INKHEART: riflessioni

di MartinaGaladriel98
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Il fuoco…lui era il suo vero compagno di viaggio.
Non si era mai soffermato, fino a quel momento, a pensare come il fuoco avesse completamente occupato l’essenza della sua vita da quando aveva perso tutto ciò che gli era caro.
Il fuoco per Dita di Polvere rappresentava ormai ciò per cui ancora stava in quel mondo, il motivo che lo spingeva a non lasciarsi andare alla disperazione più totale…era la suasperanza, come lo è la barca di un pescatore in lontananza per un naufrago.
Era si, anche la sua libertà, la fiamma guizzante sulla sua mano che sfumava in un vento incandescente nella notte, urlando alle stelle indifferenti la sua potenza, incurante degli sguardi impauriti della gente, lo faceva sentire grande e libero.
Si sentiva come quella fiamma, solo ed incompreso da chi gli stava intorno, facce incuriosite ma che erano pronte a  deriderlo alle spalle e screditarlo, comparandolo al male.
Ormai aveva imparato che quel mondo funzionava  così, ciò che le persone non capivano lo definivano male.  Dita di Polvere sapeva cosa era invece il suo mestiere: era la voglia di scappare da quel posto che non gli apparteneva ed il fuoco gli ricordava la sua casa.
Dove la gente lo acclamava ,  conscia che ciò che faceva non era male ma magia.
 Ecco, il fuoco era il suo mondo: libero, fiero e magico.
 
 





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