*Flash
back*
'Vattene
immediatamente da casa mia, bastardo!'
'Io
da qui non mi muovo se quella specie di mostriciattolo non viene con me'
'Quel
mostriciattolo si da il caso sia tua figlia e NO! Non si
allontanerà da qui e da me!'
'Io
non la lascio nelle mani di una depressa cronica come te'
'Io
intanto ne sono uscita dalla depressione mentre tu dal tuo giro di
droga e puttane non ti ci togli mai'
Mio
"padre" strattonò mia madre tanto da mandarla per terra mi
prese in braccio e mi portò contro voglia con
lui...destinazione IGNOTA!
*Fine
flash back*
Ed ora mi trovavo ancora in quella maledetta New York, odiavo quella
specie di città con degli enormi palazzi e tanta gente
deficiente senza un minimo di cervello, e il primo dei deficienti era
mio padre. Un bastardo che da quando avevo 3 anni mi aveva portato via
da mia madre, non ricordavo molto di lei, solo una cosa...era
depressa ma mi amava senza sosta e nascondeva questo suo problema.
Invece mio padre no, lui era un drogato e alcolizzato, ma i servizi
sociali lo definivano un semplice uomo che aveva la
possibilità e l'obbligo di tenera la propria figlia in
custodia, solo perchè era un famoso uomo di politica e
contava qualcosa, ma nessuno conosceva il vero Matt, nessuno come me.
Lo vedevo tornare la sera completamente fatto con i vestiti tutti
slacciati, segno che si era fatto una scopata con qualche puttanella di
turno e ogni volta che tornava in quelle condizioni era sempre pronto a
picchiare la sottoscritta ed io soffrivo, sì soffrivo anche
perchè mancavano solo pochi mesi, solo 2 mesi, e sarei
diventata maggiorenne, per tornare da lei, quella donna che forse
adesso mi stava pensando. Scusate io sono Hope ho 17 anni (tra due mesi
18) e sono una ragazza per gli altri bella, sono alta 1,72, capelli
biondo cenere e occhi azzurro scuro quasi sul grigio. Amo la musica,
anche perchè è rimaso l'unico sfogo che mi
è concesso. Mi stavo dirigendo all'aeroporto per prenotare
quel biglietto per Londra con l'ultimo volo disponibile per il 13
ottobre il giorno dopo il mio compleanno, che non avrei festeggiato
dato il fatto che lì a NY non avevo alcun amico
poichè nella scuola dove andavo io le ragazze erano tutte
figlie di papà e avevano troppo le gambe aperte, mentre io
era ancora vergine e non perchè non avevo mai voglia di
farlo ma perchè odiavo gli uomini tutti dai più
piccoli agli anziani.
DUE MESI DOPO
Erano le undici e mezzo della sera e la mia valigia era pronta, mio
padre non era ancora tornato a mandacano più o meno due ore
al suo arrivo così scesi in fretta e in furia di sotto aprii
la porta principale e presi le mie 3 valigie piene della mia roba,
lasciai le chiavi sul tavolo con un biglietto molto esplicito che
recitava più o meno così:
"Oramai
sono maggiorenne e il mostriciattolo che hai fatto finta di crescere
per i giornali se ne va da questa merda di posto dove tu, puttaniere,
mi hai portato togliendomi una madre che mi avrebbe cresciuto con molto
più amore e meno botte e tentativi di scoparmi. Addio idiota
ci si vede quando sarai al diavolo"
Finalmente avevo detto
ciò che pensavo senza problemi. Ero all'aeroporto ad
aspettare il mio volo mancavano 5 minuti così mi infilai
nella fila del check-in e uscii verso l'aereo, da lontano sentivo delle
urla chiamare il mio nome mi girai e vidi quel bastardo che tutto
incazzato mi cercava, gli mandai un bel terzo dito e mi infilai in
aereo pensando che da quel giorno in poi tutto sarebbe cambiato.
Arrivai dopo molte ore di volo e mi diressi verso casa di mia madre,
voi direte come fai a sepere dove vive? Prima di partire mi sono
rivolta ai servizi sociale e ho chiesto di lei e loro con molta
gentilezza mi hanno detto tutto, anche che adesso sta bene e che
è solo che aspetta solo che qualcuno la faccia sentire bene
come non si è mai sentita. mi stavo incamminando verso la
mia prossima nuova casa con la musica a palla che mi penetrava nelle
orecchie quando mi scontrai con un ragazzo, mi cadde tutto di dosso a
partire dalla borsa che rovesciò tutto il suo contenuto, a
NY nessuno se ne sarebbe fregato e se ne sarebbe andato con la cara
puzza sotto a naso che si ritrovavano tutti ma qui a Londra no il
ragazzo si abbassò verso di me
"Scusami, scusami tanto, non volevo ma ero concentrato troppo su
cellulare!"
"Non preoccuparti, sto bene è solo caduta tutta la mia roba!"
"Aspetta ti do una mano" Disse lui con tono gentile, rispetto al mio
molto acido nei suoi confronti
Mi aiutò a riprendere la mia roba poi mi tese la mano
e
"Io sono Harry piacere"
"Piacere io sono Hope" Risposi fredda, troppo per i miei gusti, infondo
cosa mi aveva fatto quel ragazzo oltre ad aiutarmi!
"Bhè io vado, magari ci si vede"
"Sì, magari ci si vede!"
Mi allontanai da lì e mi ritornarono alla mente i suoi occhi
bellissimi cui non riuscivo a decisfrare il colore. Arrivai davanti al
vialetto della casa di mia madre aprii il cancelletto succhiuso e mi
avvicinai alla porta, con molto coraggio mi avvicinai al campanello e
suonai una sola volta, sentivo dei passi lenti che si avvicinavano,
avevo paura. E se non mi avesse più accettato? E se mi
avesse respinto per dimenticare la sua vecchia vita? E se mi avesse
rispedito da quel bastardo che per l'anagrafe era mio padre? Queste
domande mi rimbombavano nella testa quando una donna aprì la
porta e la prima cosa che fece fu....
Hola
a todos!
Lo
so, vi ho lasciato con il fiato sospeso e fino a domani nessuno
saprà il continuo, niente SPOILER per nessuno! xD
Lo
so che il capitolo è solo uno ma potreste dirmi cosa ne
pensate? E' la mia prima FF e vorrei sapere se è almeno
decente! Alla prossima la vostra Hope!
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