STORIA PARTECIPANTE AL
CONTEST Couples'
War indetto
da Flyonclouds
Nickname sul forum/Link profilo su EFP:
Aoimoku_kitsune
Titolo:
Within the Rain
Avvertimenti:
One-shot / Shonen-ai / What if?
Rating:
Giallo
Pairing:
Sasuke x Naruto
Pacchetto scelto:
NINJA
Parte del testo:
Un urlo concavo, macabramente algido, si perse nella
notte, mentre il demone, con violenza che mai gli era appartenuta,
distruggeva tutto quello che rappresentava il villaggio, nello stesso
momento in cui due anime, dopo tanto tempo, si ricongiungevano.
Within the Rain
§C’è chi aspetta la pioggia per
non piangere da solo.§
La giornata era stata
dura, occupata, frenetica ma noiosa.
Il ragazzo dai capelli
biondi se ne stava sul bordo di una radura: il suo corpo di fronte a un
vecchio albero appassito, dove, in un impeto di rabbia improvvisa,
aveva perforato il tronco.
Il suono che aveva fatto
il pugno contro la corteccia che si era sgretolata lentamente sotto il
suo potere, gli aveva dato una soddisfazione eterna ma, dopo
l’attacco, il pugno si era andato a rifugiare contro il suo
fianco.
Naruto era stanco.
Occhi vuoti esaminavano
l’albero danneggiato e un sospiro sfuggì dalle sue
labbra quando la pioggia cominciò ad abbattersi sopra di lui
in modo più violento, facendogli sentire sulla pelle il suo
gelo pungente e Naruto si chiese se dovesse tornare a Konoha.
A casa sua.
Per Sakura, Sai e
Kakashi, che sicuramente si sarebbero preoccupati quando non lo
avrebbero trovato.
Ma le gambe non si
muovevano, non avevano la forza di volontà per muoversi
verso quella strada, perché accanto a
quell’albero, da solo, il ninja si sentiva… calmo.
Sereno.
In pace.
Quel giorno sarebbe
stato celebrato il 4o anno del tradimento di Sasuke. I ninja erano
partiti per cercarlo ma non voleva che Sasuke fosse braccato da altri.
Solo lui poteva portarlo
indietro.
Solo lui avrebbe
rinsavito quel ragazzo confuso.
I suoi occhi azzurri si
riempirono di dolore e tristezza e il suo sguardo si fece acquoso
quando le lacrime rotolarono già per le sue guancie
sfregiate, mescolandosi con la pioggia pungente e l’immagine
dell’albero cominciò a confondersi con la radura.
Perché non
era tornato?
Il biondo
alzò entrambe le mani per asciugare le lacrime, sforzandosi
di trattenersi dal gridare di rabbia. Frustrazione.Urlando tutte quelle
emozioni che lo stavano facendo impazzire, che lentamente lo stavano
corrodendo dentro.
Dopo attimi di quiete,
Naruto lasciò le braccia scivolare al suo fianco.
Il suo corpo era stato
stordito dalla pioggia fredda e sentiva che era tempo di rincasare, di
andarsene.
Abbassò lo
sguardo sulla giacca (che era stata precedentemente gettata di lato
dalla frustrazione ) e sospirò, scuotendo i capelli bagnati,
sentendo poi un terribile mal di testa.
Alla fine si
chinò, prendendo la giacca da terra, e un sorriso amaro e
debole si formò sulle labbra, mentre guardava, senza
realmente vederlo, l’albero in frantumi davanti a lui.
-Dovrei andare a casa.
La sua voce
era tranquilla, rauca e piena di disperazione.
Un altro giorno era
andato, un altro giorno in cui non era riuscito a catturare Sasuke.
Il ninja dai capelli
corvino era diventato il suo obiettivo. Naruto non aveva neanche
più a cuore l’Akatsuki (ciò che ne
rimaneva di esso) né aveva particolarmente a cuore di
diventare Hokage.
