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Alla
sua sinistra nulla, a destra nemmeno. Davanti e dietro di se non
percepiva niente; nessun movimento, nessun rumore. Se non si
contavano i rumori naturali. Dove diavolo si era cacciato quello
stupido servitore? Fiutò appena l'aria, sentiva un lieve profumo
dolciastro, ma non capiva... era....sopra di lui.
Schivò
appena in tempo un colpo diretto alla sua testa, abbassandosi e
sorreggendo poi il proprio corpo sulle braccia; cercando di colpire
il proprio avversario con un calcio. Lo mancò, probabilmente di
poco, quindi si diede lo slancio con le mani per tornare in posizione
eretta, rimettendosi in guardia. Tutto sarebbe stato molto più
semplice senza quel maledetto pezzo di stoffa a coprirgli gli occhi,
ma avrebbe annullato lo scopo dell'esercizio. Doveva riuscire a
schivare e colpire Vyras senza l'ausilio della vista, così sarebbe
potuto passare al livello successivo. Ovvero dare la caccia a quel
maledetto lombrico invisibile. Solo allenandosi duramente avrebbe
potuto farla pagare a quel maledetto diavolo. Al suo stato attuale
non poteva competere contro di lui, se n'era reso conto fin troppo
presto.
Un
colpo di Vyras lo prese in pieno, mandandolo a gambe all'aria.
Concentrati Kreuz, concentrati; si ripeteva. Non doveva distrarsi, se
fosse stato uno scontro mortale lui sarebbe già morto innumerevoli
volte; non poteva permettersi nessuna distrazione.
“
Sei davvero scarso testa
verde, non ti sei nemmeno accorto che il tuo avversario è a
sinistra.”
Balzò
a destra seguendo quell'improbabile consiglio, finendo con la schiena
proprio sull'estremità del pugnale di Vyras; che lo guardava
esasperato per l'ennesimo fallimento.
“
Ops... Forse era l'altra
sinistra. Ahah.”
Kreuz
ringhiò frustrato, come osava quello scarto di demone prendersi
gioco di lui?
«
Smettila Erelày, hai fatto quello che ti ho chiesto? » Disse Vyras.
Il
rosso gli lanciò un'occhiataccia, ma rispose comunque. « Si, è
tutto pronto. Le condizioni ideali avverranno tra meno di un mese.
Tra la prima e la seconda settimana di Lymith, quando entrambi gli
occhi di Thyamridrick saranno aperti sul nostro mondo. »
«
Impossibile, gli occhi del dio non sono mai stati aperti nello stesso
momento. » Replicò Kreuz.
«
E' un fenomeno molto raro, che avviene una volta ogni mille anni. Non
mi stupisce che tu non lo abbia mai visto, vista la tua giovane età.
» Disse il moro a Kreuz, per poi rivolgersi nuovamente al rosso. «
Molto bene, spero che il padrone sia di ritorno entro quel periodo;
altrimenti tutta la sorveglianza di questi giorni sarà stata
inutile. »
«
Perché è importante che il diavolo sia presente quel giorno? »
Domandò il demone.
«
Torna ad inseguire le ombre moccioso. I grandi stanno discutendo. »
Sbottò il rosso.
«
Smettila Erelày. Non ti deve interessare demone, se il padrone non
ti ha comunicato le sue intenzioni vuol dire che non è necessario
che tu le conosca. » Rispose freddo Vyras.
«
Sono stufo. Nessuno mi dice nulla, non ho idea di quanto dovrò stare
in questo posto, e nemmeno il motivo per cui mi trovo qui. Cosa
vuole quel maledetto diavolo da me? Non muoverò più un muscolo se
qualcuno non mi spiega cosa sta succedendo. »
«
Ci manca solo che inizi a pestare i piedi per terra. Fai schifo, ecco
perché odio i mocciosi. » Replicò Erelày schifato, guardando con
disgusto il demone.
«
Osa darmi ancora del moccioso, stupido fiammifero che non sei altro,
e giuro che ti farò ingoiare i tuoi stessi capelli. » Ringhiò
Kreuz furibondo.
«
Provaci se ci riesci, stupida erbaccia marcia. » Disse in risposta
il rosso, facendo un passo avanti in direzione del demone.
