Sotto la Luce di una Nana Nera.

di GCLem
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Catturi l'energia. Privi ogni corpo della sua essenza e la racchiudi in te. Nemmeno la luce traspare: è celata al tuo interno, la tua densità non le lascia scampo. Attratta verso il tuo cuore nero, non si mostra. Dorme apparentemente: come te, stella. Tu, che sei così vicina alla Morte, privi della vita i tuoi fratelli e le tue sorelle. Non ti riveli fino a quando non apri le fauci e inghiotti la vittima. Ti personifico, stella. Offri la più grande Metafora della vita. Egoista e senza scrupoli. Nemico che si nasconde nelle sue molteplici oscurità. Essere dotato di una massa, tu non esisti. Ci guardi, ci osservi, ci sussurri Inni di Morte. Le tue silenziose note scivolano nel tempo e nello spazio. Le percepiamo: tu vibri. Vorresti implodere perché sei costretta a reggere un peso troppo grande. Piangi con la tua ombra in un angolo di Universo. Lacrime invisibili si posano sui nostri visi e si sciolgono. Non ascoltiamo la tua frustrazione e ti senti sola. Sola e nera. Non ti possiamo vedere e ti rattristi. Questa è la tua Vita. Se non ti riveli i nostri occhi non possono contemplarti, stella. Non possono compiangerti. Preferisci la tua staticità e qualche volta imprigioni una nuova compagnia. Sei così affascinante: una piccola ed elegante vedova nera che tesse la sua tela con la Vita. Morta. La tua luce mi sovrasta.




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