Spesso prendere una
penna, scrivere su un foglio e aprire il nostro cuore è
molto più semplice di prendere un respiro, aprire la nostra
bocca e parlare.
"Ciao Harry,
Mi chiamo John, ho diciannove anni e sono un tuo grandissimo fan.
Premetto che questa lettera non è il solito foglio pieno di
ringraziamenti, frasi ad effetto e lacrime di gioia. E' qualcosa di
diverso.
Ho preso un foglio ed ho deciso di riempirlo di domande, frasi sincere
e lacrime di dolore.
Sono un semplicissimo ragazzo, proprio come te, proprio come ogni
essere umano sulla terra. Ho due occhi, un cuore ed una bocca.
Questi due occhi vedono cose per cui iniziano a lacrimare.
Questo cuore si sta frantumando.
Questa bocca parla e lotta per valori che sembrano troppo
irraggiungibili.
Quindi forse, sono più simile a te che ad un qualsiasi
essere umano normale, sai Harry, inizio a pensare che la
normalità non faccia parte della mia vita, non
più.
Non sono come gli altri perchè io non sbavo dietro ad una
quarta abbondante.
Non sono normale perchè non sogno nè Megan Fox,
nè Claudia Shiffer.
Ma io crollo alla vista di un bel sorriso su un ragazzo genuino.
E sogno il mio ragazzo, colui che amo.
Sì, Harry sono gay, amo gli uomini, sono malato, non sono
normale, non lo so. Sono consapevole soltanto del fatto che ho bisogno
del tuo aiuto, ti prego.
L'anno scorso per uno stupido gioco ho baciato il mio migliore amico,
ed ho scoperto emozioni che fino a quell'istante avevo letto solo nei
romanzi più romantici.
Ho negato a me stesso, fino all'ultimo, fino al possibile. Ma sai
Harry, dicono che al cuor non si comanda, penso sia l'unico proverbio
con un fondo di verità.
Mi sono arreso, di fronte alle lacrime che versavo quando mi ha
presentato la sua ragazza.
Mi sono arreso quando dopo aver fatto sesso con la solita troietta, mi
accorgevo che non provavo neppure la metà delle emozioni
provate per quel bacio.
Mi sono arreso. Sono crollato di dolore, la debolezza mi ha trovato
nonostante cercassi di nascondermi e non mi vergogno di dirti che
sì, Harry, un pomeriggio di metà Settembre ho
preso una pistola, l'ho puntata contro la tempia ed ho contato fino a
dieci.
Ma non ho avuto il coraggio di premere il grilletto, non ce l'ho fatta,
non potevo abbandonare tutto.
Ho sentito urlarmi contro le peggiori offese, i miei amici mi hanno
abbandonato non appena hanno saputo della mia stranezza, lui mi ha
chiamato "Brutto Frocio", sorseggiando la sua birra, abbracciando la
sua ragazza e voltandomi le spalle, come fossi il peggior serial killer
di questo mondo.
E mi trovo qua Hazza, con una penna nella mano destra e il cuore nella
sinistra, a chiederti aiuto, non come un debole, ma come un uomo che
sta per crollare.
Sono arrivato al limite Harry, sto per cadere, sto per far vincere
tutti loro, tutti gli omofobi, tutta la cattiveria.
Non sono mai stato bravo a difendermi, neppure quando giocavo a fare il
soldato con mio fratello da piccolo, e quindi adesso non so come
reagire.
Ecco perchè ti chiedo di venirmi incontro, di raccontarmi
dove hai trovato tutta la tua forza, di insegnarmi come si fa a
sorridere, ormai me ne sono dimenticato.
Dimmi Harry, come potrò uscirne a testa alta, come
potrò urlare al cielo che sono felice, come posso farlo
Harry, come?
Spero tu abbia letto la mia lettera, spero troverai un secondo per
deliziarmi della tua calligrafia, spero tu mi sia utile,
perchè Harry nessun anti-depressivo, nessuna troietta,
nessuna droga e nessun alcolico hanno aiutato a far risorgere il mio
sorriso.
Grazie per la tua attenzione.
Immensa stima.
John."
"Ciao John,
Ho letto la tua lettera seduto sul mio letto, ho assaporato ogni
dolore, ogni sofferenza, ogni parola.
In realtà non penso che ti sia riferito alla persona adatta,
sai John, a volte un sorriso ha mille quesiti, mille dubbi, mille
sofferenze dietro.
Beh, è un po' ciò che caratterizza quella curva
sul mio volto, perchè effettivamente chiamarlo sorriso
sarebbe esagerato.
Ti capisco John, comprendo ogni paura, ogni debolezza, ogni tua
lacrima. Ma la prima regola che ti impongo è "Sii forte,
fallo per te!"
Sai amico, mi sono innamorato di Louis tra un video-diary e
un'esibizione ad X-Factor, avevo paura, ero disorientato, non sapevo
cosa dire o cosa fare.
Sono sempre stato il tipico ragazzo da una bionda il sabato ed una mora
la domenica, eppure quel fottutissimo ragazzo da Doncaster mi ha
stregato.
Si avvicinò con i suoi occhi blu "Ciao, piacere Louis!"
Lì, capì che forse la mia vita era stata un
insieme di bugie, che lui fosse tutto ciò che dovevo e
volevo avere in futuro.
