The elf, the red hair wizard and the empatich
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Ritornerà -
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Non
lo so –
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Ritornerà
–
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Per ora non lo so –
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Allora Alice, ho studiato ai tempi di Hogwarts che i
vampiri sono esseri immortali e le loro emozioni lo sono di conseguenza: quando
un vampiro si innamora resta innamorato per sempre, per l’eternità. Quindi
Jasper tornerà-
Alice stette in silenzio di fronte alle parole dell’amico.
Sorrideva e guardava fuori dalla grande vetrata, sotto gli
occhi stupiti del rosso.
-
E poi sei tu la veggente tra i due-
Alice rise , rise con la sua risata allegra e spensierata.
-
Io so benissimo che Jasper tornerà George, e so anche
che per farsi perdonare della sua enorme stupidità mi comprerà il nuovo
cappotto di Armani che desideravo tanto-
-
Ma siamo a Maggio –
-
Infatti, ad ottobre non ci sarà già più e poi nelle
prossime settimane è prevista pioggia –
-
Ma si bagnerà allora-
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E’ un impermeabile George –
-
Di suo?-
-
Sì,senza incantesimi-
-
Che diavolerie babbane , papà sarebbe stupito anche di
questo-
Entrambi risero.
George sentiva un incredibile nostalgia verso la famiglia Weasley,
soprattutto verso il suo gemello Fred.Ma non poteva tornare da loro, non così.
Si era trasformato da neanche un anno ed era sensibile al
sangue umano, molto sensibile.
Jasper fu sollevato a sapere che il ragazzo non era come
Bella.
Alice lo trovò nella cimitero magico e non si ricorda ancora
come ci arrivò.
Il suo istinto le disse che doveva salvarlo e che il suo
cuore batteva ancora.
Ed era così, assolutamente.
Tutti lo credevano morto mentre lui era li, a chilometri di
distanza , trasformato in un vampiro da Alice Cullen.
Gli occhi di Alice si fecero improvvisamente scuri e il suo
sguardo diventò perso.
-
Quanto manca?- domandò George .
-
Cinque minuti – disse Alice sorridente prendendo a
saltellare di qua e di la.
George scosse la testa.
I folletti sapevano essere cattivi come Alice ma non così
esuberanti.
Peccato, sarebbe stata un ottimo folletto.
-
Jasper – gli butta subito le braccia al collo Alice.
Riesce ad ammettere a se stessa che gli è mancato davvero
tanto suo marito.
-
Mi dispiace così tanto Alice sono un colossale …-
-
Stupido- ride per aver preceduto la sua frase.
Jasper ride insieme a lei.
-
Allora dov’è il mio cappotto di Armani?- domanda
entusiasta, arrivando al dunque senza esitazioni.
-
In macchina piccolo folletto- le dice sorridendo e
indicando la porta che apre trotterellando.
-
Lo sai che ti amo tanto?- gli urla dalla macchina
mentre prende in mano il suo bellissimo impermeabile nuovo.
-
Certo amore –
-
Siete più vomitevoli delle mie pasticche vomitose -
-
George!-
Come with me
Into the trees
We'll lay on the grass
And let the hours pass
Take my hand
Come back to the land
Let's get away
Just for one day
Una visione colpisce Alice un istante dopo.
Lei e Jasper distesi su un prato ombroso, con grandi alberi
a circondarli.
Riacquista la sua vista normale e sorride al marito, che la
invita con lo sguardo a seguirla.
George rimane impalato davanti a quella scena ma rassegnato
va in cucina ad aiutare Esme in uno dei suoi intrugli.
Jasper prende la mano delicata di Alice e la stringe con
delicatezza, perfino per un vampiro.
Alice gli sorride.
Prendono a correre insieme, sfrecciando per la foresta. Superano
a tutta velocità la casa di Edward e Bella, sentendo a malapena il respiro
della piccola Reneesme che dorme beata.
Jasper rallenta il passo e Alice di conseguenza: si muovono
in sincrono seguendo uno l’emozioni dell’altro e i relativi pensieri.
Alice si distende sul il letto di erbe scura , piena di
residui di foglie.
Jasper si mette accanto a lei, con il corpo rialzato
lateralmente intento ad osservare il suo folletto,lasciando che le ore passino,
passino tranquille e indisturbate.
