Ringrazio EverLights per
lo splendido banner e per l'enorme pazienza.
I pensieri sono un qualcosa di incalcolabile, migliai di parole messe
una dopo l'altra, destinate a far scoppiare la testa.
In ogni millesimo di secondo della propria vita, l'uomo si imbatte in
pensieri, anche inconsapevolmente.
E, a sua volta, anche i sogni sono pensieri; pensieri, desideri e paure
di cui una persona non è esattamente cosciente.
I pensieri, però, si possono anche trasformare in
confusione, in migliai di domande che fanno piangere, in questo caso.
Piangere o sorridere, questo è ciò che procurano
i pensieri.
Pensieri... quei miliardi di parole che scorrono in un piccolo spazio
chiamato testa, come se migliai di treni avessero deciso di
intraprendere la stessa strada, lo stesso binario.
E poi ci sono quei pensieri in grado di farti sorridere e piangere
nello stesso momento, mettendo in contrasto il cuore e la mente.
La mente che sorride.
Il cuore che piange.
Confusione.
E tutto ciò.. all'improvviso.
Era
questo che stava accadendo a Charlotte, mentre se ne stava distesa sul
letto con la testa a penzoloni e le gambe lungo il muro; a occhi
aperti, mentre osservava il tetto bianco della sua camera, come se da
un momento all'altro tutte le risposte di cui aveva bisogno sarebbero
potute spuntare da lì.
Eppure la sua testa si trovava tutt'altra parte, in quel momento. Si
trovava nel luogo dei ricordi, mentre sorrideva, rammentandoli.
Ricordi misti a immaginazione e sogni.
Pensare, pensare, pensare.
Ricordare e immaginare. Immaginare e ricordare.
Anche se,
questa volta, non c'erano molte diferenze tra i ricordi e
l'immaginazione. Tutto quel che voleva c'era già stato; solo
che adesso non c'era più.
I suoi abbracci, le
sue carezze, le sue braccia calde che la stringevano durante le crisi,
le sue dita che le asciugavano le lacrime ogni qual volta piangeva, le
parole sussurrate che la consolavano e la facevano sentire la persona
più fortunata del mondo.
E adesso tutto questo
non c'era più.
Adesso lui
non c'era più.
E lui...
lui era sempre stato tutto.
Il sole intorno a cui girava, inconsapevolmente.
L'ossigeno che la faceva respirare.
La luce che le illuminava la strada buia su cui si trovava.
Il suo porto sicuro.
Ma allora... ma allora era vero?
Allora poteva, davvero,
rivolgere quelle due parole a lui?
E,
allora, perchè adesso sentiva l'odio nascere dentro di
sè?
Come potevano due sentimenti opposti affiancarsi così
pacificamente? Come potevano collaborare all'interno di un solo cuore?
All'interno di una sola mente? Come potevano concentrarsi insieme in
ogni singola lacrima?
Perchè il cuore ama e piange.
Mentre la mente odia e sorride.
Era davvero possibile?
Poteva amare ogni singolo istante passato con lui, ma al tempo stesso
odiarlo?
Poteva amare i suoi occhi chiari e odiarli al tempo stesso?
Poteva buttare tutto al vento, come se niente fosse stato? Come se non
avesse mai condiviso i momenti più belli della sua vita con lui?
Ma allora perchè sprecava tempo e non veniva a
bussare quel maledetto citofono, pregandola di scendere e confessandole
quelle due parole che lei tanto desiderava ascoltare?
Perchè sprecava tempo?
Tutta
questione di attimi, di tempo che passa.
Perchè il tempo passa e non torna indietro.
Il tempo passa e quello sprecato non tornerà mai indietro
Il tempo passa, indifferentemente dai propri desideri.
Il tempo passa e lui
non era con lei.
Non stavolta.
Lui non c'era più e lei...
E lei aveva bisogno di lui.
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Ommioddio, sto per
avere un infarto.
Ho il cuore che batte
a mille per quanto sono agitata.
Questa è la
mia prima originale, nonostante io abbia
già scritto, ma cose totalmente diverse.
Non so che dire,
quindi mi limito a "parlare" di questo
prologo.
Lo so, sembra un
pò complesso e si capisce poco e nulla, ma
la storia non sarà così. Questo pezzo
è solo una... tappa importante che i nostri protagonisti
affronteranno e... chissà se la supereranno oppure no.
Sarà tutto
da vedere e spero che voi lo facciate insieme a
me.
Spero che, anche se
complesso, vi sia piaciuto e che vi abbia giusto un
pò incuriosite.
Amo questi personaggi
come se fossero figli miei e spero-di nuovo- che
li amerete anche voi.
Il primo capitolo
arriva la settimana prossima e, beh, non vedo l'ora.
Grazie a tutte per
avermi prestato la vostra attenzione.
Ah, e vorrei
ringraziare e dedicare questo prologo a quella
rompiscatole della mia migliore amica che è nervosa e mi ha
fatto una scenata affinchè trovassi il coraggio di postare.
Se vi farà schifo, date la colpa a lei lol
Poi ringrazio
Giustina, che ha letto il prologo e i primi capitoli in
anteprima e mi ha dato consigli.
Spero di risentirci la
prossima
settimana.
O,
casomai, anche sul mio GRUPPO
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TWITTER
Un bacione,
Mary xx
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