La ragazza velata di lacrime.

di La bimba a cui piace osservare
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La ragazza velata di lacrime.
 
Le dicevano di sorridere,
ma preferiva osservare il buio.
Creare con il potere degli occhi,
un vuoto,
che avrebbe rappresentato ciò che aveva dentro.
Quello stesso vuoto,
sembrava avercelo dipinto in faccia.
Era un segno indelebile,
come quello che agli ebrei sfreggiavano sulle braccia.
Ed il fuoco bruciava la pelle.
Era fatto di sangue
e non andava più via.
Faceva male.
Da morire.
Si sentiva come loro.
Indifesa.
Tradita.
Sputata,
come un qualcosa di schifoso, troppo amaro e velenoso.
La sua pelle era pallida
ed appena sfiorava la sua mano,
sembrava di riprendere vita.
Il sangue cominciava a scorrerle dentro.
Ma, lei era fatta di vuoto.
Era fatta di dolore.
Era fatta di lacrime.
Le strappavano di dosso la felicità
e chi è fatto di questi elementi,
come una legge fisica,
non ha possibilità di sfiorare la vita.
Aveva bisogno di riempire il vuoto di se,
e basta.




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