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Bommie's corner
Salve
^3^ .
E' da un pò che non posto e mi spiace non farlo con
un
rating rosso, questa storia ci è andata vicina ma se
è
rimasta un mese nel mio pc è proprio perchè non
riuscivo
e quello che avevo scritto mi risultava anche troppo :)
L'ho postata intera anche se lunga perchè non volevo fare la
stessa stupidaggine fatta con Everything
has a price, quindi
essendo nata come OS così l'ho lasciata (ecco cosi non
potete
lamentarvi :P), spero solo non risulti troppo pesante e noiosa!
ps: Ringrazio tutte le persone che in questo lungo periodo di buio
hanno
letto le mie storie, a volte mettendole tra
preferite/ricordate/seguite
o addirittura recensedole (persino alcune vecchissime) e le persone che
hanno continuato a mettermi tra gli autori preferiti siete
101 !! GRAZIE ♥
3.
A 27 anni la vita di Kim Kibum era perfetta.
La promozione a Vogue Corea.
Una elegante loft tutto suo, arredato nel suo personalissimo ed
eccentrico stile nel centro di Seoul .
La tanto agognata indipendenza e stablità economica.
Non aveva bisogno di nulla: aveva i soldi, gli amici e il lavoro dei
suoi sogni.
Forse pensate che in questo scenario idilliaco manchi
qualcosa, l’amore magari? C’era stato un tempo
anche per
quello durante la sua breve vita ed era stato bello, era stato magico e
nonostante la sua fiaba d’amore fosse finita tristemente e il
suo
principe
andato, non
rinnegava nulla di quel periodo. Nessun "era meglio se non
l’avessi mai incontrato" e dopo un anno Kim
Kibum era
riuscito a metterci una pietra sopra, aveva deciso di
catalogare quella parentesi della sua vita
come un "bel ricordo", perchè il rancore non si
addiceva
alla sua indole e aveva proseguito per la sua strada, ma comunque non
ne
voleva sapere più di uomini per un po' .
A 27 anni la vita di Kim Kibum era perfetta finche non
arrivò una telefonata a stravolgere
quell’equilibrio oniricoche
aveva raggiunto con tanto impegno, sopratutto in seguito alla
suddetta rottura con l’amore della sua vita. Raccogliere i
cocci,
ricostruire se stessi, colmare un vuoto impegnandosi
nell’altro
grande amore della propria vita: il lavoro, non era stato facile ma ci
era riuscito.
Ma poi basta
una telefonata e la tua fortezza crolla come un castello di sabbia
raggiunto da un’onda
"Signor Kim, la coppia Kim* ha lasciato la bambina a lei, è
nel testamento, non c è molto che possiamo fare"
" ma io non mi sono mai preso cura di un bambino! Certo giocavo con la
piccola quando ero loro ospite ma non saprei crescerla, non so nemmeno
da dove cominciare!"
non sarei mai bravo come
Nicole
"I coniugi Kim l’hanno indicata come la persona perfetta per
prendersi cura della loro unica figlia nel caso loro fossero venuti a
mancare in giovane età, non hanno parenti prossimi in vita
... nel
caso, se lei proprio non vuole o non dovesse risultare idoneo
all’affidamento, il giudice potrebbe mettere la piccola in
una
casa famiglia o un orfanotrofio..."
Kibum si morse un labbro, la piccola Mi Joo abbandonata in un
orfanotrofio era un immagine terribile che avrebbe preferito non si
fosse creata nella sua mente. Adorava quella bambina, l’aveva
vista
nascere e crescere, aveva aiutato la madre a darle da mangiare e farle
il bagnetto ma, prendersi cura di lei 24 ore su 24 sarebbe stata tutta
un'altra cosa. Kibum aveva il suo lavoro che lo assorbiva completamente
adesso, come avrebbe potuto portare avanti la sua vita addossandosi un
impegno tanto gravoso?
" Quando i suoi amici vennero al mio studio per fare testamento erano
molto decisi, mi dissero che sebbene molto giovani poteva pur sempre
accadergli un incidente e loro dovevano esser certi di aver fatto la
cosa migliore per la loro figlia, la signora in particolare era
convinta che solo lei, signor Kim, avrebbe potuto crescere la bambina
al
suo posto, che solo questa consapevolezza avrebbe potuto farla stare
tranquilla"
So di fare un
gran torto al mio
amico, ma lascio questo studio serena perche affidandola a
lui, mia figlia crescerà bene anche senza di me, siamo
sempre
stati molto simili, le trasmetterà gli stessi valori che le
avrei dato io.
Ricorda bene quanto aveva riso al telefono il giorno in cui Nicole gli
aveva spiegato di esser stati dall'avvocato** per il loro testamento.
"E' vero siamo giovani ma tu non puoi capire, abbiamo una bambina
e una casa, vogliamo semplicemente levarci un pensiero dalla
testa, magari non ci succederá mai nulla , no?"
E invece poi qualcosa è
accaduto.
Un incidente.
Alla bambina era salita la febbre molto alta, la baby sitter li aveva
chiamati al cellulare allarmata, così la coppia aveva
lasciato in
fretta la cena di lavoro di lui e si era infilata in auto.
La pioggia
un
guidatore ubriaco
un semaforo non
rispettato
l’impatto
l'ambulanza giunta ormai troppo tardi.
Sembrerebbe la scontata scena
tragica di un film ma, purtroppo, sono cose che possono accadere
davvero.
Era passata solo una settimana e Kibum ricordava bene il modo in
cui aveva perso la sua migliore amica.Quanto aveva
pianto
stringendo a se la loro bambina .
-Lui e Nicole si erano conosciuti al primo anno di liceo
"ehi la smetti
di fissare Kim Hyeong Kon, il mio ragazzo ragazzo?!"
"Ah è questo il suo nome...mmmh..."
"Ehi!"
"ahahah scusa Nicole
ssi, non sapevo fosse il tuo
ragazzo...è davvero attraente, hai ottimi gusti ma anche tu
sei
bella, siete una bella coppia"
" Aish vuoi distrarmi
adulandomi, ne?!"
Questo bizzarro scambio di battute fu l'inizio del loro rapporto
simbiotico e, con un inizio del genere schietto e privo di
convenevoli, Kibum capì da subito che con quella persona
poteva
essere se stesso e che si sarebbe risparmiato la fatica di dover
confessare, un giorno, il suo orientamento sessuale o al contrario
nasconderle tutto. Nicole era sveglia, simpatica e senza peli sulla
lingua, un po' come lui, fu inevitabile quindi che andassero d'accordo
e
la loro amicizia durasse a lungo. Infatti nonostante i continui
battibecchi da prime donne, ai quali il povero Hyeong Kon tentava
sempre
di metter fine, i due ragazzi non si separarono mai.
Infatti si iscrissero alla stessa università,
perché anche le passioni erano simili.
"Non preoccuparti Hyeong
Konnie te la
controllerò io, non le lascerò guardare i bei
ragazzi del
campus nemmeno da lontano"
"Ci penserai tu a
guardarli per me da molto vicino, vero Kibummie ?!"
Gli anni dell’università furono difficili per la
coppia, non erano sempre insieme come al liceo e la fiducia tra loro a
volte veniva meno. Ma Kibum fu felice che il rapporto tra i due tenne
duro nonostante gli alti e bassi, erano perfetti insieme e lui, che gli
era vicino, lo poteva sentire.
Inevitabilmente, dopo un paio di anni, arrivò anche il
matrimonio. Forse erano un po’ troppo giovani (o almeno
questo
mormoravano amici e parenti) ma Nicole e Hyeong Kon si sentivano
pronti, avevano anche trovato lavoro quindi perché aspettare?
Chi fu il più emozionato il giorno delle nozze? Ma il loro
testimone ovviamente. Kibum era talmente felice che non
riuscì a
trattenersi e al momento del sì pianse più della
sposa,
se ne vergognò, certo, oltretutto gli occhi rossi e il
trucco
impiastricciato lo rendevano un mostro di testimone e per il perfetto
Kibum era una tragedia, ma l'ottimo vino rosso del
ricevimento lo
aiutò a dimenticare tutto
Un anno dopo arrivó la piccola Mi Joo. Durante la gravidanza
persino Kibum, nonostante fosse impegnatissimo col suo stage in una
rivista locale di moda, correva a soddisfare le voglie culinarie della
sua amica.