«
Smettetela voi due. Erelày smettila di provocarlo inutilmente,
sembri te il moccioso quando ti comporti in quella maniera. E tu
demone vedi di avere più rispetto, non mi interessa se ti credi più
forte di noi, mi è stato ordinato di addestrarti, ed è quello che
farò. » Iniziò Vyras, fulminando entrambi con una singola
occhiata. « Visti gli scarsi risultati che l'addestramento ha
portato cambieremo metodo. Se non ha nulla da fare di più urgente,
Erelay ci aiuterà in una piccola dimostrazione. »
«
Per me va bene. Ho già finito tutti i miei compiti, e mi sto
annoiando. » Replicò il rosso.
«
Molto bene. Demone, vai sederti alla base delle mura del castello e
osserva attentamente. Ora ti mostreremo lo scopo dell'esercizio base
che tu hai fallito, vedi di stare attento. Erelày, inizialmente non
useremo i poteri, alzeremo il livello di difficoltà poco per volta.
»
«
Come vuoi. » Rispose il rosso alzando le spalle indifferente,
mettendosi poi davanti a Vyras che gli mise la benda sugli occhi.
«
Inizia pure quando vuoi. » Continuò rilassato.
****
Kreuz
si sedette sotto un albero situato vicino alle mura e guardò i due
servitori mettersi in posizione; non si aspettava granché dal rosso
ma dovette ricredersi, era decisamente bravo. Vyras aveva iniziato a
girargli intorno, cambiando diverse volte la direzione e la velocità,
avvicinandosi di tanto in tanto senza produrre il minimo rumore; ma
nonostante quello, Erelày schivò ogni suo tentativo di toccarlo. Da
quel momento i tentativi si fecero sempre più numerosi e veloci, ma
il rosso deviava ogni colpo, nonostante avesse gli occhi bendati:
sembrava che quella benda non gli procurasse il minimo fastidio.
Ad
un certo punto qualcosa nell'aria cambiò, Erelày si mise anche lui
in posizione d'attacco ed iniziò a contraccambiare i colpi di Vyras;
diversi fendenti tagliavano l'aria intorno ai due sfidanti, ma
entrambi non avevano il minimo graffio. Nemmeno le loro uniformi
erano in qualche modo rovinate. Calci e pugni volavano nell'aria ad
una velocità impressionante, ma nessuno dei due sembrava avere la
meglio sull'altro.
Kreuz
riusciva a seguire quasi tutti i loro movimenti, ma rimase spiazzato
quando il moro scomparve letteralmente da davanti al suo avversario e
ricomparve pochi istanti dopo sopra di lui, appeso a testa in giù
sul ramo più basso dell'albero sotto il quale stava lui.
«
Hai capito i tuoi errori demone? » Chiese Vyras.
«
Devo concentrarmi su tutti i sensi e non solo sulla vista. Mi hai
bendato per quello. » Rispose Kreuz fissandolo negli occhi. « È
quello il tuo potere? Scomparire nel nulla e riapparire dove vuoi? »
Domandò poi curioso.
Vyras
si dondolò un po' avanti e indietro prima di rispondere alla
domanda, continuando a ricambiare lo sguardo del demone.
«
E' una delle mie eredità paterne, oltre al sangue velenoso. »
Rispose vago, lanciando al rosso ancora al centro dello spiazzo un
sorrisetto di sfida, il quale rispose alzando un sopracciglio.
«
Abbiamo finito? » Chiese Erelày avvicinandosi ai due.
«
Si, grazie Erelày per aver giocato con me. »
«
Quando vuoi. Sono sicuro che badare ai cuccioli sia alquanto noioso.
» Replicò il rosso ghignando in direzione di Kreuz, che in risposta
gli ringhiò contro.
«
Smettetela di litigare voi due; Erelày lo sai cosa ha detto il
padrone a riguardo. » Sibilò Vyras guardando male entrambi.
«
Va bene, va bene. Vado ad importunare il mio fratellino. Divertitevi!
»
«
E' sempre così simpatico? »
«
Chi? » Chiese il moro scendendo dall'albero e sedendosi sull'erba
accanto al demone.
«
Il rosso. » Disse solo Kreuz.
