About a girl.

di broken wings
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5 aprile 1975.

Era la bambina nuova, quella che era entrata il primo giorno di scuola con delle scure trecce more che incorniciavano un viso pallido ma allegro e vispo. Aveva gli occhi più scuri della notte più buia, e lui ne aveva vissute tante di notti buie ultimamente, e forse, proprio per questo motivo quello sguardo gli era rimasto particolarmente impresso sin dal primo istante.
Ma non era qualcosa che si fosse con il tempo rivelato importante: lei era una bambina vivace, aveva stretto rapidamente amicizia con tutti i compagni di classe e in pochi mesi era riuscita a guadagnarsi l'invito di compleanno già di parecchi bambini. Gli era sembrato di sentire che venisse da una grande città di chissà quale parte dell'America. Cosa veniva a fare dalla città, a un paese noioso come quello in cui si trovava ora? Mah, gente strana.
Sta di fatto che quella strana bambina allegra, quel giorno, ce l'aveva lì a pochi centimetri da lui, mentre lo fissava fastidiosamente con quei due grandi occhioni in attesa almeno di un saluto. Non si erano mai parlati. Mai. E a dirla tutta, lui era da un bel po' che non parlava con qualcuno a scuola. Chinò ancora di più la testa verso il foglio bianco sul banco, così che i suoi lunghi capelli dorati gli coprissero qualunque visuale della bambina.
- Io sono Amanda.
Lei allungò la mano verso di lui, praticamente sotto il suo muso. Il bambino rimase impassibile.
- Cosa ti ho fatto?
Solitamente, quando qualcuno provava a parlare con lui, dopo un po' se ne usciva con la tipica frase "Ma che hai?", "Cosa c'è che non va in te?" e il bambino si sentiva amaramente offeso, perché lui non aveva niente che non andava, si comportava soltanto come si sentiva in dovere di comportarsi. Eppure in quel momento, quando per la prima volta qualcuno si porse come un problema e non accusò invece l'altro di esserlo, si sentì come in colpa, in dovere di giustificare o almeno rimediare.
- Niente...
Gli rispose lui a voce bassa. Amanda allungò nuovamente il braccio, ma questa volta sfiorò lentamente i capelli lisci che gli coprivano il volto con un gesto innocente e delicato. Il bambino scattò sorpreso e alzando gli occhi azzurri verso quelli della bambina abbozzò un sorriso che si tolse subito non appena si accorse di averlo addosso.
- Senti, se non ci sbrighiamo a svolgere questo compito di coppia, la maestra ci metterà un voto brutto e sappi che non è mia intenzione averne uno!
Lui annuì e lei continuò:
- Allora ricominciamo. Io sono Amanda.
Allungò la mano e dopo pochi secondi sentì le ruvide dita del bambino stringersi debolmente alla sua.
- Io sono Kurt.

N.B. (o qualcosa del genere)

Dopo mesi e mesi riprendo in mano un qualche lavoro, una qualche storia che non so neppure se riuscirò mai a portarla a termine, dati gli scarsi risultati con le fan fictions precedenti.
Ovviamente questa ff non sarà totalmente reale, in quanto il personaggio femminile è totalmente inventato, tuttavia mi piacerebbe ambientare la storia in fatti accaduti davvero. Già in questo primo capitolo (è corto, lo so, ma vorrei scrivere il tutto con calma, non mi andava di andare già troppo oltre) ci sono dei riferimenti a ciò che Kurt viveva all'età degli 8 anni.
Aspetto recensioni e sappiate che preferisco delle sincere critiche a dei finti complimenti :) 






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