Life Bites

di R e d_V a m p i r e
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Popolo di  Roma EFP siamo qui riuniti per...per... 
Niente, amici e amiche che state leggendo questo piccolo delirio, so bene che questo anime (e prima ancora otome game) non è molto conosciuto. Il che è un peccato visto che a parer mio merita. Tranne per la protagonista, forse, che come tutte le eroine degli otome è un pò svampita e con le stesse due espressioni facciali. Però ho da dire in sua difesa che ogni tanto la cara Fel sa diventare anche cazzuta. Che è già tanto per un'eroina dei blablabla.
Dunque eccoci qua. Ho trovato per caso una tabella di 100 prompts. Ho visto giusto giusto stamattina l'undicesimo episodio. Ed è arrivato il lampo di genio (?).
Premetto che accetto le critiche, ma che non mi si venga a parlare di coppie canon qui. Perchè sarebbe canon la Felicitàx...tutti? Ma stiamo dando solo sfogo alla nostra fantasia, su ragazzuoli! Quindi prendete pure i popcorn, se non siete ancora scappati, e continuate a seguirmi se siete così pazzi da farlo.
La mia sfida personale comincia adesso. Go, baby, go!




60. Senza Tempo



< Luca, Luca! >
Il ragazzino dai capelli neri sobbalza, attento a non tagliarsi con le cesoie anche se ci va vicino. Delle foglie volteggiano nell'aria, spaventate, mentre il giovane giardiniere si volta a guardare il bambino che sembra essergli spuntato al fianco dal nulla.
Strana capacità, la sua, che un giorno gli costerà un infarto, se lo sente.
< Debito! Avrei potuto farmi male seriamente! >
Il piccola agita una mano di fronte al viso, come a voler dare poca importanza alla cosa, gli occhi dorati che sembrano essere stati attratti dalla rosa riversa a terra, tagliata per sbaglio al brusco movimento dell'altro, recisa di netto poco sotto la base, da quella che sembra una ferita obliqua da cui sgorga come sangue l'appiccicosa linfa verde.
< E' colpa tua che sei così imbranato >
Il ragazzo più grande vorrebbe arrabbiarsi e rispondergli per le rime, ma il visetto adorabile del piccolo lo fa desistere e sospirare.
< Allora...cosa volevi? >
Il bambino dai capelli chiari si è però chinato a recuperare il fiore a terra e non lo ascolta. Lo prende delicatamente fra le mani, come a chiedergli perdono per il dolore infertogli ingiustamente. Se mai una pianta possa provarne.
< Debito... >
Sbuffa spazientito l'altro.
Insomma non ha mica tutta la giornata, e deve ancora terminare i suoi lavori.
< Luca >
Lo sguardo del bimbo accarezza le rosa come fanno le sue dita che cercano delicatamente di sistemare i rossi petali sgualciti, simili agli abiti che le ragazze di Regalo sono solite indossare per le feste. Sono come seta, sotto il suo tocco.
< Luca, cos'è l'amore? >

Il giovane tutore rimane a guardare la sua signorina, sorpreso.
Questa domanda improvvisa lo ha spiazzato. Non se l'aspettava.
E' diviso fra la voglia di svenire e quella di mettersi a decantare le virtù del sentimento che gli è stato chiesto di spiegare.
Ma il viso di Felicità non sembra dirgli niente, come se non fosse realmente interessata.
< Cos'è...l'amore? >

Luca china il capo di lato, grattandosi la guancia con la mano che non tiene le grosse forbici, riflettendo.
< Ecco, come posso spiegare? >
Il bambino lo guarda con occhi grandi carichi di aspettativa. Ne ha sentito parlare da quelle stesse signorine che aspettavano i loro fidanzati ma non ha capito. E' la stessa cosa che prova la mamma di Pace per loro tre? Ma loro non sono i fidanzati della Signora!
Luca si sofferma a guardare il fiore che il bimbo tiene ancora fra le mani.
< L'amore è la tua rosa. La curi e vorresti proteggerla e la guarderesti tutto il giorno.  Fai in modo che cresca bella e forte ma continui a prenderti cura di lei anche quando i petali appassiscono e smettono di fare profumo. Perchè è tua >
Un sorriso imbarazzato.
< Credo sia questo, l'amore >

Il ragazzo china il capo, riflettendo, mentre si gratta la punta del naso.
Non capisce dove vuole arrivare la figlia di Mondo con questa domanda.
E perchè proprio a lui. O proprio ora.

Gli occhi del piccolo si fanno brillanti mentre solleva il fiore che tiene delicatamente fra le mani a coppa, per non rovinarlo ancora di più.
< Ohhhhhh! Allora è questo! >
Luca rimane perplesso a guardare il piccolo Debito correre via, sorridendo e agitando la mano. Non lo capisce proprio, ma forse è meglio rimettersi a lavoro.

< Luca? >
Quasi non sente la voce della ragazza. Il suo sguardo è attirato verso l'angolo della stanza dove, seduto su una poltrona, il giovane con la benda sull'occhio legge un vecchio libro.
Può scorgere qualcosa di un rosso sbiadito spuntare dalle pagine e giurerebbe di poter sentire un lieve profumo, che forse è solo nostalgia, impregnare l'aria anche se sa benissimo che quella non possa far più alcun odore da tempo, ormai.
Non sa se lui stia ascoltando il discorso, ma non importa.
< Allora? >
Debito alza lo sguardo dal libro, sentendosi osservato, fissando perplesso l'amico con il suo solito ghigno strafottente.
Non li ha sentiti.
Luca si volta verso la sua signorina e sorride mentre chiude gli occhi, chinando il capo e portando una mano trasversale al petto, sul cuore,  in un accenno di inchino elegante e riverente. Incurante della confusione negli occhi verdi della ragazza alle sue parole.
< Beh, vede...l'amore è una rosa >







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