Crimson deep
Luglio 2009
Un
album non nasce così, perché ci si alza la mattina e le parole
fluiscono magicamente. E nel mio caso, purtroppo, assomiglia ad una
partita con il destino che ho sfidato, una sfida con chi non mi ha mai
ritenuta capace di comporre.
E' sempre più facile limitarsi a
credere che la mia voce e il mio carisma fossero sufficienti a creare
l'incantesimo. Un incantesimo che sbocciava dai pensieri e dai dolori
di un'altra anima. Lo so che mi hanno sempre sottovalutato. Non con
cattiveria, però.
A loro bastava che sbattessi le ciglia, indossassi l'aria mesta, e cantassi sinfonie di dolore per sempre.
E' un teatrino di marionette, tu sarai la Regina della Notte. Canta.
Non mi hanno mai creduta capace di creare la mia melodia.
Non è una cosa che si direbbe, o che si ammetterebbe. Probabilmente, neanche i miei fan se lo aspetterebbero.
Siamo sinceri. E magari onesti, che a volte male non fa.
Per
questo, con la scusa di un caffè e di un po' di moto, sono fuggita
dalla saletta e ho camminato fino al mare, la testa piena di idee e la
borsa piena di libri di Coelho e di taccuini d'appunti. Qui, seduta in
un angolo di mondo, lontana da ogni dubbio, continuo a fissare le onde
del mare che lente e pigre si infrangono contro la spiaggia bianca. E'
un abbraccio lento, doloroso.
Un lento rifluire.
Scuoto la testa debolmente.
E'
assurdo pensare come i luoghi comuni, alla fine, siano sempre gli
stessi, come la mente del Poeta abbia plagiato la Musa. O forse, per
quanto insolito, potevo parlare attraverso di lui proprio per questo
sentire comune.
Il mare, l'oceano, hanno sempre attratto i nostri
pensieri, ma ad essi, abbiamo donato una sfumatura ed una presenza
diversa. Per lui, era immergersi e perdersi, diventarne l'anima.
Per
me, era cercare nei fondali per ritrovare quelle figure di sogno di cui
parlano le leggende. Ma non ho mai cercato la Sirena. Per loro, alla
fine, ero questo. Uno specchio per le allodole, in realtà. O più
semplicemente, la dimostrazione che non mi conoscessero affatto.
Perché ho sempre preferito la dolcezza della naiade.
Perché
mi sono sempre chiesta cosa si nascondesse dietro quell'abisso
acquamarina, di cui io non sarei mai stata parte, ma solo spettatrice.
What lies beneath beyond the ocean's door
Tranquil is the kiss of the azure rising deep, sleeping ever more
Naiad's mystery what lies beneath beyond the ocean's door
Tranquil is the kiss of the azure rising deep, sleeping ever more
Naiad's mystery what lies beneath.
***
La
saletta di registrazione è insolitamente tranquilla. I ragazzi sono
andati a mangiare e mi hanno lasciato tranquilla. Non mi sento molto di
compagnia in questi giorni, non ancora. Sono tesa, moltissimo. E
camminare avanti e indietro non aiuta di certo. Avverto una presenza
alle mie spalle e quando mi volto, vedo Marcelo sulla porta che mi
guarda attento, con quei suoi caldi occhi scuri.
Si avvicina
piano, attento, e mi posa le mani sulle spalle. Il suo sguardo mi
accarezza con devozione e rispetto, per l'artista e la donna.
All'inizio, quando ci siamo conosciuti, per noi comunicare è stato
difficilissimo. Io non ero un asso in inglese e nemmeno lui, quindi,
gli sguardi, i sorrisi, i tocchi leggeri delle mani hanno fatto la
differenza, creando un mondo di sensazioni visive e un legame che mai
avevo sperimentato. Per la prima volta, ho capito cosa fosse il creare
e il costruire, oltre i limiti che di solito la realtà ci impone. Oltre
quelle barriere linguistiche che la mia voce è sempre stata abile a
superare.
Ma lì, con lui, ho capito cos'è l'emozione.
E tutt'oggi, ci bastano poche parole, quelle semplici, per scoprire la nostra verità.
