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SUPER SENTAI SPIRITS! UN NUOVO PASSO SULLA STRADA PER DIVENTARE UFFICIALI!
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“Guardate! Guardate! C’è Kushida-san!”
“Vecchio, smettila di urlare in questo modo… Sei imbarazzante…”
“Imajo e Yoffy dove saranno, de ojaru?! Volevo usarli come modelli per una
doujinshi…”
Nella folla vociante in attesa fuori dal Tokyo Dome coi biglietti in mano, e tra
i cori improvvisati che si udivano partire all’improvviso da una parte all’altra
della fila in coda per entrare, praticamente aggrappati alla transenna che
bloccava l’accesso all’edificio prima dell’orario prestabilito, stavano tre
ragazzi, le cui voci e il cui chiasso rivaleggiavano da soli con quello che
facevano gli altri spettatori in attesa.
Non era raro vedere, ad eventi del genere e tra i fans più appassionati, costumi
fra i più disparati e completini in spandex colorato e caschi, ma i flash che
investivano una delle due ragazze che componevano il trio erano particolarmente
intensi e continui.
Benchè fossero in coda per entrare a un concerto come il Super Sentai Spirits,
dove cose del genere erano, se non normali, almeno comuni al punto che ci si
dava appuntamento sui forum o sulle BBS per decidere che costumi indossare e
come farli risaltare al meglio…
Una Kegaleshia che pareva uscita direttamente da Go-Onger non si vedeva tutti i
giorni in giro.
“Come fa sempre a farsi circondare in quel modo di fotografi?” borbottò Mitsuki,
che sedeva sulla transenna per osservare meglio la scena in cui la sua compagna
di squadra si trovava coinvolta e totalmente a proprio agio.
“Perché è in grado di entrare alla perfezione nel personaggio di Kegaleshia!”
esclamò Nobuo, che sembrava mangiarsi con gli occhi la trafila di macchine che
arrivavano, lasciavano scendere i propri passeggeri nei pressi dell’entrata
artisti, e si allontanavano sgommando sull’asfalto umido di pioggia: “GUARDA!
C’è Shocker-san!” strillò Akagi, rischiando di cappottarsi giù dalla transenna e
finire addosso a una bimba dai lunghi capelli scuri che indossava un vestitino
uguale a quello di Tetomu.
“Chi?!” il sopracciglio alzato di Mitsuki era quantomeno emblematico.
Ma Nobuo l’aveva nuovamente ignorata, attirato da qualcos’altro, probabilmente
un nuovo tokuson in arrivo a giudicare dagli strilli che lanciava, peggio di una
ragazzina davanti a un idol.
Sbuffando, Akibablue si sedette cautamente sulla sbilenca struttura metallica,
osservando con un misto di curiosità e irritazione le due scene che gli si
paravano davanti: da una parte, un ultratrentenne in fibrillazione e dall’altro
una cosplayer che girava seminuda sotto la pioggia circondata da fan.
Perché non era rimasta a casa quel giorno anziché seguire quei due?
Fu quasi un sollievo, per lei, quando vide le porte spalancarsi e la fiumana di
gente cominciare a entrare.
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“Ricordi quando i Fiveman si sono scontrati con Shubalie e i Gingaman a suon di
canzoni nell'episodio 28?!”
"Si! Shubalie e Gaku
li ho sempre shippati dopo quella puntata!"
Fu poco prima dell’encore che Mitsuki si risvegliò dal suo stato di trance ad
opera della voce esagitata di Nobuo, che conversava in maniera esasperatamente
nerd di cose che lei non comprendeva con Yumeria e per di più, durante tutto il
concerto, la compagna non aveva fatto altro che cantare, interrompendosi solo
per strillare in maniera molto poco femminile e simile a quella che aveva
esibito quando
Mesugurohyomoncho aveva molestato più
o meno palesemente Nobuo e la testolina da fujoshi di Akiba Yellow non aveva
retto il colpo.
Solo che, se in combattimento erano solo loro e, beh, Marucina e i suoi
scagnozzi, lì erano in mezzo al Tokyo Dome, davanti a una marea di persone, e
coloro che aveva puntato erano due cantanti, probabilmente gli Imajo e Yoffy che
stava cercando mentre erano fuori ad aspettare.
Dalla loro posizione in prima fila, tutti e tre non avevano perso un solo
secondo dello spettacolo e la più giovane dovette ammettere che era stato quasi
divertente…
Con la coda dell’occhio, notò che, se non tutti, almeno gran parte degli artisti
che avevano cantato si erano radunati sul palco, disponendosi in una riga
piuttosto ordinata.
Curioso, il pubblico cominciò a bisbigliare tra sé e sé e anche Yumeria e Nobuo
sembravano visibilmente stupefatti nel vedere una giovane donna comparire sul
palco accanto a Mitsuko Horie: “Cosa ci fa Halko qui?!” esclamò la cosplayer
visibilmente sorpresa.
“Halko?” chiese dubbiosa Akiba Blue, scrutando la folla radunata in scena.
“Momoi Haruko-san!” subito saltò su Nobuo, seguendola con lo sguardo mentre si
portava al centro del palco e raggiungeva un massiccio omone vestito con una
pelliccia, Mitsuki ricordava vagamente di averlo visto esibirsi poco prima: “E
quello è Yamagata Yukio-san! Ma cosa stanno facendo?!”
Anche il resto degli spettatori sembrava spiazzato dall’accaduto.
Sakura-san, lo stesso per cui Akagi si era quasi suicidato giù dalla transenna
all’esterno, si materializzò in mezzo agli interpreti, con il sudore che
luccicava sotto i faretti: “Halko-chan ha scritto questa canzone in onore di un
nuovo gruppo di eroi che, pare, agisca nei pressi di Akiba. E Yamagata-san si è
offerto di farle da backup!”
Increduli, i tre eroi rimasero in silenzio per parecchi istanti mentre, attorno
a loro, la gente urlava e tirava fuori cellulari e macchine fotografiche per
immortalare l’evento.
Loro no, lo stupore li aveva letteralmente ammutoliti.
Poterono unicamente restare fermi immobili, ad ascoltare quella voce distorta in
8 bit cantare di loro e sperando che, con quel nuovo grande passo, la loro
strada per diventare ufficiali si fosse accorciata almeno di un po’.
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