Lei era seduta sul letto a fissare il vuoto.
Voleva scappare,correre,andare via da quella situazione che la stava
opprimendo.
Purtroppo però, non poteva. Doveva affrontare la
realtà per poter tornare dalla sua famiglia,dai suoi amici,
per tornare a vivere.
Sarah era una normale ragazza. O meglio era quello che riusciva a far
credere a tutte le persone che le stavano attorno.
Per carità, non era un vampiro, neanche un mostro con tre
teste. Non fatevi strane idee. Sarah era solamente, saggia, perfetta e
aveva dietro la schiena un paio di ali.
Il problema naque tutto da lì. Da quelle ali, che a volte la
facevano sentire diversa, troppo diversa, facendosi tartassare il
cervello da tantissimi dubbi sulla sua natura.
Con quelle sue stesse ali, però, poteva aiutare la gente,
curare ferite e inoltre farla apparire perfetta sotto ogni punto di
vista. Le piaceva essere un angelo in fin dei conti.
Le era sempre piaciuto. Fino a quel momento.
-Com'è possibile una cosa del genere?Cosa sono queste
"gare"?- chiese Sarah a sua mamma Danielle.
-Mia cara... credimi, vorrei tanto che non dovessi affrontarle ma non
posso fare nulla. Queste "gare" di cui sei stata invitata, o meglio,
obbligata a partecipare sono delle
sfide che i saggi preparano ogni mille anni.
Danielle osservava Sarah che la guardava con uno sguardo infuocato.
-E quindi?Perchè io?Perchè devo andare a
rischiare la mia vita per uno stupido divertimento dei saggi?- le
lacrime le uscirono spontanee dopo lo sforzo causato dal suo alzamento
di voce.
-Oh no, piccola mia ti prego non...
Sarah salì le scale in tutta fretta, girò al
corridoio sulla destra e entrò nella sua cameretta sbattendo
la porta violentamente.
Restò in piedi per qualche secondo poi, si buttò
a peso morto sul letto, continuando a farsi rigare la faccia dalle
lacrime.
La sua cameretta color giallo ocra le sembrava rivestita di un nero
carbone, unito al rossore di un sangue ancora caldo. I suoi incubi si
stavano divertendo a stuzzicarla
ma fu svegliata dalla voce dolce di sua madre.
Danielle entrò e si mise seduta sul letto, accanto a sua
figlia.
-Credo sia ora che ti spieghi cosa sta succedendo- prese un respiro
profondo e incominciò a parlare.
-Ogni mille anni alcuni angeli, presi a caso, vengono scelti per
partecipare a una serie di sfide per sapere se i nuovi angeli sono
degni di essere chiamati tali. Sai che gli
angeli devono essere sempre vicini alla perfezione no?-
Sarah annuì leggermente, con ancora i segni delle lacrime
sul suo viso angelico.
-Beh, in breve, queste prove vogliono far capire che tipo di angeli
bisogna essere. Purtroppo però ci sono alcune sfide dove o
si esce in un modo o sei condannata a morire.
Sarah tu sei stata scelta e non sai quanto questo mi addolora
però è tutto quello che posso dirti, se ti
dicessi di più verrei... non pensiamoci ok?Ti prego non
farmi altre domande...
Danielle si alzò e scese al piano di sotto lasciando sua
figlia con mille dubbi.
Doveva solo affrontare la realtà.
Sfida o non sfida una cosa era certa: la sua normale vita era destinata
a morire. Per sempre.
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