capitolo 16
Rick e Kate.
-Papà, muoviti!
-Richard, tesoro, siamo già in ritardo!
Castle sorrise sentendo le due donne dai capelli rossi lamentarsi dal salone.
-Non è colpa mia se sono stato sbattuto fuori dalla mia stanza e
da quella della mia ragazza perchè voi dovevate preparavi!-
rispose guardandosi allo specchio. Indossava una giacca grigia sopra
alla camicia bianca, dei pantaloni dello stesso colore della giacca e
una cravatta azzurra come i suoi occhi. Si passò una mano tra i
capelli sorridendo soddisfatto.
-Papà, cerca di sbrigarti!
-Sì Al, ho quasi finito.- disse lui andando verso il bagno.
La ragazza sbuffò, voltandosi poi verso Beckett che, in piedi
vicino al bancone della cucina, osservava la scena divertita. -Kate ti
prego, fai qualcosa.
La detective ridacchiò e si avvicinò alla porta.
-Sai Richard,- lo scrittore si immobilizzò di colpo sentendo la
voce sensuale della sua musa. -se non esci di lì abbastanza in
fretta sarò costretta a chiedere a David di farmi da
accompagnatore!
Castle non rispose ma dopo meno di cinque secondi stava già
uscendo dalla sua camera. -Kate,- si lamentò. -questo non
è affatto...- alzò gli occhi per guardare la donna
davanti a sè e rimase senza parole. Non aveva mai visto nulla di
più bello.
Beckett indossava un lungo abito color blu notte senza spalline,
stretto fino ai fianchi e poi più morbido fino ai piedi. Si era
leggermente truccata e i lunghi capelli mossi, in parte raccolti, le
ricadevano su una spalla. Ai piedi indossava i suoi amati tacchi dello
stesso colore del vestito.
Ma ciò che più ammaliava lo scrittore era il suo sorriso, il suo fantastico, bellissimo sorriso.
Senza rendersene conto si perse nell'intensità di quegli occhi verdi.
Ecco, avrebbe potuto rimanere così per l'eternità,
dimenticandosi pure di respirare. Gli bastavano quei due occhi verdi e
quel sorriso.
Kate, comunque, non era messa molto meglio. Quando si era scontrata con
gli occhi azzurri del suo partner si era dimenticata di tutto il resto.
-Ehm...- la voce della giovane Castle li riportò alla realtà.
-Sei bellissima.- le disse dolcemente Rick.
La detective arrossì e abbassò lo sguardo imbarazzata. -Anche tu non sei male Castle.- sussurrò.
L'uomo sorrise a sua volta. -Bene,- disse rivolgendosi alle altre due donne. -ora possiamo andare.
Martha alzò le braccia al cielo con il suo fare da attrice. -Alleluia!
In effetti, quando arrivarono al grande salone vicino alla spiaggia, quasi tutti gli ospiti erano già presenti.
Rick porse il braccio a Kate entrando insieme a lei, mentre Riley raggiungeva Alexis.
-Buonasera signor Castle.- salutò educatamente.
Lo scrittore rispose con un sorriso tirato. -Buonasera.
Il giovane australiano spostò la sua attenzione sulla ragazza dai capelli rossi.
-Wow Alexis, sei davvero molto bella.
La giovane Castle arrossì ringraziandolo sottovoce. Indossava un
vestito marrone chiaro lungo fino al ginocchio, senza spalline e tacchi
dello stesso colore e aveva leggermente arricciato i capelli con la
piastra.
Quando i due stavano per allontanarsi Castle li richiamò. -Riley!
-Sì signore?- chiese lui stupito.
-Guai a te se le farai del male.
Il ragazzo annuì serio. -Certo signore.
Rick lo fissò per qualche secondo. -Bene.- disse infine. -Buona
serata.- poi si voltò verso la sua musa. -Wow, mia madre si
è già fiondata sugli alcolici!
La detective rise vedendo Martha che si faceva servire da un giovane cameriere poco più in là.
