Giochi di Potere

di Blainer
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"Non ci importa dove frequenterai gli altri anni. L'importante è che l'ultimo anno, quello del diploma, sia alla Dalton."
 
Con queste poche parole a Blaine Anderson era stato permesso dai suoi genitori di trasferirsi al McKinley per il suo terzo anno.
Ora che quell'anno era volto al termine, però, il ragazzo sapeva bene di dover indossare di nuovo la divisa dei Warblers.
Si era congedato piuttosto bene dalle Nuove Direzioni, spiegando loro che aveva imparato molto e che avrebbe fatto di tutto per tenersi in contatto.
Aveva lasciato Kurt libero di seguire i suoi sogni a New York, rompendo con lui e facendo sì che entrambi potessero continuare la loro vita, senza essere l'uno l'ancora che avrebbe fatto sprofondare l'altro.
 
Il suo sarebbe stato senz'altro un grande ritorno.
Tutti l'avevano sempre acclamato come un dio in quella scuola.
Era il ragazzo più popolare, quello che riceveva sempre più assoli, quello che persino il consiglio accontentava ogni volta che faceva qualche richiesta.
I ragazzi avrebbero accolto il loro leader con entusiasmo, ne era sicuro.
Certo, avrebbe dovuto dire addio alla sua collezione di papillon sgargianti e pantaloni da gondoliere, o meglio, li avrebbe dovuti tenere solo per le sue uscite serali, ma era un sacrificio che era disposto a fare.
 
 
Il primo giorno di scuola arrivò finalmente.
Un venticello autunnale soffiava già dai primi albori di quella mattinata.
Blaine aveva impostato la sveglia due ore prima del solito.
Si era concesso un bagno rilassante nella vasca, aveva passato la mezzora successiva tra creme idratanti e lozioni tonificanti e poi era passato a un'abbondante colazione di uova, pancetta, fagioli e succo d'arancia. 
Non prese il caffé: se ne sarebbe concesso uno presso la caffetteria della scuola, sicuramente circondato da una valanga di studenti che lo avrebbero acclamato per il suo ritorno.
Aveva una sensazione di positività contagiosa, che non fece altro che aumentare quando constatò che la sua divisa, che aveva tenuto nell'armadio per un anno intero, gli stava ancora. 
L'aveva portata in lavanderia una settimana prima, e temeva si fosse ristretta. Invece era tutto in regola.
 
Con le mani tremanti per l'eccitazione e il cambiamento che di lì a poco avrebbe constatato tangibilmente, il ragazzo si fece il nodo alla cravatta, guardandosi allo specchio di camera sua. La divisa era impeccabile e immacolata. La sua capigliatura ben cementata da un'intera confezione di gel. La borsa a tracolla pronta a essere caricata sulla spalla.
Nessuno avrebbe potuto più dubitarne: Blaine Warbler era tornato!




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