che io non sono un qualsiasi altro studente,
pensò Tsuna.
Tsuna non contestò la piega che avevano preso le cose. Non
aveva
mai avuto intenzione di far parte della mafia, quindi voleva
posticipare
il suo ingresso definitivo al più tardi possibile.
Come Decimo Boss dei Vongola, ovvero il capo della famiglia mafiosa
più grande del mondo, la sua posizione richiedeva che lui
stabilisse il suo quartier generale in Giappone. Anche se aveva
rifiutato alla richiesta, il Nono e Reborn avevano continuato a
proseguire il loro piano e la base sotterranea che era stata costruita
solo due mesi prima era un esempio di quanto fossero decisi Reborn e il
Nono.
Non era quasi mai usata da nessuno, però, tranne che da
Giannini
che la manteneva in funzione. Il meccanico dei Vongola era migliorato
molto dalla prima volta che Tsuna lo incontrò, quando era
ancora
in apprendistato. Perciò era stato assunto per far parte
della
base giapponese del Decimo.
Tsuna fissò la porta blindata della base. C'era una tastiera
elettronica e un altoparlante alla destra della porta. Tsuna
inserì in fretta il codice per entrare sulla tastiera.
Quando il
codice fu verificato, una piccola lente uscì fuori da un
piccolo
scomparto vicino alla tastiera.
Tsuna scosse la testa per l'incredulità: Giannini era noto
per
la sua paranoia per la sicurezza, ma quello era un tantino troppo. Davvero, dobbiamo persino fare
la scansione della retina solo per entrare?
Tsuna abbassò gli occhi in modo che si trovassero in
corrispondenza della lente come gli era stato detto dall'altoparlante e
la scansione ebbe inizio. Quando la sua identità fu
confermata,
le porte si aprirono silenziosamente e Tsuna fece un passo avanti nel
suo territorio.
XxXxX
Tsuna camminò lungo il corridoio vuoto. C'era ancora molto
da
fare e qua e là si vedevano parti incomplete, ma
stranamente,
anche nel suo stato incompleto, il posto gli ricordava il quartier
generale di dieci anni nel futuro. Sospettò che Reborn
avesse a
che fare sicuramente con il design della struttura.
Tsuna raggiunse un ascensore ed entrò dentro e spinse il
bottone
del piano dove si trovava l'ala medica. Iniziò a sentirsi
estremamente nervoso più aspettava che l'ascensore arrivasse
al
piano. Si sentì un'idiota solo per essere andato
lì.
Visto? Non è
successo niente. Sei solo paranoico!, disse a
sé stesso.
Nonostante fosse ancora incompleto, la base era una fortezza
impenetrabile, quindi le possibilità che qualcosa di brutto
potesse accadere era pari allo zero.
Tranne per—la
sua mente sospettosa gli suggerì. Non puoi essere sicuro di questo
– finché non lo vedi con i tuoi occhi.
XxXxX
Le porte si aprirono. Camminò finché non
raggiunse la
porta più distante del corridoio che l'avrebbe condotto
all'unico motivo per cui aveva abbandonato la sicurezza della sua
stanza per andare alla base sotterranea nel cuore della notte. Tsuna si
fermò davanti alla porta, prima di aprirla con
circospezione.
Non entrò nella stanza, ma diede uno sguardo dalla porta
aperta
all'uomo dai capelli blu scuro che stava dormendo nel letto bianco
della stanza. Sì, quell'uomo era Mukuro
Rokudo– la
rovina della sua esistenza.
Se Tsuna non ne fosse certo, avrebbe pensato di essere finito nella
stanza sbagliata. Mukuro era irriconoscibile. Era piuttosto snervante
guardare questi mentre dormiva con i capelli sciolti e non nella sua
solita pettinatura ad ananas. Stava dormendo così
pacificamente,
così tanto che sembrava quasi innocente. Se qualcuno che non
avesse mai conosciuto Mukuro prima, non potrebbe mai credere al fatto
che la stessa persone che dormiva beatamente nel letto era chi aveva
progettato una guerra in tutto il mondo, trascinando molte persone in
un mare di sangue.
Anche se Tsuna era stato l'unico ad insistere per far liberare Mukuro
dalla prigione dei Vindice, dopo aver ufficialmente ereditato il titolo
di Decimo, in realtà lui stesso non si fidava di
Mukuro.
La reazione dei suoi Guardiani non appena prese la sua decisione era
semi-ostile. Gokudera rifiutò bruscamente, sicuramente
perché temeva che Mukuro avrebbe cercato di impossessarsi di
Tsuna. E Yamamoto era d'accordo con lui. L'amante del baseball, che era
di solito molto alla mano, si mostrò sospettoso nei
confronti di
Mukuro: era troppo imprevedibile per fidarsi.
Il Guardiano del Sole, Ryohei Sasagawa, per quanto potesse essere
portato a fidarsi di tutti, fu d'accordo nel dire che Mukuro era
pericoloso. La sua preoccupazione non era senza fondamento. Mukuro
aveva usato più di una volta le sue incredibili doti da
illusionista quando affrontò l'Arcobaleno Viper nella
battaglia
per gli anelli. Non era per niente un principiante. Creò in
quell'occasione illusioni talmente reali da ingannare anche i
Guardiani. Insomma, non poteva essere preso alla leggera.
Per quanto, però, i suoi Guardiani potessero disapprovare,
Tsuna
non cambiò mai la sua scelta e continuò a parlare
dell'argomento con Reborn, finché non cedette. Ricordava
ancora
come il suo tutor gli diede il permesso, aggiungendo uno strano
avvertimento.
Reborn infatti gli disse: "Va
bene, ma sarà solo e soltanto una tua
responsabilità. Non venire a piangere dopo, Imbrana-Tsuna!"
La ragione per cui era stato così pressante nel volere
Mukuro
fuori da quella prigione era perché Tsuna si
sentì pesare
il fatto che Mukuro era stato imprigionato una decina d'anni prima di
riuscire ad evadere. Nonostante Reborn gli avesse detto una volta di
non legarsi a Mukuro, Tsuna non poteva ubbidire al consiglio di Reborn
e ignorare l'imprigionamento di Mukuro.
Dieci anni, in
solitudine in quella fredda e buia cella sono troppi persino per Mukuro
Rokudo, pensò.