«
Solo con i nuovi arrivati. Ci farai presto l'abitudine. »
«
Sembra una minaccia... »
«
Non è detto che non lo sia. »
****
Erelày
camminava a passo spedito lungo i freddi corridoi che conducevano ai
sotterranei, i capelli vibravano appena sopra la sommità del capo;
gli artigli così come le zanne presenti nella sua bocca si erano
allungati e ora graffiavano in profondità i suoi palmi chiusi,
facendo gocciolare il sangue sul pavimento di pietra. Durante lo
scontro con Vyras non si era sfogato abbastanza; la frustrazione per
la condizione in cui era ridotto lo stava consumando dentro, facendo
vacillare la sua già precaria illusione. L'arrivo di quel demone non
era previsto, e rischiava di mandare a monte i suoi piani; non sapeva
quali poteri possedeva, ne aveva visti solo una parte, ma essendo un
cucciolo erano ancora incompleti. Doveva valutare tutti i pro e tutti
i contro e solo allora avrebbe deciso cosa fare; il suo piano non
poteva fallire. Non ora che che era così vicino dal realizzarlo.
Lui
ne sarebbe stato affatto
contento.
Si
fermò davanti ad una pesante porta di krom e pronunciò la parola
d'ordine per farla aprire; erano passati pochi giorni da quando ci
aveva messo piede, ma non sapeva per quanto tempo avrebbe avuto la
stessa fortuna. Il padrone non passava molto tempo dentro casa,
consentendogli così di fare quello che più gli aggradava in quella
piccola stanza; ma con l'arrivo di quell'impiastro dai capelli verdi
le cose sarebbero cambiate. Era certo che il diavolo volesse
monitorare con i propri occhi i progressi del demone, e questo
avrebbe comportato la sua presenza costante nel maniero.
Una
sua minima distrazione avrebbe comportato la morte. Il diavolo puniva
severamente chi disobbediva ai suoi ordini, ma una spia veniva spesso
punita con la morte solo dopo essere stata sottoposta ad indicibili
torture, sia fisiche che psicologiche.
La
porta si richiuse alle sue spalle con un leggero tonfo; lui aspirò
profondamente i vapori delle pozioni che piano ribollivano sui fuochi
messi al minimo, che erano l'unica luce presente nella stanza. Non
importava, la sua vista era perfetta persino nella più totale
oscurità, non c'era motivo di correre rischi inutili accendendo una
mera candela.
Si
avvicinò ad una pozione e la mescolò piano, osservando la lieve
colorazione azzurrina, ed imprecando contro se stesso per l'ennesimo
fallimento. Si stava avvicinando alla soluzione, ma non era ancora
riuscito a trovare l'ultimo ingrediente per completarla
definitivamente; tutti i libri che aveva letto sull'argomento erano
stati inutili in quanto troppo vecchi e segnati dal tempo. Non poteva
certamente andare dal diavolo a chiedere consiglio, e nemmeno da Lui.
Avrebbe dovuto cavarsela da
solo.
*****
Radh'ka
ringhiò contro un povero sconsiderato che aveva avuto la sfortuna di
incappare sulla sua strada, urtandolo malamente. Si preparò a
sferrare un fendente in grado di tranciare di netto quell'insulsa
creatura, quando, osservandolo per quei pochi attimi riconobbe in lui
la persona che stava aspettando.
«
Spero tu abbia delle notizie interessanti. » Sibilò gelido
l'albino.
«
Certamente mio signore, non è però il caso di parlarne dove
orecchie indiscrete potrebbero sentire. Mi segua. » Rispose la
creatura inchinandosi profondamente, per poi percorrere le fetide vie
della città.
L'angolo di Sèlìs:
Salve a tutte ragazzuole!!! Come state?? Fa caldo anche da voi??
Da me si schiatta. Letteralmente!!!
Pochi
giorni fa è stato il mio COMPLEANNO!!! Siiiii... Ma si cosa???
Sono diventata ancora più vecchia!!! D: Sigh sigh....
Voglio ringraziare tutte le persone che seguono questa FF! Che ogni giorno aumentano sempre di più! *w*
( Se lasciaste anche un commentino mi fareste atrocemente felice.. >__> Ma va bene anche solo la presenza!!) xDD
Vi
avviso che domani (domenica) parto per il mare! Fuck Yeah! xDD Quindi
il capitolo sarà rimandato alla settimana prossima.. Spero di
riuscire a scrivere al mare xPP
Nel Nel sei un angelo xDD Mi sopporti in tutti i miei scleri... ahahahah xDD <3
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