Il ragazzo dai capelli ricci,stava lì,fermo alla
finestra
guardando il mondo che lo circondava. Guardava il cielo grigio di
Londra,guardava le auto che sfrecciavano. E tra le tante auto,le tante
persone
che girovagavano per quella città un po’ malinconica e un po’
spenta,lui stava
cercando un’unica persona. Il suo migliore amico Zayn,partito ormai da
mesi,e
gli manca,gli manca troppo. Quante volte è stato su quel letto a
piangere di
notte,perché aveva bisogno di lui. Quante volte il suo sorriso si è
spento,qual volta sentisse la sua
voce,ma girando vedeva tutto,tutti,ma non lui.
E in piena notte si domandava perché,perché il
ragazzo dalla
pelle ambrata gli mancasse così tanto.
In fondo,in quei 5 anni vissuti insieme,tante
volte uno dei
due è partito,ma mai,mai in vita sua,il riccio è stato così male. Mai
ha
sentito così tanto la sua mancanza.
E aveva paura,paura di essere innamorato di lui.
Perché si
sa,nella sua scuola,è un gay dichiarato. Ed è forse questo che lo fa
soffrire
ancora di più? E’ forse la paura di essersene innamorato che lo fa
piangere, e
non il fatto che lui sia via?
Forse,ma
voleva cacciare quello
stupido pensiero in ogni modo,perché lui,lui aveva promesso: Mai si
sarebbe
innamorato del SUO pakistano,mai. E non infrange le promesse,non lo ha
mai
fatto.
Nel frattempo,mentre il nostro riccio era in
lacrime per il
caro pakistano,quest’ultimo se la dava alla pazza gioia nelle sue
vacanze alle
Hawaii. Si divertiva con le sue sorelle,i suoi genitori. Il mare lo
rilassava,
i giochi con le sorelle lo divertivano. E lui sembrava essersi
totalmente
dimenticato del suo migliore amico,del riccio,quel ragazzo dagli occhi
verdi
che gli è stato vicino in momenti difficili e che lo ha protetto in
ogni
occasione,e per il quale ha fatto lo stesso.
Harry è stato sempre l’unico ragazzo,anzi l’unica
persona in
generale oltre la sua famiglia,con cui ha dimostrato chi è davvero.
Nella scuola si è sempre dimostrato come un
ragazzo forte,il
capitano della squadra di football. E’ sempre stato il Leader che non
si faceva
mettere i piedi in testa da nessuno.
Ma con Harry..bhè era come un cucciolo. Dimostrava
la sua
dolcezza,la sua tenerezza,la sua sensibilità. Dimostrava ciò che era
davvero,non il leader, un ragazzo qualunque.
E l’amore fraterno che c’era tra i due li ha
sempre resi
speciali agli occhi degli altri che vedevano una perfetta amicizia che
non
avrebbe mai avuto fine. Ma Zayn,in cuor suo,ha sempre sperato che
quell’amicizia
finisse. Falso amico? No,non lo era. Voleva di più,perché si,lui sapeva
di
amarlo. Sapeva di amare il suo migliore amico. Aveva infranto la
promessa,come
forse aveva fatto anche Harry.
PoV Harry
Basta,basta non posso farcela a stare senza di lui
ancora
per molto. Non posso.
E poi chissà per quale assurdo motivo mi ha
chiesto di non
chiamarlo e di non mandargli messaggi. Perché? Per quale assurdo motivo
il mio
migliore amico mi chiedeva di non contattarlo mentre era in vacanza?
Perché dovevo
morire senza averlo con me?
Ma ho la testa dura,si sa. Per cui presi il mio
cellulare e
dopo aver composto il suo numero feci partire la telefonata. L’attesa parve infinita,ma una voce metallica
cominciò a risuonare nel cellulare. Sorrisi e aprii la bocca per
parlare,ma
quella stupida voce non era la sua,no,era della compagnia telefonica.
‘Il numero da lei composto è inesistente’
Lasciai che il cellulare mi cadesse dalle
mani,mentre il mio
viso cominciava a riempirsi di lacrime.
Cos’ha osato fare quello stupido? Che ha fatto?
Che ha
fatto?
Presi i cuscini sparsi per camera e cominciai a
lanciarli
contro il muro,contro i mobili per poi lasciarmi cadere con le
ginocchia a
terra.
‘Ti odio’ urlai in preda al panico,la rabbia,il
dolore. Caddi con la schiena all’indietro
mentre le
lacrime aumentavano sempre di più e il mio corpo veniva scosso dai
singhiozzi.
Suonarono il campanello,mi avviai al piando di
sotto per
guardare all’occhiello ma non avrei aperto,on volevo parlare con
nessuno.
Giunto davanti alla porta cercai di trattenere i singhiozzi per far si
che non
si rendessero conto che c’era qualcuno in casa. Avvicinai l’occhio allo
spioncino e vidi che era Louis,un mio caro amico,con un bigliettino.
Cercai di
scorgere cosa c’era scritto e vidi una Z e quello mi portò a spalancare
la
porta di botto.
‘Ciao Louis. Quel biglietto è per me? Grazie’
dissi
velocemente prendendo il biglietto tra le sue mani,ma avrei preferito
non
leggere,non prenderlo. Volevo che Louis mi fermasse,cosa che cercò di
fare solo
dopo che presi il biglietto dalle sue mani,ma era troppo tardi,troppo
tardi per
salvare il mio corpo,la mia anima,il mio cuore.
|