Goodbye.

di Sophie Fireflies
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Questa storia mi è venuta in mente con questa canzone dei Green day.
[
http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=duTKDlPXCQg]
Buona lettura.
 

 
Ero seduta per terra, le gambe strette al petto.
Piangevo ancora.
Stavano venendo a prenderci.
Sentivamo le urla per strada, i pianti, le bombe, gli spari. Grida disumane.
Lui mi guardava di sbieco, seduto sulla sua sedia preferita, i gomiti sulle gambe e la faccia posata.
Guardava il pavimento.
Entrambi vestiti di nero, lacrime agli occhi. Dopo tutto ciò che stava accadendo non ci eravamo ancora parlati dopo quella sera.
Gli spari si facevano sempre più vicini, io piangevo; la parete andava in frantumi.
I vasi si rompevano colpiti da proiettili, uno per poco non mi beccò.
Lui sollevò lo sguardo, ci guardammo dritti negli occhi come non facevamo da tanto.
Disperazione, tanta disperazione, rabbia per non poter fare nulla ma soprattutto amore.
Lui si alzò, le cose dietro di lui esplodevano.
Era come se tutto il mondo fosse a rallentatore.
Si buttò su di me per proteggermi.
Mi abbracciò come si fa con i bambini piccoli per tranquillizzarli.
Mi sorrise, un sorriso spento.
I nostri visi si avvicinarono piano piano e ci baciammo.
Un bacio pieno di passione, dolore, di voglia di vivere.
Un rumore assordante.
Restammo lì, per l’eternità, legati in quell’abbraccio.




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