Mukuro Rokudo poteva essere folle, ma per Tsuna era comunque una parte
della sua famiglia. Era il Guardiano della Nebbia di Tsuna. Aveva
salvato la vita di Tsuna e la famiglia Vongola molte volte. Tsuna
credeva che Mukuro non fosse del tutto pazzo, nonostante la facciata
che si ostinava a mantenere. Credeva che se Mukuro teneva ai
suoi
subordinati, Ken e Chikusa, tanto da arrendersi ad Vindice pur di farli
fuggire al sicuro, allora significava che c'era ancora qualche barlume
di umanità in lui.
Tsuna guardò al pallido uomo che giaceva immobile sul letto.
Ricordava il giorno in cui Mukuro era stato rilasciato. Lui c'era,
accompagnato dal resto dei suoi Guardiani e dalla gang di Kokuyo al
completo per scortare Mukuro fuori dalla prigione.
Quando Mukuro uscì dalle enormi porte inquietanti della
prigione
tra le montagne innevate, il suo odio per la mafia era più
forte
ed evidente di sempre. Non sembrava fosse riconoscente. Il suo sguardo
era pieno di intento omicida. Un sorriso finto si stiracchiava sulle
sue labbra reticenti. Il suo odio nei suoi occhi era così
intenso che il suo sguardo di ghiaccio era pungente tanto da mandare
brividi lungo la schiena. Questo cancellò ogni dubbio sul
rancore di Mukuro per quella prigione, portando con sé il
ricordo della prigione acquatica e dei Vindice per sempre.
E di certo non aiutò il fatto che non appena uscito Reborn e
suo
padre Iemitsu minacciarono Mukuro. La faccia di Tsuna
impallidì
all'improvviso. Gli ricordarono che il destino della gang di
Kokuyo dipendeva da come Mukuro si sarebbe comportato. Tsuna non era a
conoscenza delle misure drastiche che volevano imporre a Mukuro. Era
sicuro che Mukuro avrebbe voluto vendicarsi per la sua umiliazione non
appena avrebbe riacquisto la sua forza. Tsuna aveva paura che sarebbe
stato il primo nella lista delle sue vittime, dato che una volta Mukuro
giurò che avrebbe distrutto la Mafia, possedendo lui come
prima
cosa.
Eppure, Tsuna era ancora molto preoccupato per Mukuro, anche se era
terrificato dalla sua presenza. Questo sentimento contrastante di
preoccupazione e di paura non gli era nuovo; lo provava già
da
molto tempo. Sin dal loro primo incontro, Tsuna fu in grado di cogliere
sprazzi del passato di Mukuro. Era come se ci fosse una strana
connessione tra la sua mente e quella di Mukuro. La connessione tra le
loro menti pensò che potesse essere il risultato della sua
Iper
Intuizione.
Stranamente, questo tipo di connessione non si era manifestato con gli
altri Guardiani. Sembrava che la connessione mentale che aveva con
Mukuro, funzionasse come un radar speciale, anche per questo riusciva a
captare la sua presenza quasi immediatamente. Tsuna sentì
nel
suo subconscio una specie di presentimento, quando Mukuro si
unì
a loro nella battaglia contro Byakuran e le Real 6 Funeral
Wreaths.
Fu in grado di confermare che quel presentimento era dovuto
alla
presenza di Mukuro solo molto più tardi. Per suo immenso
sconforto, la connessione riuscì a crescere in modo stabile
fino
al punto in cui sapeva riconoscere che quello che presentiva era la
presenza di Mukuro stesso, se il Guardiano della Nebbia era nelle
vicinanze.
XxXxX
Tsuna sospirò. Aveva perso la concezione del tempo stando
lì fermo davanti alla porta. Sarebbe dovuto tornare a casa
adesso. Tutto sembrava fosse al suo posto. Mukuro era ancora troppo
debole, dato che era stato rilasciato dalla prigione solo tre giorni
fa, perciò confinarlo nella base era piuttosto facile. Era
una
buona notizia - Nessuno ancora era morto per mano di Mukuro. Beh... Non è il caso
di essere troppo ottimisti però, non è
così?
Se un essere umano ordinario fosse stato immobilizzato in una cella
acquatica per un anno, ci sarebbero voluti anni affinché
riuscisse a riacquisire le capacità motorie. Ma
più volte
Mukuro aveva dimostrato di superare la normalità e aveva
mostrato enormi miglioramenti in soli tre giorni, pur passando la
maggior parte del tempo dormendo.
Mukuro è
Mukuro, dopotutto, che sia adesso o fra dieci anni.
Tsuna chiuse piano la porta. Non voleva disturbare il sonno di Mukuro.
Sbadigliò, sentendosi improvvisamente assonnato.
Era ora di andare a casa, pensò mentre s'incamminava verso
l'ascensore.
XxXxX
Tsuna si trovava a pochi passi dall'uscita dalla base, quando
sentì una mano che gli afferrava la spalla.
"Hiiiiiii!!", squittì Tsuna ad alta voce.
Stava quasi per scappare per mettere in salvo la vita, quando
sentì una voce familiare.
"Decimo, sono io, Giannini", disse l'ometto corto dietro di lui.
Tsuna girò la testa per guardare oltre la spalla, per
ritrovarsi
dietro di lui il costruttore d'armi. L'uomo indossava una tuta
integrale e sembrava fosse allegro per qualche motivo non espresso,
nonostante l'ora tarda.
"G—Giannini! Ti prego, non sorprendermi così
all'improvviso!", balbettò Tsuna, cercando nel contempo di
calmare il suo cuore palpitante.
"Mi dispiace molto, Decimo. Ma perché sei qui? Non
sarà
successo qualcosa, vero?", chiese Giannini con un'espressione
preoccupata.
"Va—Va tutto bene. Dovevo solo controllare una cosa." Tsuna
rise
nervosamente e continuò, " Ad ogni modo, cosa ci fai tu qui,
Giannini?"
"Stavo lavorando al pannello elettrico e ho perso la cognizione del
tempo", disse Giannini con un sorriso.
"Otsukaresama, Giannini", disse Tsuna, sorridendo a sua volta.
"Ah, non ti preoccupare, non è niente, Decimo. Piuttosto,
hai
voglia di un po' di tè? O di una cioccolata calda?", chiese
Giannini.
Tsuna esitò un secondo prima di accettare l'invito di
Giannini.
Una cioccolata calda suonava molto più invitante dell'andare
a
casa tutto solo in quella fredda notte. Non aveva ancora nevicato a
Namimori, ma l'aria stava diventando sempre più gelida ogni
giorno che passava. Seguì Giannini, scendendo qualche piano
più giù per raggiungere la cucina. Mentre
Giannini
preparava la cioccolata, Tsuna prese delle tazze pulite dagli scaffali.