"Mi spiace darti tanti
fastidi ma Hyeong Konnie è fuori per lavoro, non sapevo chi
chiamare!"
"Tranquilla lo sai che
farei qualunque cosa per mi sorella"
Quando la bambina nacque era come dire strana:
così piccola e grinzosa, con tutti quei capelli neri e gli
occhi
a mandorla tanto sottili da sembrare due semplici strisce in quel
visetto tondo, però era lo stesso l’esserino piu
bello del
mondo e tenerla in braccio colmava sempre il cuore di Kibum di una
strana emozione, talmente forte da fargli venire le lacrime
agli
occhi. Quel corpicino così caldo e indifeso premuto contro
il
proprio petto, quelle manine minuscole che si aggrappavano strette a
qualunque cosa avessero a tiro : vestiti, pelle, capelli, stuzzicavano
il
suo istinto paterno e il velato desiderio di avere, un giorno, un
figlio
tutto suo. Un pensiero triste, se relazionato al fatto che non avrebbe
mai sposato una donna.
" Kibum non sopporto
più di
sentirti sospirare quando guardi noi tre insieme! Perché non
ti
trovi un uomo decente?! E non dire che hai noi e quindi non ti senti
solo oppure non passeresti da un letto ad un altro! Credo che ormai
tutti i modelli della rivista in cui stai lavorando ora siano passati
per te"
" Ssssh non dire queste
cose davanti alla piccola" La rimproverò il
biondo poggiando i palmi delle mani sulle orecchie di Mi Joo.
" non essere stupido, ha
solo due anni che vuoi che capisca?!"
"Nic i bambini sono come
spugne! Assorbono tutto e capiscono molto più di
quanto
crediamo! E' per questo che quando tu e tuo marito litigate la
porto al parco, non deve sentire la tensione e le urla tra voi, non le
fa bene"
"Dovresti smetterla di
leggere le
rubriche sui bambini delle tue riviste, poi tu sei solo uno zio! E non
cambiare discorso! Lo vedi?! Devi trovarti un uomo"
"Nel mio ambiente non
è
facile, lavorando nelle riviste di moda incontro solo modelli e
fotografi... loro sono belli, affascinanti ma estremamente
volubili...pero, sai,il fatto che nonostante non abbia la loro
fisicita, io, un semplice redattore, attiri la loro attenzione, mi
lusinga
parecchio" Sospirò rigirando il mestolo nel
sugo che Nicole gli aveva affidato.
In realtà Kibum non amava queste brevi storielle fatte di
sesso
e nient’altro, certo potevano essere appaganti per il corpo e
il
suo smisurato ego narcisista ma ogni volta che quegli uomini si
alzavano dal letto che avevano condiviso senza più
risentirli,
Kibum si sentiva un po' più vuoto e solo. Per questo poi si
rifugiava nel tepore di quella piccola famiglia ad ogni occasione
possibile. Stare con Nicole, Hyeong Kon e la piccola Mi Joo gli dava il
tepore giusto per affrontare la sua quotidianità, quella che
non
gli dava nemmeno il tempo di tornare a Busan** dai suoi genitori nei
fine settimana.
"Non avrai il fisico da
fotomodello ma sei bello Kibum ssi ,avresti anche potuto fare
l’idol secondo me!"
"Grazie Hyeong Kon ssi!"
Nicole assottigliò lo sguardo e posò gli occhi
prima sul marito e poi sul migliore amico con fare guardingo.
"Un giorno
tornerò a casa prima dal lavoro e vi troverò a
letto insieme"
"yah Nicole che
stronzate dici! "
Gridarono i due uomini all’unisono attaccandola su due
fronti:il
marito l’abbracciò di spalle stringendola a
sè
dondolandola sul posto e Kibum le afferrò le guance
stringendole
quel tanto che bastava per farle sporgere le labbra in un adorabile
broncio.
"Hai ragione a
preoccuparti sono più sexy io di una mammina in
carriera,diventerai una cicciona sfornando tanti mocciosi"
"Yah Kim Kibum ti uccido
se dici queste cose, sei cattivo! E tu non trattenermi!"
"Sei la mammina
più sexy in circolazione..."
"Ehi ehi smettetela di
sbaciucchiarvi ci siamo Mi Joo ed io qui eh, tsk!"
Ma la bambina dal suo seggiolone guardava divertita quei tre strambi
adulti giocare tra loro.
" Hyeong Kon ah
perchè non
presenti a Kibummie quel tuo amico?! Il musicista, quello che
è
stato in America ed è tornato da poco?!"
"ah intendi Kim
Jonghyun?"
“Sì
Sì quello che
gira con una custodia da chitarra sulla schiena... è carino
ed
ha un bel sorriso!”
Entrambi si voltarono a guardare l'amico, manco il solo
guardarlo
in volto potesse decretare la compatibilità della futura
coppia.
Non valsero a nulla le suppliche di Kibum di non organizzare nulla e di
non presentargli questo musicista o chicchessia, secondo lui questi
incontri al buio non portavano mai a nulla di buono oltre al fatto che
erano imbarazzanti da morire.
"sembrerò un
disperato"
"beh potrebbe anche
pensare la stessa cosa Jonghyun di se stesso"
"no invece! Lui
è stato fuori
per tanto tempo, queste per lui sono occasioni per fare nuove
conoscenze, ma io sono patetico! Fatemi andar via, questa cena a casa
vostra non è stata una buona idea! "
" Quando frigni sei
insopportabile Bummie, vuoi aspettare di incontrarlo prima? Vuoi
fidarti della tua amica ?!"
No, Kibum non riusciva a stare tranquillo per niente, oltre la
figuraccia temeva che si sarebbe presentato uno scarafaggio.
"Lo so che sono
superficiale ,ma anche se fosse un bravo ragazzo, non mi
farò problemi a scaricarlo eh"
"E chi ti ha mai detto
che sia un bravo ragazzo?! L'ho conosciuto, mi piace e voglio fartelo
conoscere" quando Nicole concludeva una frase con un
occhiolino non dovevi aspettarti nulla di buono.
Poi il misterioso Kim Jonghyun bussò alla porta di casa Kim
e la
fiaba di Kibum ebbe inizio. Nicole osservò compiaciuta tutti
gli
scambi di sguardi che riuscì a catturare tra i due durante
la
cena e non ebbe modo di dubitare minimamente che i due avessero
continuato la serata nel appartamento di Kibum o Jonghyun.
"E' stato… e
lui è così... dio non ho parole”
"Bummie ti calmi e mi
racconti per bene ??" ridacchiò Nicole al
telefono del suo ufficio.
"E' stato il sesso
migliore della mia vita, è più chiaro
così?!" e
si guardò intorno sperando che a lavoro nessuno avesse
captato
le sue parole nonostante il tono più alto acquistato dalla
sua
voce per la troppa eccitazione "è
così dolce e passionale allo stesso tempo! Siamo andati
avanti
per tutta la notte ,ho certe occhiaie orribili!" per non parlare del
corpo indolenzito.
"Ma ne è
valsa la pena ,sprizzi energia da tutti i pori! "
ridacchiò di nuovo.
"Beh quasi non lo
crederei possibile visto che me l’ha succhiata
tutta via lui"
"Yah sei un porcellino
Kim Kbum! devo ricordarti che stai parlando con una donna sposata!?"
"Zitta Nic non fare la
santarellina ora,per favore! " e questa volta qualche
collega si voltò sentendolo ridere di gusto.
"Beh quindi a letto non
è
stato una delusione e dalla bava che avrei dovuto asciugare dal
pavimento quando l'hai visto entrare in soggiorno direi che non
è nemmeno uno scarafaggio, credo di meritarmi un grazie per
la
perseveranza!"
" non è alto
come i modelli che frequento ma ha un corpo che..." non
aveva deluso le aspettative di Kibum, anzi avere davanti agli occhi
quel corpo nudo che già con gli abiti sembrava
scolpito nella roccia, aveva solo confermato ciò che la sua
fantasia aveva elaborato le innumerevoli volte in cui l'aveva spogliato
nella sua mente.
