L'ultimo giorno in spiaggia.

di annabell
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Il tepore della sabbia sotto i miei piedi è rilassante, decido così di sedermi e fermarmi un attimo ad ammirare lo spettacolo che ho davanti a me, quello a cui ormai quasi nessuno fa più attenzione, perchè tutti troppo occupati, ma che quando ti cattura è capace di trasportarti in un altro mondo, di farti perdere tra i pensieri. Eccolo lì, il sole, una grande sfera rossa che sta tramontando e che riflette la sua luce rossa sul mare, che oggi è una tavola. E così, tra l'indifferenza degli altri bagnanti, intenti a raccogliere le ultime cose per tornare a casa, inizio a perdermi tra mille pensieri, facendomi cullare dalla musica del mio i-pod, che fa da sottofondo. Passo dalla preoccupazione per i compiti, alla tristezza, perchè l'estate è ormai finita, dalla risata che mi scappa ricordando la battuta di un amico, al rammarico perchè c'è un altro concerto di Jessie a cui non posso andare. Poi inizio a scrutare l'orizzonte, in cerca di qualcosa, non so bene cosa. E senza accorgermene, il sole è quasi sparito del tutto; rimane una luce debole, sufficiente però ad illuminare ancora la superficie del mare e a far brillare gli scogli. La spiaggia è pressochè deserta: sono rimaste tre signore, che stanno chiacchierando allegramente, quattro ragazzi, che stanno organizzando la serata, due uomini che commentano le olimpiadi e qualche bambino che sta finendo la partita di calcio. Poi c'è Andrea, il bagnino, che sta finendo di chiudere gli ombrelloni e di sistemare le sdraio, e   ogni tanto mi fa qualche   cenno con la testa, e io gli rispondo con un sorriso. Salgo sugli scogli e resto ad ammirare ancora un po' questo paesaggio, che non rivedrò fino all'estate prossima. Così, piena di malinconia, decido di tornare a casa, e do' un ultimo sguardo al mare, che ora riflette la luce bianca della luna.




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