XxXxX
Dopo aver parlato del più e del meno davanti alla cioccolata
calda, lui e Giannini si augurarono a vicenda la buonanotte e si
separarono. L'ometto doveva andare nella sua stanza che si trovava su
un piano diverso. Tsuna sarebbe dovuto tornare a casa, ma si
ritrovò ad andare di nuovo nell'ala medica.
Solo un'ultima volta,
poi torno a casa, si disse.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono, trovò la porta
socchiusa. Panico strinse il suo cuore in una morsa. Corse verso la
porta aperta e diede uno sguardo alla stanza, Mukuro era sparito. Non dovrebbe ancora essere in
grado di muoversi!
XxXxX
Mukuro's POV
Mukuro si appoggiò al muro. Le sue gambe tremarono dopo
essere state forzate a fare quei pochi passi verso il bagno.
Ok, forse erano molti
più che pochi passi, ammise tra sé e
sé.
Riuscì a raggiungere il bagno, ma le sue gambe si
rifiutarono di continuare quando provò a tornare all'ala
medica.
Mukuro si concesse una risata sarcastica; la sua condizione in quel
momento era piuttosto ironica. Era stato salvato dalla Mafia, che lui
odiava con tutto sé stesso. Ma doveva ammettere di essere un
po'
sollevato del fatto che era stato salvato dai Vongola. Gli avevano dato
l'opportunità di poter sentire di nuovo. Sentire la fatica
era
sempre meglio del non sentire niente. Anche se poteva possedere
qualcuno quando era imprigionato, comunque non poteva sentire niente.
Non c'era dolore, né calore, il nulla assoluto.
Anche quella sensazione di impotenza che sentiva in quel momento non
poteva sopprimere l'onda di esaltazione dell'essere in grado di
camminare di nuovo sui suoi due piedi. Accolse la sensazione di dolore
indescrivibile dei suoi muscoli. La sua dolce e iperprotettiva Chrome
gli aveva proibito di muoversi da quando era uscito dalla prigione. Il
piccolo viaggio verso il bagno era il suo primo tentativo di movimento.
Mukuro rinunciò allo stare in piedi. Non sarebbe servito
molto
essere testardi quando i suoi muscoli praticamente urlavano per una
pausa. Si lasciò scivolare sul pavimento e
allungò le
gambe. Prima che potesse trovare una posizione confortevole,
sentì il rumore di piedi che correvano e a chiunque questi
piedi
appartenevano, quella persona si stava avvicinando. Era divertito. Chi mai
può essere a quest'ora della notte?
Una piccola figura che correva apparve dall'oscurità. I suoi
capelli castano dorato erano in disordine e i suoi occhi di ambra
liquida trasmettevano profonda preoccupazione. Era Sawada Tsunayoshi.
Le sopracciglia di Mukuro ebbero un fremito di irritazione. Di tutte le
persone, proprio Sawada Tsunayoshi lo doveva vedere in quello stato.
Tra l'altro, pensava fosse andato a casa già da un pezzo.
Per il nervosismo di Mukuro, il resto dei guardiani con l'eccezione di
Hibari Kyoya avevano il compito in coppie di sorvegliare i membri della
gang di Kokuyo quando lo venivano a trovare. Questo pomeriggio era il
turno di Gokudera e Sawada.
"Mukuro!! St-Stai bene?!", chiese Sawada Tsunayoshi, mentre si piegava
verso di lui, lo sguardo pieno di preoccupazione.
"Oya, oya. Che ti viene?" Mukuro cercò di ricoprire la sua
faccia con un sorriso finto, "Vongola Decimo è preoccupato
per
me?"
"Ma è normale!", disse il giovane Boss dei Vongola.
"Eh? E' proprio così?" rispose Mukuro.
Il ragazzo lo stava rimproverando, "Do-Dovresti prenderti
più
cura di te stesso. Non dovresti nemmeno sforzarti troppo! Oppure
starai—"
Mukuro osservò con interesse come il viso del Vongola Decimo
perse tutto il suo colore quando si ricordò chi stava
esattamente rimproverando.
"—peggio." Sawada Tsunayoshi terminò la frase,
debolmente.
E quando il ragazzo arrossì violentemente un secondo dopo, a
Mukuro venne voglia di ridere forte. Kufufu, che cosa interessante...
E' ancora ingenuo come sempre.
Sawada Tsunayoshi non notò la cosa, troppo impegnato a
guardarlo
con apprensione, senza pensare che magari Mukuro avrebbe potuto
sfruttare la situazione a suo vantaggio.
"Uhm... E' che... Cioè...", disse il Vongola, che sembrava
fosse un po' terrorizzato.
"Kufufufu, quindi, cosa ti porta qui?" chiese Mukuro, divertito.
Sawada Tsunayoshi arrossì se possibile ancora di
più ed
emise un suono strozzato. Suonava come un qualcosa a metà
strada
tra un grido e un singulto. Mukuro alzò le sopracciglia
apposta
per farlo sentire più a disagio.
L'altro tossì timidamente prima di tendere la sua mano.
"Ehm... Vuoi tornare in camera tua?"
Mukuro non esitò a prendere il braccio del Decimo e
osservò come il ragazzo si sforzava per tirarlo su.
"Ehm... Puoi anche— hai capito, no? Appoggiarti alla mia
spalla",
disse il Vongola, dopo essere riuscito a tirarlo su e a farlo stare in
piedi.
"Oh?", disse Mukuro, appoggiando tutto il suo peso sul ragazzo
più basso.
"Gah— Sei pesante!" disse il ragazzo, già senza
fiato e chiaramente sorpreso.
"Già ti stai pentendo, eh?" disse Mukuro stuzzicandolo.
"No." disse il Vongola ostinatamente.
Il breve cammino verso il suo letto fu interessante quanto si aspettava
che fosse. Il Vongola barcollava sotto il suo peso. Era completamente
concentrato un passo dopo l'altro. Sarebbe stato molto facile far
apparire il suo tridente e marchiare il giovane Vongola,
così
che avrebbe potuto possederlo.
Ma per la prima volta, Mukuro non se la sentì di farlo.
Forse
era per il calore del ragazzo. Aveva sentito da qualche parte che il
corpo di un bambino era più caldo di quello di un adulto. Il
giovane Boss dei Vongola ne era un esempio perfetto, nonostante fosse
già un adolescente e non più un bambino.
XxXxX
Prima che Mukuro digerisse l'idea di piacere il calore umano, si
trovavano già di fronte al suo letto.
Il giovane Vongola deglutì prima di parlare. "Ehm, ce la fai
ad arrivare al letto da solo?"
"Puoi abbassarmi sul letto?", chiese Mukuro dolcemente.