Solo per un giorno, nel giorno in cui lasciarsi andare a
propri problemi e viversi.
Solo per un giorno.
Let me see you
Stripped down to the
bone
Let me hear you
Speaking just for Me
Let me see you
Stripped down to the
bone
Let me hear you
Crying just for me
Improvvisamente il vampiro biondo bacia Alice, che si lascia
accarezzare dall’amato.
Niente è improvviso per la vampira che si lascia toccare da
ogni singolo gesto che vede il secondo prima, si lascia trasportare sospirando
e gemendo al tocco del vampiro.
-
Alice – geme il
vampiro biondo.
-
Jasper - risponde la vampira consorte.
I loro respiri si mescolano, sofferenti e dolorosi per tutte
le parole non dette.
Si mescolano ,come se l’eternità non fosse niente per loro,
solo un piccolo particolare della loro esistenza.
I ricordi prendono a rivivere nelle loro menti.
I baci iniziano a diventare più decisi e passionali.
-
Alice non
possiamo andare avanti così-
-
Così come?-
-
Lo sai –
-
Sono veggente ma
non onnipresente nella tua mente, quello è Edward -
Il vampiro sospira.
-
Io con te non
riesco più a vivere non riesco più a sorprenderti, non capisco più cosa mi succede , non riesco più
a percepire le tue emozioni: mi sento impotente-
Alice gli accarezza il
viso sorridendo.
-
Potrebbe essere
l’influenza di George -
-
George non
c’entra niente , non ha poteri-
-
Ne sei sicuro? È
un mago, dopotutto-
-
Ecco ,ci risiamo!
ogni volta che dico qualcosa , c’è sempre di mezzo George! –
-
Non sarai mica
geloso Jasper Whitlock ?- ride la vampira.
Jasper non risponde,
si limita ad abbassare lo sguardo.
Lei che ha cambiato il
suo modo di essere, l’ha reso un vampiro
migliore e un uomo migliore, lei che con un singolo sorriso cambia il suo di
umore, come può non capire le sue insicurezze?
Come può non capire
che tutto quello che prima aveva ora è cambiato solo per l’arrivo di George
Weasley?
-
Ho bisogno di
riflettere Alice – sussurra con un tono
di voce udibile solo a un vampiro nel giro di pochi metri.
-
Non starai
dicendo sul serio Jasper? – la voce della vampira si incrinò per la prima volta
in tutta la sua esistenza.
Jasper la conosceva
bene Alice e non l’aveva mai sentita parlare con questo tono.
Alice era abituata a
mantenere la sua facciata anche nel dolore, era forte sua moglie.
Ma ora , di fronte
alle possibilità di un abbandono iniziava a vacillare.
Jasper, accecato dalla
rabbia, non capisce e si volta, sentendo
il suo dolore scavare una fossa dentro di lui, troppo profonda per essere
misurata.
Metropolis
Has nothing on this
You're breathing in
fumes
I taste when we kiss
Take my hand
Come back to the land
Where everything's
ours
For a few hours
Jasper non credeva possibile di essere tornato da lei.
Di aver capito che lei aveva capito.
Di aver risolto tutte le loro incomprensioni.
Ciò che stava per fare andava ogni limite di comprensione
umana.
Doveva stare vicino a sua moglie, perché la scelta che stava
prendendo era piuttosto difficile.
Londra, metropoli trafficata e caotica, suscita
l’eccitazione di tutti i membri della famiglia Cullen.
Edward, Bella e Reneesme sono emozionati per i vari motivi:
le due donne per l’impatto che la città dona ai visitatori, la felicità per
riuscire finalmente a viaggiare e scoprire nuovi posti; Edward è felice perché è
riuscito a tornare in quella città con
le due persone che ama di più in questo piccolo universo.
Carlisle è della stessa opinione: tornare li con Esme era un
sogno diventato realtà, mentre la consorte guarda affascinata gli edifici
londinesi.
Rosalie ed Emmett hanno finalmente trovato la meta giusta
per la loro ultima , ma non ultima, luna di miele: si abbraccia felici e così
camminano.
Jasper bacia la consorte a fior di labbra, intento a darle
sicurezza.