"Ora dobbiamo solo
sperare che tu sia tanto fortunato da aver trovato anche un bravo
ragazzo..."
"E' rimasto con me fino
alla
colazione, siamo andati al bar insieme e poi sono venuto in ufficio e
mi
ha gia mandato un sms chiedendomi di uscire a cena con lui
stasera, credo che sia un buon inizio rispetto al solito..."
Infatti, anche per la gioia di Nicole che vedeva finalmente il suo
amico sistemato e felice, gli incontri tra i due ragazzi si fecero
sempre più assidui finche non furono da considerarsi una
coppia
esclusiva a tutti gli effetti.
La loro relazione andò avanti per un anno e un paio di
mesi. Persino Nicole li prendeva in giro per quanto stessero
sempre incollati e, le loro romanticherie e i loro continui baci gli
facevano venire il diabete ma poi i due piccioncini si offrivano,
alcune
sere, di tenere la piccola Mi Joo, così da dare la
possibilità ai giovani sposi di avere un po' di
libertà
di coppia e la ragazza benediceva ancora di più se stessa e
il
marito per aver introdotto Kim Jonghyun nella vita del loro amico.
Le cose belle, però, non durano in eterno e le fiabe non
hanno
sempre il loro lieto fine come la Disney vorrebbe far credere, una
volta
cresciuti queste sono cose le impari a tue spese. Kibum non aveva mai
creduto fino in fondo alle
favole, nemmeno quando la nonna gliele leggeva da bambino, ma
trattandosi della sua
favola un po' ci aveva creduto e sperato.
Le
favole sono invenzioni
Le commedie d amore sono
mendaci
La
realtà è dura e cattiva
" Posso venire con te!
Preparo una valigia poi il resto me lo
farò spedire da Nicole! Manco da Busan da anni, i miei
genitori
non si opporranno se vengo in America con te!"
In cuor suo Kibum sapeva che questo un giorno sarebbe accaduto,
Jonghyun era uno spirito libero che viveva di musica, lei
era al primo posto e l’altro ne aveva bisogno come
l'aria. L'America poi l'aveva già apprezzato in passato e
adesso
lo rivoleva. In fondo anche questo faceva parte del fascino di quel
ragazzo. Era bello svegliarsi la notte, trovare il posto nel letto
accanto a sè vuoto, alzarsi e vedere Jonghyun seduto al
tavolo
intento a comporre, era sexy. Era divertente, poi, stuzzicarlo e
distrarlo invano: quando l'ispirazione veniva a fargli visita nessuno
poteva intrommettersi. Il biondo sapeva che il suo amore non avrebbe
mai
fermato il cantante e a dirla tutta nemmeno lo avrebbe voluto, se
rinunci a qualcosa per qualcuno e se poi le cose tra voi non dovessero
andar bene, lo rimpiangerai per tutta la vita fino ad odiare quella
persona e Kibum non sarebbe mai voluto essere oggetto di rammarico per
Jonghyun, lo ammirava e amava troppo.
"E il tuo lavoro Bummie?"
"Troverò una
rivista di moda anche in America che mi assuma, no?! Ho imparato
l'inglese da te, non avrò problemi!"
L'inglese di Kibum era anche migliore di quello di Jonghyun, nonostante
gli anni trascorsi da quest’ultimo all'estero.
Niente
mi eccita di più che sentirti parlare in inglese Bummie
"Ma hai quasi terminato
il
praticantato a Vogue Corea, sono sicuro che tra i tre assistenti sarai
scelto tu e questo è il tuo sogno da una vita Bummie,non
puoi
rinunciarci ora per seguirmi"
Era vero, entrambi avevano la realizzazione di un sogno alle porte ma
Kibum non si capacitava che dovessero per forza separarsi sebbene lui
fosse un tipo da carriera e non da storia d'amore o, almeno ne
era
convinto finche non aveva incontrato l'altro.
"Ti-ti
aspetterò allora!"
" E se mi confermano il
contratto e non dovessi più tornare? Lasciamoci Kibum..."
"Non voglio!
Verrò con te e fanculo Vogue Corea"
"Non volevo dirtelo
Kibum... me ne
sarei andato e basta... ti ho tradito, vado a letto con
un’altra
persona già da un mese e
verrà con me in
America "
Il suono di cinque dita che si scontrano con la pelle esplose forte e
improvviso nella stanza e quella fu la prima ed unica
reazione
alla confessione di Jonghyun che Kibum ebbe in presenza dell'altro
ragazzo. Jonghyun era bello ed era un musicista sempre in giro, per
quanto si fidasse, Kibum aveva avuto, ogni tanto, le proprie
elucubrazioni mentali in cui scopriva i tradimenti dell'altro e ogni
volta le sue reazioni erano violente e rumorose. Invece
nella
realtà il dolore fu così forte e shockante che
non
riuscì ad insultarlo o a gridargli contro, perché
nonostante la
delusione lo amava lo stesso. Così si limitò a
stringere a pugno la mano dolorante per l'impatto con la guancia del
compagno e si morse il labbro inferiore nel duro tentativo di
trattenere le lacrime, sperava comunque che il suo sguardo carico di
dolore e delusione lo ferisse almeno la metà di quanto
Jonghyun
aveva ferito lui. I grandi occhi da cucciolo di Jonghyun si
spalancarono
e poi si corrucciarono dopo l‘impatto, in fondo se l'era
meritato
e non poteva certo reagire. Allungó una mano per trattenerlo
ma
poi la ritirò lasciando allontanare Kibum da sè .
Kibum guidó fino al suo loft e, se non fosse stato per la
memoria
del corpo*** che lo fece arrivare al suo palazzo senza intoppi, molto
probabilmente distratto e furioso com’era avrebbe sbagliato
strada ritrovandosi chissà dove. Ma aveva fatto quel
tragitto
andata e ritorno da casa di quel traditore tante di quelle volte
nell’ultimo anno,che tutto di sè l’aveva
memorizzato.
Entró nel suo appartamento, si guardó intorno e
quel loft non gli sembró piu casa ma il
luogo piu triste e desolante del mondo, perchè ormai casa
per lui era diventato il posto accanto a Jonghyun. In quel momento la
mobilia, le foto che li ritraevano insieme, la chitarra che Jjong aveva
voluto lasciare da lui e le sue dannatissime riviste di moda non gli
rappresentavano più tutto ciò che aveva raggiunto
e
conquistato ma impedimenti e catene che lo tenevano legato.
Cosi
distrusse tutto quello che gli capitó a tiro
finchè, esausto, non si lasciò cadere sul divano.
Aveva il
fiato corto tanta era stata la foga che ci aveva messo nel tirar tutto
per aria ma nonostante ciò non si sentiva meglio anzi, un
piccolo lamento lasciò le sue labbra quando
osservò il
caos intorno a lui.
Cosa doveva fare, piangere? Piangere gli avrebbe lenito quella
sensazione
di delusione e attenuato la sua non accettazione di cioè che
era
accaduto?
Avrebbe diminuito l’oppressione che sentiva attanagliargli il
petto? Allora lasciò andare le lacrime che fin’ora
aveva
trattenuto principalmente per una questione di orgoglio e pianse e
pianse rannicchiato su quel divano, finchè in corpo non gli
rimase più nulla.
Kibum non sapeva da quanto tempo era in quello stato
comatoso/vegetativo, sapeva però che almeno una notte e un
giorno
si erano alternati perchè dei cambiamenti di luce
nell’unica stanza che costituiva il suo appartamento se
n’era accorto, questo voleva dire che almeno un giorno di
lavoro
senza avvisare lo aveva perso, proprio ora che era così
vicino
alla promozione. Sospiró stringendo le gambe al petto.
Avrebbe
dovuto lavarsi e mangiare ma proprio non gli andava di fare nulla.
"Apri questa dannata
porta Kim Kibum
o giuro che non stacco il dito dal campanello finche i vicini non
chiamano la polizia per disturbo della quiete pubblica"
"Nicole va via!"
"Non essere ridicolo!
Non sei una quindicenne alla prima cotta! E non siamo nel film il
'tempo delle mele' !Aprimi! "
Sbuffando sonoramente il ragazzo si alzó dal divano e
aprí la porta.