Non appena però il ragazzo lo abbassò sul letto,
lui
tirò il braccio del Vongola, forte. Il ragazzo
inciampò e
cacciò un piccolo urlo, cadendo entrambi in modo bizzarro
sul
letto. In quel momento si trovavano in una posizione bizzarra-
il piccolo corpo del Vongola era sopra quello più grande di
Mukuro. Il ragazzo era così scandalizzato forse
dall'accaduto
che il suo corpo si irrigidì completamente. Mukuro strinse
le
sue bracia attorno alla piccola figura del giovane Vongola e nascose la
testa del ragazzo sotto il suo mento.
Mukuro chiuse gli occhi. Non odiava quella cosa. Per essere un ragazzo,
il corpo di Tsunayoshi era morbido e caldo. Non era per niente il corpo
di un combattente. Era un mistero come aveva fatto Sawada Tsunayoshi a
batterlo prima.
Forse ho sentito troppo
la mancanza della sensazione del calore passando troppo tempo in
quell'acqua gelida, pensò Mukuro quietamente.
Sfortunatamente, il ragazzo cominciò a protestare troppo
presto
per i suoi gusti e si contorse per uscire da quella morsa, Mukuro
provò a tenerlo fermo, non volendo perdere il suo
termosifone
umano prima che ci rinunciasse di malavoglia. La sensazione dei suoi
morbidi ciuffi di capelli che strusciavano sul suo collo e la vista di
quelle braccia che si dibattevano disperatamente avevano solo
solleticato Mukuro. Non ci poté fare niente quando si
permise
una risata che risalì sul suo petto.
"Kuhahaha!", Mukuro esplose ridendo e così
rallentò la presa sul Vongola.
Sawada Tsunayoshi si rialzò immediatamente e
fissò su
Mukuro uno sguardo che diceva 'Sei-Completamente-Fuori-Di-Testa?'
Un clamoroso forse
brillò luminosamente nella mente di Mukuro.
"Kufufu... Stai al gioco, Sawada Tsunayoshi, prima che cambi idea e
decida di farti mio", disse Mukuro con un sorriso.
"Hieeee!", urlò il Vongola e si precipitò fuori
dal suo raggio di azione in fretta.
Prima che uscisse dalla stanza, il ragazzo sbatté contro il
muro
con un sonoro "Ow!" prima di riuscire a trovare la via giusta per
uscire dalla porta. Mukuro non riusciva a ricordare quando aveva riso
così tanto in vita sua, tanto da fargli male lo stomaco.
Sawada
Tsunayoshi gli aveva sempre ricordato fortemente di un piccolo
animaletto peloso e carino che si spaventava facilmente, piuttosto che
il Boss dell'organizzazione mafiosa più grande.
Questo non voleva dire che pensasse che Sawada Tsunayoshi fosse debole.
Minimo il contrario. Molto probabilmente era la persona più
forte sia in termini di potenza che di intuizione che avesse mai
conosciuto. Comunque, come il Vongola continuasse a sfidare l'umana
natura aveva da sempre intrigato Mukuro - il Vongola pareva avesse un
cuore che diventava sempre più gentile più lui
diventava
forte. Se il mondo fosse stato pieno di persone come Sawada Tsunayoshi
forse non ci sarebbe stato bisogno di spazzare via l'intera razza umana.
Kufufufu,
perché si sarà già estinta da un pezzo,
pensò divertito.
XxXxX
Tsuna's POV
Tre giorni prima Tsuna era andato a trovare Mukuro. Invece di essere
ringraziato, era stato minacciato. Quel giorno era tornato a casa da
scuola solo per trovare Mukuro che stava nella sua cucina,
chiacchierando allegramente con sua madre!
"Tsu-kun! Perché non mi hai mai parlato di questo tuo amico
così gentile?", chiese sua madre.
"Hiii! Mukuro! Co— Cosa stai facendo qui?!",
strillò Tsuna
e puntando al ragazzo con i capelli ad ananas, che in quel momento
indossava anche un grembiule rosa.
"Kufufufu, Sawada Tsunayoshi", disse Mukuro, ridendo, senza aggiungere
altro.
"Ara— Tsu-kun! Mukuro-kun mi sta aiutando a preparare la cena
per stasera", disse sua madre sorridendo.
Tsuna rimase a bocca aperta davanti a sua madre. I suoi occhi uscirono
fuori dalle orbite per l'incredulità. Mamma, cosa ti passa
per
la testa?!
Tsuna era sicuro che Mukuro non avrebbe mai tollerato di essere
chiamato in quel modo così familiare. Deglutì e
si
girò verso Mukuro. Il sorriso sul viso di Mukuro divenne
più largo, per quanto fosse possibile.
Waaaah! Che paura~~!!
Tsuna gridò disperato fra sé e sé.
"Perché voi due ragazzi non andate di sopra? La cena
sarà
pronta fra poco. E grazie mille per il tuo aiuto Mukuro-kun. Mi
raccomando, rimani per la cena, ok?" disse sua madre tutta contenta.
"Naturalmente, Sawada-san", disse Mukuro educatamente.
"Oh, così mi fai sentire vecchia", rise frivola sua madre.
"Chiamami Nana semplicemente!"
"Va bene, Nana-san", disse Mukuro con un sorriso.
La bocca di Tsuna si allargò a dismisura. Sua madre rise di
nuovo e Mukuro non le stava facendo del male. Non era sicuro del
perché sua madre aveva iniziato a comportarsi come le
ragazze
della sua scuola. Aveva come la sensazione che non sarebbe stato
contento se avesse saputo la risposta.
XxXxX
E queste furono le premesse che portarono lui e Mukuro a stare soli in
camera sua.
"Kufufu, è una stanza piccola", commentò Mukuro.
Scusatemi se
è così piccola allora!,
pensò Tsuna di malumore quando si sedette.
Nessuno parlava. Era un silenzio insopportabilmente strano, perlomeno
per lui, perché l'altro era seduto sul suo letto, sembrando
completamente a suo agio.
Non ho idea di cosa
dirgli! Tsuna guardò Mukuro guardingo. Ma
poi, perché è venuto a casa mia?! Può
essere che
voglia prendersi la sua rivincita su di me così presto?!
"Eeehm, oggi ha fatto freddo, eh?", disse Tsuna.
"E' vero, Sawada Tsunayoshi", rispose Mukuro, uccidendo di proposito il
tentativo di Tsuna di intavolare una conversazione.
Uuuh-- La
situazione stava diventando sempre più inquietante ogni
secondo che passava.