Lei sorride e lui capisce all’istante dalle sue emozioni che
è riuscito nell’intento.
Sente il fumo delle fabbriche londinese in quel bacio, sente
la nostalgia che portava qui per molti quella città.
George pochi metri più avanti vaga confuso.
Anche chi non è empatico riuscirebbe a leggere le sue
emozioni : felicità per aver ritrovato la propria patria, confusione per
trovarla differente da come l’aveva lasciato un anno e mezzo prima e
soprattutto la paura di non essere accettato, ovvero l’emozione predominante in tutto quello.
Jasper cerca di infondergli coraggio ,che il giovane Weasley
respinge con gentilezza: vuole uscire da
solo da quella situazione.
-
Quanto manca a casa tua George? – domanda Reneesme
entusiasta.
-
Tra poco arriveremo alla passa porta che ci porterà
alla tana – risponde con una certa frenesia nella voce.
-
Questa volta cosa sarà? – domanda curiosa la più
piccola del clan Cullen.
-
Non lo so, di solito era un scarpone o cose del genere
–
La bambina annuisce, capendo che era inutile tormentare il povero
George.
Quest’ultimo improvvisamente viene colto da un
illuminazione.
Vede una scarpa blu, usurata dal continuo uso e corre verso
questa, trattenendosi a malapena nella velocità.
Tutti lo seguono con maggiore attenzione.
-
Eccola , questa porta alla tana- la voce del ragazzo è visibilmente
commossa.
Tutti misero la loro mano su di essa, in tutta fretta e in
pochi secondi si ritrovarono in una grande distesa d’erba.
Camminarono per pochi passi seguendo George, che alla vista
della sua vecchia casa se avesse potuto avrebbe pianto.
Si avvicina piano, per non spaventare nessuno.
La protezione imposta prima della guerra è stata tolta ,
quindi tutta la
famiglia Cullen al completo può passare.
Si sentono le voci allegri dei Weasley riuniti a pranzo.
George si ferma per un istante e si volta verso il gruppo
restante.
-
Vorrei andare prima io se non vi dispiace, non voglio
terrorizzarli – afferma calmo e commosso dalla emozione che scorre forte nelle
sue vene, indurite dalla trasformazioni.
Let me hear you
Make decisions
Without your
television
Let me hear you
speaking
Just for me
Alice rimane sconvolta da quella frase, non perché si è offesa
ma perché non aveva previsto la decisione dell’amico, che era stata così veloce
che nemmeno lei era riuscita a captarla.
Jasper annuisce e George fissa Alice con intensità.
Si è affezionata a lei , tale da considerala non solo la sua
salvatrice ma anche una sorella e perciò aspetta con ansia il suo consenso, che
non tarda ad arrivare.
George le sorride ed entra nella tana.
Tra i membri della famiglia Cullen cala il silenzio.
Tutti guardano Edward in attesa di riposte.
-
Sono tutti stupiti dall’arrivo di George, non ci
credono che possa essere veramente lui , l’hanno dato per morto per così tanto
tempo –
Tutti annuiscono , soprattutto Bella che sta pregustando le
esperienze che le toccherà subire in futuro.
-
Il primo ad avvicinarsi è Fred, il suo gemello, che sentiva ancora che il legame
che li univa è presente-
I primi sorrisi iniziano a comparire.
- Oh ecco Molly che abbraccia il figlio in
lacrime con il commento : ti ricordavo più caldo- tutti ridono, Edward
compreso.
Il suo lavoro da minuzioso telecronista riporta un po’ di
speranza a tutti.
Edward racconta come ognuno dei Weasley si sono avvicinati a George, alcuni con sospetto , altri in
lacrime e altri con entrambi gli aspetti.
George è tornato a casa finalmente.
-
Alice vieni dentro, devo presentarti alla mia famiglia
–
Il piccolo folletto non se lo fa ripetere due volte.
-
E anche voi , è ovvio , venite- nessuno di loro aveva
mai visto George così allegro in tutto quel tempo.
Entrano nella tana e vengono affascinati da tutto quello che
stava intorno a loro: mobili, orologi e altri oggetti per loro comuni ,ma che
in quella casa hanno vita propria.
E’ troppo anche per dei vampiri.
