When everything is not what it seems.

di Nella S Writer
(/viewuser.php?uid=192734)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Noah e Chelsea, due ragazzi così diversamente uguali. Lei, capelli castani e occhi neri, lui capelli biondi e occhi verdi.
Si conobbero all'età di sette anni, le loro famiglie si conoscevano e si frequentavano ma loro, non si erano mai sopportati. I genitori li costringevano a passare del tempo insieme che loro passavano a farsi scherzi cattivi e a prendersi in giro, ormai i genitori di entrambi li
 ritenevano un caso perso. Passarono dieci anni e loro frequentavano la stessa scuola, come se non bastasse, si trovavano nella stessa classe.
 Si lanciavano occhiatacce, si prendevano in giro con battute sarcastiche e pungenti eppure, nessuno dei due avrebbe lasciato che l'altro fosse preso in giro da persone che non fossero loro.
Chelsea era abituata, in un certo senso, ad essere presa in giro, non era esattamente la ragazza perfetta, quella che tutti desideravano... era una qualsiasi, una che spesso si vestiva di scuro per non farsi notare, una molto timida. Noah invece era il solito tipo, quello sfacciato, quello considerato fico, il solito giocatore di basket.
Un venerdì, dopo le lezioni, Noah fu invitato ad una festa organizzata da una delle ragazze più belle della scuola, una cheerleader ovviamente, una specie di modella, corpo perfettamente scolpito, capelli biondi e occhi color nocciola, insomma, aveva tutto messo al posto giusto. La madre di lui lo costrinse a portare con se anche Chelsea che andò controvoglia.
"Chi ha voglia di giocare al gioco della bottiglia?!" Disse Fayte, la cheearleader.
"Su Chelsea, gioca anche tu!" la trascinò per un braccio costringendola a sedersi. Fecero il primo giro della bottiglia e ovviamente, capitò a Fayte.
"Vediamo un po'... Chelsea deve dare un bacio completo a chi capita la bottiglia. Chelsea, non sei contenta? finalmente bacerai qualcuno, e penso che sarà la prima e l'ultima volta!"
Tutti nella sala cominciarono a ridere di gusto, senza fregarsene di quello che stava provando Chelsea. Si alzò di scatto, con un espressione sul viso mista tra delusione, rabbia e tristezza, iniziò a correre e si diresse verso il portico.
Quando ormai era troppo lontana per sentirla, Noah la seguì con molta furia e rabbia, dopo aver preso le sue difese mettendo a tacere tutte quelle oche.
Si avvicinò a Chelsea, lei era arrabbiata con il mondo, chiunque incontrava per strada la prendeva in giro, era davvero stanca di tutto quello, aveva voglia di togliersi la vita, era curiosa di sapere a chi sarebbe mancata, se ne sarebbe valsa davvero a pena soffrire tanto. Lui arrivò, la strinse tra le sue forti braccia robuste e senza dire una parola stettero lì per un'ora. Lei piangeva a singhiozzi, era ormai stanca, continuava a ripeterlo senza sosta e Noah, con molta pazienza, stava ad ascoltare tutte quelle grandissime stupidaggini che lei diceva a ripetizione, come un disco rotto.

Era passata più di mezz'ora e lei non accennava a fermarsi. Lui, ormai stufo di vederla combinata così iniziò ad urlare, e chiederle di smetterla. Noah non poteva vederla in quello stato.
"Perché io ti amo!" urlò. "Non puoi continuare a dire queste sciocchezze, mi fai stare male, terribilmente male! vuoi questo? tu vuoi questo?"
Chelsea lo guardò senza parole, a bocca aperta... continuava a singhiozzare e le lacrime a scendere ma non piangeva più, qualcosa dentro di lei cambiò, improvvisamente non si sentiva più sola, capì che qualcuno aveva bisogno di lei, che qualcuno le voleva bene.
"No- Noah, io..." lui si avvicinò, le prese il viso tra le mani e la baciò, un bacio lungo, sofferto, un bacio meravigliosamente intenso. Da allora, entrambi passarono giorni felici insieme, erano molto innamorati e Chelsea, per la prima volta, si sentiva desiderata, amata e quella voglia di morire le era passata del tutto, non avrebbe lasciato per nulla al mondo Noah. Lui le aveva praticamente salvato la vita e lei gli era eternamente grata.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1190363