L'inizio della fine

di Capitan Weezy
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Mi svegliai su un letto. Ero stanco, ma quello era il mio primo giorno senza scuola, e volevo che tutto fosse perfetto. A malincuore, mi alzai dal letto. Andai in cucina, feci colazione e poi ritornai in camera per vestirmi. 19 anni fa non vedevo l’ora di entrare ad Hogwarts, ma dopo 7 anni non volevo che essere un mago libero. Mio padre era stato insegnante di Difesa contro le arti oscure per un anno, precisamente nel 1993, quando Harry Potter, il prescelto, era al terzo anno. Salutai nonna Andromeda e poi uscii di casa. Volevo girare tutta Londra, da una parte all’altra. Volevo vedere tutto il mondo, senza che nessuno me lo potesse impedire. Quella sera io, Victoria e la nonna saremmo dovuti andare a casa di zio Harry e di zia Ginny. Andai dai Tiri Vispi Weasley, salutai George e gli chiesi se sapeva dove era Victoria. Scosse la testa, così uscì dal negozio e mi incamminai verso Diagon Alley. Ero spensierato, felice. Ma quella mia felicità sarebbe durata ben poco. Arrivai davanti a Olivander, e notai che c’era Hagrid seduto per terra con le mani sopra le ginocchia e la testa che guardava il pavimento. Entrai nel negozio, mi avvicinai a lui e prima che potessi dire qualcosa lui bisbigliò qualche parola -Scusa…Ted…Scusa.-. Lo guardaiperplesso ma poi un'altra voce attirò la mia attenzione –Stupeficum!- urlo qualcuno. La maledizione mi prese in pieno petto, e caddi per terra. Fortunatamente feci in tempo a prendere la mia bacchetta, e mi rialzai confuso. Vidi una sagoma che si dirigeva verso di me a passi lenti. Quanò si avvicinò a me, la riconobbi, e un brivido mi attraverso la schiena: Bellatrix Lestarnge. “Come faceva ad essere li, non era morta?”, mi domandavo impaurito. Mi scrutò attentamente, sogghignò e poi si diresse verso il povero Hagrid, lo puntò con la bacchetta e urlò -Stupido ciccione, hai preso il ragazzo sbagliato!- -Mi dispiace...- replicò impaurito lui. -Mi dispiace, tutto qui? Crucio!- urlo Bellatrix. Vidi Hagrid sobbalzare, e poi urlò dal dolore. Poi lei si girò verso di me e mi riconobbe, d'altronde, ero suo nipote -Ted, come stai?- mi disse ridendo -Come sta la mamma?-. Attese qualche secondo e poi scagliò contro di me un altro Stupeficium. Caddi sopra a degli scatoloni pieni di bacchette, e ne vidi uno con scritto 'Privato. Da consegnare al signor Tom Riddle'. Bellatrix provò a scagliarmi un altro schiantesimo, ma glielo respinsi con un Expellarmus. La sua bacchetta cadde vicino al braccio di Hagrid. Mi avvicinai a lei con la bacchetta puntata, ma lei non esitò a strapparla dalle mani di Hagrid e a puntarmela contro. Ci guardammo, e poi incominciammo a lanciarci uno schiantesimo dopo l'altro. Ad un certo punto qualcuno entrò nel negozio con la bacchetta in mano. Era Harry. Bellatrix ci guardò entrambi e non provò nemmeno a parlare. faceva piccoli passi indietro e quando si accorse di aver toccato il muro, sogghignò. Si scagliò contro di me e poi urlò -Avada Kedavra!- e si smaterializzò. Harry mi guardò, ma io non avevo subito nessun incantesimo, ne ero certo. Anche Harry stava bene. Ma allora... Hagrid!




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