Reborn, dove sei?! Tsuna
mormorò. Lambo,
I-pin, Fuuta, Bianchi! Chiunque! Venite ad aiutarmi-- !!
Il silenzio lo stava uccidendo. Poteva persino sentire l'orologio
ticchettare.
"Ti— Ti porto qualcosa da bere, cosa vuoi?", chiese Tsuna
balzando in piedi. "Va bene l'Ocha?"
La mano di Tsuna era sulla maniglia quando una mano apparve dietro di
lui e lo tirò verso il corpo del suo rapitore, bloccando la
sua
fuga in maniera efficace.
Eh...? Cos--?
Tsuna si bloccò del tutto. Quando è venuto
dietro di me così velocemente?
La risata profonda di Mukuro solleticò il suo orecchio.
"Kufufufu, come hai detto-- Fa freddo. Riscaldami, Tsunayoshi-kun."
EEEEH?! Cosa... Cosa ha
appena detto?! Gli occhi di Tsuna si allargarono
più che poterono quando capì il messaggio fin
troppo chiaro di quelle parole.
Un Mukuro affettuoso era qualcosa di troppo grande per essere accettata
e quindi a Tsuna non rimase che svenire, che era la cosa più
logica.
XxXxX
Tsuna aprì gli occhi. Si ritrovò in camera sua. Oh, dio ti ringrazio! Era solo
un sogno!
Aveva appena fatto un sogno stranissimo di un Mukuro-abbracciatutti con
un grembiule rosa. Una faccia però ostruiva la sua visione
del
soffitto. Tsuna urlò come la più spaventata delle
ragazze
quando vide chi era.
"Oya oya, mi hai ferito, Tsunayoshi-kun", disse la fonte di ogni suo
peggiore incubo, Rokudo Mukuro.
Un calcio pesante atterrò sulla faccia di Tsuna. "Ahia! Che
ho fatto per meritarmi questo?! Reborn!"
"Perché sei inutile", disse il suo tutor.
Tsuna voleva piangere di gioia. Era così sollevato che
Reborn
era tornato. Essere colpiti da un calcio volante appena sveglio era
sempre meglio che trovarsi da soli con l'inquietante Mukuro.
"Allora, io tolgo il disturbo, Tsunayoshi-kun, Arcobaleno", disse
Mukuro, lasciando la stanza.
XxXxX
"Stupido Tsuna, ti avevo detto di non abbassare la guardia quando stai
insieme a Mukuro!", disse Reborn, qualche attimo dopo che Mukuro aveva
lasciato la stanza.
"Non ho potuto farci niente! Mukuro si stava comportando in maniera
strana oggi!", tentò di protestare Tsuna.
Tsuna disse a quel punto quello che era successo tre giorni prima e
quel giorno. Il suo tutor sembrò pensieroso dopo aver
sentito il
suo racconto.
"Può darsi che le cose volgeranno per il meglio, dopo
tutto", disse Reborn con un sorriso misterioso.
"Cheee?! E cosa significa questo?" disse Tsuna.
"Niente che ti interessi. I tuoi compiti ti stanno aspettando", disse
Reborn, calciandolo di nuovo.
Quindi Reborn continuò a tormentarlo. I lamenti di Tsuna
potevano essere sentiti per tutto il quartiere.
XxXxX
Con il passare del tempo, Tsuna si stava convincendo del fatto che gli
alieni esistessero e che avevano rapito il VERO Mukuro.
Perché
il VERO Mukuro non avrebbe mai fatto qualcosa come abbracciare
qualcuno. Il FINTO Mukuro aveva una abilità sorprendente a
riuscire a sapere gli esatti momenti in cui Tsuna si sarebbe trovato da
solo. Quando lo trovava, tentava di catturarlo in un abbraccio
stritolante, manco fosse un enorme peluche o che altro.
Ma questo non era niente. In un qualche modo, Mukuro aveva preso
possesso anche dei suoi sogni. Tsuna diede la colpa alla recente
'abitudine' di Mukuro. Se Mukuro non avesse continuato a tentare di
abbracciare Tsuna, quest'ultimo non avrebbe mai fatto quel tipo di
sogni.
E' qualcosa che capita a
chiunque... Essere confusi, quando si è giovani, vero? Tsuna
ripeteva questo pensiero come un mantra, perché era sicuro
di piacere Kyoko-chan.
Reborn, poi, non aiutava per niente. Quando Tsuna si lamentava con
Reborn, il suo tutor lo ignorava e l'unica risposta che riusciva ad
ottenere era il proverbio 'Quello che non ti uccide, ti rende
più forte'.
Si sentiva così disperato.
XxXxX
Come Reborn aveva detto, quell'anno il Natale sarebbe stato diverso. La
sua Famiglia era stata invitata ad una grande festa di Natale in
Italia. Tsuna doveva andarci, perché aveva promesso di
essere un
bravo boss quando Mukuro era uscito. Fu davvero dispiaciuto quando
Kyoko, Ryohei e Haru rifiutarono l'invito, ma erano già
impegnati in una vacanza con la loro famiglia. Ma anche Mukuro e la
gang di Kokuyo erano stati invitati.
Mukuro era stato... Tranquillo. Accettava di fare i lavori per la
Famiglia Vongola senza causare nessun problema e Tsuna pensò
che
fosse davvero strano. Tsuna stava diventando sempre più
nervoso.
Non pensava che Mukuro avrebbe potuto subire un così
drastico
cambiamento, anche se era il FINTO Mukuro. Questo calmo e pacifico
periodo servì solo a terrorizzare Tsuna al solo pensiero del
piano terrorizzante che Mukuro stava progettando.
XxXxX
Mukuro's POV
Dopo averci pensato su per molto tempo, Mukuro aveva capito che sentiva
una sorta di affetto per Sawada Tsunayoshi. Pensò che fosse
adorabile. Aveva sempre amato tormentare Tsunayoshi, anche solo per
vedere la reazione che avrebbe avuto. Anche, se doveva ammettere, si
sentiva piuttosto ferito dal fatto che Tsunayoshi rifiutasse le sue
avances ultimamente. Il ragazzo tentava sempre di scappare ogni volta
che lo vedeva. Mukuro aveva sperato che la loro vacanza di Natale in
Italia lo avrebbe aiutato con il suo caso disperato.
Il fatto che non riusciva mai a stare da solo con Tsunayoshi da quando
erano arrivati lo irritò non poco. Gli altri Guardiani
ronzavano
sempre intorno al giovane Vongola. Inoltre pareva che questa stretta
sorveglianza fosse stata tutta opera del Guardiano della Tempesta,
Gokudera Hayato, che aveva sempre nutrito per lui forti sospetti.