-Io posso offrirle qualcosa, detective?- le chiese Castle dolcemente.
Kate sorrise. -Non hai intenzione di farmi ubriacare per far colpo su di me, vero?
L'uomo si avvicinò lentamente al suo viso e le sfiorò la
guancia con le labbra. -Oh, non mi serve l'alcool per colpo su di te,
Kate.- sussurrò con voce profonda.
Beckett si morse il labbro inferiore. -Sì, offrimi qualcosa.
Musa e scrittore si avvicinarono al tavolo.
-Beh dai, almeno tua figlia a buon gusto.- disse la donna per stuzzicarlo.
Lui la guardò confuso. -Buon gusto?
-Riley.- spiegò. -E' carino. Alto, atletico, abbronzato... per non parlare del suo sorriso e dei suoi occhi verdi!
Castle scosse la testa infastidito versando della birra in due
bicchieri e porgendogliene uno. -Secondo me, non è un
granché. E poi pensavo preferissi gli uomini con gli occhi
azzurri, sai?
La detective alzò gli occhi al cielo mentre una musica iniziava a diffondersi nel salone. -Egocentrico come sempre.
Rick sorrise. -Certo che sì!
Kate si pietrificò all'improvviso, lo sguardo fisso avanti a sè.
-Ehi, che succede?- chiese lo scrittore notando il suo strano comportamento.
La detective si riscosse e serrò la mascella. -Russa in avvicinamento.- sibilò tra i denti.
L'uomo si voltò di scatto, seguendo lo sguardo della sua musa.
Anastasia stava attraversando il salone a passo deciso puntano verso di
loro in tutta la sua bellezza. Indossava un lungo vestito rosso
aderente con una profonda scollatura e uno spacco che lasciava
intravedere le gambe. I capelli le ricadevano morbidi sulle spalle e
aveva un sorriso enigmatico sul volto. Tutti gli uomini si erano
voltati ad ammirarla.
-Però, niente...
Beckett non lo lasciò terminare la frase, prese il colletto
della sua camicia tra le mani e lo tirò verso di sè,
facendo incontrare le loro labbra.
Lo baciò con tutta la passione possibile, facendogli passare le
braccia intorno al collo e stringendogli i capelli. Gli
mordicchiò dolcemente il labbro inferiore e lo leccò
sensualmente.
Castle rimase sbalordito, incapace di muovere un solo muscolo o di
pensare per alcuni secondi. Quando riprese abbastanza lucidità
strinse la donna a sè, cingendole i fianchi e rispondendo con
altrettanta passione al bacio.
Le loro lingue combattevano affamate una sull'altra, cercando di prendere il controllo.
Poi, improvvisamente, Kate si staccò, lasciando un centimetro tra le loro labbra.
Castle era senza fiato, piacevolmente stupito. -Wow...- disse in un sospiro cercando di ricomporsi.
La detective si sistemò un ciuffo di capelli sorridendo e
tirò un sospirò di sollievo vedendo che la russa si era
allontanata.
-Gelosa mia musa?- chiese lo scrittore seguendo il suo sguardo e capendo il motivo di quel gesto.
La donna si morse il labbro inferiore sorridendo maliziosa. -Non
immagini quanto.- sussurrò prima di baciarlo un'altra volta.
-Non devi preoccuparti...- rispose lui ansimando dopo che si furono staccati. -Sono solo tuo, ti appartengo totalmente.
Gli occhi di Kate brillarono. -Davvero?
L'uomo annuì e le prese una mano, chinandosi per lasciarle un bacio. -Ora detective Beckett, mi concede questo ballo?
Beckett impallidì. -Ehm, ecco...
-Che c'è Kate, paura di perdere il controllo?- sussurrò lui malizioso.
La donna scosse la testa. -Non sono una grande ballerina.- ammise sottovoce.
Lo scrittore si accigliò. -Ma quella volta, alla festa...
-Eravamo sotto copertura e non abbiamo ballato molto...
