l'eretica

di Antony_
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Capitolo 3

Quel giorno uscimmo da scuola entrambe tranquille e serene. Un patto tra adolescenti che sarebbe andato presto sfumato, o così pensava la prof. Ma nessuno di noi, tantomeno io e Cloe avevamo preso alla larga quella sfida. Io dovevo vincere, nonostante fossi il capo della minoranza.

Negli animi più forti si nascondono i cuori più caldi.

Che vuol dire? Coloro che sono visti da tutti come delle rocce, come qualcuno che non può essere abbattuto con le parole sono coloro che hanno più a cuore le loro cause e che com­batterebbero fino alla morte per quelle.

Le persone che paiono deboli è, invece, perché dei loro pensieri non gli importa granché.

Io e Guido eravamo i cattivi, l'idea sarebbe cambiata.

 

Intanto una storia d'amore stava per nascere e niente l'avrebbe intralciata. Niente.

-Usciamo oggi? I compiti ancora non ce li hanno dati, fortunatamente- mi chiese Guido.

-Certo, senti secondo te gli potrei piacere?- chiesi io scrutandolo

-A chi?- Dovevo dirglielo? Avevo quella stupida cotta dai tempi della fine della prima su­periore e ora ero a inizio della quarta. Ero uscita con altri ragazzi, ma li lasciavo veloce­mente, ora però, sembrava che lui mi notasse finalmente. Sì, glielo dico.

-Parlo di Diego...-

Mi guardò come se avesse appena ingoiato un insetto.

-Fai un po' pena con quella faccia- dissi io alzando un sopracciglio.

-Cazzo... beh, sì che gli puoi piacere...- dalla sua espressione notai che sapeva qualcosa. Sono sempre stata molto brava nel cogliere anche i più piccoli particolari. Cosa che non mi dava eccessive soddisfazioni per via di tutti i film mentali che mi facevo su uno sguardo troppo lungo o un occhiolino troppo amichevole. Ma che mi avrebbe fatto molto comodo in futuro.

-Cosa sai?-

-Ma come...-

-Parla!-

-Non posso... ma ti prometto che presto saprai-

-Gli piaccio?!- domandai tutta eccitata.

-Non è sempre come la pensi tu, Ronny...-

-Guido!-

-Non ti dirò niente!- e scappò via. Probabilmente andava a prendere la sua ragazza dell'u­niversità, eh eh.

Vidi una cresta colorata allontanarsi e scomparire subito dopo l'altissimo e magrissimo cor­po.

Con la coda dell'occhio notai Diego.

Quanto era... affascinante. Incredibilmente. Quanto ero cotta. Il mio orgoglio non permet­teva simili sballate per un ragazzo che non mi filava da anni.

Mmm... alto, vestito con all star, un paio di jeans e una T-shirt, allenato come mai il corpo asciutto e quasi adulto era per me un'attrazione irresistibile.

I capelli scuri tenuti un po' su con il gel e gli occhi neri... ah quegli occhi, sembrava di esse­re catturati dalla notte guardandoli. E lui, sempre pronto a scherzare, a prendere in giro, a ribattere. Un carattere difficile, molto. Uno stronzo l'avrebbero definito molte. Uno che usa le ragazze. Mi ero irrimediabilmente innamorata di uno stronzo.

-Ronny!!- mi venne incontro con un sorriso. Le farfalle cominciarono a svolazzare nella mia pancia.

-Ciao, Diego, come va, sempre fidanzato o te la sei presa una pausa da quelle puttanelle?- (notare il mio marcato sarcasmo e il mio scattare sulla difensiva)

-Non sono puttanelle e Francesca era molto simpatica- ribatté.

Ah caspita, ma chi se ne frega di Francesca, io amo te, ma quando lo capirai?

-E tu? Quanti ragazzi hai trovato che svenivano per te quest'estate?- la sua era ironia, non sarcasmo e per mio eterno rimpianto sembrava seriamente interessato.

-Un po'... ma non me ne piaceva nessuno-

-Da quando ti sei lasciata con Fabio è sempre così- Stupido! O non capisci che di quello non ricordo nemmeno il cognome o sei stupido davvero.

-Perché ci siamo messi a parlare dei miei ex tutto d'un tratto? Com'è andata l'estate?-

-Niente di che e tu?-

-Niente di che-

Tutti e due volevamo dire 'perché non c'eri tu', ma nessuno dei due lo fece in quel momen­to.

-Oggi la classe esce, ti va di venire?-

-Dove andate?-

-Ai pontili, fuori città, è bellissimo-

Lo so, ci ho passato tutta l'estate con Guido...

-Allora vieni?- mi stava invitando? Oddio! Calma, Ronny, finto disinteresse.

Ma prima che aprissi bocca mi disse.

-E potremmo anche andare al parco e mangiarci una piadina, poi ci andiamo insieme con la mia moto... se vuoi!- si affrettò ad aggiungere.

Aveva tenuto gli occhi bassi per qualche secondo? Ero rimasta imbambolata. Mi riscossi.

-Sì, certo- stavo sorridendo troppo, coprii i denti con le labbra in un pudico sorriso.

Stavo finalmente uscendo da sola con lui, dopo 2 anni e un'estate!

Non mi ero mai sentita talmente felice, mai, con nessuno. 





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