<< Dovresti dire tutto, Tarja. Buttare fuori ogni cosa. Utilzzare la musica come balsamo e catarsi. >>
Poi, mi dà un leggero bacio sulla fronte. Gentile e delicato come sempre.
<<
Ricorda, Tarja. >> sfiora delicatamente le nostre fedi <<
Qualsiasi cosa accada, io sarò sempre al tuo fianco. >>
***
Sfioro
i tasti del pianoforte a coda che abbiamo qui in sala. Ho sempre amato
suonare e secondo la madre di Tuomas, la mia prima insegnante di
pianoforte, avrei potuto diventare una grande pianista se mi ci fossi
applicata un po' di più. Peccato che il destino avesse già scelto per
me.
Poggio le mani sui tasti, bianco e nero penetrano la mia mente
in un gioco di luci e ombre. Chiudo gli occhi e lascio che la mia anima
parli ai tasti. Come se mi trovassi di fronte ad uno specchio.
Sometimes I see the pulse
numb I feel,
so unreal.
Blood on my lips I taste the heavy lead.
What can I find behind the mirror?
I'll never know.
Who's the reflection within?
Riavverto,
sotto pelle, tutti i brividi che il periodo post-rottura avevano creato
in me, la voglia di fuggire e nascondersi per sempre, di lasciarsi
sconfiggere. Di cedere e sparire, che a volte, non è possibile
rialzarsi e farsi ascoltare perché tutte le strade sono state sbarrate
e nessuno afferrerà la tua mano.
Should I frame for you the other world?
Another world?
I've heard the voices of Elysium.
The scent of a sudden wish,
never there, everywhere.
Read me the space in-between.
E
lì, tremante, ho davvero sperato che qualcuno mi salvasse e mi
mostrasse come arrivare alle profondità della mia anima. Qualcuno che
mi prendesse per mano e mi guidasse al mio mare di velluto nero.
Come to me
I cried
I need you.
I am seeking
the gates unfold inside
my lost soul
in the dark.
Far beneath my breath
I'm burning
at my core.
Show me how
let me see beyond
I will find
my Crimson Deep.
Eppure,
nel silenzio e nell'oblio, mentre le note sfuggono al mio controllo e
danzano attorno a me, capisco che non è stato tutto inutile. Perché una
persona può farsi male e ferirsi ma non sono ferite inutili. Perché
nonostante tutto, io sono ancora qui, e cammino a testa alta, lontana
dai rimpianti e dai rimorsi, perché so che il tempo non torna indietro
e potrò solo inseguire il mio futuro, nel bene e nel male. Potrò solo
seguire il sentiero che il Fato ha tracciato per me.
Sharp is the edge of all discovery,
now I see.
A scar without suffering, impossible.
I'll wait until my last day
with no shame.
Who's to blame?
Shaping the signs left for me.
E ancora, e per sempre, mi lascio sommergere dalle onde dell'oceano.
Breathing the newborn waves.
Kneeling for the sea she became.
***
2012
Accade così, per caso. Ti alzi una mattina e il sole illumina la
stanza in cui dormi, risplende dolcemente sulla persona che ti dorme
vicina, serena. Ti lasci avvolgere dalla bellezza di quel momento e
qualcosa nel tuo cuore si muove e hai voglia di piangere perché
sei felice.
E niente, niente potrà mai paragonarsi alla bellezza di un nuovo inzio.
Quando il sole si riflette sul mare.
Walking right into the sun
Don't fear the ending
Find the beginning
Over another lonely star
Brighter than who you are
Walking right into the sun
***
Note autrice:
Non so assolutamente come sia nata. O forse, è colpa
dell'ascolto prolungato di Into the Sun in attesa dell'Act 1 di Tarja.
Ho voluto mostrare un attimo di riflessione durante la creazione di
What lies beneath, come è nato il titolo dell'album, come
è nata l'ultima canzone.
E poi, come tutto esploda inondato dalla luce del sole. Perché
quella canzone è perfetta, quanto Tarja è adorabile.
Quindi, cara Tarja, un regalo di buon compleanno in anticipo. Auguri :)
Spero vi piaccia e se vi va, fatemi sapere che ne pensate.
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono. Non scrivo a scopo di lucro.
Le canzoni citate sono: Crimson Deep, Naiad, Into the sun. Sono tutte di Tarja.
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