Rick la guardò per qualche istante, poi scrollò le
spalle. -Fa niente, guiderò io.- disse con un sorriso ammiccante
prendendola per mano e trascinandola al centro del salone dove
già altre coppie stavano danzando.
-Rick...
Castle le fece mette una mano sulla sua spalla mentre lui le poggiava
la sua dietro la schiena e la stringeva a sè. Kate
rabbrividì.
-Ti ho già detto che sei bellissima?- le chiese iniziando a muovere i primi passi.
-Giusto un paio di volte.
-Sei bellissima. E quella russa... non vale nemmeno la metà di
te.- le disse dolcemente guardando le sue guance arrossire. -E io sono
l'uomo più fortunato del mondo.
-E sentiamo, perchè?- chiese lei divertita.
-Perchè tu sei qui con me, perchè ho la donna più
bella dell'universo tra le mie braccia!- rispose come se fosse stato
ovvio.
Il viso della detective divenne ancora più rosso. -Smettila.-
disse. I suoi complimenti le piacevano, la facevano sentire speciale e
desiderata, ma odiava sentirsi in imbarazzo.
-Mi piace farti i complimenti.- disse lui facendola volteggiare e poi
riattirandola a sè. -Voglio che tu sappia esattamente quanto tu
sia fantastica.- le mormorò all'orecchio con la sua voce calda e profonda.
-Beh... grazie.- rispose Kate emozionata cercando di non pestargli i piedi.
-Posso farti una domanda, Kate?- le chiese l'uomo in sussurrò basso sfiorandole la guancia con il naso.
Beckett chiuse gli occhi cercando di ricordare come respirare
correttamente. -Ti prego...- lo supplicò prendendo un profondo
respiro. -smettila di usare quella voce da... da camera da letto!
Castle si scostò leggermente guardandola stupito, un sorriso splendente gli illuminava il volto. -Da camera da letto?!
Kate abbassò lo sguardo imbarazzata.
-Che c'è detective?- Rick la strinse più forte a
sè parlandone con il solito tono basso. -La sto facendo
impazzire?-sussurrò malizioso.
La sua musa gli colpì una spalla fulminandolo con lo sguardo.
-Smettila di fare il bambino, Castle! E fammi questa domanda!
Lo scrittore ridacchiò mentre aumentava leggermente la
velocità dei passi. -Ok, ok. Allora, perchè tutti, lo
spagnolo compreso, possono chiamarti per nome mentre io no?
Cioè, perchè io fino all'altro giorno non potevo farlo?-
chiese guardandola negli occhi.
Beckett abbassò lo sguardo
-E' una cosa così brutta?- il tono del suo partner era disperato
mentre le alzava dolcemente il viso per poterla guardare.
La donna scosse la testa lentamente.
-E allora...?
-Quando tu mi chiami per nome il mio stomaco si chiude.- sputò
fuori arrossendo. Stava lasciando che Castle scoprisse un'altra parte di
lei, stava dando un calcio ad un altro mattone di quel muro. Ma non era
sicura di essere pronta. -Il mio cuore batte più veloce, le mani
iniziano a sudare, il cervello si spegne completamente. Quando la
tua... calda e morbida voce dice il mio nome io mi dimentico di tutto,
la mia razionalità trema. Mi sento fragile, insicura, esposta...
-Io... scusami.- Rick non sapeva cosa dire, non si era immaginato quella risposta.
Kate alzò la mano per interromperlo. -Non è brutta
sensazione, anzi, è una fantastica sensazione. In quei momenti
il mio cuore batte davvero, mi sento viva, sono solo Kate, non la
detective Beckett. E' come se il muro e le mie paure non ci fossero,
è incredibile, solo tu riesci a farmi sentire così.
Riesci a sconvolgere tutte le mie certezze. Ma allo stesso tempo questa
cosa mi terrorizzava, la consideravo un punto debole, capisci?
Lo scrittore la ascoltava rapito. -Sei straordinaria Kate Beckett,
penso non finirò mai di ripeterlo. E ti amo, non immagini
quanto.- le disse prima di baciarla dolcemente.