"Ecco lo sapevo, fai
schifo! Questi
quattro peli neri che ti compaiono quando non ti radi sono osceni, no
non sei proprio adatto ad essere il protagonista bello e trasandato di
una commedia romantica dai risvolti tragici alla 'cruel intentions' "
"Grazie Nic tu si che
sai tirar su il
morale e soprattutto ti rendi conto che hai citato due film che per
molti aspetti sono agli antipodi?"
"Tu invece riesci sempre
ad essere
polemico in ogni circostanza e poi sei tu l’esperto di film
non
io. Ora corri a lavarti mentre ti preparo qualcosa da mangiare oppure
inizierò trattarti come Mi Joo e non ti piacerà"
Era stato Jonghyun ad avvertire Nicole.
Il giorno dopo si era presentato a casa della coppia per informarli
della sua partenza e della rottura con Kibum.
“Nicole va da
lui sono preoccupato, Kibum è troppo impulsivo...”
"Non preocuparti, non si
ammezzerà…ma perchè non lo porti con
te Hyung?"
"Non sarebbe giusto e lo
sai anche
tu...è un ragazzo più forte di quanto sembri,
andrà
avanti!poi magari un giorno riuscirò a tornare~"
"Se credi che lui debba
aspettarti...!!"
"No l’ho
già detto anche lui...ma se dovessimo rincontrarci,
faró in modo di riconquistarlo. .."
Kibum non ci pensò su più di tanto e
si
lasciò accompagnare dall’assistente sociale nella
casa
famiglia dove momentaneamente la piccola Mi Joo era stata parcheggiata
in attesa di una vera sistemazione.
Poteva mai non soddisfare l’ultimo desiderio della sua
migliore amica?
Quando lo vide la bimba lo riconobbe subito e gli corse incontro a
braccia aperte,Kibum la sollevò in braccio e la strinse a
sè rassicurandola che sarebbero andati a casa insieme,nel
mentre
si guardava intorno e posamdo lo sguardo sul viso di ogni bambino nelle
vicinanze pensò che avrebbe voluto portarli tutti
a casa
con sè,perche era convinto che non c'era niente di
più
terribile per un bambino che sentirsi solo o non desiderato.
E davvero Kibum portò Mi Joo a casa, la
sua casa. Nicole nel testamento chiedeva anche che i due abitassero nel
loro appartamento perche il sofisticato e lussuoso loft di Kibum non
sarebbe stato adatto ad ospitare una bimba di quattro anni.
I primi tempi furono davvero difficili. Kibum non aveva modo di
prendersi delle ferie prolungate, salvo pochi giorni di malattia,
perché lavorava da troppo poco tempo per quella rivista e
non le
aveva ancora maturate, così dovette affidarsi ad una baby
sitter
fin da subito per le numerose ore in cui non era a casa. Anche se
l'idea
di lasciare la piccola con una estranea tutto quel tempo non gli
piaceva per niente, Nicole non ne sarebbe stata contenta, non poteva
fare diversamente,nonostante i soldi che i coniugi avevano lasciato
alla figlia il suo stipendio, ora, serviva ancora di più .
La piccola Mi Joo piangeva spesso che voleva i suoi genitori e come far
capire ad una bimba di soli quattro anni che mamma e papà
sono
morti e lei non li vedrà più ?
Mamma e papà
sono partiti per
lavoro ma torneranno a riprendersi la loro Mi Joo e con
questa bugia
tentò di dissuaderla il più a lungo possibile
La bambina,poi, aveva le sue abitudini,i suoi orari,le sue tradizioni:
I grattini sulle braccia per prendere sonno
La favola dopo cena
Un po' di cartoni dopo pranzo
La passeggiata al parco la domenica dove incontrava i suoi
amichetti.
Le canzoncine e le filastrocche imparate a scuola che le
piaceva ripetere di continuo anche a casa
Lo spuntino il pomeriggio.
I capricci.
Ci poteva pensare la baby sitter ma quando c'era lui in casa
e non
quella donna tutto si complicava: è inutile le donne spesso
sono
proprio portate per questo ruolo.
E per Kibum all’inizio sembrava impossibile adattarsi.
La mattina doveva ricordarsi di alzarsi prima perchè Mi Joo
andava a letto molto presto e di conseguenza era mattiniera e
pretendeva la colazione pronta. Poi a scuola portava il pranzo quindi
il
ragazzo dovette affinare le sue doti culinarie per renderle adatte al
palato di un bambino. Doveva parlare correttamente altrimenti poi lei
ripeteva e le maestre si sarebbero lamentate del suo vocabolario. Ma
soprattutto i cuccioli
di uomo, come tutti i cuccioli, necessitano di continue attenzioni.
I primi tempi,poi, la piccola si svegliava nel cuore della notte e
cercava la propria mamma, era come se durante il giorno, distratta, non
ci pensasse ma poi col buio la sua mancanza si facesse sentire.
Il ragazzo la mattina doveva svegliarsi presto e affrontare una
giornata di lavoro ma ogni qual volta apriva gli occhi
perché
sentiva chiamare omma
e
vedeva il viso della piccola Mi Joo accanto al suo letto, non riusciva
ad arrabbiarsi per il suo prezioso sonno interrotto, nemmeno
perchè la cosa si ripeteva tutte le notti. Le faceva spazio
nel
lettone e la rassicurava sorridendo.
"Sssh va tutto bene ci sono io"
"I grattini, i grattini per dormire ~"
Così il ragazzo faceva appoggiare il braccio steso della
bimba sulla
sua pancia e con lentezza e delicatezza lasciava scorrere su e
giù le sue unghie su quella pelle delicata finchè
non prendeva
di nuovo sonno. In fondo quei movimenti leggeri e il tepore di Mi Joo
lo
rilassavano a sua volta.
C'era una cosa però che uno come Kibum, con la passione per
la moda, adorava nel crescere una bambina:
vestirla. Credeva
fosse quasi creudele trattarla come una bambolina ma Mi Joo era
tremendamente carina e sceglierle gli abitini, abbinarle le scarpe e i
fermaglini per i capelli gli alleggeriva un pò il ruolo di
madre
improvvisata.
I bambini sentono tutto.
Più il tempo passava più Kibum si convinceva di
ció ed era spaventato della velocità con cui la
bambina
cresceva, apprendeva e affinava la parlantina. Doveva aspettarselo
però, era la degna figlia di Nicole.
Molto probabilmente il ragazzo non avrebbe mai dimenticheto la
sera in cui, sedendogli in grembo con la schiena stesa
all’indietro sul suo petto, la piccola Mi Joo
reclinò la
testa tentando di guardarlo in volto e fece una domanda che, il
ragazzo, essendo in casa da soli cinque minuti non si sarebbe aspettato:
"Oppa sei
nervoso? Perché sei nervoso?!"*
Kibum la strinse forte a sè e pensò che non
sarebbe voluto mai
essere giù di tono quando era a casa con lei, che avrebbe
voluto
lasciar tutto fuori la porta della loro
casa ogni volta che rientrava, ma a volte a lavoro era davvero
stressante, crescere una bimba era pesante, i suoi amici gli mancavano
e
si sentiva solo e tutto ciò si faceva sentire proprio quando
sedeva sul divano per rilassarsi. A volte non solo loro gli mancaano e
ciò lo faceva arrabbiare con se stesso.
"E chi ha detto a questo mostriciattolo che sono nervoso ne!? Oppa
è solo stanco e ha tanta fame! Ora ti mangio ~"
E fingeva con le dita di assaporarla per bene facendole il solletico,
le
sue risate gli riempivano le orecchie e Kibum era contento a sua volta
di aver allontanato ogni preoccupazione dal cuore della bimba, di aver
dissimulato facilmente una giornata particolarmente impegnativa ,alleggerita dalla
lettura di un articolo su un giovane e promettente musicista coreano
che stava spopolando in uno show americano.
Era arrivata l’estate e dopo un anno e passa che
lavorava per Vogue, Kibum
riuscì ad ottenere a fatica e in cambio di favori non per
forza
gradevoli, un periodo di vacanza. Promise ovviamente di essere
reperibile, che per questioni urgenti potevano utilizzare Skype e che
qualche
lavoretto avrebbe potuto farlo sul suo portatile e poi spedirlo per
e-mail. Ok sarebbe stata una mezza vacanza ma era pur sempre qualcosa.
