La lettera che non consegnai mai.

di Roxykcor
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<< Dean lasciami in pace! >> Sbottai in preda alla rabbia.
<< Perché? Ho fatto solo 5 minuti di ritardo non mi sono dimenticato >> Il tono della sua voce era supplichevole.
<< Va al diavolo! >> Corsi su per le scale del dormitorio e mi rifugiai nella mia stanza.
<< Ginny! >> Sentii gridare da sotto. Mi fermai un attimo al centro della stanza per calmare i miei pensieri. Questo era l’ennesimo ritardo che faceva Dean da quando stavamo insieme e ciò probabilmente significava che io non gli importavo quanto credevo.
Corsi sul letto e mi abbracciai un cuscino; per fortuna la stanza era vuota, perché le mie compagne erano andate a Hogsmeade con i loro ragazzi a bere delle stupidissime burrobirre nell’odioso giorno di San Valentino.
Io ci dovevo andare con Dean, ma l’invito è saltato. Oh, al diavolo Dean, le burrobirre e San Valentino! Perché non riuscivo a trovare un ragazzo adatto a me? Mi misi seduta sul letto a guardare la porta. Avrei potuto vedere cosa faceva Harry. Magari potevo fare un giretto con lui a Hogsmeade a bere una buona burrobirra. Harry. Il ragazzo per cui anni fa avevo una cotta tremenda! In fondo forse di Dean non mi è mai importato e questa del ritardo era solo una stupidissima scusa per togliermelo dai piedi.
Presi una pergamena e corsi allo scrittoio, dove di solito facevo i compiti quando non volevo essere disturbata. Intinsi la penna nel calamaio e iniziai a scrivere:
 
“ Caro Harry, 
ti scrivo questa lettera nel giorno di San Valentino, perché ad un tratto mi sono ritrovata a pensare a te. Ricordi il primo giorno che ci siamo incontrati? Eravamo al binario 9 ¾, tu dovevi andare a Hogwarts e io accompagnavo i miei fratelli. Ti ho osservato a lungo, ho esaminato tutto di te: i capelli, gli occhiali e persino le tue mani tremanti. Anche se non sapevo che tu fossi il famoso Harry Potter e nonostante avessi un anno in meno, intuivo che c’era qualcosa di speciale in te. Non so chiaramente dirti se era solo la mia prima cottarella ma … adesso noto che questa mia piccola infatuazione non se ne è mai andata. Harry Potter tu sei speciale, famoso, coraggioso e tutto il resto, ma per me rimarrai sempre come ti ho visto la prima volta: un bambino tremante e un po’ insicuro che mi scalda il cuore.
Tua, Ginny.”
 
La rilessi una, due, tre volte prima di decidere se dargliela e fare la figura della stupida, o non dargliela e sprecare un’ occasione in cui sarò così determinata. Decisi di rischiare. Con in mano la lettera corsi giù per le scale del dormitorio ignorando un Dean lamentoso. Proprio in quel momento Harry stava scendendo le scale con Ron  che delirava.
<< Oh Romilda! >> Blaterava mio fratello. 
<< Harry. >> Lo chiamai. Ma lui era troppo impegnato a sorreggere Ron e a non ascoltarmi.
<< Harry! >> Insistetti, ma più io alzavo il volume della voce e più mio fratello gridava.
Alla fine mi avvicinai, lui mi guardò per un istante e io mi sciolsi, accartocciando la lettera dietro la mia schiena. Addio occasione. Ron e Harry uscirono e io rimasi li impalata con una palla di carta nella mano. Perché avevo un fratello come Ron? Dean mi toccò la spalla, io mi girai innervosita e buttai la lettera nel camino, corsi su per le scale e mi richiusi la porta della mia stanza alle spalle.
<< Ginny! >> Urlava Dean di sotto. 
Al diavolo!




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