Beckett camminava lentamente a piedi nudi sulla sabbia, a riva. In una
mano i tacchi blu, con l'altra teneva leggermente sollevato l'orlo del
vestito; aveva sciolto i capelli, scompigliati dal vento e il suo
sguardo era perso verso il mare.
-Sai, sembri proprio una principessa.- le disse Castle avvicinandosi e
immergendo i piedi nudi nell'acqua. -Ah, i miei poveri piedi!
La donna rise. -Sei stato tu a chiedermi di ballare!
-Sì, ma non pensavo fossi così negata, me li avrai pestati un centinaio di volte!
Kate alzò gli occhi al cielo e sbuffò. -Il solito esagerato!
Rimasero a lungo in silenzio, osservando il cielo stellato e ascoltando
le onde infrangersi contro la riva. C'erano solo loro, tutti gli altri
erano tornati nelle loro stanze al termine della festa. Musa e
scrittore avevano ballato per ore, tenendosi stretti, ridendo e
scherzando, ricordando i vari momenti passati insieme. Quando la musica
era terminata e tutti erano tornati indietro la detective gli aveva
chiesto di fare una passeggiata sulla spiaggia e Rick aveva subito
acconsentito.
-Grazie per la bella sera, mi sono davvero divertita molto.
-Grazie a te per avermi scelto come accompagnatore!
Beckett scosse la testa divertita. -Come se avessi avuto scelta!
-Tu avrai sempre una scelta.- Castle la guardò tremendamente
serio. -Avrai sempre l'opportunità di scegliere, Kate, anche se
la tua scelta non fossi io. In quel caso mi farei da parte. Ma sappi
che non rinuncerei a lottare. Mai.
La detective rimase senza parole, colpita per l'ennesima volta
dall'infinita dolcezza di quell'uomo. Non sapeva cosa rispondergli, le
sembrava tutto sbagliato.
-Ti amo.- le parole le uscirono senza alcun preavviso, lasciandola
stupefatta. Non ci aveva riflettuto, non l'aveva programmato, non
voleva dirle, non era ancora pronta. Aveva paura di ammetterlo, il
timore di fare a pezzi quel muro, il terrore di sprofondare
se avesse perso anche lui. Eppure...
Ora tutto sembrava perfetto, al posto giusto finalmente. E le sembrava
di essersi tolta un grande peso. Ora poteva davvero ricominciare a
vivere la sua vita.
Inconsapevolmente, sul suo viso si aprì un meraviglioso sorriso.
-Ti amo.- ripeté ancora sorpresa e confusa, stordita da
quell'enorme sentimento che le riempiva il cuore, lo stomaco, i
polmoni, il petto, la testa e che la lasciava senza fiato.
Il volto felice di Rick doveva essere il riflesso del suo. -Ti amo
anch'io!- rispose con gli occhi che brillavano, emozionato. Si sentiva
al settimo cielo, nessun'altra donna l'aveva mai fatto sentire
così prima.
Lasciò cadere le scarpe sulla sabbia, prendendole il viso e
baciandola con foga. La detective rispose subito al suo gesto.
Si assaporarono a lungo, appassionatamente, con tutto l'amore possibile, fino a quando non furono costretti a riprendere fiato.
-Questo vestito...- ansimò Kate continuando a tenere sollevato l'orlo. -è piuttosto... ingombrante.
-Sono disposto a togliertelo molto volentieri!- esclamò subito Castle sorridendo malizioso.
Beckett sorrise. -Magari non qui, visto cosa è successo questa mattina...
-Ah, mi sono dimenticato di dirti che mia madre e Alexis sono tornate
nella loro stanza, hanno detto che vogliono lasciarci la nostra privacy.
-Perfetto, puoi tornare a dormire sul tuo letto!
-Non penso proprio! A meno che tu non dorma con me...
Kate si chinò per raccogliere i tacchi e le sue scarpe e lo
prese per mano, facendo intrecciare le loro dita e iniziando a tornare
indietro.
