FUGA A PERDIFIATO
Quando i padri sono particolarmente
apprensivi
Questa volta ce la
posso fare, me lo sento.
110 metri, 110 metri, sono due mesi che mi alleno per stabilire un nuovo record e quest’oggi
finalmente…
Il braccio della Ninja si fletté all’indietro caricando la
spinta che avrebbe portato il suo Shuriken a raggiungere l’agognato bersaglio.
Il muscoli tesi, lo sguardo concentrato, le gambe appena divaricate in modo da
ottenere uno stabile equilibrio. Finalmente, dopo due mesi di allenamento ce
l’avrebbe fatta e dopodichè avrebbe
avuto una scusa per andare dal suo ‘vampiro’ preferito a declamare i suoi
meriti bellici. Una scusa come un’altra per poterlo vedere, ma in fondo ciò che
contava era il risultato. Già si immaginava la sua entrata in scena. Lo avrebbe
sorpreso al Quartier Generale della WRO saltando a sorpresa da dietro al primo
angolo in cui si sarebbe appostata, gli si sarebbe avvinghiata al collo,
baciato una guancia e poi dalla guancia sarebbe scivolata inesorabilmente verso
le sue labbra…
Aaaaah, no! Non è il
momento di fantasticare!
Stupida, stupida
Yuffie!
Se non batti questo
record non avrai nessuna scusa valida per andarlo a trovare!
E tu non vuoi certo
che capisca che sei tanto cotta di lui da pensarci in ogni momento della tua
giornata, vero?
Allora piantala di
fantasticare come un’adolescente alla prima cotta, hai già passato quella fase!
Comportati da vera
Ninja, concentrati e…lancia!
“YUFFIE!”
“AAAAH!!”
Spaventata dal brusco aprirsi della porta scorrevole che
segnava l’ingresso alla sala riservata agli allenamenti, Yuffie emise un
poderoso grido che da impaurito si trasformò in disperato, quando lo Shuriken
che aveva appena scagliato si andò a piantare al lato del manichino, sbagliando
clamorosamente la traiettoria che la Ninja di Wutai aveva stabilito in modo
così accurato. Il tutto a causa di suo padre che di punto in bianco decideva di
fare irruzione durante i suoi allenamenti.
“PAPA’ CHE COSA TI SALTA IN MENTE DI ENTRARE COSI’
ALL’IMPROVVISO??” Sbottò infuriata la ragazza lasciando che la propria voce
riecheggiasse per l’enorme ambiente che costituiva il dojo della Famiglia Reale di Wutai.
“Figlia mia, vengo a portarti una meravigliosa notizia!”
Esclamò in un impeto di esaltazione Godo Kisaragi allargando le braccia come a
voler invitare la figlia ad abbracciarlo.
Yuffie fu pervasa da un brivido. Ogni volta che suo padre
era entusiasta di qualcosa, erano sempre guai per lei.
“…Papà…” azzardò quindi timidamente la ragazza alzando verso
il genitore l’indice destro, ma non ebbe modo di continuare, perché ciò che
Godo le disse la lasciò totalmente pietrifica sul posto.
“Rallegrati, piccola mia! Finalmente ho trovato un uomo
degno di ricevere la tua mano! Domani daremo l’annuncio di fidanzamento alla
popolazione e dopodomani si celebreranno le nozze! Via, senza perdere neanche
un minuto!” Entusiasta l’anziano Imperatore osservò sua figlia la quale
tuttavia sembrava fissare il vuoto alle di lui spalle. Sembrarono passare
interminabili minuti quando la ragazza aprì di nuovo bocca.
“…Credo di non aver capito bene…”
“Ma certo che hai capito bene!” Ribattè il genitore
avvolgendo la Ninja in un poderoso abbraccio, senza far molto caso che sembrava
di abbracciare una statua di marmo. “Il tuo futuro marito è un abile samurai e
sarà in grado di fornire all’impero una robusta e forte discendenza!”
Alle ultime parole di suo padre, Yuffie diventò rossa come il
mantello del ‘vampiro’ che le occupava costantemente i pensieri e si distaccò
in fretta dal padre.
“Futuro marito?? Discendenti??”
“Sì! Vedi figlia mia, io ormai sono vecchio, mi resta poco
da vivere… E vorrei vedere sia te che il futuro di Wutai sistemati, prima di
andarmene… Vorrei dei nipotini, insomma…”
Prima ancora che suo padre avesse terminato la frase, Yuffie
aveva già cominciato a gesticolare in preda al panico. “Ma… Ma io sono troppo
giovane per sposarmi e avere figli!”
L’altro non si scompose per niente. “Ma Yuffie, tua madre
era già sposata con me ed incinta di te alla tua età!”
La ragazza era rimasta a bocca aperta. “Ma… ma… ma…!”
Godo però zittì il suo balbettio con un secco gesto di una
mano. “Mettiti il cuore in pace, figlia mia: domani ti fidanzi, dopodomani ti
sposi.”
Sotto lo sguardo allibito della Ninja, il padre uscì tutto
contento dalla sala d’allenamento, sbraitando ordini ai servitori riguardanti
gli imminenti festeggiamenti in casa Kisaragi.
Quella sera Yuffie se ne stava seduta a gambe incrociate sul
letto, lucidando il proprio shuriken.
Ma cosa diavolo gli è
venuto in mente, a quello svampito di mio padre??
Io, sposarmi
dopodomani e fidanzarmi domani? Anzi, forse sarebbe meglio dire fidanzarmi
domani e sposarmi dopodomani… Ma il concetto non cambia! Non posso e non voglio
fare nessuna delle due cose, sono troppo giovane! Beh, magari per fidanzarmi
no, ma per sposarmi sì… Ma non certo con un qualche samurai spocchioso scelto
da mio padre per il suo pedigree!
…
Non mi resta altro da
fare, allora… Dovrò fuggire, scappare di casa finché a quel vecchio
rincitrullito non sarà tornato del sale in zucca!
A quel pensiero Yuffie smise di lucidare lo shuriken e si
alzò impetuosamente dal letto, iniziando contemporaneamente a legare insieme le
lenzuola onde trarne una corda per calarsi giù dalla finestra. A metà
dell’opera però si interruppe, dubbiosa.
Però, anche se dovessi
scappare da qui, dove potrei andare…? Da Tifa forse. No, è la mia migliore
amica, sarebbe la prima persona da cui mio padre mi cercherebbe… Devo trovare
un posto in cui nessuno potrebbe aspettarsi di trovare me… Ma quale potrebbe
essere questo posto…?
…
…
TROVATO!!
Senza pensarci due volte, la Ninja soffocò un grido di
giubilo, gettò un’estremità della corda improvvisata giù dalla finestra ed in
un batter d’occhio si era già dileguata nella notte.