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PICCOLI NINJA SI DICHIARANO 2
(The last but non
the least but the last)
La piccola
ninja timida oggi si è fatta proprio carina.
Ha messo il
suo fiocco più bello e ha indossato quel vestito bianco con la gonna tutta
crespe che la mamma gli ha comprato per essere sempre così brava a scuola. E
adesso aspetta trepidante di fronte alla grande porta di legno con lo stemma
buffo a forma di ventaglio.
E’ lì che
abita il ninja grande.
Lo vede
sempre allenarsi vicino alla radura segreta che gli ha indicato la sua migliore
amica, quella dove pare si trovino i fiori più belli di Konoha. Si appoggia
dietro un albero o si siede tra le foglie di un cespuglio e lo guarda per ore,
da lontano. Lui finge sempre di non accorgersi di lei anche se a volte i loro
sguardi si incontrano.
La piccola
ninja timida al pensiero arrossisce.
Il suo
ninja grande è tanto, tanto bello.
Coi capelli
lunghi e il viso serio.
Un sacco di
ragazze grandi gli ronzano intorno, ma lui non le ha mai degnate di un’occhiata.
Per il villaggio gira poco, sempre da solo o con un suo amico. Ai suoi
allenamenti porta il fratello.
Non sempre,
però.
La piccola
ninja timida sa che l’amore della sua vita le somiglia. Non si circonda di donne
perché ama già lei, ma non ha il coraggio di dichiararle amore eterno e di
chiedere la sua mano ai genitori. La mamma dice sempre che al giorno d’oggi sono
anche le donne che devono farsi avanti.
Il suo
principe è schivo.
Per questo
deve pensarci lei.
Oggi è un
anno che si conoscono.
Allora la
piccola ninja timida ha deciso che questo è un giorno speciale: così è uscita da
casa di nascosto nonostante avesse un sacco di compiti da fare, ha preso i suoi
risparmi e ha comprato qualche dolcetto da regalargli come pegno d’amore, poi è
corsa qui. Lui torna sempre a casa verso quest’ora.
Le sembra
di aspettare da una vita.
L’impazienza la fa saltellare da un piede all’altro sulle scarpine lucide.
Lui sarà
felice di vederla.
Poi, come
se chiamato da una forza misteriosa, ecco il ninja grande comparire dal fondo
della strada, e la piccola ninja timida reprime un gridolino, con gli occhi che
luccicano per l’emozione.
Sulla
schiena porta suo fratello.
Il suo
amore è anche tanto forte, pensa ammirata.
La piccola
ninja timida non ce la fa ad aspettare che si avvicini e gli corre incontro.
Il ninja
grande solleva gli occhi neri come mirtilli (anche se lei preferisce quando si
tingono di rosso, il colore del suo fiocco preferito) e si ferma notandola
scalpicciare sul sentiero a grandi passi, agitando la mano in segno di saluto:
il piccolo ninja scorbutico la occhieggia infastidito da sopra la spalla, ma a
lei non interessa. Sicuramente è invidioso perché sa che il ninja grande muore
dalla voglia di sollevarla in aria e darle un bacio.
E’ talmente
ovvio.
La piccola
ninja timida gli si ferma al fianco e gli porge la scatola a forma di cuore con
dentro i biscotti.
“Ciao,
amore mio!”, trilla felice con le guance rosse e un grosso sorriso sulla faccia.
Lui la guarda in silenzio, poi lascia scendere a terra quello scorbutico
fardello, e il cuore di lei sembra esplodere per la felicità.
Il suo
principe vuole restare solo con lei!
Ecco che
gli accarezza i capelli in segno di saluto.
Ecco che
gli sorride appena in quella sua maniera un po’ flebile.
Ecco che la
indica con un gesto del capo e apre la bocca per dirle le parole che la piccola
ninja timida aspetta da tutta una vita…
“Penso che questa bambina voglia
parlare con te, Sasuke.”
***
Il piccolo
ninja pigro non passa le sue giornate a fissare le nuvole come insinua qualche
maligno invidioso.
A volte
guarda anche la strada.
Osserva la
gente che lavora frenetica, che va da qualche parte a faticare o che torna da
una lunga sfacchinata. Felice di non essere tra loro.
Oggi però è
un piccolo ninja scorbutico ad attrarre la sua attenzione.
Sono dieci
minuti che resta seduto da solo sulla strada principale di Konoha a strofinarsi
la nuca con le mani, ai piedi un pacco di biscotti a forma di cuore che una
piccola ninja isterica gli ha lanciato in testa a tradimento prima di fuggire via in lacrime.
Non è solo sua madre, allora.
Tutte le donne sono una gran
seccatura.
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