un buon inizio!
Guardandosi le mani sporche e ascoltando il proprio respiro
mozzato, Levy capì che non poteva andare avanti così: non voleva far sapere a
nessuno che si stava allenando, neanche ai suoi due compagni di team, o alla
sua cara Lu-chan ( sapeva che non avrebbero capito), ma era qualcosa di nuovo
per lei e gli esercizi che stava facendo, erano del tutto inutili.
Si appuntò mentalmente di buttare nel più lontano cestino
della città quello stupido libro di arti marziali: una scemenza assoluta.
Sedendosi a gambe incrociate sull’erba, la piccola maga
inizio a pensare che sarebbe stato meglio trovarsi un maestro o, per lo meno,
qualcuno di esperto in materia che potesse darle una mano.
Levy ci rifletté un attimo: Lucy era da escludere, così come
Jet e Droy; Gray sarebbe anche potuto andare, ma non voleva lo sguardo Juvia
puntato addosso; Erza l’avrebbe sicuramente detto a qualcuno, magari non di
proposito, ma l’avrebbe fatto.
Mira-san era una pettegola di natura, quindi non era neanche
da prendere in considerazione; Elfman era in missione quei giorni e Gajeel…bhe
lui era un’altra storia.
Alla fine si ritrovava con ben poco in mano: Laxus, Natsu e
Lily.
Alzatasi in piedi, ripulitasi la gonna dai fili d’erba, la
maga del Solid Script si incamminò verso Fairy Tail, nella speranza che almeno
uno dei tre le avrebbe regalato un po’ del suo tempo.
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Mentre attraversava il cortile per entrare in gilda, si
accorse con immenso piacere che, proprio nella direzione opposta alla sua,
stava arrivando il mago dei fulmini: l’uomo aveva il suo solito sguardo truce,
le cuffie alle orecchie, la schiena ricurva e la camminata spavalda.
La piccola ragazza rimase intimorita a quella vista, ma
sapeva anche che, pur di raggiungere il suo scopo, avrebbe fatto questo e
altro; così, accelerò il passo per pararsi davanti al mago.
Il biondo, vista la strada bloccata, si tolse con gesto
annoiato le cuffie: “ Che vuoi?” le chiese brusco.
La maga indietreggiò di qualche passo, vedendosi sovrastata
dalla stazza di Laxus.
“ Bhe ecco, mi chiedevo…si insomma, se tu avessi…voglia di
allenarmi!” disse in fine, concludendo la frase con un tiratissimo sorriso.
Ci fu qualche secondo di silenzio. Il tutto finì quando
l’uomo le sbottò a ridere in faccia; tenendosi la pancia e spiaccicandosi una mano sulla faccia, si
rinfilò le sue particolarissime cuffie e si allontanò.
Sentendo ancora le sue risate in lontananza, con uno sguardo
allibito e la bocca semi aperta per lo schok, Levy girò sui tacchi ed entro un
po’ traballante in gilda.
Non appena le sue orecchi entrarono a contatto con il solito
frastuono di Fairy Tail, la maga dai capelli blu si ridestò dai pensieri
riguardanti il precedente incontro e mandò veloce lo sguardo in ogni angolo,
alla ricerca degli altri due candidati.
Evitando per miracolo una sedia venuta da chissà dove, Levy
si precipitò al bancone per chiedere informazioni.
“ Ciao Mira!” disse, alzando la mano.
“ Ehi Levy; non ti ho vista sta mattina, dov’eri?” chiese la
ragazza, alle prese con la pulizia dei bicchieri.
“ Ah, ero…ero a casa sta mattina!” si affrettò a dire la
piccola maga, accampando la prima scusa che le era venuta in mente.
“ Comunque,” riprese poi, “ volevo chiederti se avevi visto
Lily oggi!”
“ Mi dispiace Levy, ma Lily e Gajeel sono partiti per una
missione sta mattina; hanno fatto colazione e se ne sono andati subito!”
rispose l’albina con fare dispiaciuto.
La maga sospirò debolmente: anche il secondo tentativo era
stato un fiasco totale.
Voltatasi a guardare i tavoli, scorse quello dove erano
seduti Natsu, Happy e tutta la loro combriccola.
