Storia di un bambino mai nato.

di viktoria
(/viewuser.php?uid=197996)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Che bel tepore.

Sto bene.

Se potessi adesso sorriderei e sarei felice.

Sì, credo che la felicità sia questa.

Mi sento protetto, mi sento amato.

Sono felice.

 

Ho sentito la voce della mamma, mi ha sussurrato che mi ama, che non vede l’ora di conoscermi.

Allora era la sua quella voce meravigliosa che sento da tanto.

Sento un suono piacevole che mi culla oltre la sua voce.

È il suo cuore.

Mi sento al sicuro.

La mano grande di papà cerca di sentirmi.

Si poggia sulla mamma e mi chiede di farmi sentire.

Io lo accontento sempre quando posso.

Spingo piano con la manina contro la sua guancia.

Anche io voglio sentirlo.

 

Mamma mi racconta la sua giornata.

Dice che ci sono tanti fiori adesso perché è Aprile e la primavera sta arrivando.

Io sono felice.

Mamma dice che questo è il periodo più bello dell’anno.

 

Mamma dice che presto anche io vedrò i mille colori come lei e starò al sicuro tra le sue braccia e quelle di papà.

Dice che non vede l’ora di vedermi.

Di conoscermi.

Anche io non vedo l’ora.

Le voglio così bene, credo.

Non so bene come funzionano queste cose da grandi.

Mamma dice che sono piccolino e devo crescere.

Sì, mamma, crescerò, per te.

 

Oggi stavo dormendo.

Forse anche la mamma stava dormendo.

Poi ho sentito tanto male.

Non ho capito perché.

Non ho mai sentito male.

Non riuscivo più a respirare.

Come si respira mamma?

Mamma!

Mamma, aiuto!

 

Forse non vedrò i fiori, né gli alberi, né gli uccellini che mi ha promesso papà.

Non conoscerò la mia mamma, non vedrò mai i suoi occhi e lei non vedrà mai i miei.

Non mi abbraccerà mai ne mi cullerà.

Non vedrò mai papà e non mi bacerà mai.

 

Perché mamma?

Perché non posso conoscerti?

Perché non posso volerti bene?

Sento tanto male, mamma.

Perché non mi aiuti?

Hai giurato di proteggermi mamma perché non lo fai adesso?

Non respiro più e non imparerò mai a farlo.

Avrai altri bimbi mamma?

Ti dimenticherai di me?

Mi amerai o non hai mai imparato a farlo?

 

Avrei tanto voluto vivere.

Avrei tanto voluto essere lì, con te e papà.

 

Cosa c’è per me dopo? C’è mai stato un prima per me mamma?

Non volevo che finisse tutto così. Ma è mai cominciato mamma?

Ti avrei voluto bene.

Te ne ho già voluto.

 

Addio.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1247237