Scozia, Un castello antico
-Mamma, la nonna quando torna?-
chiese una bambina di 4 anni alla madre, guardandola con uno sguardo
vispo. Gli occhi così chiari da sembrare bianchi, i capelli
neri come ali di corvo, e la pelle bianca, non facevano che ricordare
alla donna la madre, impegnata insieme ai suoi amici a istruire le
giovani menti del Mondo Magico.
-Te l'ho già detto Morrigan,
la nonna è impegnata, se vuoi puoi mandarle un gufo per
chiederle se torna a casa per Natale- Le disse Helena, che vide poi
la figlia correre come un fulmine verso la sua camera.
“Tale e quale a suo padre”
pensò. Si sedette e ricominciò a leggere un antico tomo
dalla cui lettura la figlia l'aveva distolta pochi minuti prima.
Improvvisamente qualcosa disturbò la sua lettura, ma stavolta
non era la figlia o qualche elfo domestico che le chiedeva
disposizioni, bensì un' energia oscura che si avvicinava al
castello. Lo riconobbe immediatamente e si preparò ad un nuovo
scontro con quel testardo che si ostinava a insistere nella sua
protesta silenziosa contro la disposizione della madre e degli altri
due sull'entrata dei mezzosangue nella scuola. Era molto lontano dal
suo castello e questo la insospettì. Chiamo telepaticamente la
figlia che arrivò poco dopo.
-Mamma cosa succede? Di chi è
quest'aura?- chiese la piccola stranita. - Un vecchio amico della
nonna tesoro. Senti ora voglio che vai da Winky e ti fai portare a
scuola dalla nonna.- disse Helena con ansia. Avvertiva la presenza di
quella serpe sempre più vicina e questo non era mai da
considerarsi un bene.
-Ma mamma io voglio restare con te?-
fece la piccola in lacrime – Morrigan ora voglio che tu mi
obbedisca, fai come ti ho detto capito?- fece Helena dura.
Va bene mamma. Tornerai a prendermi
vero?- si arrese infine la bambina con le lacrime agli occhi –
Certo piccola sta sicura e ricorda che qualsiasi cosa succeda io e la
nonna ti vogliamo bene- la salutò Helena.
Dopo essersi assicurata che la
figlia non fosse più al castello si diresse incontro
all'ospite indesiderato, che in quel momento bussava alla porta.
All'ingresso sostavano due signori dall'aria austera che lei invitò
nel salotto per discutere degli affari che li portavano nella sua
dimora. Il primo aveva capelli neri lunghi raccolti in una coda e
occhi neri simili a quelli di un serpente. Il secondo invece appariva
molto più giovane forse della sua età, ma le differenze
con il suo accompagnatore, finivano lì. - Cosa porta lor
signori qui nella mia dimora?- chiese Helena affabile. - Speravo di
trovare la vostra incantevole madre milady, sono passate molte lune
dal nostro ultimo incontro- rispose il più anziano dei due. -
Oh messer Salazar Serpeverde dovreste sapere che in questo periodo
mia madre è impegnata altrove, in un luogo ove anche voi ora
sareste se non vi foste così allontanato dai vostri compagni.-
Disse Helena. -Oltretutto è solo per vostra scelta se è
trascorso così lungo tempo dalla vostra separazione. Mia madre
e i suoi compagni erano addolorati della vostra scelta e ostinazione
a persistere nel vostro intento.- concluse lei.
-Milady le vostre parole mi
feriscono, vorrei comunque lasciar un messaggio a vostra madre,
potreste farmi la cortesia di recapitarglielo in mia vece? Temo che
contattarla personalmente potrebbe scatenare astio nei reciproci
confronti- parlò lui allora. - Prego messere lasci pure il suo
messaggio appena possibile lo farò recapitare a mia madre-
accetto Helena mentre furtivamente metteva mano alla bacchetta.-
Molto bene- rispose Salazar e fulmineo disarmò la giovane che
rimase impietrita. - Barone che messaggio consiglia di lasciare alla
mia cara e vecchia amica?- chiese ancora lui. - Il messaggio che più
desidera mio signore, consiglierei tuttavia che sia chiaro e conciso,
secondo le notizie raccolte costei aveva una figlia tuttavia la
bambina non è al castello quindi la vostra amica potrebbe già
essere in viaggio per raggiungerci- rispose il giovane. -Ha
perfettamente ragione signor Barone vorrà dire che dovrò
essere veloce-. Poi alzò la bacchetta verso Helena e la punta
si illuminò di luce verde. - Un ultimo desiderio?- disse
ghignando, Helena punto gli occhi fieramente in quelli di Salazar e
disse – Verrà il giorno in cui tu e i tuoi ideali
verranno definitivamente sconfitti e spariranno nel nulla, se con la
mia morte favorirò ciò allora muoio con orgoglio e quel
giorno sarò li ad osservare la tua caduta- poi una luce con il
suo bagliore mortale illuminò il salotto.
Hermione si svegliò
di colpo tremando e piangendo. Questa volta l'incubo era andato fino
alla fine.
Si alzò e si
diresse in bagno per sciacquarsi la faccia, mentre si asciugava si
osservò allo specchio, durante l'estate il suo aspetto era
cambiato i tratti che l'accomunavano ai suoi genitori stavano
svanendo troppo velocemente per essere un processo naturale. I suoi
capelli normalmente castani e ricci propri della madre avevano
lasciato il posto a capelli neri e lisci con riflessi blu scuro. Gli
occhi dorati erano diventati così chiari da sembrare ghiaccio
e la pelle del color dell'oro era diventata bianca come neve. Insomma
un cambiamento fin troppo radicale tale che l'aveva portata a
domandarsi se quelli che fino ad ora l'avevano cresciuta fossero
davvero i suoi veri genitori. Se a tutto questo ci si aggiungevano
questi terribili incubi che aveva era normale che ultimamente era
così preoccupata da non vedere l'ora di andarsene di casa per
l'anno scolastico. Guardandosi allo specchio pensò:
“Ma sono
davvero io questa sconosciuta che si vede allo specchio”.
Inizialmente aveva pensato di essere una metamorphomagus ma poi
controllando i suoi testi si era resa conto che avrebbe mostrato
quelle capacità anche da piccola e quindi non poteva essere.
L'unica idea che le era venuta in mente era che qualcuno, non si sa
chi, le avesse lanciato fin da piccola un incantesimo per alterare il
suo aspetto e che quell'incantesimo stesse perdendo efficacia con il
passare del tempo.
“La donna del
sogno mi è familiare, ma niente di quello che ho visto nel
sogno mi ricorda qualcosa.
Se poi ci si
aggiunge il nuovo pezzo che è la conversazione con Salazar
Serpeverde ci capisco meno di niente. Perlomeno ho un indicazione del
periodo in cui si svolge. Salazar Serpeverde era uno dei 4 fondatori
ma chi era la donna? Il suo nome era Helena e aveva qualcosa a che
fare con una amica di Salazar Serpeverde, dovrò fare qualche
ricerca. Tra pochi giorni rivedrò Harry e Ron magari potrò
chiedere loro di aiutarmi”. Presa una decisione tornò a
dormire sperando di non rifare quell'incubo.
Angolo dello
scrittore
Salve a tutti,
questa è la mia prima storia in questa sezione spero che
qualcuno legga e magari lasci una recensione per avere un giudizio
sulla storia positivo o negativo che sia.
un saluto Aras
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