Non è stato facile John, non lo è stato per
niente.
Ogni sera appoggiavo il cuscino sopra la mia testa, speravo di non
essere scoperto, perchè odio farmi vedere piangere, non lo
sopporto.
E ogni volta che mi ripeteva quanto piacesse alle ragazze, quante
conquiste facesse, il mio cuore mi chiedeva pietà, piangeva
di dolore.
Ma come hai detto tu, non si possan comandare le emozioni, sono come
lame che traffigono il cuore.
A volte dalla ferita esce arcobaleno, a volte solo sangue.
Non ho mai trovato il coraggio per dirglielo dentro quelle mura, in
fondo eravamo serrati in pochissimo spazio e qualora avessi desiderato
scappare da tutti gli insulti, non avrei potuto, quindi ho preferito
aspettare.
E poi lui si è fidanzato con lei, lei che in fondo non lo
rendeva felice, lei che non era nessuno, lei che non poteva concedergli
l'amore che potevo regalargli io.
Ricordo che un giorno restammo in casa, solo noi, mentre la pioggia era
rumorosa nel suo battere contro le tegole.
_Io, io ti amo Louis._
Pochi giri di parole, poche lacrime, solo la verità.
Ricordo che mi guardò, senza troppa meraviglia o senza
troppa paura.
_Lo so._ Mi disse.
In fondo se ne erano accorti tutti, molto tempo prima di me.
Non disse altro, nè un "Grazie", nè un "Anche io
Harry." Restò immobile, soddisfatto ed orgoglioso.
Mi rifugiai in camera, scoppiai a piangere: mi sentivo perso, solo,
fragile, sbagliato.
E niente in noi è sbagliato John, niente, assolutamente
niente. Sappiamo amare, proviamo emozioni, sappiamo odiare. Siamo umani.
E beh, adesso camminiamo mano nella mano, ci baciamo davanti a
qualsiasi telecamera, qualsiasi fan, qualsiasi critica.
Hanno comandato per molto la nostra vita, controllavano i nostri cuori,
manipolavano le nostre menti.
Eppure John, non abbiamo smesso di amare, e abbiamo vinto.
Louis ci ha messo un po', ma poi si è dichiarato e allora ho
capito, che niente sarebbe stato più forte del nostro amore,
assolutamente niente.
Forse il tuo amico non è la persona giusta per te, forse
tornerà a baciarti.
Oppure non lo meriti, non è abbastanza per te.
Ma non dermordere John, non farlo, non dargliela vinta,
perchè beh, potresti pentirtene.
Urla al mondo la tua omosessualità, sarai libero, sarai
onesto con gli altri e con te stesso, sarai felice come mai lo sei
stato.
Ti urleranno contro di esser malato, ti ignoreranno, ti faranno a pezzi
lentamente.
Ma troverai in mezzo a tutta questa merda, quel sorriso, di quel
ragazzo che saprà riportarti a galla quando stavi per
toccare il fondo ed annegare.
Quind John, ripeto, non so dare buoni consigli, ma non smettere di
amare, perchè l'amore prima o poi vince su tutto.
Sorridi, fallo sempre, fallo per chi ti sta intorno, fallo per una
foto, fallo per i tuoi amici, fallo per te.
A volte basta mostrarsi forte con gli altri, esser sicuri di se stessi
per farsi rispettare.
Sii un generale dell'esercito: Urla e fatti sentire, gli altri ti
stimeranno e ti porteranno rispetto.
Magari sferra qualche sorriso, fa' finta che sia un colpo di pistola e
gli altri capiranno che sei armato di un arma che può
vincere sulla loro debolezza, e staranno indietro.
Perchè tu John, sei armato della felicità,
perchè il tuo cuore sa amare e la tua bocca sa sorridere e
niente è più forte di un sorriso pieno d'amore.
Non demordere John, sii forte ed esci vincitore.
Guarda negli
occhi l'ennesimo omofobo e urlagli contro che tu sei più
libero e felice di lui, perchè lui è ancora
intrappolato in quello stereotipo e in quella società
antica, perchè lui è annientato da questa merda
di omologazione.
Quindi ricorda John, alla fine dei giochi i sergenti vincano sempre sui
piccoli soldatini.
Sarò qui, quando sfoggerai il tuo miglior sorriso affianco
del tuo fidanzato.
Harry."
_Harry, cosa stai
facendo?_ Louis raggiunse il riccio, sedendosi vicino a lui sul divano,
abbracciandolo e sorridendo.
Harry porse una foto al suo ragazzo.
_Chi sono?_ Chiese curioso il castano.
_Sono John e Carlos, hanno imparato ad amare da noi, cucciolo!_ sorrise
Harry.
Louis appoggiò le labbra su quelle del minore, quel sapore
era ossigeno per lui.
In fondo ce la stavano facendo, i loro sacrifici li stavano portando
alla vittoria.
Risultato finale: Amore-Omofobia 1-0.
Non mi chiedete cosa sia (?) Non lo so, ok?
C'è poco di Larry, c'è molto di uno sfogo
personale.
Coooomunque, l'ho scritta di getto e non so cosa ne sia venuto fuori,
sarei felicissima di leggere un vostro commento, quindi perfavore,
lasciate una recensione (?)
Love you!
Fra.
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