Mafia -quella vera.

di ValeAki
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Mafia –quella vera.

Mafia. Una sola parola, cinque lettere che nascondono dietro pianti, sangue e inganni molteplici significati. Come la mafia di Giotto, Vongola Primo, che garantiva sicurezza alla gente, così che possa vivere senza la preoccupazione che potesse succedere qualcosa di molto pericoloso, come una rapina. Un’associazione, un gruppo di vigilanti che tutelava la tranquillità. Se fosse stato per Giotto, mai e poi mai il sangue sarebbe stato versato, mai e poi mai vite sarebbero state troncate. Ma il mondo della mafia non ammette cuori troppo gentili e dai nobili intenti, prima o poi finirà per macchiarli con i suoi soprusi.
Mafia. Una sola parola, cinque lettere che nascondo dietro pianti, sangue e inganni molteplici significati. Come la mafia di Ricardo, Vongola Secondo, che voleva vedere il nome della Famiglia innalzato come una bandiera, bandiera rossa scarlatta tinta del sangue dei caduti. Il nome era ormai un inno di terrore tra la gente, non più dei vigilanti per la sicurezza, spietati assassini per il potere.
Mafia. Una sola parola, cinque lettere che nel corso dei secoli non si sono smacchiate dei loro reati, il sangue delle vittime è ancora nitido, le urla di terrore riecheggiano, forti e laceranti. La mafia che è giunta a Vongola Decimo, era quella vera, quella sanguinaria e spietata, in pieno contrasto con i pensieri della decima generazione. Quella mafia che in dieci anni cambiò i Guardiani, privandoli di tutta la loro spensieratezza. I volti plasmati dal dolore, con le sopracciglia corrucciate, incapaci di stendersi in un’espressione di tranquillità. Le labbra serie, tirate talvolta in una smorfia stanca, irritata, incapaci di stendersi in un sorriso. I loro corpi sono plagiati dalle guerre, dai combattimenti, dai conflitti contro le Famiglie avversarie o anche per via di conflitti interni. La loro pelle porta cicatrici, prova evidente che quel giorno hanno davvero combattuto, che hanno davvero portato via un’altra vita, e che non è un brutto sogno, anche se guardandoti allo specchio rivivrai quell’incubo. E Vongola Decimo cercava di cambiare questa mafia, con una più pacifica. Anche lui come Vongola Primo non voleva spargimenti di sangue e, puntualmente, si macchiava lo stesso di atti imperdonabili.
Questa è la mafia, non la puoi cambiare, ma lei può cambiare te.
E nel corso dei secoli, ti ricorderà sempre le vittime cadute e le loro urla di terrore.

Ti seguiranno fino alla morte e anche dopo.





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