Il frutto del peccato

di Lena1897
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono di proprieta di J.K Rowling e della casa editrice che pubblica la saga. Io scrivo solo per dilettare me stessa e spero gli altri, senza guadagnarci un euro.

Numero Parole: 675 esatte
Personaggi: Draco, Mela, Madama Chips, Hagrid, Harry Potter, Fierobecco, Pansy, Tiger, Piton (accennato), Hermione (accennato), Lucius Malfoy (accennato)


 

Mezzogiganti, Ippogrifi e infermiere impiccione


C'erano cose che lui proprio non riusciva a capire. Una di queste era per esempio come avessero dato la licenza elementare a Tiger e un'altra era perché Piton rifiutasse con tanta insistenza di farsi uno shampoo, eppure suo padre si era offerto un sacco di volte di suggerirgli i prodotti giusti per il suo tipo di capelli. Tuttavia la cosa che proprio, anche sforzandosi con tutto sé stesso, non riusciva a comprendere era cosa cavolo si fosse fumato Albus Silente quando aveva dato il posto di professore di Cura delle Creaute Magiche a Rubeus Hagrid. Seriamente, quando doveva aver rullato un mix di Tranello del Diavolo e foglie di Mandragora se no non c'era spiegazione.
Quel Mezzogigante idiota se ne stava lì a crogiolarsi tutto contento ed imbarazzato con Pottino coccolino al suo fianco che gli faceva da spalla mentre coccolavano un orrendo coso a metà tra un cavallo ed un uccello.
«Questo è quello che succede quando fai accoppiare un ronzino con un pennuto. Aborti orribili. Ecco perché non si dovrebbero mischiare le specie» sentenzio saggio diretto alla sua cerchia di ammiratori «Per esempio se prendi un Babbano e un castoro poi ti ritrovi in giro una noiosa Sanguesporco come la Granger» Pansy Parkinson rise così forte che fu costretta a chinarsi e tenersi la pancia. Era ampiamente stufo dello spettacolino del Bambino-che-è-sopravvissuto-per-rompere-le-palle-al-prossimo così senza troppa gentilezza, mentre il resto della classe si dilettava con altri di quei cosi, gli Ippogrifi, lui si avvicinò proprio a quello che aveva cavalcato Potter e lo squadrò con sufficienza. Prima si inchinò e la bestiaccia ricambiò e poi prese ad accarezzarlo.
«E' facilissimo. Lo sapevo, se ce l'ha fatta Potter... Scommetto che non sei per niente pericoloso, vero? Vero, brutto bestione»* prima che potesse accorgersene l'Ippogrifo si era rizzato sulle zampe e gli artigli letali avevano squarciato la stoffa della divisa penetrando la carne «Muoio!» continuava a strillare anche mentre quello scemo lo portava in infermeria e mentre Madama Chips, senza particolari sforzi ma con l'uso di due sole pozioni, tra cui l'essenza di Dittamo, gli rimetteva il braccio in sesto.
«Smetti di lamentarti, Malfoy. Ringrazia il cielo che quell'Ippogrifo non ti abbia calpestato del tutto» lo rimproverò, salvo poi spostare il suo sguardo di biasimo su Hagrid «Torni dalla classe, professore. Non vorrei altre lacerazioni da artigli per oggi» un congedo sbrigativo a cui Hagrid si piegò senza dire una parola, uscendo dall'infermeria ad occhi bassi.
Draco era ancora lì a gemere e lamentarsi osservando la cicatrice ancora fresca di un rosa troppo cotto.
«Il mio braccio non guarirà mai più. Sarò uno sfregiato come Potter» si lagnava piangendo in maniera infantile.
«Oh, non fare il melodrammatico, signor Malfoy. Fra due giorni il tuo braccio sarà come nuovo senza sfregi o cicatrici» ma il Serpeverde proprio non ne voleva sapere di smettere. Così Madama Chips, al limite dell'esasperazione appellò una mela da un cesto di frutta sistemato qualche comodino più in là, dove uno studente giaceva addormentato dopo un terribile attacco di dissenteria «Tieni, mangia e riposati. Torno a controllarti tra poco per somministrarti la seconda dose della pozione» disse quanto più conciliante le riuscì. Una volta che lei fu uscita Draco smise di lagnarsi. Effettivamente le pozioni avevano addormentato la zona non facendogli provare alcun dolore. Adesso teneva tra le mani una bellissima, succosa, consolatoria mela verde.
«Mela» sospirò più tranquillo, cominciando ad addentare la polpa succosa con estremo gusto e soddisfazione. Era giust'appunto arrivato agli ultimi morsi quando l'infermiera della scuola tornò per proseguire la medicazione. Lui la lasciò fare concentrandosi unicamente sugli ultimi istanti con la sua compagna amata. Le medicazioni e la merenda finirono quasi contemporaneamente. Con un piccolo sospiro Draco lasciò cadere il torsolo in un cestino della spazzatura non lontano, non prima di aver mormorato un «Grazie» Madama Chips, che distratta stava raccogliendo gli strumenti utilizzati sollevo lo sguardo incredulo sul giovanotto.
«Non c'è di che, signor Malfoy» disse con un tono estremamente comprensivo e dolce, allontanandosi sorridente. Draco di nuovo non capiva... lui stava ringraziando la sua amata mela!







*Frase ripresa dal libro "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban"
Angolo autrice: L'unica cosa che tengo a precisare che quando Draco parla di Hermione non la chiama "Mezzosangue" ma "Sanguesporco" perché mi ha sempre urtato la traduzione sbagliata di quel termine che crea solo confusione, motivo per il quale nelle mie storie ho scelto di utilizzare due termini diversi, così com'era nell'originale (Mudblood è diverso da Halfblood).





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