MiRo
di Menestrella 07
Categoria: Harry Potter
Pairing: Draco/Asteria
Genere: romantico, sentimentale
Rating: arancio
Disclaimer: I personaggi di
questa fanfic non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling e
di tutti coloro che ne detengano i diritti. Questa storia è stata
scritta senza alcuno scopo di lucro.
NdA: questa fanfic è immaginata
come un ideale seguito della mia precedente Draco/Asteria, Cupio, di
cui replica il titolo in latino.
Introduzione: Draco e Asteria di nuovo alle prese con
una vacanza a Malfoy Manor, lontano dai rigidi schieramenti e dal
gossip selvaggio di Hogwarts. Qualche mese è passato da quella fatidica
notte in cui il ragazzo, pensando di infilarsi nelle lenzuola di
Daphne, si era invece ritrovato faccia a faccia con una sconvolta
quanto furente Asteria...
*
* *
Sarebbe stata professionale, si disse. In fondo che cos’era un corpo
nudo se non un ammasso di muscoli e globuli rossi? Ne aveva ammirati a
centinaia nei libri di anatomia che aveva studiato negli ultimi mesi e
aveva provato a riprodurne altrettanti nei disegni che aveva poi
sottoposto al giudizio della sua insegnante.
Nessuna emozione.
Questo il rimprovero ricevuto dalla maestra. I suoi lavori non
comunicavano alcuna emozione e un corpo, almeno a detta di Madame
Cluny, era sì un insieme di carne e sangue, ma era anche – e
soprattutto – emozione.
Sospirò. Non aveva mai perso una sfida in vita sua: del Corvo aveva
l’intelligenza, ma possedeva anche l’ambizione della Serpe. Per questo
avrebbe trovato quell’emozione, a tutti i costi.
Zelo e applicazione non erano mai mancati alla giovane Asteria. Ma si
sarebbe potuto dire lo stesso dell’audacia? Come avrebbe reagito di
fronte alla prova che aveva allestito per lei?
Madame Cluny osservava l’allieva indossare il grembiule da lavoro con
gesti impacciati. Era assai probabile che quella ragazzina seria e
riservata non avesse mai visto un uomo nudo. Chissà come avrebbe
reagito scoprendo l’identità del modello... A ripensarci, quella era la
parte strana della faccenda: era stato proprio lui a proporsi, dopo
aver intercettato una conversazione fra lei e l’amica Narcissa. Quel
fusto possedeva di certo tutti i requisiti perciò, per quanto sorpresa,
aveva accettato; ora però era colta dal sospetto che potevano esserle
sfuggiti alcuni particolari.
“Non esiste!”
Mani incrociate al petto, guance paonazze, occhi lampeggianti e
increduli.
Sì, se l’era aspettata questa reazione. Spiandola mentre cercava di
controllare lo shock, Draco non poteva che festeggiare il suo trionfo.
“Non. Lo. Posso. Fare.”
“Ma perché, Asteria?”
Madame Cluny era la sua maestra da anni e ancora pensava di riuscire a
farla ragionare? A Draco era bastata una notte per capire che nessuno era in grado di costringere
Asteria Greengrass a fare ciò che non voleva. Per questo era così
curioso di scoprire se, alla fine, avrebbe accettato la prova.
Si schiarì la voce e subito nella stanza piombò il silenzio.
“Non ho tutta la giornata, signore.”
Per un pelo non aveva mancato lo sgabello. Erano soli, adesso, e tutto
ciò che gli rimaneva della baldanza di poco prima era impegnato a
controllare che un rossore imbarazzante non gli colorasse la faccia.
Assieme ai vestiti si era spogliato anche dell’arroganza che lo aveva
spinto ad architettare quello scherzetto e mentre Asteria, lapis in
mano e foglio sulle ginocchia, sembrava aver ritrovato un po’ della sua
tranquillità, Draco non sapeva come calmare i battiti del suo cuore che
minacciava di uscirgli dal petto e rimbalzare fino ai piedi della
ragazza.
“Perché, Draco?” gli aveva chiesto Asteria, mentre lui si rivestiva.
Le aveva lanciato un sorriso furbo ed era rimasto per un po’ in
silenzio. Poi l’aveva raggiunta, con la camicia ancora sbottonata e la
cravatta che penzolava dal taschino.
“Stasera chiederò la tua mano. Volevo sapessi a cosa stai rinunciando,
nel caso avessi intenzione di dire di no.”
*
* *
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