-Ehi, dove stiamo andando?- domandò stupito Castle.
La detective si morse il labbro inferiore sorridendo maliziosa e
abbassò leggermente lo sguardo mentre le sue guance si tingevano
di rosso. -A togliere il vestito...
Quando entrarono nella suite tutta la passione che avevano cercato di
tenere a freno in quei giorni scoppiò. Castle, dopo aver chiuso
la porta, spinse dolcemente la detective contro il muro, baciandola
come se da quel gesto dipendesse ogni cosa. Affondò una mano tra
i suoi lucenti capelli mentre con l'altra, alla base della schiena,
faceva aderire completamente i loro corpi.
Le leccò e le morse le labbra sensualmente, fece giocare e
lottare le loro lingue, esplorando completamente la bocca della sua
musa, imprimendo nella sua mente il suo magnifico sapore. Si
spostò a baciarle dolcemente la guancia, il mento, la mascella e
poi più giù, il collo. Lì fece scorrere lentamente
la sua lingua, lasciandole ogni tanto qualche piccolo morso, fino a
raggiungere la spalla, mentre Kate respirava affannosamente.
-Oh, Rick...- ansimò tremando, prima di costringerlo a tornare sulle sue labbra per riprendere il bacio.
La detective sentì una morsa di desiderio nel suo stomaco e
gemette quando l'evidente eccitazione dell'uomo premette contro la sua
coscia.
Con decisione fece scorrere le mani sotto la giacca dello scrittore,
facendola cadere a terra, per poi dedicarsi alla cravatta azzurra.
Quando l'ebbe liberato da quell'indumento si staccò da lui e,
dopo averlo guardato a lungo negli occhi, iniziò a sbottonargli
la camicia, facendo scorrere la lingua su ogni pezzo di pelle che man
mano scopriva, sui suoi pettorali perfetti e sull'addome, sorridendo
quando sentì i suoi muscoli contrarsi.
Baciandolo dolcemente iniziò ad armeggiare con i suoi pantaloni.
Castle le bloccò le mani improvvisamente e fece un passo indietro. Beckett lo guardò spaventata per quel rifiuto.
-Kate...- mormorò addolcendo lo sguardo e accarezzandole il viso. -sei sicura? Non sei costretta a...
-No Rick. Io lo voglio. Io ti voglio.- rispose sicura appoggiando una mano sul suo petto, sopra il suo cuore.
L'uomo non rispose, la guardò con uno sguardo carico di
desiderio e riprese a baciarla come non aveva mai fatto prima, mentre
abbassava lentamente la zip del vestito. Accarezzandola dolcemente le
sfilò lentamente l'abito, facendolo finire a terra e
allontanandolo con i piedi.
Rimase ammaliato dal corpo perfetto della sua musa, coperto solamente da un paio di mutandine nere. Doveva essere un sogno, era sicuramente un sogno. -Sei bellissima.- sussurrò prima di iniziare ad accarezzarle tutto il corpo.
La detective fu costretta a lasciare cadere la testa all'indietro e a
mordersi le labbra per non lasciarsi sfuggire un lungo gemito. Strinse
i capelli del suo partner tenendo il suo viso stretto contro il suo
corpo, ansimando mentre Castle le baciava il seno, la cicatrice, il
ventre piatto e lasciava scorrere le sue dita verso il basso. Le
sue ginocchia tremavano, riusciva a malapena a restare in piedi,
sopraffatta da tutte quelle sensazioni.
Quante volte aveva letto e riletto quelle pagine di Heat Wave
desiderando che fossero vere? Quante volte aveva immaginato quel
momento? Tante, tantissime. Ma mai, mai, nemmeno nei suoi sogni
più nascosti, aveva immaginato che lo scrittore potesse essere
così... così appassionato e, allo stesso tempo dolce. La
stava facendo impazzire.
-Rick!- gemette quando l'uomo la sfiorò leggermente con le dita.