Decise di tornare a Busan dai suoi, lì c'era il mare dove
poteva
portare la bimba e qualcuno che lo aiutava e che non fosse un
estraneo. Ne aveva bisogno, ora che la sua vita non era
più
perfetta era come se avesse avuto bisogno di tornare alle origini e
ricaricare le energie.
I nonni
erano entusiasti di
questa visita, non stavano nella pelle all’idea di avere un
moccioso intorno e Kibum li capiva. Tutti i genitori sperano un giorno
di avere dei nipotini da viziare e questo è un sogno a cui i
suoi avevano dovuto rinunciare quando gli confessò di essere
gay.
La mattina presto i coniugi Kim portavano la piccola in spiaggia, poi
Kibum con calma si svegliava, faceva le sue cose, controllava le email
e
li raggiungeva per dargli il cambio.
Tutto ciò era rilassante solo in parte perchè
ovviamente
non poteva: scendere in spiaggia, spalmarsi la crema protettiva e rosolarsi
al sole tra la lettura di un buon libro, un po' di musica e qualche
flirt estivo come in passato. C'erano costumini bagnati da cambiare,
bagni in riva al mare dove l’acqua ti arrivava alle cosce, le
tue doti creative messe a disposizioni di vere e proprie opere
d’arte in sabbia per tenerla un po' lontana
dall’acqua, i
gelati da comprare che non finiva mai e i giochi da raccogliere prima
di andar via.
E scordiamoci anche il riposino pomeridiano, occasione che poteva esser
d’oro per Kibum, perchè il mare era troppo
eccitante e Mi Joo era come
una batteria al litio che non si scaricava mai, magari era una di
quelle
ad energia solare.
Qualche volta la sera Kibum si concedeva un’uscita dopo aver
fatto addormentare la bimba. Gli prendeva la voglia di rivisitare quei
luoghi e quei locali frequentati in gioventù ed usciva.
Avrebbe
voluto bere e farsi rimorchiare. Avrebbe voluto far sesso,
perché ormai
era passato tanto di quel tempo che quasi aveva dimenticato come si
facesse. Ma invece faceva sempre e solo un giro e poi tornava a
casa, perche a volte Mi Joo si svegliava ancora nel cuore della notte e
cercava lui, si era oppa
ora che pronuncia con la voce impiastricciata dal sonno e non omma.
Forse aveva preso troppo seriamente il suo ruolo di madre e questo lo
faceva sorridere .
Un pomeriggio presto, dopo pranzo, erano in spiaggia come ogni giorno e
come ogni volta Kibum e la piccola erano distesi sui rispettive teli da
mare, quello di Mi Joo rigorosamente rosa e con le principesse Disney.
La bambina aveva detto anche di esser d'accordo con oppa per un
riposino, lo faceva sempre ma poi, dopo pochi minuti giù,
era
già seduta a giocare con le formine sporcando se stessa e
l'asciugamano di sabbia.
"Mi Joo ssi oppa ha tanto sonno, tu non sei stanca? Dormiamo un po' e
poi facciamo il bagno"
"Mi Joo fa i grattini ad oppa
così oppa
dorme ~"
La bimba accarezzava il braccio di Kibum e lui le grattava
delicatamente la schiena.
Ma non fu la bimba ad addormentarsi rilassata dalle carezze, il rumore
del mare e la tranquillità della spiaggia in quell'orario
post
pranzo. Non era mai successo fin'ora una défiance simile ma
Kibum, pur di avere la giornata libera ,aveva passato la notte a
revisionare tutte le foto per alcuni servizi fotografici del prossimo
numero di Vogue, più l'impaginazione di alcune rubriche ed
era
seriamente stanco. A volte pensava che se non ci fosse stato lui tutto
sarebbe stato un gran caos e malediceva la sua pignoleria che lo
portava ad esser cercato dai colleghi anche quando era in vacanza.
Si svegliò di soprassalto, si guardò intorno e la
piccola
Mi Joo non era accanto a lui, il battito del suo cuore
iniziò
immediatamente ad accellerare e l'ansia fu da subito così
forte da
dargli dei capogiri. Ma non poteva proprio permettersi di lasciarsi
bloccare da un attacco di panico, doveva cercarla immediatamente
perché
c'è gente cattiva al mondo e qualcuno avrebbe
potuto farle del male.
Non doveva succedere, aveva promesso a se stesso e a Nicole di
prendersene cura.
Scacciò tutti i possibili e orribili scenari che gli
si erano formati nella testa e iniziò a camminare verso il
mare
guardandosi intorno .
Niente attira di
più i bimbi dell'acqua e sperava che non si
fosse immersa senza il suo permesso.
Poi la vide: Mi Joo era seduta sul bagnasciuga, la schiena curva
intenta
a scavare nella sabbia. Kibum portò una mano al petto e
sentì il cuore arrestare mano a mano il suo tentativo di
fuggirgli dal corpo.Sospirò e sentì sciogliere la
tensione lungo i muscoli finchè finalmente il suo campo
visivo
non si allargò oltre la bimba e focalizzò un
altra sagoma
curva a due passi dalla piccola.Affrettò il passo
preoccupato ma
si fermò a mezzo metro di distanza. Il cuore
iniziò di
nuovo la sua corsa e la saliva venne a mancare come se il caldo cocente
gli avesse seccato la gola tutto in un colpo.
"Jonghyun Hyung .."
La voce gli era uscita mal ferma e si odiò per questo. Era
passato un anno e rivedere quel traditore non doveva fargli nessun
effetto anzi, doveva essere freddo, si ripeteva.
Il più grande sollevò la testa e accolse l'altro
con un
sorriso talmente ampio e luminoso che Kibum ebbe un sussulto, aveva
sempre adorato quel dannatissimo sorriso a 32 denti di Kim Jonghyun,
gli
trasmetteva ilarità e lo faceva sorridere a sua volta .
"Bummie~"
Ma non doveva cedere, così si rivolse solo alla bambina.
"Mi Joo ssi quante volte ti ho ripetuto che non devi allontanarti da
me! Dio, mi è quasi venuto un inferto per lo spavento!"
"le ho detto anche io che non deve allontanarsi da te, per fortuna l'ho
trovata io...volevo riportarla al vostro ombrellone quando lei me lo ha
indicato, ma poi ho visto che dormivi e l'ho tenuta qui a riva a
giocare
con me..."
"Da quando mi occupo di lei non l'ho mai persa di vista un istante
ok? In un anno non è mai accaduta una cosa simile!!
Questa-questa è la prima volta che io-io...!"
"Ehi ehi rilassati Bummie, non sto insinuando nulla! Sso che non sei il
tipo che perde il tempo a dormire..." e quel sorrisetto sornione valeva
più di mille parole " sicuramente dovevi essere molto
stanco, poi
suppongo che prendersi cura di un bambino non sia facile..."
"No infatti non lo è!" e strinse la mano della piccola per
aiutarla ad alzarsi.
Jonghyun si alzò a sua volta e Kibum non riuscì a
non
lasciar scivolare il suo sguardo sul corpo seminudo
dell'altro, constatò con rimpianto che ogni muscolo era
rimasto
perfettamente
tonico e scolpito come lo ricordava, anzi, in America, patria del
fitness, si era sicuramente allenato con maggiore devozione
perché notò le linee più gonfie delle
braccia e
gli
addominali ancora più delineati.
E per una sola frazione di secondo Kibum vide il proprio corpo
avvinghiato a quello del suo ex e sentì una parte di
sè
suggerirgli che non c'era niente di male, infondo erano già
stati
insieme, potevano concedersi una notte di sesso,un ripasso dei vecchi
tempi, capita nelle coppie che si rincontrano no? L’altra
parte
invece lo pregava di non farsi del male anche se davvero era troppo
tempo che non faceva sesso e quel disgraziato non gli era ancora
indifferente.
Scosse la testa e fece un passo nell'acqua, doveva togliere dal corpo
della bimba tutta quella sabbia ma Mi Joo feceva resistenza e la vide
allungare una manina verso l'altro ragazzo.
Grazie mi Joo ,grazie!
nonostante quello che faccio per te!