Scesa di mala voglia dal suo sgabello, Levy si avvicinò al
gruppo: con due su tre falliti, le sue speranze di ricevere una risposta
positiva da Natsu erano matematicamente poche.
“ Ehi ragazzi!” salutò mollemente la maghetta.
“ Ciao Levy-chan, perché non ti siedi qui con noi?” chiese
Lucy con un enorme sorriso stampato sulla faccia.
“ Ah, ti ringrazio Lu-chan, ma sono venuta qui solo per
parlare con Natsu!” rispose schietta la ragazza, rivolta al Dragon Slayer in
questione.
Mascelle caddero in torno a lei: voleva parlare con Natsu?
Sul serio?
“ Che c’è, Levy?” chiese candido il rosato, con ancora in
bocca una pericolosa quantità di cibo.
“ Veramente, vorrei parlarti in privato!” fece lei,
togliendosi gli sputacchi di carne dalla faccia.
“ Ah, ok!” le rispose alzandosi in piedi, senza essersi
minimamente accorto della situazione che si era venuta a creare.
Vedendo i due allontanarsi, i cinque rimasti al tavolo si affrettarono
a chiudere le bocche aperte per lo stupore: “ ci sento male io, o Levy ha
chiesto a Natsu di parlare in privato?!” fece Lucy, sottolineando
pericolosamente la parola in privato.
“ Forse…vuole dichiararsi!” commentò di rimando Erza, con un
espressione sconvolta e rossa come un pomodoro.
“ Non dire sciocchezze!” ribadì la bionda, sventolando la
mano davanti al naso.
“ Credevo le piacesse Gajeel!” rispose franco Gray.
“ Infatti…aspetta, ti accorgi di questo ma non di chi ti fa
una corte spudorata da anni, ormai?!” chiese la maga degli Spiriti Stellari,
alzando un sopraciglio.
“ Di chi?” chiese confuso.
“ Ah, lascia stare! Comunque è chiaro che deve trattarsi di
un malinteso!” concluse Lucy, portando le braccia ad incrociarsi sul petto.
“ Sarà, eppure a me sembra un tentativo di dichiarazione in
piena regola!” commentò Charla.
“ NO!” urlò la bionda, pestando i pugni sul tavolo.
“ Perché ti agiti tanto?” chiese la maga con l’armatura, con
sguardo malizioso.
“ Io…”
“ Ti ppppppiace!”
“ HAPPY!!” urlò esasperata Lucy, fulminandolo con lo
sguardo.
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“ Allora, che cosa volevi dirmi?” chiese Natsu, sedutosi su
una panchina nel cortile della gilda.
“ Non è nulla di straordinario!” commentò Levy, con sguardo
assente.
“ Non preoccuparti, dimmi tutto!” rispose, con quel suo
sorriso da oscar.
“ Non devi farlo se non vuoi, però…mi stavo chiedendo se ti
andasse di allenarmi!” disse tutto d’un fiato.
“ Certo!” rispose allegramente il ragazzo.
“ C-cosa? Dici sul serio?” domando incredula.
“ Ma certo, sarà divertente!” disse, alzandosi in piedi e
guardandola negli occhi.
“ Wow, davvero non so come ringraziarti!” fece Levy, tutta
eccitata per la riuscita di quest’ultimo tentativo.
“ Inizieremo domani!” disse il Dragon Slayer, alzando la
mano e voltandosi verso l’entrata di Fairy Tail.
“ Aspetta!” gli urlò di rimando la ragazza.
Il rosato si voltò sorpreso.
“ Vorrei che non lo dicessi a nessuno, neanche a Lucy!”
disse seria.
“ Ad Happy posso dirlo? Sai com’è, è lui che mi aiuta con
gli allenamenti, di solito!” fece Natsu, incrociando le braccia dietro la
testa.
“ Si, va bene. Però ti prego, a nessun’altro!” rispose la
maga preoccupata.
“ Posso chiederti come mai?” fece il ragazzo.
“ Ne parleremo domani!” rispose la ragazza, tirando un
leggero sorriso.
Natsu non rispose, si limitò ad annuire e a rientrare in
gilda.
Levy tirò un profondo respiro di sollievo, portò una mano
sul petto e alzò lo sguardo: ne era sicura, l’allenamento sarebbe andato bene e
finalmente, avrebbe potuto affrontarlo.
