Hogsmeade era una meraviglia per gli occhi, così bianca che pareva di zucchero filato. Remus e Sirius salirono su per una collina di periferia, giocando a rincorrersi e a tirarsi le palle di neve.

Raggiunsero la cima e rimasero un istante a guardare la stamberga strillante, pensando alle loro avventure nelle notti di luna piena.

Ad un tratto Sirius si accorse che Remus tremava; ci credo, non aveva il mantello. “Ma...Lunastorta! Ti piace il freddo o ti sei scordato il mantello?” gli disse, stupito

“La seconda, temo. Mi deve essere scivolato fuori da Mielandia.”

“Su, vieni sotto il mio. L'ho fregato a mio padre, ci sto dentro tre volte” disse, burbero.

Sirius sentiì il piccolo corpo di Remus che lo stringeva e lo guardò.

Sentì il respiro farsi sempre più profondo e un senso di perfezione invaderlo. Sentì di essere attratto da quel corpo piccolo, ma che conteneva un cuore d'oro e un ragazzo tanto affezionato agli amici al punto da cercare di proteggerli da se stesso.

Senza un perché, lo baciò.

Attorno a loro cadeva la neve che li nascondeva allo sguardo generale. Sentì nella bocca di Remus, il sapore della cioccolata che avevano diviso fuori da Mielandia. Tal particolare, anziché disgustarlo, lo attrasse ancora di più.