Sasuke Uchiha era
diventato la sua vita.
Ogni giorno di quella
separazione, in modo contorto, aveva percepito il loro legame diventare
sempre più forte. Sasuke lo spronava, fuggendo. Ma il biondo
desiderava solo che finisse.
-Dovrei andare a casa.
Sussurrò
ancora una volta.
-Non andare.
Una voce liscia di
velluto, sconvolse Naruto.
Sebbene non osasse
voltarsi, un corpo sorprendentemente caldo racchiuse il suo, e Naruto
guardò le braccia pallide che erano avvolte senza sforzo
intorno alla sua vita sottile.
L’odore era
così familiare.
Naruto sentì
un sorriso crudele tirargli le labbra, perché sapeva come
sarebbe finita anche quella volta.
Sasuke lo avrebbe
lasciato di nuovo, dopo averlo abbracciato per un paio di minuti.
Era successo
un’infinità di volte, che Naruto faticava a
rammentarle tutte.
L’Uchiha
immerse il viso nel cantuccio del collo del ragazzo biondo e il suo
abbraccio divenne più forte.
-Questa volta sono qui
per rimanere.
Sussurrò,
dolcemente, come una ninna nanna.
Il sorriso di Naruto
crebbe, diventando più genuino, e intrecciò le
sue mani con quelle di Sasuke.
-Sas’ke.
Sussurrò.
La giornata si era
trasformata da un fallimento, a una gioia completa.
Naruto non sentiva
più il suo corpo stanco, che ora era eccitato dal calore che
emetteva quello di Sasuke.
-Naruto… io
ti…
Quelle parole; quante
volte, nei suoi pensieri più profondi, nascosti anche alla
volpe, aveva sperato di sentirsele dire.
Naruto sorrise ancora,
stringendo la presa su Sasuke.
Anche sotto la pioggia
fredda, l'aria intorno a loro era calda.
Naruto sorrise; un sorriso folle di una persona senza più
una ragione di vita, che sopravvive grazie a un ultimo sogno. Non il suo.
Così come la pioggia lo aveva reso felice, mesi orsono,
così ora la pioggia lo avvolgeva, cullandolo ed
estraniandolo dal mondo, mentre i suoi occhi grigi di solitudine e
disperazione fissavano il villaggio in fiamme, sotto la furia
animalesca di Kurama.
Aveva sacrificato la sua vita per il villaggio. Tutto.
Aveva combattuto, pianto e riso per quel posto che solo pochi giorni fa
gli aveva sterminato l’unica cosa che aveva reputato
veramente importante.
E una risata agghiacciante uscì dalle sue labbra, quando la
volpe si voltò verso di lui, pronta a colpirlo.
-Quando finirai, ti
prego uccidimi.
La volpe
abbassò lo sguardo, per un attimo, e poi lo alzò
annuendo col capo.
-Farò come
vuoi, Naruto.
Rispose, e Naruto
sorrise amaramente, dissolvendosi davanti alla gabbia di legno del
demone, mentre quest’ultimo ringhiava, cercando di
estraniarsi dal dolore della perdita del suo vessillo.
Quando caricò il colpo, Kurama chiuse gli occhi, e
pregò di non aprirli mai più.
-… Uchiha
Sasuke, per ordine dei cinque Hokage e i Daimyo, sei condannato a
morte…
Naruto chiuse gli occhi per sempre, e solo una lacrima,
l’ultima di quel pianto disperato sotto la pioggia, si perse
nella sua guancia.
-… Amo.
Un urlo concavo, macabramente algido, si perse nella notte, mentre il
demone, con violenza che mai gli era appartenuta, distruggeva tutto
quello che rappresentava il villaggio, nello stesso momento in cui due
anime, dopo tanto tempo, si ricongiungevano.
-Sono a casa.
-Finalmente, Naruto.
§
Owari
§
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