L'uomo del lago

di DiasproInmay
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Sono stata sleale a far finire l'ultimo capitolo in quella maniera =P quindi ho cercato di aggiornare velocemente. Commentate!

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Osservavo i movimenti di Fenrir, che erano praticamente da manuale, e per un attimo la mia testa andò a quei tempi in cui studiavo e Sasuke cercava di imitarmi… Sasuke, spero che tu mi stia cercando in questo momento.
- Sto per insegnarti qualcosa che nessuno a scuola può fare – Fenrir si agitava molto sulle mi spalle, lottava con tutta la forza… perché reagiva così? Ancora non sapeva cosa le volevo fare.
Avevo notato nell’esecuzione delle tecniche che qualcosa non andava.
Dopo aver effettuato una semplice sostituzione era visibilmente indebolita, troppo indebolita per una tecnica di base, era come se il suo chakra si fosse già esaurito, eppure se ha i geni di quell’uomo… no, deve sicuramente avere una forza nascosta. Perdonami Fenrir per quello che sto per farti… avanzai nell’acqua e, appena fu abbastanza profonda, la lasciai cadere forzando la sua testa al di sotto della sua superficie. Fenrir incominciò a reagire violentemente poi, senza alcun motivo, smise di tentare di riemergere… non mi deludere, forza rialzati.
Guardavo la superficie del lago increparsi e delle bolle emergere, a breve dovrei tirarla su, altrimenti rischierò di ucciderla… uccidere… per un attimo le immagini di quel sangue sulle mie mani tornarono vivide come quel giorno. Era la seconda volta che delle persone che avevano stima e fiducia in me soffrivano per mano mia.
Quando ormai ero scoraggiato sentii una voce provenire dal fondo del lago.
Ragnarok1
Qualche secondo dopo il mio braccio fu addentato da qualcosa e, appena lo alzai, Fenrir era attaccata con le mandibole alla mia carne e il suo corpo avvolto da un’aura grigia, quello era il suo chakra… allora avevo ragione, dietro quell’apparenza indifesa c’era davvero altro. Agitai un po’ il braccio ma i suoi denti erano ben assestati nella mia carne, così incominciai a forzarle la mandibola con la mano libera e lei, per non farsi del male, finalmente si sganciò saltando fuori dal lago, lontano da me, poggiandosi a quattro zampe sulla terra. Il suo volto era aggressivo, dalla sua bocca la saliva colava copiosa, pulendo il suo mento dal sangue e i suoi occhi mi guardavano come una preda. Il mio espediente aveva dato i risultati sperati… fin troppo. Osservai attentamente  la figura di Fenrir e la cosa che mi colpì furono le catene… il suo corpo di bestia era ricoperto di catene spezzate, che il suo chakra in qualche maniera era stato sigillato da quelle catene? Adesso non aveva importanza, dovevo riuscire a farla tornare in sé.
Presi gli ultimi shuriken e glieli lanciai addosso, senza alcun risultato, così lei partì alla carica lanciandosi ancora una volta addosso, riuscii a parare il volto con il braccio destro, ancora sanguinante, che fu di nuovo nella morsa di Fenrir. Se solo avessi potuto contraccambiare mi sarei sbarazzato subito del problema, ma avevo paura di poterle fare del male.
- Fenrir, non costringermi a reagire – a momenti mi staccava il braccio, di questo passo ero costretto a farle del male.

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- Fenrir… - la voce di Donnola riecheggiava di nuovo dentro di me e confusa aprii gli occhi tentando di capire da dove proveniva il suo richiamo ma… cos’era quel sapore ferroso in bocca?
- Bentornata - io… non capivo ero confusa, come sono riuscita ad uscire dall’acqua? Ero piegata a quattro zampe su Donnola e la mia bocca si bagnava del sangue che fuoriusciva dal suo braccio destro… ma che cosa è successo? Che diamine mi è successo? Perché Donnola è ferito? Sono stata io a fargli del male? La mia attenzione cadde sui miei indumenti fradici ricoperti da schizzi… cosa ho fatto? Quindi il sapore che avevo in bocca era… era… sangue. Mi sentii improvvisamente male e per lo shock, mi sentii perdere i sensi.

