Piccoli sassolini si staccarono dalla parete rocciosa,
precipitando verso il vuoto.
-Sta attento Al, rischi di cadere.
-Si, scusa. – i fratelli Elric continuarono a
camminare, in fila indiana, sullo stretto sentiero che portava dall’altra
parte della montagna.
-Certo che potevi scegliere un’altra strada…qui
non è certo il massimo- constatò Al, poggiando una mano alla
propria destra, sul fianco della montagna. Guardò distrattamente a
sinistra, dove vi era un’enorme e profonda voragine.
-No, da qui facciamo prima.- rispose l’altro,
affettando il passo.
Altri sassolini cedettero sotto il loro peso, diventando
sempre più grandi.
-Oh, fratellone! Lì c’è qualcosa!
– Ed guardò al di là dell’enorme armatura.
-Non c’è nemmeno bisogno di usare
l’alchimia. Basterà scavalcarlo.- davanti a loro c’era un
masso più o meno grande, che gli bloccava la strada.
Un pezzo di roccia si staccò sotto i loro piedi.
-Ok.- Al appoggiò le mani sul masso, e con un piccolo
salto si tirò su. Ed guardò perplesso dietro di se.
La terra sotto di lui ebbe un tremito.
-…merda! – si girò verso il fratello, che
stava ancora salendo. - Al, muoviti!!!
-Cosa?- l’altro guardò sotto di se.
L’unica cosa che vide fu la roccia sgretolarsi sotto i piedi di Ed,
mentre quello veniva sbalzato via.
-FRATELLONE!
Il ragazzo spalancò gli occhi, sorpreso, mentre precipitava
verso il vuoto. Vide la figura del fratello divenire sempre più piccola,
finchè pochi secondi dopo non scomparve del tutto.
Che modo stupido di morire, pensò il ragazzo. Non
poteva nemmeno usare l’alchimia, visto che era troppo lontano dalla
parete rocciosa.
Tutta quella fatica per niente. Tutto quel tempo passato
alla ricerca della pietra filosofale era stato inutile. Non aveva potuto ridare
al fratello il suo corpo umano.
Vide il terreno venirgli incontro velocemente.
Però…non era giusto.
In un attimo si diede dell’idiota. Non era ancora
finita. Non era ancora morto.
Ormai poteva distingue ad occhio persino le forme degli
alberi.
No, avrebbe trovato quella maledetta pietra!
Batté i palmi della mani l’uno con
l’altro.
Camminava svogliatamente per la foresta, con le mani dietro
la nuca e lo sguardo al cielo. Si annoiava. Da morire. Ma Lust aveva detto che
il piccoletto d’acciaio andava lasciato in pace per un po’, quindi
non aveva nulla da fare.
Vide con la coda dell’occhio qualcosa cadere dalla
montagna.
-Uh? – si mise a correre, in direzione del posto dove
probabilmente sarebbe…atterrato l’oggetto. O quello che era.
Lo vide scomparire tra le cime degli alberi, e
aumentò la velocità. Un bagliore azzurro lo fece fermare poco
lontano.
-Che cavolo è stato?- raggiunse il posto, stringendo
gli occhi non appena si rese conto dell’enorme nuvola di polvere e terra
che si era alzata. Si incamminò verso il centro del posto, dove vi era
un piccolo cratere, anch’esso pieno di terra.
Improvvisamente si sentì afferrare per una gamba.
-YIKES! – fece per allontanarsi, ma la stretta era
troppo forte. Abbassò lo sguardo sulla mano che lo teneva.
-Co…- si abbassò, e prese per il polso
dell’altro, tirando verso di se. Guardò perplesso il ragazzo
svenuto.
-Acciaio?
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Commento dell’Autrice:
Allora, che ve ne pare? E’ un’idea che mi
è venuta in mente per caso, e ho voluto subito metterla su…word XD
Non so bene come continuerà la storia, e soprattutto
non so quando potrò aggiornare, perché ho altre cinque fanfic in
corso. Ma spero vi piaccia.
Un piccolo commenti please
See you.