-
Vi presento la mia seconda famiglia: Edward con sua
moglie Bella e la loro figlia Reneesme; Emmett e sua moglie Rosalie ; Carlisle,
il capo famiglia e sua moglie Esme ed infine Alice, colei che mi ha salvato e
suo marito Jasper - li passa uno a uno con uno sguardo fiero ed orgoglioso.
Tutti si presentano calorosamente, per nulla terrorizzati da
aver di fronte dei vampiri , neanche Ron che ormai dopo la guerra aveva
oltrepassato tutte le sue paure.
A parte quella dei ragni, s’intende.
Molly Weasley è la più calorosa : abbraccia tutti e
ringrazia in lacrime per l’ospitalità donata al figlio ritrovato.
-
Grazie per aver ospitato mio figlio-
-
Grazie per avergli preparato un pasto caldo-
-
Ma noi mangiamo animali signora- ribadisce Esme.
-
Grazie per averlo portato a caccia con voi- controbatte
la signora Weasley
in lacrime.
Fred, che non riuscire a staccarsi dal gemello come in
passato, tortura tutti con le sue battute e se la ride insieme al fratello ,
commentando ironicamente il miracolo dell’orecchio ritrovato nella
trasformazione.
-
ora finalmente mi senti George. Sai ne avevo abbastanza
di urlarti ogni secondo perché non capivi-
-
Cosa? Hai superato il tuo periodo di fattanza ? Sono
contento per te Fred -
E’ bello sentire di nuovo i gemelli Weasley ridere.
Ron ride allegramente con Emmett commentando gli sport
magici , mentre Hermione è affascinata dall’enorme cultura di Edward e Harry si
confronta con Carlisle sui dettagli della loro vita.
Rosalie , Reneesme e Bella chiacchierano allegramente con
Ginny.
I signor Weasley non è mai stato così esuberante: chiedeva
ogni minimo particolare ad ogni membro , come se fosse una nuova tipologia di
oggetti babbani ancora da scoprire di cui lui ha il primato.
- Eh voi allora mangiate animali e non umani ?
sapete avete un bel coraggio a distinguervi dalla massa- il signor Weasley
parla a macchinetta e nessuno riesce a fermarlo.
- Arthur così li spaventi-
- Oh non si preoccupi signora , è un piacere
rispondere alle domande di suo marito- risponde Carlisle cordialmente.
- Oh mi chiami pure Molly -dice la signora Weasley
arrossendo visibilmente.
Si respira un aria nuova alla tana.
Il crepuscolo ormai è vicino.
-
Dobbiamo andare Alice-
-
Di già? – domanda George.
Il volto del piccolo folletto si incupisce per un istante.
Per tutto il tempo è stata ad osservare la scena da esterna,
non socializzando con nessuno in particolare.
Iniziarono i saluti e i primi singhiozzi.
Alice rimane in fondo, decisa a dare lei l’ultimo addio
all’amico.
-
Mi mancherai George, passaci a trovare qualche volta-
sussurra con il sorriso.
-
Fallo anche tu -
Li accompagna alla passa porta in silenzio.
Li saluta ancora una volta , finchè non li vede sparire da
lontano.
Let me hear you
Make decisions
Without your
television
Let me hear you
speaking
Just for me
Alice e Jasper si sono ritrovati ancora una volta nella radura.
Sono passati due anni da quel giorno e i Cullen continuano a
soffrire la mancanza di George Weasley.
Per un motivo o per l’altro , non sono ancora riusciti ad
andare a trovarlo.
-
Perché mi hai portato qui Jazz? –
-
Come ,non lo sai?-
Alice cerca di prevedere le decisioni dell’amato, ma non ci riesce.
Continuano a camminare, allontanandosi sempre di più.
All’improvviso la vampira riconosce la via senza l’aiuto
delle sue visioni, prendendo a saltare come un ossessa.
Si porge di slancio ed abbraccia il marito.
Rimangono così per
secondi, minuti o forse per ore.
Non si stancano di quell’abbraccio, che sembra averli
completamente trasportati con se.
Jasper, finalmente, è riuscito a stupire Alice, per la prima
volta in tutta la sua vita.
-
Dai muoviamoci che la passaporta parte tra poco-
E prendono a correre.
Per una volta essere vampiri ha i suoi vantaggi.
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