Il suo partner le accarezzò dolcemente la schiena mentre
assaporava i suoi seni. Si sentiva in paradiso, felice come mai prima
d'ora; non poteva ancora credere di avere l'unica donna di cui si era
mai davvero innamorato tra le sua braccia.
-Ti prego... non ti fermare...- lo supplicò quasi lei.
Castle sorrise soddisfatto, ma invece di ascoltarla si lasciò
cadere in ginocchio e iniziò a baciarle le caviglie, i polpacci,
l'interno delle cosce, il tessuto della sua biancheria intima, e poi
più su, fino a ritornare alle sue labbra.
Beckett gli affondò una mano tra i capelli mentre dischiudeva le
labbra e con una mano gli apriva i pantaloni, facendoli cadere a terra.
Lentamente, poi, sfiorò la sua eccitazione attraverso il tessuto
dei boxer.
-Oh Kate, Kate...
La detective avvolse le sue gambe intorno ai fianchi dello scrittore
mentre si aggrappava alle sue spalle. -Ti prego Rick, fai qualcosa...-
disse sottovoce affondando il viso nel suo collo.
Castle la sostenne stringendola a sè e, baciandole il collo e la spalla, si diresse verso la loro camera da letto.
Quando Beckett si svegliò era sdraiata sul suo letto, completamente nuda ed abbracciata a Castle.
-Buongiorno mia musa!- la salutò lo scrittore accarezzandole la
schiena con un gran sorriso. -Anzi, buonanotte visto che sono solo le
quattro del mattino!
La donna, ancora assonnata, lo guardò per un attimo confusa,
finché i ricordi di quanto avvenuto solo qualche ora prima
presero il sopravvento nella sua mente. Sul suo volto si aprì un
fantastico sorriso. -Buonanotte anche a te!- rispose sporgendosi in
avanti per baciarlo dolcemente. -Sei sempre rimasto sveglio?- chiese
curiosa.
Rick le spostò i capelli iniziando a darle caldi baci sulla
fronte, le guance, il collo, le spalle. -Volevo guardarti dormire.-
disse continuando a scendere con le labbra. -Sei bellissima, sembri una
bambina.
Kate arrossì. -Grazie.- rispose facendogli passare le dita tra i capelli. -Ti amo Richard.
Castle tornò a guardarla con gli occhi che brillavano. -Ti amo
anch'io Katherine. E questa notte... è stata la migliore della
mia vita. Fare l'amore con te è stato... Meraviglioso,
fantastico, incredibile... Dio, Kate guardami!- disse ridendo. -Sono
uno scrittore senza parole! E' tutto per causa tua!
La detective sorrise radiosa dandogli un dolce bacio.
-Ti amo.- le ripeté lui. -Ti amo, ti amo, ti amo. Non dimenticarlo mai.
Le prese dolcemente il viso fra le mani e lo fece avvicinare lentamente
al suo, per poi baciarla con passione, accarezzandole le pelle nuda.
Ma dopo qualche secondo, con sua sorpresa, la sua musa si staccò
e si alzò dal letto. Rick rimase stupito e senza parole
ammirando quel fantastico corpo.
Beckett prese una delle camicie viola dello scrittore e se la mise
abbottonandola distrattamente, dopodiché si infilò un
paio di mutandine.
-Kate, che diavolo stai facendo?- domandò lo scrittore confuso.
La detective gli lanciò un paio di pantaloni sorridendo. -Ti fidi di me, Rick?
-Certo!
-Bene, allora mettiteli e vieni con me.
Fuori era buio, ma in lontananza si riusciva a intravedere la prima luce del sole che doveva sorgere.
Beckett camminava scalza, velocemente verso l'entrata del villaggio.
Castle, qualche passo più indietro, non poteva far altro che
restare ammaliato da lei. La sua camicia viola era abbottonata solo in
parte e le stava piuttosto grande, arrivando a coprire fino a sotto il
suo perfetto fondoschiena, lasciano scoperte le sue lunghissime gambe.