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“ Bene, benvenuti alla scuola del sensei Natsu Dragneel”
“ Buffone!” gli urlò dietro Happy ridacchiando.
“ Silenzio!” protesto il ragazzo, lanciandogli un sandalo.
Levy, accovacciata accanto al gatto, nel giardino che si
parava davanti alla casa dei due, guardando Natsu in piedi sopra un tronco
tagliato, pensò che non era troppo tardi per tornare indietro.
“Dunque, da oggi fino a tutta la settimana prossima, ci
sottoporremo ad un addestramento completo per incrementare forza, velocità e
resistenza! Ci sono domande? No? Bene, direi che possiamo iniziare!”
Preso dalla foga, il ragazzo prese la maga dai capelli blu
per il braccio, trascinandosela dietro per metri, senza che quest’ultima
potesse muovere la ben che minima obiezione.
“ Sei sicuro che non
sia pericoloso?”
Levy si vedeva costretta ad obbiettare il fatto di essere
legata ad un albero come un cane al guinzaglio, con un tronco di almeno
trecento chili pronto per essere scagliato contro di lei.
“ Non preoccuparti Levy, questo esercizio è perfetto per
allenare la forza e, soprattutto, i riflessi, durante uno scontro!” dichiarò il
mago, intento a fissare un ultima corda all’immenso oggetto.
“ Ti spiego come funziona,” cantilenò Happy, svolazzando
intorno alla ragazza, “ Natsu e io ti lanceremo a turno il tronco e tutto
quello che devi fare tu è schivare e colpire, schivare e colpire! Chiaro?”
chiese in fine, poggiandosi sulla testa del rosato.
“ Oh è chiaro, è chiaro che è da fuori di testa!” urlò la
ragazza, provando a levarsi la corda che aveva legata ai fianchi.
“ Ti ho già detto che non hai nulla di cui preoccuparti: nel
caso dovessi sbagliare interverremo per fare in modo che non ti spiaccichi al
suolo!” rispose molto candidamente il Dragon Slayer.
Tirandosi un paio di sberlotti sulle guancie, Levy si decise
a dare fiducia al ragazzo e a fare quello che le era stato detto: non aveva
nulla da perdere in fondo ( forse fracassarsi qualche osso) e poi, se Natsu era
diventato tanto forte grazie a questo tipo di allenamento, poteva anche credere
che avrebbe funzionato anche per lei.
“ SEI PRONTA?” le urlò Happy da dietro il tronco.
Annuendo decisa, la maga si mise in posizione.
“ VIA!”
Era partito, tanto veloce da fendere l’aria e lasciarsi
dietro una scia sonora: la ragazza si rese conto che non sapeva che cosa fare,
come fermarlo, che incantesimo usare!
Abbassatasi velocemente sulle ginocchia, schivò il tronco,
il quale tornò verso i due allenatori.
“ CORAGGIO LEVY, PUOI FARCELA!” la incoraggiò il ragazzo,
prendendo il tronco tra le mani e spingendolo di nuovo verso di lei.
Levy lo schivò di nuovo e poi ancora, ancora e ancora: le
sembrava di veder andare avanti e indietro una gigantesca altalena.
Imperlata di sudore e con il fiato corto, la maga non
riusciva a combinare proprio un bel niente: si sentiva inutile e stupida, si
sentiva in colpa per far perdere tanto tempo a Natsu e a Happy e si sentiva una
vigliacca.
“ FORZA LEVY, LO SO CHE CI RIESCI!” le disse il ragazzo,
sorridendole.
“ No, non ce la faccio!” disse in fine, scoppiando a
piangere per la vergogna e per il dolore.
Si buttò seduta per terra, coprendosi gli occhi con le mani
e continuando a singhiozzare: si sentiva dannatamente male, persa, vuota.
I due fermarono il tronco e le si avvicinarono piano: Happy
le si posò sulla schiena, accarezzandole dolcemente la testa mentre Natsu si
era accovacciato di fronte a lei.
“ Senti Levy, posso chiederti perché hai deciso di allenarti
così duramente?” le domando serio.
“ Per…per una promessa!” riuscì a dire la piccola maga tra i
singhiozzi.
