{My Wonderwall} --> l'unico che avrebbe potuto salvarmi

di buffinkaxD
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La pioggia cadeva su Londra ormai da diverse ore, bagnando ogni persona, ogni cosa, compresi i miei lunghi capelli mossi. Merda. Con i miei jeans a sigaretta e le all star verdi correvo per le vie della città cercando di ripararmi sotto tutto ciò che trovavo senza grandi risultati. Mia madre mi aveva ricordato di portarmi l’ombrello almeno trecento volte, dopo avermi assillato per ore sul fatto che avrei dovuto vestirmi in modo più “civile” (come l’aveva definito lei) per partecipare a una conferenza; ma come al solito non l’avevo ascoltata. Ero in ritardo, in super ritardo. Perché mai avevo accettato di partecipare a una conferenza in cui si parlava di economia? Cosa ne sapevo io di economia? Io che stavo per iscrivermi al corso di lettere moderne  e non desideravo altro che scrivere … forse sarebbe stata la volta buona per scrivere un articolo o forse sarei rimasta semplicemente fregata. Continuai a correre finché non vidi l’enorme palazzo dove si sarebbe tenuta la conferenza. Mi fermai di colpo mentre un’enorme limousine si fermava esattamente di fronte a me. Ottimo tempismo. Una delle cose che avevo imparato vivendo a londra era che le limousine erano solitamente accompagnate da una folla di persone urlanti e infatti era esattamente così. Feci qualche passo verso il palazzo cercando di passare attraverso la folla mentre la gente mi spingeva e urlava, continuava ad urlare. Quando arrivai davanti alla porta d’ingresso qualcuno mi prese per il braccio, fermandomi.
“Mi lasci andare!” urlai all’uomo alto due metri che mi guardava male.
“Non può entrare”
“Come non posso entrare?! Devo partecipare a una conferenza!”
“Non oggi, oggi ci sono gli Oasis”
“Gli Oasis? Ok mi sta dicendo che non posso entrare perché gli OASIS sono qui?”
“Esattamente”
“Io non mi muovo” dissi con uno sguardo di sfida.
“Allora la dovrò far muovere io”
Nell’istante in cui quell’uomo fece per prendermi in braccio io indietreggiai velocemente e poi corsi finchè non scivolai cadendo per terra. Sentii i miei vestiti bagnarsi e la pioggia cadermi addosso pesantemente poi una voce che chiedeva “Chi diavolo è?”. Poi fu tutto nero e sprofondai nel silenzio.
 




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