"Sono davvero contento che si ricordi ancora di me..." la prese in
braccio e Kibum non potè far a meno di pensare che fosse un
immagine bellissima: la pelle chiara di Mi Joo contrastava con quella
olivastra di Jonghyun in maniera deliziosa e il modo in cui lui la
stringeva con attenzione a sè e le si rivolgeva erano
adorabili.
Come in passato, quando andavano a trovare la coppia di amici, anche
questa volta vide nel più grande un possibile bravo papà .
Così fecero il bagno tutti e tre assieme e Mi Joo si
divertì tantissimo perchè Jonghyun oppa faceva lo
squalo e inseguiva lei e Kibum oppa
che scappavano urlando ma, lo squalo era veloce e forte e riusciva
sempre a catturarli. La pelle di Kibum e quella di Jonghyun entrarono
in
contatto più volte, gli sguardi si incrociarono, le mani si
sfiorarono, i corpi si scontravano, addirittura il più
grande
afferrò il biondo stringendolo ai fianchi per buttarlo in
acqua, perché Mi Joo voleva vedere oppa sbranato dal
feroce squalo.
Però ad un certo punto Kibum oppa non resistette
più in quella che per lui sembrava una farsa
e prese la bimba in braccio sollevandosi dall'acqua. O forse no, un
momento, usare il termine farsa non è del tutto corretto, in
fondo
nessuno stava fingendo di divertirsi e forse stava proprio
lí il
problema. Era come se si fosse reso conto, finalmente, che qualcosa non
andava, perché lui e Jonghyun stavano ridendo e giocando
come se
nulla fosse? Perché non aveva ancora cacciato quel fedifrago
lontano da loro?
"Mi Joo andiamo ad asciugarci è ora di tornare a casa o i
nonni si preoccuperanno "
"Bummie aspetta"
"perche continui a chiamarmi con tutta questa familiarità?
Con
quale diritto ti comporti così? e soprattutto, Jonghyun ah,
come
hai fatto a sapere che ero qui e perché sei venuto!?"
Gli chiese finalmente dandogli le spalle.
“Mi Joo vuole giocare con Jonghyun oppa. Oppa non sgridare oppa!”
“Stiamo solo parlando Mi Joo, stai
tranquilla…vedrai
Jonghyun ah un altro giorno, ora dobbiamo tornare dai
nonni…”
E Kibum girò la testa quel tanto che bastò a
fulminare l'altro con lo sguardo
"stasera lascia Mi Joo con i tuoi e incontriamoci..."
"Sei presuntuoso, per quale motivo dovrei incontrarmi da solo con te?!" dopo tutto questo tempo
"Devo parlarti...Kibum sul serio dammi quest'ultima
possibilità, non mi aspetto nulla, solo ... incontriamo da
soli!!"
Kibum rise, una risata forzata e irritata. Scosse la testa e
iniziò a fare un passo in avanti.
"Ti manderò la localizzazione sull'iphone di un posto e ti
aspetterò lì tutta notte "
Kibum quella sera non riusciva ad essere concentrato su
niente, bruciò addirittura la cena della bimba e scattava
con lei
e con i suoi genitori per qualsiasi cosa. Anche sua madre gli chiese
perché fosse tanto teso ma non le poteva certo raccontare
che
l’uomo della sua vita, anzi quello che un tempo riteneva
tale, si
era fatto vivo, che era talmente emozionato quando l’aveva
visto
che il cervello gli era andato in stand by e non era riuscito a
prenderlo a calci su quel suo luminoso sorriso nemmeno questa volta e
che ora era furioso con se stesso perché …
Il bip dell iPhone riportò Kibum alla
realtà e ne
fu grato perchè la conclusione alla quale stava arrivando il
fiume dei suoi pensieri non gli sarebbe piaciuta,
poi
peró gli tornò in mente cosa poteva essergli
arrivato e
il cuore iniziò a martellargli nel petto. Pensò
di non
aprire il messaggio di whats up: si occupò di Mi Joo e di
farla
addormentare dopo la favoletta della buona notte. Tornò al
divano
e il telefono era ancora lí, sul tavolino basso di fronte,
la
notifica push sempre sul display. Forse sarebbe stato meglio non
controllare il mittente ma poi con mano tremante cliccò e
visualizza la conversazione.
C'era una cartina apribile con google maps ed un punto segnato su di
essa, sotto solo le due parole "ti prego"
"Bummie stasera resti a casa? Non fai nessuna passeggiata?"
Il ragazzo guardò sua madre poi lo schermo del suo telefono
poi
di nuovo lei e la donna continuava a non capire quale fosse il
motivo dell'angoscia sul volto del figlio. Anzi era troppo suscettibile
da quando lui e la bimba erano tornati dal mare.
"E' successo qualcosa oggi al mare? Perché sei
così agitato Bummie?"
Si qualcosa era successo e lui non riesciva a togliersi quel maledetto
dalla testa. Non riusciva a capire perche Jonghyun era lí e
perché l'avesse cercato. Non riUsciva a togliersi dalla
testa
tutte le domande alle quali avrebbe dovuto pretendere una risposta in
spiaggia.
Se vuoi saperlo devi
andare all'appuntamento, devi metter da parte l'orgoglio
gli diceva la solita cattiva voce nella sua testa e questa volta le
diede ragione.
Scattò dal divano senza rispondere a sua madre e corse in
camera
sua, pensando che in fondo in memoria dei bei vecchi tempi un
appuntamento per parlare glielo poteva concedere ma, nell'euforia non
fece caso a quanta cura stesse, stupidamente, mettendo nel prepararsi.
La
camicia rosa pallido che si sposava alla perfezione con il velo di
abbronzatura della sua pelle non piu nivea, sotto un paio di jeans
stretti e ai piedi mocassini nuovi.
Uscì e camminò a passo svelto seguendo le
indicazione di
google map sul suo iPhone, erano passate alcune ore da quando l'altro
gli aveva scritto e giungendo al luogo indicato, una spiaggia diversa
da
quella dove si erano incontrati di giorno, non vide nessuno.
"Tsk! Aveva detto che avrebbe aspettato anche tutta la notte" e quando
pensò di esser stato di nuovo uno stupido ad aver avuto
fiducia
in lui nonostante tutto, scorse una flebile luce spuntare tra due
barche
piccole di legno ormeggiate sulla sabbia.
O è lui o una
coppietta...
Decise di tentare così affrettò di nuovo il
passo, aggirò la prima barca di legno con cautela e lui era
lí: seduto su un telo scuro, illuminato da un paio di
candele,q uelle grossolane alla citronella per tenere lontane le
zanzare.
"sei-sei venuto"Jonghyun si alzò in piedi e la prima
reazione di
Kibum fu quella di incrociare le braccia al petto e fare un passo
indietro "ti ringrazio davvero di avermi dato questa
possibilità, non ti tratterò a lungo so che devi
tornare a
casa da Mi Joo ssi" ci tenne a precisare notando la posizione di
chiusura assunta dall'altro, non era così presuntuoso da non
credere di esser nel torto e di offendersi per la scarsa fiducia che
l'altro riponeva in lui, sapeva di dover esser cauto e cogliere
l'occasione che Kibum gli stava dando, giocandosela bene.
Gli fece spazio sul telo e gli indicò dove accomodarsi.
"Ho pensato che qui saremmo stati più tranquilli per parlare
più che in un locale ...ma se vuoi ci spostiamo"
Certo era un po' imbarazzante: soli in una spiaggia buia oltre la
flebile luce delle due candele e del cielo stellato sopra di
loro, l'atmosfera sembrava un po' troppo intima ma Kibum gli fece cenno
che era tutto ok, per parlare quella sistemazione era decisamente
più tranquilla di altre.
"Beh allora parla, non sono venuto fin qui per farmi fissare da te" gli
intimò il più piccolo avvolgendo le braccia
intorno alle
gambe piegate al petto.
"Scusami hai ragione...è che sei così bello
Bummie, come
sempre d'altronde...no aspetta non andartene, perdonami non
divagherò più, giuro!!"
Kibum si riaccomodò, ma la distanza tra i loro corpi era
aumentata.