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- Chi si vede, ti stavo aspettando, oggi sei in ritardo – la tagliente lingua di Kisame non perdeva tempo per colpire.
- Ci sono notizie di Naruto? - chiesi sedendomi con le gambe incrociate.
- No, a quanto pare non è nel villaggio dobbiamo attendere o far parlare qualcuno – con aria scocciata Kisame si avvicinò a me.
- Cosa hai fatto lì? Stanotte hai litigato con un cane rabbioso? – mentre il mio compagno dava aria alle sue branchie io sollevai la manica e sfasciai il braccio, dovevo controllare la ferita.
- Non esattamente – gli risposi ricordando il combattimento con Fenrir.
- Non mi riguarda il motivo per cui ogni notte ti allontani ma racconta… il cagnolino ti ha fatto molta paura? – Kisame era davvero in vena di morire oggi.
- Era un lupo – gli risposi distaccato, sciacquando la ferita.
- Un lupo? – mi chiese sorpreso.
- Si, proprio un lupo – esclamai rifasciando la ferita, quei maledetti canini di chakra avevano quasi raggiunto i tendini, sarebbe stato davvero un problema se mi avesse infortunato in maniera  più grave, per fortuna erano relativamente piccoli. L’immagine di Fenrir piegata a quattro zampe che mi ringhiava mi balenò nella mente… se lei riuscisse a controllare ed accrescere quel chakra… diventerebbe un ninja molto potente, ma sembra che lei non riesca ad usufruirne a suo piacimento.
Per risvegliare in lei il chakra sono stato costretto a costruire in torno a lei una situazione in cui la sua vita fosse in pericolo… bene, penso di aver trovato l’argomento della nostra prossima lezione.

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Ho fatto un sogno… un sogno molto rilassante, delle calde mani mi sfioravano dolcemente la pelle, accarezzavano il mio braccio fino a salire sul mio collo, massaggiando delicatamente la zona, per arrivare a sfiorare le mie labbra. Avevo la vista offuscata e, dentro di me, un gradevole calore invadeva le mie membra. Un calore mai provato… sorrisi… non so perché ma sentivo che quella sensazione era davvero gradevole poi di fronte a me si porse una figura… una figura oscura che mi scrutava con uno sguardo tremante dall’emozione. Riconobbi quegli occhi bassi, quei lunghi solchi… quello sguardo solitario.
- Donnola! - lo chiami e di scatto mi sollevai. Vicino a me non c’era nessuno, la luce del sole entrava dalla finestra della mia camera… ma… cosa ci facevo lì? Con la testa dolente poggiai i piedi a terra e mi osservai intorno… il mio ultimo ricordo era il lago, l’acqua che stava entrando nei polmoni e… e… il sangue sulla mia bocca… nella mia bocca. Mi guardai intorno e la mia attenzione andò subito al kit di pronto soccorso poggiato sul comodino, la mia manica strappata e il mio braccio fasciato accuratamente… Qualcuno deve essersi preso cura di me stanotte, ma chi? Mi alzai e mi specchiai, mi sentivo una pezza. Che sia stato il Maestro Harada? No, se lui mi avesse trovato fuori di casa in quelle condizioni avrebbe aspettato il mio risveglio per sgridarmi. Ma allora chi? Donnola non poteva conoscere l’ubicazione della  mia casa eppure cercando di raggiungere la cucina un pezzo di stoffa nera e rossa attirò la mia attenzione. Quel sogno… possibile che lui è stato davvero qui? Come conosceva casa mia? Cosa è successo davvero ieri? Tanti interrogativi riempirono la mia testa ma un pensiero sovrastò sugli altri… LA SCUOLA! Ero sicuramente in ritardo, come sempre! Mi cambiai velocemente e mi fiondai giù per le scale correndo nelle strade sterrate urlando.

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1= sveliamo qualche retroscena sulla protagonista. Il suo nome deriva dalla mitologia, infatti Fenrir 
è un gigantesco lupo della mitologia norrena, nato dall'unione tra il dio Loki e la gigantessa Angrboða. La leggenda vuole che Odino, spinto dalle profezie che dicevano che da Fenrir non sarebbero venute che disgrazie, incatena Fenrir con l'inganno. Quando giungerà la fine del mondo, il Ragnarok, ogni legame verrà spezzato... e anche le catene di Fenrir si spezzeranno e lui tornerà da Odino per ucciderlo.




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