La strega cattiva non conquista mai l'eroe

di Mandie
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L’intensa opera di distruzione che stava attuando non poteva procedere meglio di così.
Reyna si lasciò sfuggire un sorriso compiaciuto: presto, il suo esercito le avrebbe portato la notizia che i cavalieri del re avevano capitolato.
Era la sua personale vittoria: che importanza aveva se la principessa era stata salvata dall’eroe? Non era che una mera scusa per raggiungere il suo vero scopo: la conquista del regno.
C’era solo un unico problema, al quale Reyna, però, si rifiutava di pensare. Ai magnetici occhi grigi del principe.
Quando li aveva incrociati, era rimasta colpita. Il cuore aveva preso a batterle furiosamente e per un secondo non era riuscita a fare nulla.
Il principe ne aveva immediatamente approfittato per trovare la ragazza, che lei teneva rinchiusa nella torre.
Era talmente confusa che l’aveva lasciato fare.
Cos’era successo?
Lo sapeva. Ma aveva deciso di ignorare la faccenda.
Era un’idea assurda che la strega cattiva si innamorasse dell’eroe.
A dir poco ridicola. Lei doveva solo conquistare il regno, non pensare a folleggiare con…con…non le veniva in mente un aggettivo adatto.
Scosse la testa: non aveva comunque nessuna importanza. Ora era con la sua principessa, e nessuno avrebbe potuto fermare la sua opera.
Eppure…quegli occhi non la abbandonavano. Erano lì, impressi nella sua mente.
- Mia signora!- una guardia affannata ma trionfante era appena giunta sulla porta.
- Si?- domandò Reyna, riscuotendosi dai suoi pensieri.
- Ce l’abbiamo fatta, mia signora, il regno è crollato!
Reyna annuì.
- Ottimo.
La guardia la scrutò.
- Vi sentite bene?
Consapevole di mostrare più di quanto volesse, Reyna gli rivolse un sorriso incoraggiante.
- Certo. Abbiamo vinto, no?
La guardia sorrise, sollevata.
- Si, mia signora. Abbiamo vinto.
- Raduna i cavalieri. Andiamo a Ragona.
- Si, mia signora. – la guardia si inchinò e corse via
Reyna tornò a voltarsi verso l’orizzonte. Il regno era suo. Avevano vinto.
Perché, allora, si sentiva così? Vuota.
Era la consapevolezza? Ma non aveva senso. Era giovane, ma sapeva come andavano le cose: la strega cattiva non conquistava mai l’eroe. Lui era della principessa.
Quella piccola stupida…avevano il medesimo aspetto in ogni regno del Mondo delle Fiabe: bionde, aggraziate, occhi somiglianti a due oceani, innocenti.
Questa era di un’ingenuità disarmante. Non conosceva l’eroe, ma non aveva esitato a fuggire con lui, quando se n’era presentata l’occasione.
Reyna sospirò.
Avrebbe potuto incantarlo e piegarlo al suo volere, se lo avesse voluto.
Avrebbe potuto, ma non lo avrebbe fatto. Non le sembrava giusto.
La principessa aveva bisogno di lui. E lui aveva bisogno della principessa.
Reyna osservò l’orizzonte.
La strega cattiva non conquistava mai l’eroe.




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