XxXxX
Il giorno dopo, Mukuro era molto più che irritato.
Digrignò i denti e da lui, cosa del tutto sconosciuta alla
sua
natura, si levava un'aura di intento omicida che praticamente urlava
'MUORI-MUORI-MUORI!!'. Molte persone erano fuggite, mettendo tra loro e
Mukuro una distanza di almeno tre metri. Con la coda dell'occhio vide
un Ken che di dibatteva tra le braccia di Chikusa, che lo stava
portando via, il quale era evidentemente più intelligente
del
primo.
La ragione del suo umore oscuro era il suo 'Tsunayoshi-kun' che in quel
preciso momento si lasciava ammaliare da una tizia sconosciuta e cosa
ancora peggiore non era la prima femmina che si era permessa di farlo.
Mukuro non apprezzava che quello che considerava fosse 'suo' era
toccato anche da altre persone.
XxXxX
Tsuna's POV
Ma che viene a tutti
quanti?! Tsuna si sentì subito a disagio,
perché improvvisamente tutti erano diventati così
suscettibili.
La festa di Natale era enorme come si aspettava che fosse. Tutti i boss
delle Alleanze con la Famiglia Vongola avevano partecipato a questa
festa. Tsuna non era sicuro di riuscire a ricordarsi tutti i nomi delle
persone che gli erano state presentate. Le cose andavano ancora bene
fino a che la musica non iniziò. Allora sembrò
che ci
fosse l'inferno in terra.
Tsuna fu costretto a ballare con le figlie dei boss delle Alleanze, che
lo toccavano, che lo stringevano, alcune persino provavano a baciarlo.
Era persino peggio di quello che aveva fatto il suo Guardiano della
Nebbia. Perlomeno, lui si era limitato a tentare di abbracciarlo.
E i suoi abbracci sono
piuttosto piacevoli. Tsuna emise un suono soffocato e
scosse la testa, cercando di allontanare quell'assurdo pensiero dalla
sua testa. No, no, non
ho appena pensato quello che ho pensato!
Il cuore di Tsuna sprofondò quando individuò un
altra
coppia di madre-figlia delle Alleanze, che si muovevano decise verso di
lui. Prima che potessero raggiungerlo, si sentì picchiettare
due
volte sulla spalla.
"Boss, non mi avevi promesso un ballo?", gli chiese l'altro Guardiano
della Nebbia.
S-Salvo--!!
Tsuna annuì velocemente, sollevato.
"Grazie, Chrome", disse Tsuna con gratitudine, mentre ballavano insieme.
XxXxX
Chrome's POV
A dirla tutta, Chrome aveva salvato il Decimo Boss dei Vongola
più per l'interesse di Mukuro-sama, che per quello del Boss.
Mukuro-sama sembrava stesse sul punto di esplodere da un momento
all'altro. Tra l'altro, a lei piaceva il suo Boss, quindi se
Mukuro-sama e il Boss potevano essere felici insieme, perché
non
aiutarli? E poi, il Boss non poteva trovare nessuno meglio di
Mukuro-sama.
Quando la musica finì, Chrome trascinò il suo
boss verso una porta secondaria che portava al giardino.
"Non fa caldo dentro, Boss? Perché non mi accompagni fuori
per prendere un po' d'aria fresca?" chiese Chrome ad alta voce.
Chrome sperò di averlo detto abbastanza forte da essere
sentita
da tutti. Il suo Boss sembrava un po' confuso, ma per fortuna non le
fece nessuna domanda e la seguì da dietro. Camminarono per
un
po', fino a raggiungere una serra.
"Boss, la prego, stia dentro. Penso che merita un po' di riposo dalla
festa", disse Chrome, aprendo la porta della serra e ficcandoci dentro
il suo Boss.
XxXxX
Tsuna's POV
"Eh? Ehm— Aspetta Chrome!", disse Tsuna alla ragazza.
Ma Chrome non rispose. Probabilmente non l'aveva sentito. Forse...
Tsuna comunque le era davvero riconoscente per averlo salvato ben due
volte. Era preparato psicologicamente ad incontrare terrificanti
Mafiosi, ma non si era preparato per affrontare terrificanti Mafiose
che lo volevano molestare.
Tsuna sospirò e si appoggiò alla porta chiusa
dietro di
lui. Aveva esplorato la villa italiana dopo il suo arrivo del giorno
prima. La serra gli piaceva particolarmente ed era diventata il suo
posto preferito dall'inizio. L'interno era artisticamente disposto in
modo da sembrare una giungla. A Tsuna ricordava un libro che leggeva
quando era piccolo.
Si sedette su una delle panchine. Era davvero calmo laggiù.
Sembrava un mondo a parte dalla festa che si stava svolgendo pochi
metri più in là. Chiuse gli occhi e
inspirò dentro
l'odore dei fiori e delle foglie.
XxXxX
Mukuro's POV
Mukuro era a tanto così dal pugnalare l'ennesima donna che
aveva
osato toccare il suo Tsunayoshi-kun. Per fortuna, Chrome si diresse
verso Tsunayoshi e lo tirò via, per ballare insieme. Era
però molto sorpreso quando Chrome praticamente
urlò
dicendo che voleva uscire per prendere una boccata d'aria con il
Vongola.
"Oya, oya." Mukuro ridacchiò.
Se quello non era un palese segno diretto a lui, avrebbe cambiato il
suo taglio di capelli. Si circondò con un'illusione e
uscì senza essere notato. Incontrò la sua dolce
Chrome a
metà del sentiero che portava alla serra.
"Boss è nella serra, Mukuro-sama", disse Chrome.
"Kufufu, ottimo lavoro", Mukuro accarezzò la testa della sua
adorabile subordinata. "Grazie, Nagi."
Chrome arrossì graziosamente. Mukuro le regalò un
sorriso e poi si allontanò.
XxXxX
Mukuro trovò il suo Sawada Tsunayoshi seduto sulla panchina
con
la testa leggermente piegata all'indietro e le palpebre chiuse. Era
quasi peccaminoso disturbare una scena così paradisiaca. Ma
Mukuro non era mai stato una persona in grado di resistere alla
tentazione di un peccato. Allungò un dito per accarezzare
quella
morbida guancia.
Quegli occhi si aprirono di scatto, pieni di terrore, e Mukuro poteva
vedere chiaramente il suo corpo tremare. Lo feriva un po' vedere quanto
Tsunayoshi avesse paura di lui; d'altro canto la sua insania godeva nel
vedere la paura riflessa in quegli occhi d'ambra.