"Nessuno, quando ero in America aveva pensato di avvisarmi
dell'incidente accaduto a Nicole e…"
E il biondo si sentì un po' punto sul vivo: anche Jonghyun
era
molto legato alla coppia, certo non quanto lui, ma erano suoi amici e
lui
aveva anche pensato di avvisarlo in qualche modo peró ogni
volta
la frase "ti ho tradito" gli tornava in mente e lo bloccava .
"Quindi quando sono tornato a Seoul e loro non mi rispondevano mai al
telefono nè al citofono e nel tuo loft ho trovato un emerito
sconosciuto iniziai seriamente a preoccuparmi, così mi
rivolsi
alla vicina dei Kim che mi mise al corrente di ciò che era
accaduto. Poi ho chiesto al tuo ufficio dove fossi e mi hanno risposto
che eri andato in vacanza dai tuoi..sono giorni che giro queste
spiagge!"
Jonghyun sorrise di un sorriso sardonico e amaro, come a significare in
un momento così tragico io non c ero e non sapevo nulla, ho
perso il funerale, non ho pianto i miei amici e non ho potuto nemmeno
mandare una corona di fiori.
"Quando uno va via non è detto che ritrovi la
realtà che
aveva lasciato, Jonghyun ah, questa è una delle conseguenze,
come
quella al tuo comportamento è stato il mio non avvisarti di
nulla. Oltretutto quel periodo per me è stato terribile: ho
perso
i miei migliori amici, il loft, mi son ritrovato a dovermi occupare di
una bimba piccola ed ero completamente solo"
e l'immagine di lui Mi Joo e Jonghyun che giocano in acqua fa capolino
prepotentemente.
"Kibum se tu invece-se tu invece..."
"Se ti avessi chiamato?! Cosa avresti fatto, eh?! Lasciavi il tuo
talent show e correvi qui?!"
"Si..."
Kibum si voltò a guardarlo e lo sguardo del più
grande
era triste e sincero. Una rabbia indescrivibile gli montò
dentro, quegli occhi da cucciolo bastonato che un tempo lo avevano
fatto
innamorare ora lo stavano facendo andare in escandescenza.
"non farmi ridere Hyung! Tu quel giorno facesti la tua scelta ed
uscisti dalle nostre vite, cosa vieni a rinfacciare ora!?
Perché
avrei dovuto chiamarti? Diavolo Jonghyun tu mi avevi tradito! Mi avevi
spezzato il cuore e io non ti avrei mai voluto qui tra i piedi e non
avrei mai interrotto la tua carriera"
Vomitò tutto fuori senza prendersi nemmeno una pausa per
respirare.
Jonghyun abbassò lo sguardo e si prese un tempo che
sembrò un eternità per ribattere
all’accusa di
Kibum.
In fondo erano arrivati al nocciolo della questione e il più
giovane quasi godeva nel vederlo in difficoltà, come si
sarebbe
giustificato Jonghyun ora? L'avrebbe sentito finalmente scusarsi? Si
sarebbe arrampicato sugli specchi...ma forse lui avrebbe finalmente
avuto
la possibilità di insultarlo per ciò che gli
aveva fatto un anno fa.
"Non ti ho mai tradito Kibummie, era una balla e se avessi saputo del
momento difficile che stavi passando sarei tornato a darti una mano..."
Forse la realtà era stata anche più crudele delle
aspettative più pessimistiche.
E come un anno prima il suono di cinque dita che si scontravano con la
pelle esplose forte e improvviso.
"Cosa?! E-ra una balla?! Perche mi mentisti Jonghyun ?!
Perché mi facesti una cosa simile?"
Questa volta niente impedì alle lacrime di venir fuori,
nemmeno
l'orgoglio che tanto era rimasto a casa quando aveva deciso di
incontrare l'altro.
"Perchè mi avresti seguito, sei una persona impulsiva che
segue
la foga del momento ma quello era il mio sogno e non doveva intaccare
il tuo. Amavo l'entusiasmo che avevi quando parlavi del tuo
apprendistato e mi raccontavi le tue frenetiche giornate alla sede di
Vogue, persino le inutili paranoie che ti facevi sull’essere
assunto o meno. Perché tu sei una persona competente e ami
il tuo
lavoro e io non avevo dubbi che il posto di caporedattore sarebbe stato
tuo. Come potevo strapparti a tutto ció?!"
E intanto strusciando con cautela sul telo il corpo del bruno si era
fatto piú vicino a quello di Kibum, le sue mani afferrarono
il
viso dell'altro e con le dita portò via le lacrime
"Sei uno stronzo Kim Jonghyun ! Una merda! Era una decisione che dovevo
prendere io non tu per me! Mi hai fatto male Jonghyun ah
così
male che per giorni, mesi non ho vissuto! Se non fosse stato per
Nicole! Ma poi anche lei mi ha lasciato solo!" e le dita di Kibum
afferrarono
i polsi del più grande e spinsero nel vano tentativo di
staccare
quelle mani calde dal proprio volto mentre le lacrime continuavano a
riempire i suoi occhi appannandogli la vista.
"Perdonami ti prego" gli sussurrò più volte prima
di poggiare le proprie labbra su quelle del biondo.
"yah!Jonghyun ah non toccarmi ! Ti odio ! Ti odio! Ti odio perche
io...io
non ho mai smesso di amarti! Come un coglione, in tutto questo tempo,
non
ho mai smesso di sperare che tornassi dicendomi 'scusami sono stato un
cretino, quell'altro è uno schifo in confronto a te, non so
cosa
mi sia preso, forse gli alieni mi avevano rapito e lobotomizzato ma ora
sono rinsavito' e invece era tutta una schifosa bugia per proteggermi?!"
Jonghyun sorrise: Kibum non era cambiato di una virgola, era ancora
adorabile come quando l'aveva conosciuto e d'istinto, con un'abile
mossa, lo rovesciò sotto di sè sul telo.
Ci mise qualche istante Kibum a capire la nuova posizione in cui si
trovava con il più grande sopra di s'è,
strabuzzò
gli occhi e tentò, di nuovo invano, di allontarlo.
"Sono stato un idiota me ne rendo conto, pensavo fossi una persona
più forte e che saresti stato bene anche senza di me, che ti
saresti ripreso subito continuando la tua carriera. Dissi anche a
Nicole
che non potevo assolutamente perdere questa chance in America ma che
avrei fatto in modo di tornare e ti avrei riconquistato. Mi ripromisi
che non mi sarebbe importato dell'uomo col quale ti avrei trovato,
avrei fatto qualsiasi cosa per riportarti da me"
"Mi ero innamorato Jonghyun, mi ero innamorato come una stupida
ragazzina alla prima cotta e come sarei potuto stare bene senza di te
se eri il luogo
al quale non vedovo l'ora di tornare dopo una giornata stressante?!"
Le dita di Kibum si avvicinarono al suo volto e gli accarezzarono la
mandibola pronunciata e Jonghyun si sciolse sempre un po' di
più in quegli occhi tristi.
Non aveva distrutto i loro sogni ma i loro sentimenti sicuramente
sì.
"Davvero Kibummie non pensavo certo che sarebbe accaduto tutto
ció o che una tale tragedia ti avrebbe colpito, non credevo
nemmeno che sarei rimasto lí tutto questo tempo...pensavo di
fare la cosa giusta per entrambi..." e di nuovo le labbra di Jonghyun
catturarono quelle di Kibum, un bacio meno casto del precedente
perché questa volta il più piccolo si
lasciò
invadere dalla lingua dell'altro, l'accolse dentro di sè e
le
andò incontro con la propria accarezzandola e intrecciandole
insieme.
Mugolava piano mentre le loro bocche si assaporavano e le dita di
Jonghyun si legavano ai suoi capelli. Quelle labbra carnose succhiavano
le sue e Kibum pensava a come era riuscito a vivere un anno senza
questi baci.
Pensava anche che questi stessi baci, che diventavano sempre
piú
intimi, lo stavano eccitando, che avrebbe voluto quasi che l'altro lo
facesse suo, anche se non avrebbe dovuto cedere cosi facilmemente ma
senza rendersene conto un movimento del proprio bacino
manifestò
questi suoi pensieri anche all’altro.
