Premetto che questa shot
è una cosa scritta di getto, senza molto senso logico e non
so nemmeno da dove è uscita.
Dal mio amore per questa donna, forse? Sì, probabile u.u
Comunque è particolarmente incentrata sui sentimenti prima
di bambina e poi di adolescente di Miss. Stefani Germanotta,
ma anche sul rapporto tra quest'ultima e Coleen Martin, alias, Lady
Starlight ( qui, solo friendship, ma più avanti
forse mi uscirà qualcosa di più...di meno
amichevole U___U).
Beh, che dire, buona lettura e...le recensioni sono sempre ben accette
<3
Lady Gaga:
Where she cames from?
Nel 1991, quando il leggendario Freddie Mercury passò a
miglior vita, Stefani Germanotta aveva trascorso i primi cinque anni di
vita a sognare con la sua musica, cercando d'indovinare gli accordi di
Bohemian Rapsody pigiando tasti a caso del pianoforte domestico, mentre
suo padre le raccontava la storia dei mitici Queen come favola della
buonanotte.
Alla televisione dissero che i funerali si sarebbero tenuti a Londra e
Stefani desiderava assistervi con tutta se stessa, depositare una rosa
sulla bara di Mercury e condividere il dolore degli altri membri della
band.
Ma a quanto pareva, Londra non era vicina come sembrava e non la si
poteva raggiungere con la macchina. Ci voleva l'aereo e suo padre non
poteva accompagnarla perchè doveva lavorare, o almeno
così disse.
“Allora vado da sola”, insistette Stefani con gli
occhi lucidi.
“ Tesoro, sei troppo piccola per viaggiare da
sola”, ribatté suo padre, “ma quando
sarai una signorina ti prometto che potrai andare dove vuoi”.
E così, quella note lei e la sua famiglia seguirono i
funerali alla tv, in sottofondo “Radio Gaga”, la
canzone preferita di Stefani, fluiva placidamente dal loro vecchio
mangianastri, mentre la bambina, in ginocchio davanti allo schermo,
lasciava rotolare silenziosi lacrimoni lungo le guance.
Se credevano che avrebbe aspettato tutti quegli anni per andare sulla
tomba di Freddie, allora si sbagliavano di grosso.
Tempo di farsi dare un altro paio di paghette ed i soldini che le
davano i nonni per Natale e, se non aveva sbagliato i conti, avrebbe
avuto più di settanta dollari nel salvadanaio,
più che sufficienti per andare a Londra...insomma, quanto
poteva mai costare?
Non l'avrebbero mai scoperta, avrebbe marinato la scuola,
sì, ma sarebbe tornata per la cena e, per essere sicura che
nessuno a Londra avrebbe fatto la spia o tentato di contattare i suoi,
si sarebbe presentata come Lady Gaga.
_ Bella storia_, commentò Coleen, rigirando il foglio che
l'amica le aveva messo tra le mani quella notte, alla fine della loro
giornata lavorativa.
Stefani e Coleen stavano riposando in uno dei divanetti dei camerini
dello strip club newyorchese nel quale lavoravano.
_ Ti avevo detto che dietro al mio nome c'era una lunga storia_, disse
Stefani, grattandosi la testa irritata dalla parrucca bionda.
_ Già, lunga ma bella_, ribadì Coleen, ammettendo
a sé stessa che, al confronto con quella di Stefani, la
storia del suo “Lady Starlight” faceva pena, _
perchè l'hai scritta in terza persona, però?_.
Stefani si distese lungo il divano, poggiando la testa dolorante a
causa del troppo inquinamento acustico sulle gambe della collega,
indecisa sulla risposta da dare. In fin dei conti, non se lo sapeva
spiegare nemmeno lei, con esattezza.
_ Boh, non mi veniva naturale la prima persona_, borbottò
con lo sguardo perso in un punto a caso del pavimento della stanza, _
forse perchè non sono più la persona che poteva
scegliere di presentarsi con quel nome. Ora lo devo fare e basta_.