"M-Mukuro...", salutò Tsunayoshi debolmente.
Mukuro lo tirò in un abbraccio. Poteva sentire l'altro
ragazzo
sciogliersi nel suo abbraccio nel momento stesso in cui i loro corpi
vennero a contatto.
Kufufufu, anche se non
l'ha ancora capito, lui è già mio,
pensò possessivamente, affondando il naso nei soffici
capelli del ragazzo.
"Tsunayoshi-kun", sussurrò Mukuro nell'orecchio del
più piccolo.
Si sentì compiaciuto , quando il ragazzo tremò di
nuovo al suono nella sua voce, questa volta non di paura.
XxXxX
Tsuna's POV
Gyah! Perché
Mukuro è qui?!
Tsuna era perfettamente cosciente del fatto che in quel momento era la
perfetta personificazione di un topolino davanti ad un serpente, ma
sospirò quasi di piacere, quando Mukuro lo
abbracciò
all'improvviso.
No-Non va bene, non va
affatto bene! Lo devo fermare! E invece il suo
corpo lo tradì, rilassandosi contro il petto di Mukuro.
Tsuna tremò quando Mukuro pronunciò il suo nome
dolcemente nel suo orecchio. Hiiee!
Dovrei spingerlo via adesso!
Alcune immagini non-del-tutto innocenti dei suoi sogni invasero la sua
mente. Non
percorrerò la strada del non-ritorno solo per un sogno!
Tsuna cercò di rompere la presa di Mukuro.
Non funzionò, quindi si alzò all'improvviso,
facendo
allentare la presa di Mukuro. Tsuna camminò velocemente
verso la
porta, solo per sbattere contro il petto di Mukuro.
Non di nuovo, perché è così veloce?!
Tsuna
pensò, mentre Mukuro si avvicinò per
abbracciarlo
più forte.
Ed ecco che si ritrovarono faccia a faccia con poco più di
tre
centimetri tra le loro facce. Tsuna spinse via Mukuro, ma senza
successo. Se una terza persona li stesse guardando, avrebbe potuto
affermare che stessero inscenando una strana danza. Se avesse mosso un
piede avanti, Mukuro faceva un passo indietro e viceversa. Prima che
Tsuna si rendesse conto per quanto tempo effettivamente erano rimasti a
ballare quella specie di waltzer, si ritrovò bloccato contro
la
porta della serra.
"Mukuro, perché continui ad abbracciarmi?", chiese Tsuna,
dirigendo il suo sguardo verso quello di ametista.
"Perché è normale tra amici abbracciarsi",
rispose Mukuro.
"Effettivamente... UN CORNO! A che gioco stai giocando?!" Tsuna gli
lanciò uno sguardo furioso.
"Kufufufu, cosa ti fa pensare che io stia giocando?", Mukuro
aggirò abilmente la domanda.
La possibilità che Mukuro lo stesse prendendo in giro era
del
99,999%. Non era un segreto che Mukuro aveva sempre considerato gli
umani come dei giocattoli e niente di più. Sapendo
ciò,
Tsuna non si sentiva affatto al sicuro.
"Tu—", Tsuna non ebbe mai più
l'opportunità di
finire la frase, perché nello stesso momento in cui stava
parlando la porta dietro di lui sbatté con forza dietro la
sua
testa.
Le sue labbra collisero dolorosamente contro quelle di Mukuro. Come
sottofondo c'era Lambo che si lamentava di quanto Tsuna fosse
antipatico, che si era nascosto lì e non gli aveva dato
più torte. A Tsuna non poteva importare meno dei lamenti di
Lambo. La sua testa, oltre che per il colpo, girava terribilmente dalla
consapevolezza di aver appena baciato Mukuro. Non voleva farne un a
questione di stato ma quello era il suo primo bacio. Per sbaglio oppure
no, era comunque il suo primo bacio ed era stato preso da Mukuro!
Voleva conservarlo per una ragione migliore e non per una porta.
Tsuna era già in lacrime quando si separarono. Spinse via
Mukuro, a sua volta in stato di shock, e fuggì letteralmente
dalla serra più veloce che poteva. Gokudera lo
trovò
prima di Yamamoto. Entrambi lo stavano cercando da quando avevano visto
Chrome ritornare da sola. Gokudera era furioso di aver trovato Tsuna
così sconvolto. Non smetteva di sbraitare sul
fatto di
voler uccidere chiunque avesse fatto piangere il Decimo.
Tsuna indietreggiò. Ne aveva avuto abbastanza quella notte
per
riuscire a trovare un senso a quello che provava. Non aveva davvero
voglia di ascoltare lo sfogo particolarmente fastidioso. Notando il
disagio di Tsuna, Yamamoto fece segno a Gokudera di zittirsi.
Suggerì l'idea di portare Tsuna nella sua stanza per prima
cosa.
Tsuna guardò Yamamoto con uno sguardo riconoscente. Gli era
davvero grato quando più tardi lo aiutarono a trovare una
scusa
per il Nono e Reborn.
XxXxX
Tsuna sentiva i suoi occhi pesanti e gonfi. L'ultima volta che aveva
pianto così tanto era quando stava alle elementari. Sapeva
di
essere un ragazzo e che i non sarebbe dovuto essere così
turbato per una cosa come il suo primo bacio, ma non lo poteva
ignorare. Il suo sogno era di dare il suo romantico primo bacio a
Kyoko-chan. Il suo sogno ormai era rovinato.
Tsuna tirò su le coperte sopra la sua testa e
singhiozzò
nel suo cuscino. Era tra i suoi pensieri quando avvertì il
letto
abbassarsi per il peso di un'altra persona.
"Sei ancora sconvolto?", chiese Mukuro.
"......"
"Oya, oya. Che cosa significa questo? Sei arrabbiato con me?", chiese
Mukuro.
"Lasciami solo", borbottò Tsuna sotto le coperte. "E' tutta
colpa tua."
Non era vero, naturalmente, ma Tsuna non si sentiva generoso quel
giorno. Dal momento che non poteva avercela con Lambo per il solo fatto
di essere Lambo, allora se la sarebbe presa con Mukuro.
XxXxX
Mukuro's POV
Fosse stato per lui, la stupida mucca-broccoli avrebbe potuto bruciare
all'inferno in quel momento. Mukuro non poteva bruciare lo stupido
moccioso, perché sapeva che Tsunayoshi si sarebbe arrabbiato
con
lui quando l'avrebbe scoperto. Non potrebbe mai fare nulla che turbasse
il suo Tsunayoshi-kun.