“ Una promessa?” domandò Happy stranito.
Asciugandosi le lacrime dagli occhi e prendendo un bel
respiro, la ragazza iniziò a raccontare: “ Quando eravamo sull’isola di Tenrou,
durante l’esame di Classe-S, io e Gajeel abbiamo discusse e io mi sono
lamentata dicendogli che non si curava affatto di me! Lui mi ha risposto
dicendo che, se volevo delle attenzioni da parte sua, avrei dovuto affrontarlo
in un vero combattimento…bhe, poi le cose sono andate come sono andate quindi…non
ho avuto molto tempo per parlare ancora con lui.”
“ Quindi è per questo che vuoi allenarti, per poterti battere
contro Gajeel!” dichiarò allarmato Natsu.
Levy assentì in silenzio.
“ Allora questa è tutta un’altra storia!” continuò poi il
ragazzo, alzandosi in piedi.
“ Che…che vuoi dire?” chiese la maga, alzandosi a sua volta.
“ Qui si tratta di una questione d’onore, di una sfida in
piena regola!” dichiarò eccitato, stringendo i pugni in aria.
“ Non arrenderti Levy, se combattere ad armi pari contro
Gajeel è ciò vuoi più di ogni altra cosa, la fatica, il dolore, non devono
essere degli ostacoli!” concluse il rosato con tutta l’enfasi di cui fu capace.
“ Sono sicuro che ce la farai, devi solo credere in te
stessa e nella tue capacità, giusto Happy?”
“ AYE SIR!!” urlò contento il gatto.
“ Allora, vogliamo riprovarci?” chiese il ragazzo,
ammiccando al tronco alle sue spalle.
la maga sorrise, asciugandosi quell’ultima lacrima che le
segnava il volto, per poi rimettersi in posizione.
“ VIA!” urlò Happy.
Ed eccolo, di nuovo a correrle incontro, ma questa volta,
non si sarebbe spostata, non l’avrebbe evitato!
Buttando fuori tutta la paura e l’incertezza che aveva, Levy
mosse veloce e sicura le dita per richiamare a se la sua magia.
“ SOLID SCRIPT: AIR”
Un immenso e violento turbine di vento si materializzo alle
sua spalle che, guidato dai gesti della piccola maga, andò a schiantarsi contro
il tronco, spezzando in un istante le corde che lo legavano e facendolo volare
via.
Dopo un boato che ne presagì l’atterraggio, il silenzio più
assoluto regnò tra i presenti.
“ C-cel’ho fatta!” disse incredula la ragazza.
“ CE L’HA FATTA!” urlarono all’unisono i due amici,
abbracciandosi e saltellando sul posto.
“ Non posso crederti, l’ho spedito in orbita!” dichiarò Levy
eccitata e ridendo di gusto.
Guardandosi a vicenda, i tre sapevano che quello era solo l’inizio,
ma che, tutto sommato, era davvero un buon inizio.
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Nei giorni seguenti, la piccola Levy si presentava puntuale a
casa di Natsu e Happy alle quattro del pomeriggio: i loro allenamenti duravano
dalle tre alle cinque ore ed erano uno peggio dell’altro.
Fermare oggetti grandi il triplo di lei, correre
trascinandosi dietro macigni, camminare su una passerella in bilico evitando
gli attacchi del Dragon Slayer, schivare le bombe aeree di Happy; la ragazza
non ricordava nulla di peggio e di più sfibrante, che l’allenamento del giovane
mago e del suo compagno.
Tutta via, quella settimana era passata in fretta e, quando
finalmente in uno scontro corpo a corpo, era riuscita ad infliggere qualche bel
colpo al rosato, il sensei Dragneel l’aveva ritenuta pronta.
“ Ora, tutto ciò che dobbiamo fare è chiamare Gajeel e
sfidarlo!” dichiarò Natsu portandosi le mani ai fianchi.
“ Bene, corro in gilda!” rispose eccitata la ragazza.
“ Aspetta, non c’è fretta!” disse il mago, trattenendola per
la maglietta.
“ Lanciare una sfida è un qualcosa di molto serio, che si
deve fare con stile!” fece, alzando le mani al cielo.