Stefani tacque e aspettò che Coleen dicesse qualcosa, invece
ci fu solo silenzio. Il fatto di essere troppo stanca per voltarsi e
guardare l'amica in faccia faceva impazzire Stefani, ma nonostante
tutto non riusciva proprio a muoversi.
_ E alla tomba di Mercury...ci sei stata, poi?_, chiese Coleen con voce
roca, spezzando quel silenzio.
_ No_.
Lady Starlight tacque di nuovo, per un arco di tempo indefinito in cui
la diciannovenne Stefani ripercorse a piccoli, dolorosissimi passi la
sua adolescenza.
Che fallimento. La sua vita era un enorme fallimento.
Aveva lasciato il college aspettandosi di trovare qualcosa di
più...ma cosa poi? La fama?
Questa non era la fama che si aspettava, pensò soppesando il
camerino, le unghie finte laccate di rosso sulla sua mano piccola e le
ciocche platinate sintetiche che scendevano sulle sue clavicole.
Avrebbe potuto laurearsi. Avrebbe potuto iscriversi al conservatorio.
Avrebbe potuto dar retta a suo padre.
Già...avrebbe potuto.
Le lacrime iniziarono a scorrere senza che se ne rendesse conto.
_ Lady Gaga..._, disse Coleen, _ Lady Gaga_, ripetè con una
diversa intonazione, come se stesse commentando le previsioni del
tempo. Lo ripetette almeno altre tre volte, come se lo soppesasse, lo
rivoltasse sulla lingua, come se cercasse di sentirlo.
_ Farà storia, tesoro_, le annunciò con
noncuranza sfilandole dolcemente la parrucca dalla testa, ed iniziando
a liberarle i capelli scuri dalle forcine. Coleen sentiva le lacrime di
Stefani bagnarle le cosce, ma fece finta di niente e
continuò a sistemarle i capelli.
_ Farai la storia, Stefani_.
La ragazza distesa ridacchiò amaramente: _ che ne sai?_.
_ Ho qualche anno più di te e faccio questo lavoro da...oh,
una vita. E, Stefani, di ragazze come te non ne ho mai conosciute_,
mormorò, senza distogliere lo sguardo dalla testa che stava
accarezzando, _ tu hai qualcosa di grande. Non puoi fallire, sei
destinata a diventare qualcuno_.
_ Come fai ad esserne sicura?_, domandò asciutta la moretta,
rimuovendosi uno strass dalla guancia.
_ Lo so e basta_.
Con uno sforzo immane, Stefani si rimise seduta, tanto da guardare
negli occhi Lady Starlight.
Quella donna aveva fiducia in lei, tanta fiducia, come quella che
Stefani aveva avuto nei suoi giorni migliori, tipo il primo mese che
seguì il suo abbandono al college.
Era una bella sensazione, come avere New York, il mondo, nel palmo
della mano.
Non si accorse di quanto gli era mancata finché non
guardò negli occhi Lady Starlight.
Stefani sorrise ed abbracciò l'amica.
_ Grazie_, disse alzandosi in piedi e porgendole la mano.
Coleen l'afferrò e, insieme a lei, si diresse verso la
porta, pronta a tornare a casa ed a farsi una bella dormita.
Fuori da quel locale, dove il tempo pareva fermarsi all'una di notte,
era l'alba.
_ Vuoi che ti riaccompagni a casa?_, domandò Coleen ad una
raggiante Stefani, che pareva non riuscire più a smettere di
sorridere.
_ Naaah, faccio due passi...a domani Lady S. _, si congedò
Stefani, prima di voltarsi e camminare lungo il marciapiede in
direzione a casa sua, con le mani nelle tasche della giacca ed il naso
all'insù, godendosi la vista familiare delle cime dei
grattacieli newyorchesi stagliate sul cielo mattutino.
_ Fa due passi...con addosso i tacchi di ieri sera?_,
ridacchiò Lady Starlight entrando in macchina, _Lady
Gaga...ne sentiremo riparlare_.
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