I capelli spettinati le cadevano dolcemente sulle spalle.
Doveva sicuramente essere un angelo mandatogli dal cielo.
-Si può sapere dove stiamo andando?- chiese l'uomo quando uscirono dal villaggio.
Kate lo prese per mano. -Vieni.
Lo portò fino a una piccola spiaggia semi-nascosta, prima di
lasciargli la mano e correre verso la riva, per poi voltarsi verso di
lui con un largo sorriso.
-Dov'è?- domandò Castle.
Beckett si accigliò confusa. -Cosa?
-Dov'è la detective Beckett? Che ne hai fatto di lei?
Dov'è la donna che rimane sempre nascosta dietro il suo muro,
dietro le sue paure, piantata nelle sue convinzioni? Quella che ha il
terrore di amare?
Kate si morse il labbro fissandosi i piedi nudi bagnati dal mare.
-Io... non lo so. Forse è rimasta a New York e quando torneremo
a casa tornerà, o forse l'ho lasciata in quella centralina in
mezzo al bosco. Forse si è solo nascosta dentro di me o forse
l'ho sconfitta, per sempre... Non lo so. So solo che ciò che
voglio ora è stare con te, farmi amare da te e dimostrarti
quanto ti amo. In questo momento sono solo noi due. Rick e Kate.
Rick fece qualche passo in avanti fino ad arrivarle di fronte e le
scompigliò dolcemente i capelli. -E io trovo che tutto
ciò sia magnifico. Ma che ci facciamo in questa spiaggia alle
quattro di notte, Kate?
-Voglio vedere l'alba con te.- sussurrò arrossendo. Non era da
lei essere così romantica. -Dalla spiaggia del villaggio si
può vedere solo il tramonto.- spiegò imbarazzata.
-Ok, ma l'alba sarà fra due ore...- le fece notare lui.
Lei sorrise, alzò lo sguardo e gli passò le braccia
intorno al collo, avvicinandosi con le labbra al suo orecchio. -Prima
ho intenzione di insegnarti a nuotare...- sussurrò facendo poi
un passo indietro.
Castle prese un profondo respiro. -Non penso sia un'ottima idea... Non amo il mare...
La detective piegò la testa di lato. -Vuoi lasciarmi fare il bagno da sola?
-Io... ti aspetterò qui.
Beckett annuì guardandolo negli occhi con aria di sfida. -Bene.-
disse solo prima di iniziare a sbottonarsi lentamente la camicia.
Rick deglutì a vuoto. -Che... che diavolo stai facendo?
Kate lo guardò sbalordita. -Non penserai che mi faccia il bagno vestita!
Castle sentì improvvisamente i pantaloni farsi più
stretti. "Al diavolo!", pensò. Le si avvicinò velocemente
e le afferrò i polsi, bloccandola. -Ci penso io.
-Che c'è Richard, hai cambiato idea? Verrai in mare con me?- chiese innocentemente divertita.
-Sei una strega Kate Beckett, una vera strega.
Angolo dell'autrice:
Scusate il ritardo ma in questi giorni mi sono lasciata prendere da
Twitter, ed è diventato come una droga. Spero di farmi perdonare
con questo lungo lunghissimo capitolo solo Caskett. E' stato piuttosto
difficile da scrivere, non volevo diventasse troppo dolce e melenso e
c'era il problema del rating.
Io penso che come colore sia arancio, magari arancio scuro, ma non rosso. In caso, ditemelo.
Spero che Beckett non risulti OOC, ma ho pensato che, essendo
innamorata, non può sempre comportarsi da detective, giusto?
Dal prossimo capitolo penso ci saranno alcune... svolte, o novità, chiamatele come vi pare :)
Grazie a tutti per le recensioni, mi fanno davvero piacere! Spero vi piaccia anche questo capitolo!
E domani.... PROMO!!! Promo promo promo promo promo promo!!! *me salta felice per casa*
Ok, ho sicuramente scritto troppo.
Buonanotte,
Sofy_m
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