Tra le foglie arancioni e gialle che fanno da coperta al freddo asfalto
camminava spensierata Eveleen Jones. Camminava spensierata con il suo
passo aggraziato come le foglie che cadono leggiadre dagli alberi. Come
sempre indossava uno di quei suoi inseparabili cappellini di lana fatti
a mano dai quali uscivano disordinate ciocche biondo cenere. E' da
quando si è trasferita a Holmes Chaple che se ne sta sempre
sola in quel parchetto desolato davanti casa. I suoi compagni la
considerano "strana" non solo per i suoi atteggiamenti , ma anche per
il suo particolare colore degli occhi. Erano viola tendenti al rosso.
All'inizio incutevano timore, ma dopo un po' non riuscivi a fare altro
che perdertici dentro. Lee non era strana, si sentiva solo persa in un
mondo troppo grande. Un mondo che cerca di scoprire da sola da molti
anni. Dalla morte dei suoi genitori.
Come ogni pomeriggio alle tre Lee si affrettava ad andare a casa. Una
casa un po' malconcia, ma che si reggeva ancora in piedi grazie alle
fondamenta piene d'amore che avevano costruito i suoi nonni. Le avevano
lasciato l'abitazione e lei si trasferì
lì subito dopo la morte dei suoi cari.
Infila la chiave arrugginita nella serratura ed entra in casa. Si
toglie le scarpe all'ingresso, appoggia la borsa sul divano e sale le
scale che portano alla sua camera. Apre la porta che stranamente
è socchiusa e sul suo letto trova seduto un ragazzo. Tutto
quello che riesce a fare è urlare. Un urlo inutile. Un urlo
che non potrebbe mai procurarle aiuto in quel quartiere disabitato, ma
che avrebbe fatto spaventare il cosidetto "ladro".
"Ti prego non urlare, non
voglio farti del male" facile a dirsi.
Con una mano ella cerca di allotanare il ragazzo riccio , ma la sua
mano trapassa
il suo corpo.
Un altro inutile urlo.
"Ti prego fammi spiegare"
riprova il ragazzo.
Egli spiega la situazione alla ragazza che ascolta il discorso con un'
espressione sempre più sbalordita.
"Cioè fammi
capire - finalmente riesce a parlare- tu saresti morto in un incidente
d'auto e sei diventato un fantasma?" chide non credendo
nemmeno alle proprie parole.
"Sì, ma non
posso andare nel luogo oltre la luce se non mi aiuti"
"Perchè
proprio io?"
"Perchè solo
tu , come tua nonna, puoi vedere me e le altre anime con ancora
faccende in sospeso" sospirò "Ti prego , devo aiutare il mio
amico Louis , ma non posso farcela da solo" continua con
le lacrime agli occhi.
Eveleen aveva un cuore buono. Anche se la storia la lasciava perplessa
non avrebbe permesso a lui di vagare per sempre senza trovare pace. Con
voce un po' insicura accettò.
"Piacere signorina il mio
nome è Harry Edward Styles" disse baciancole la
mano.
"Io sono Eveleen Jones" disse
arrossendo lievemente.
"Bè..cosa
dovrei fare di preciso?" chiese lei.
"Il mio amico Louis ogni
domenica va al cimitero dove si trova la mia tomba a portarmi dei
fiori. Sta rovinando la sua vita. Si è convinto di essere la
causa della mia morte. Non voglio che questa storia vada avanti. Era ed
è il mio migliore amico, voglio il suo bene"
"Domani è
domenica , intanto portami al tuo corpo" disse ripensando
a quanto Harry tenesse al suo amico.
Si incamminarono verso il cimitero, distava poco da quella casa.
Attraversarono quel grande cancello in ferro arrugginito e una folata
di vento scompigliò i capelli di Eveleen. Passarono tra
varie file di lapidi . Da quelle più sfarzose con forme
strane e decorate da miliardi di fiori a quelle più
striminzite che a stento avevano un fiore seccato dal tempo. Ogni tanto
si vedeva qualcuno che piangeva inginocchiato a terra non curante delle
persone che avrebbero potuto vederlo. Finalmente arrivano alla sua. Una
lapide semplice e bianca come il ragazzo. Vi era la sua foto dove
spiccava il suo magnifico sorriso e una scritta in rilievo dorata:
Harry Edward
Styles
01\02\1993 - 24\07\2012
"Manda in extasy gli angeli
con la tua voce"
"Cosa significa la frase Harry?"
"Prima di morire facevo
parte di una band abbastanza famosa : I One Direction"
"Scusa, ma non ascolto
molto la musica. E Louis faceva parte del gruppo?"
"Sì"
"Sono sicura che hai
lasciato un bel ricordo di te e che Louis capirà"
Il ragazzo annuì a testa bassa e uscirono da quel luogo
pieno di anime che Lee riusciva a vedere
MySpace
Eccomi
con il penultimo capitolo di questa breve storia.
Spero
che fino ad ora vi sia piaciuta.
Aspetto
con ansia le vostre recensioni.
Grazie
:)
Elouise.
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