Angelo Custode
Apro piano la porta di legno della camera di mio figlio. Sbircio dentro, per vedere se il piccolo sta bene. Avanzo verso la culla e appoggiando le mani sulla ringhiera lo guardo, sorridendo: le piccole manine sono portate al viso spruzzato di lentiggini; i capelli rossi sono pochi e creano contrasto con la sua pelle candida, come la mia.
Lo vedo aprire gli occhi chiari che appena mi riconoscono diventano ridenti e così anche la sua piccola bocca si stende in un sorriso. Emette dei versetti e stende le braccia verso di me.
Lo prendo in braccio e gli prendo una manina con una mano. D’un tratto lo sento fare dei versetti divertiti e stende le braccia dietro di me. Lo guardò confuso:-Fred… ma che guardi?-
Mi volto e osservo il muro azzurro della camera. Non c’è niente.
Ma di colpo, ti vedo.
Stai facendo delle smorfie a mio figlio, facendolo ridere. Eh, sei sempre il solito Fred.
Sorrido leggermente vedendo Fred sbadigliare, assonnato. Avvicinandomi di nuovo alla culla gli do un bacio sulla guancia e con delicatezza lo rimetto nella culla. Aspetto qualche minuto, il tempo di vederlo addormentare, poi, silenziosamente vado via. Non ho paura di lasciarlo da solo, perché con lui ci sei tu, Fred, il suo angelo custode.
Nda:
Ciao! Sono tornata con un'altra mini one-shot nei panni di George! :)
Spero di non essere diventata noiosa! :C
Baci, Tem.
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