The dawn of a new beginning

di OpheliaBlack
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Eccomi qui con la mia prima storia=)
Se leggete per la prima volta, vi chiedo di proseguire nella lettura perché i primi capitoli possono sembrare noiosi ma si tratta di mettere le basi della storia e quindi l'azione, viene dopo. Lasciate traccia del vostro passaggio se vi va, mi fa piacere ricevere critiche e opinioni. Rispetto molto i personaggi di JKR e quindi cercherò di seguire al massimo i caratteri generali dei protagonisti.
Se avete già letto la storia, vi invito ad andare direttamente al capitolo 30, dove ho pubblicato un riassunto. La storia poi continua con i nuovi capitoli.  
Buona lettura =)

 
Ne è proprio sicuro Silente?”
Con la voce rotta dalle lacrime che a stento riusciva a trattenere, la stanca e cupa Susan Strongstone chiedeva conferma accarezzando la testa della piccola bambina di otto anni svenuta poco prima, quasi a voler rimanere aggrappata fino all’ultimo alla vana speranza di un destino migliore.
Il fantasma del vecchio Preside della scuola di Magia la guardò tristemente cosciente del fatto che non c’era via di scampo. Con voce calma e rassegnata si rivolse alla donna: “Purtroppo mia cara Susan è il fato che ha deciso. Sono sempre stato fermamente convinto che il destino dipendesse dalle scelte che facciamo, che ne siamo noi gli artefici. Ma aimè, questa volta devo ammettere che le mie credenze sono state in maggioranza distrutte.”
“E’ una profezia molto più antica e dettagliata dell’altra volta, Susan.”
Stavolta a parlare fu un uomo con la barba nera, i capelli lunghi e disordinati, gli abiti dismessi. La donna riconobbe il volto del fantasma alla destra di Silente. Si trattava di Sirius Black, il padrino di Harry Potter ingiustamente accusato di essere un Mangiamorte ai tempi della prima guerra magica.
“Ma lei è una ancora una bambina e anche gli altri. Credevo che il peggio fosse passato…”, stavolta una lacrima increspò il volto di Susan.
“Lo credevamo tutti. Speravo che almeno i miei nipoti potessero vivere una vita serena, una vita di pace…”
Dicendo ciò, James Potter trovò conforto nella vicinanza con la moglie Lily. Erano insieme nella morte e lo sono anche oltre.
Dopo qualche minuto di pesante silenzio, rassegnata e consapevolmente inerme di fronte alla crudeltà del destino, Susan proferì: “Non c’è speranza…farò come mi avete chiesto.”
Nel cerchio di anime che si era formato intorno alla donna e alla piccola bambina si udirono molti brusii, parole dette e non dette, alcuni si accasciarono a terra afflitti, come Remus Lupin, la cui unica consolazione era che il figlio non aveva ereditato il suo gene mostruoso.
In mezzo a tutte queste voci, il timbro autoritario ma sempre tranquillo di Albus Silente, si levò sopra gli altri: “Allora è tutto deciso. A questa dolce bambina verrà affidato uno spirito guida che la porterà sulla giusta strada, verso la più pena coscienza dei suoi poteri e per adempiere lei stessa al suo futuro ruolo. Susan Strongstone”, disse pronunciando il suo nome.
La guardò. I suoi furono qualcosa che Susan non dimenticherà mai.
“Lei si è appena resa partecipe dell’inizio della terza guerra magica.”
Un tuffo al cuore. Ecco cosa sentì Susan all’udire delle parole del Preside. Era la conferma. Era arrivata la resa dei conti.
“Ciononostante”, aggiunse il preside improvvisamente dato che gli spiriti stavano a mano a mano svanendo, “spero di rivederla il più tardi possibile signora Strongstone”.
Un lieve sorriso si disegnò selle labbra di Susan che aggiunse fintamente offesa: “Signorina, prego.”
Quella battuta, detta forse per smorzare la tensione, costituì il piccolo barlume di speranza alla quale Susan Strongstone non volle rinunciare.
 
 




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