In verità, Mukuro rimase altrettanto turbato
dal vedere il giovane Vongola piangere. Non pensava che Tsunayoshi
potesse diventare così irritato per un semplice
bacio.
Beh, non che la sua di vita amorosa fosse tutto questo gran d'affare,
anzi era piuttosto inesistente. Pianificare la distruzione del mondo
non era un lavoro facile, dopo tutto. Non avrebbe mai pensato che un
bacio fosse di così grande importanza, ma le lacrime di
Tsuna lo
avevano convinto che era una questione importante o almeno lo era per
il suo Tsunayoshi.
"Sì, è tutta colpa mia", disse Mukuro, avvolgendo
il suo
braccio sinistro sulle coperte. "Mi permetti di riparare al mio errore?"
Una testa dai capelli castani disordinati fece capolino dalle coperte.
"No-Non so come tu possa riparare a questo genere di errori", disse
Tsunayoshi senza mezzi termini.
"Magari potrei baciarti come si deve, così avrai un vero
primo bacio", rispose Mukuro, sorridendo.
Tsunayoshi tirò immediatamente su le coperte per coprire la
parte bassa del suo viso.
"Hiiee"" Co-Cosa ti fa pensare che te lo permetta?!" rispose
Tsunayoshi, terrificato.
"Kufufufu... Perché anche per me era il mio primo bacio?",
disse Mukuro.
"Davvero?", sussurrò Tsunayoshi.
"Davvero", disse Mukuro sinceramente.
Tsunayoshi aggrottò le sopracciglia e rimase a pensare per
un
minuto intero, prima di chiedere: "Perché vorresti fare una
cosa
del genere?"
"Kufufu— Perché mi piaci, Sawada Tsunayoshi",
rispose Mukuro.
Ed era vero. Mukuro non aveva mai pensato a queste cose prima d'ora.
Dopo quel bacio accidentale, aveva capito di nutrire profondi
sentimenti per quel ragazzo dagli occhi d'ambra. Questo sentimento era
diverso da qualunque altro abbia avuto prima verso gli altri. Ed era
per questo che era così infastidito da tutte quelle donne
che si
affaccendavano attorno al suo Tsunayoshi nella sala da ballo.
XxXxX
Tsuna's POV
"Eeeee! Ti— Ti piaccio?!" squittì Tsuna.
Davvero Mukuro, che
disprezza tutti gli umani, aveva appena detto che gli piaceva? L'unica
possibile spiegazione a questo era-
"Sei un alieno!" disse Tsuna convinto.
Mukuro sembrava molto divertito, "Te l'assicuro, non sono un alieno."
"Qualunque alieno potrebbe dire la stessa cosa", insistette Tsuna.
"Tsunayoshi-kun, non discuteremo sul fatto che io sia un alieno oppure
no!" disse Mukuro minacciosamente.
"Ma sono un ragazzo!", disse Tsuna, con una vena di leggera isteria
nella voce.
"E allora? Cosa ti ha fatto pensare che io non lo sappia?", disse
Mukuro.
Tsuna rimase a bocca spalancate, mentre Mukuro tolse via la coperta.
Quando l'altro ragazzo cullò il suo viso tra le sue mani,
Tsuna
iniziò ad agitarsi. Stava davvero permettendo ad un altro
ragazzo di baciarlo?! Che cosa ne era stato del suo sogno con
Kyoko-chan?!
"Eee— Aspetta, aspetta, time out... Non mi importa
più, dimentichiamoci de-", Tsuna venne interrotto.
Le labbra di Mukuro erano sulle sue. Gli occhi di Tsuna di allargarono.
Si sentì preso alla sprovvista dalla sensazione delle labbra
morbide e soffici di Mukuro che si muovevano sulle sue. Erano
così in contrasto con la personalità fredda e
dura del
loro proprietario. Aveva notato che gli occhi di Mukuro erano chiusi
mentre muoveva le sue labbra dolcemente, quasi esitando. Forse non
mentiva quando diceva che era anche per lui il suo primo bacio.
Tsuna chiuse gli occhi e rispose in modo altrettanto timido al bacio.
Le loro labbra si fondevano ancora e ancora, senza fretta, in una lenta
danza. Il loro bacio fu interrotto da un forte rumore e la porta si
spalancò. Una massa di corpi non meglio definita cadde
rovinosamente sul pavimento ai piedi del suo letto con un tonfo capace
di creare un terremoto. Schiacciati sul pavimento c'erano tutti i
membri della sua famiglia, tranne Hibari Kyoya, che si era rifiutato
completamente di venire in Italia. Sicuramente, fino a qualche attimo
fa stavano origliando dalla porta.
E dio solo sapeva da quanto tempo erano rimasti! Tsuna
desiderò
ardentemente che il pavimento si fosse aperto e che l'avrebbe
inghiottito.
Nel frattempo, Mukuro si era già alzato e stava ridendo
minacciosamente, impugnando il suo tridente nella sua mano. Tsuna
deglutì.
Non va per niente bene!
Si
aggrappò velocemente a Mukuro con tutte le sue forze,
sperando
che fossero sufficienti per fermare il più grande.
"Scappate!" Tsuna urlò ai suoi "spettatori", ignari
dell'incombente pericolo.
Ognuno di loro si affrettò fuori la porta. Naturalmente,
Reborn
era fuggito ancora prima che Tsuna avesse potuto dire qualcosa, mentre
un arrabbiato Gokudera era trascinato via dalla stanza da Yamamoto.
"Bastardo, come hai osato toccare il Decimo?!", urlò il
Guardiano della Tempesta mentre era trascinato attraverso l'ingresso
rotto.
Tsuna stava sudando freddo. Gokudera poteva essere davvero... Lento,
delle volte. Per fortuna, Yamamoto era lì per aiutarlo a
evitare
un bagno di sangue.
XxXxX
Alla fine, Tsuna fu lasciato solo a subire l'ira di Mukuro. Era
ingiusto. Mukuro gli aveva fatto promettere un sacco di cose come
uscire per un appuntamento con lui. Ma non si lamentò molto,
perché in realtà gli era piaciuto un po' il
secondo bacio
che si erano scambiati. Era stato molto piacevole. Poteva ancora
sentire la sensazione delle sue labbra.
E anche se Tsuna non poteva dire con tutta sincerità che gli
piaceva Mukuro, era sicuro che sentiva qualcosa per lui, se i sogni che
aveva fatto su di lui fossero da prendere come suggerimento. Inoltre,
non sembrava che Reborn disapprovasse la cosa, quindi decise di dare
un'altra possibilità a qualunque cosa fosse successa quel
giorno.
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