Jonghyun sorrise lievemente mentre, dopo un ultimo piccolo morso al
labbro inferiore del biondo, si abbassava ad attaccare il
collo. Un
bacio poco sotto l’orecchio destro e da lì una
sequenza
lenta e bagnata di labbra e lingua fino ad arrivare al centro delle sue
clavicole pronunciate dove indugiò un po’ di
più.
Non esiste nulla al
mondo di più buono del sapore della pelle di Bummie.
Kibum sentì le dita dell’altro sbottonargli la
camicia
piano piano, quelle mani si appoggiarono sul suo petto e gliela
aprirono
quel tanto da permettere a Jonghyun di accarezzargli il busto e il
ventre
Sospirava sotto le carezze e i baci del più grande e
mentre si perdeva ad osservare le luminossissime stelle sopra di
loro, pensava che le attenzioni di nessun altro uomo oltre le sue gli avevano mai
fatto tremare il cuore in quel modo.
Le labbra dell’altro, giunte ormai al suo ombelico e le dita
che
trafficavano con la cintura Gucci dei suoi pantaloni, lo fecero
sussultare.
“J-jonghyun ah n-no...” mugolò
“Cosa no Bummie? Questo?”
Un bacio si posò sui suoi boxer e si vergognò che
l’altro avesse scoperto quanto fosse già duro.
“Aaah n-no”
“Mmmh quindi è questo che non vuoi, sei
sicuro?”
E dopo avergli abbassato l’intimo gli baciò
l’erezione, l’accarezzò piano
lasciandola crescere
nelle sue mani.
“AH”
Kibum inarcava la schiena e spingeva il bacino in avanti facendo
sorridere il bruno, altro che no
pensava Jonghyun e fece sparire il membro dell’altro nella
propria bocca .
Non pronunciò nessun no quando
sollevò la testa per
incrociare gli occhi di Jonghyun mentre glielo succhiava ma
invocò a bassa voce il nome dell’altro
perché lo
stava facendo letteralmente impazzire con quella lingua. Gli
afferrò i corti capelli castani e gli strattonò
la testa, ma nulla, Jonghyun non si spostò anzi
intensificò i suoi
movimenti e lo lasciò venire nella propria bocca.
Jonghyun si sollevò e si ridistese sopra il ragazzo, con il
suo
sapore ancora in bocca prese a baciarlo e a strusciarsi contro il suo
bacino, lasciandogli sentire la propria erezione
“Devo fermarmi Bummie? Non vuoi allora?” gli
soffiò
contro un orecchio “Non vuoi sentirmi dentro di
te?è E'
passato così tanto tempo…troppo..” e
gli morse il
lobo tirando leggermente mentre si spingeva in avanti col corpo
“Mi sei mancato”
“Sei uno stronzo Hyunnie! Ti odio quando fai cosi!”
“Così come Bummie?!” sorrise mentre
continuava a
stuzzicargli la pelle del collo e una mano veloce era scivolata lungo
la sua schiena fino al sedere, glielo strinse e allargò
leggermente mentre spingeva di nuovo il bacino in avanti.
“Ti amo
Bummie, non ho mai
smesso
di amarti ” Gli sussurrò e Kibum lo
guardò negli
occhi, un istante
prima che l’altro li chiudesse per baciarlo di
nuovo.
Un istante
e il biondo rivisse tutto l’anno di vita trascorso come 2
la prima volta che fecero sesso la sera stessa in cui si erano
conosciuti
il primo appuntamento
il primo litigio
il sesso riparatore
tutti gli altri litigi
il sesso riparatore
la mattina in cui trovò la sua
chitarra accanto al divano e al telefono Jonghyun gli rispose che non
l’aveva dimenticata ma era lì che doveva restare
le notti insonni passate a sentirlo canticchiare mentre componeva
le notti insonni passate a parlare
Un istante
"ho ricevuto una telefonata per uno show in America"
“vado a letto con un'altra persona gia da un mese..”
La separazione
La chitarra rotta
Il cuore spezzato
La ripresa della propria vita come 1
L’incidente
La piccola Mi Joo
Un istante e il contatto con quelle labbra cancellarono tutto
Un istante e l’immagine di loro 3 insieme
riempì di nuovo la sua testa.
****************
“Ora sai perché tu hai due
appa…” anche
se ci chiami oppa
A dieci anni i bambini notano certe
cose, cominciano a fare certe
domande così la maestra di scuola ha pensato bene di
spendere un
paio di ore della sua lezione di scienze per spiegare agli alunni come
i loro genitori li hanno messi al mondo****. Non è andata
nei
particolari sessuali ovviamente, quello è un discorso che,
se e
quando vorranno, dovranno affrontare mamma e papà un giorno
ma,
ha fatto ben capire cosa accade nel corpo della donna una volta al mese
e cosa accade se gli ovuli al suo interno entrano in contatto con un
semino che
hanno gli uomini .
Un uomo
e una donna
“Mi Joo ssi ha due papà!”
“Mi Joo ssi dov’è la tua mamma?!
Perchè tu hai due papà! Che famiglia
strana”
Strana
Mi Joo fin’ora non ha mai pensato che vivere con due ragazzi
fosse strano. I suoi oppa vanno d’accordo anche se ogni tanto
litigano perché un modello ha dato il suo numero a Kibum
oppa o
perché Jonghyun oppa va fuori città per la sua
musica e
Kibum oppa sente la sua mancanza. I suoi oppa non le fanno mancare
nulla, l’aiutano con i compiti e giocano con lei.
Secondo lei i
suoi oppa si amano.
A dieci anni Mi Joo non sa bene cosa sia
l’amore ma la maestra gli ha spiegato che quando due persone
si
amano e stanno bene insieme, si sposano, fanno dei figli e creano una
famiglia. Lei non ha la mamma ma sono una famiglia. Non c
‘è nulla di strano
ad avere una famiglia.
Ha riflettutto molto sulle parole della maestra.
“Kibum oppa
quindi...secondo quello che mi ha spiegato la maestra
stamattina…voi vi amate e quando vi baciate volete
darmi
un fratellino!!!”
Forse il discorso, in fondo, non le era del tutto chiaro.
“Tu! Quando ci avresti visto baciare?”
Ed era stato anche attento ad evitare nel racconto tutti quei dettagli
vietati ai minori di diciotto anni
“Allora oppa, in quale pancia sarà il mio
fratellino, la tua?”
“JONGHYUN AAAAAAAAAAAAAAAAAAH CORRI
QUIIIIIIIIIIIIIIIII”
*la coppia è costituita da Nicole Jung delle Kara e Kim
Hyeong Kon degli
A-jax,mi son piaciuti molto nel video di hotgame
(è quello con i
capelli rossi) e li ho voluti utilizzare(oltre al fatto che Nicole
è amica di Kibum),mi spiace di aver scoperto solo a fine FF
che
il ragazzo fa Kim di cognome come Kibum :/
** un amico avvocato mi ha spiegato che la figura del notaio esiste
tipo solo in Italia quindi …
*** Kibum non è di busan ma daegu mi pare ma mi serviva una
località con il mare :P
**** Non so voi ma la mia maestra in quinta elementare lo fece,partendo
dal perché noi donne rimaniamo incinta ma senza parlare di
sesso
in senso lato XD
Tutta la
storia è nata da un'esperienza personale di una settimana
che ho fatto
al mare con una bimba di 5anni senza la madre quindi,tutte le
esperienze di Bummie(dall'essere svegliato nel cuore della notte allo
squalo e alle sculture di sabbia ) sono mie XD.
Se siete arrivate/i
a leggere fin qui apprezzo il vostro sfrozo XD e vi ringrazio a
prescindere se mi lasciate una recensione o meno ♥.Ringrazio
particolarmente le due persone che quando scrivo mi supportano e
sopportano sempre,è grazie a loro se ancora non ho smesso di
scrivere e
assoldato uno scrittore
fantasma che scriva le mie fantasie al mio posto
:°D
Ah ho notato in giro le "fanpage autore" beh io non ho quella ma la mia
cara Ansokkie mi ha aperto un Anticafè
*che
mi si addice decisamente di più!* [solo per aver fatto
qualche commento
*porco* sulla perfetta bodyline di Jinki di questo periodo
<_<] e
dire che le volevo scrivere un'altra het JinkixAnsokkie :P
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