“ Con stile?” chiese dubbiosa la piccola maga.
“ Lascia fare a noi,” riprese il rosato, “ e vedrai che
quella testa dura non si tirerà indietro!”
Alla gilda tutto era stranamente tranquillo quella mattina,
forse perché Natsu non era presente ad attaccar briga con il primo che gli
capitava a tiro.
“ Cavolo, sono giorni che non vedo la mia Levy-chan!” disse
imbronciata Lucy, stesa sul bancone del bar.
“ In effetti, non si vede spesso ultimamente! Chissà che
starà combinando…perfino Jet e Droy non hanno idea di che cosa stia facendo!”
commentò Mira, girando lo sguardo per il salone principale della gilda.
“ Mi chiedo anche stiano facendo quel tonto di Natsu e
Happy!” continuò poi la bionda.
“ Chi lo sa…” rispose un po’ assente Mira.
In quell’istante, il portone di Fairy Tail si spalancò con
un fragoroso boato: due figure nere si stagliavano tra la polvere alzata da
quel colpo.
“ Ma che sta succedendo?” chiese Gray, alzandosi da dove era
seduto.
“ Qualcuno che cerca guai?” disse Elfman scrocchiandosi
vigorosamente le dita.
Una volta che la polvere su fu diradata, fu più chiaro a
tutti che quelli che avevano davanti non erano nemici o piantagrane, ma
semplicemente…due idioti!
Vestiti in giacca e cravatta, provvisti di occhiali da sole,
Natsu e Happy, a braccia conserte, si erano piazzati ai lati della grande
porta, guardando ad uno ad uno i presenti.
“ Un attimo di attenzione, prego!” disse Natsu, invitando
tutti a sedersi, senza però mutare l’espressione seria che gli conferivano gli
spessi occhiali.
“ Puoi entrare!” sussurrò Happy, rivolto all’esterno.
“ Ma che diavolo stanno facendo?” chiese scioccata Erza.
“ Che idioti!” commento a brucia pelo Fried.
Dalla luce che filtrava dal di fuori della gilda, si vide
comparire un’altra figura.
Tutti, dal primo all’ultimo, spalancarono sconcertai la
bocca.
Levy, vestita di un top e di una gonnellina di pelle, con
calze a rete e stivali borchiati, faceva il suo ingresso a grandi passi nel
salone: nessuno poteva credere ai propri occhi!
“ Quella non può essere la mia Levy!” dichiarò allibita
Lucy.
“ Levy-chan è uscita di testa!” piagnucolarono i suoi
compagni di team.
Con espressione truce, la ragazza si mise a vagare per la
grande stanza, alla ricerca di una persona in particolare: trovatolo seduto ad
un tavolo in lontananza, la ragazza si avvicinò decisa.
Gajeel, sorpreso più di tutti della Levy che si era
presentata in gilda quella mattina, non poté fare a meno di alzare un
sopracciglio nel trovarsi il dito indice della maga a due centimetri dal suo
naso.
Tutto intorno silenzio.
“ Io ti sfido, Gajeel Redfox!”
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Cari amici lettori, comincio col dire che sono la vecchia
Safe, ribattezzata Kuro_rin per…bhe è una storia tropo lunga! Dunque, immagino
vi stare tutti chiedendo che cavolo mi metto a scrivere un’altra long quando ne
ho già una in corso? Ebbene, sappiate che l’ispirazione in questo momento mi ha
abbandonata tuttavia, la tentazione di iniziare questa mini storia mi allettava
troppo! Ebbene si, questo è solo il primo capitolo di quella che dovrebbe
essere una storia composta da 6/7 capitoli.
Questo e il prossimo sono solo di introduzione, perché il
vero racconto parte con la creazione di un nuovo team ( composto da Gajeel,
Levy e Lily) e delle sue avventure, raccontata ognuna in un capitolo diverso:
ci saranno labirinti magici, case stregate, gatti robot, gare di bevute,
partire di basket, scambi di corpo e…primi amori! Spero possa interessarvi l’idea!
Ah e, sappiate che è ambientata in un periodo un po’ sospeso, dopo i sette
anni, ma prima del torneo di magia! Va bhe, buon divertimento a tutti e grazie
in anticipo a tutti quelli che mi seguiranno!
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