tentativo
Primo Capitolo
Pov Kristen
- Non penso che sia
una buona
idea.. - dico, appiattendomi sempre di più per terra, per
impedire a chiunque nella casa di vedermi.
- Non te la starai
facendo sotto, Stewart! - mi urla contro Scout, facendo roteare i suoi
piccoli occhi neri.
-
No.. no, ma dài.. ci
servono proprio quelle cose? Andiamo, possiamo trovare i soldi in un
altro modo.. cazzo, non voglio entrare in casa di questi qua! - la
prego, cercando di tenera la voce bassa. L'ultima cosa che voglio
è farmi beccare ancora prima di essere entrata in questa
dannata
casa.
- Si, ci servono.. fattene una ragione. A me servono per
gli
acidi, tu non puoi capire... - sembra quasi mi stia rinfacciando il
fatto che non mi drogo, è incredibile. Scout però
dice
sul serio, ha davvero bisogno di entrare in questa casa e rubare un po'
di soldi, altrimenti passerà i prossimi giorni urlando e
rompendo tutto quello che abbiamo. Non voglio vederla così
di
nuovo.
- Okay.. va bene, entriamo... ti aiuto e basta, però.. Dio,
ti
odio per farmi fare questo.. - lei mi dà una spinta
amichevole
con il braccio, facendomi ridere.
- Dai, che ci divertiamo adesso.. quello stronzo di Pattinson ha sempre
un sacco di soldi che non gli servono a niente - dice, un sorriso
malizioso in faccia.
Sinceramente a me non importa niente.
Non so neanche chi sia Pattinson.
Scout mi ha raccontato che è uno che ha molti soldi, che sa
il
fatto suo e che è, cosa più importante di tutte,
un
grandissimo stronzo figlio di puttana, che è al mondo solo
perché l'omicidio è illegale. Deve soldi a tutti
ma allo
stesso tempo tutti devono soldi a lui, quindi penso che la cosa sia
okay.
Ci alziamo e ci muoviamo ai lati della casa, dove le luci sono spente,
ma questo non vuol dire niente secondo Scout. Lei sa sempre tutto,
è lei che mi ha insegnato come muovermi quando facciamo
queste
cose, come non farmi beccare e come non fare rumore, mi
insegnerà molto presto anche a disattivare i sistemi di
allarme
ma per ora a quello ci pensa lei. Scout è un vero mago in
tutto
questo ed è anche la mia migliore amica. In
realtà,
è l'unica amica, o persona, che io conosca. E' poco
più
alta di me, i capelli neri tagliati corti per non intralciarla e
un'espressione furba e maliziosa sempre in faccia; ha diciotto anni,
uno più di me, e ha un piccolo appartamento in
città che
divide con me, quando non so dove altro andare.
- Kristen, cazzo, fai piano..! - mi intima, visto che ho schiacciato un
ramoscello per sbaglio.
- Scusa... - io però non sono lei, non sono brava in queste
cose. Anzi, a dire il vero le odio.
Non mi piace rubare, non mi piace entrare in casa degli sconosciuti e
non mi piace commettere nessuna azione illegale, ma devo farlo. Devo, o
resto sola. Devo, o stasera non toccherò cibo. Mi muovo come
dice Scout. Faccio tutto quello che mi dice, e alla fine siamo dentro.
Scout ha scassinato la serratura e adesso siamo dentro casa Pattinson,
al buio.
- Scout..? -
- Kris, chiudi il becco, cazzo -
- E' buio.. lo sai.. lo sai che io.. -
- Ho capito! Ho capito, cazzo, ora trovo una cazzo di luce, non
sclerare mentre sono via, però - la sento camminare via e mi
sale il panico. Sono dentro questa casa, da sola, al buio. E io odio il
buio.
- Scout.. Scout, ehi? Dai, non.. non.. ah! - vado a sbattere contro
qualcosa e non riesco a trattenere un grido.
Un cazzo di divano si è messo fra le mia strada.
- Fottiti, Stewart, sei un caso disperato - sento Scout dietro di me,
mi spinge e mi sprona ad andare avanti.
Provo a fare qualche passo ma veniamo subito interrotte dal rumore di
passi che provengono da.. qualche parte nella casa. Perché
Scout
non ha ancora trovato l'interruttore? Odio il buio e trovarmi qui mi
fa' solo venire l'ansia. Provo a muovere le mani alla ricerca di Scout
ma non trovo niente, solo il divano, di nuovo. - Scout..? - non riesco
a dire altro perché subito dopo una voce sconosciuta mi fa'
quasi morire dallo spavento. E' strana, ha un accento che non conosco.
E usa un tono di voce che non mi piace.
- Chi cazzo c'è in casa mia? Giuro che se trovo qualcuno
è morto! - provo a muovermi ma è come se il mio
corpo non
vuole rispondere ai miei ordini, resto ferma al mio posto, con l'ansia
che mi divora. Spero che Scout mi salvi ma non sento niente,
né
le sue parole né la sua mano che mi tira fuori da
lì, sono sola.
E' già successo che ci trovassero mentre facevamo questo
genere
di lavoretti, ma la maggior parte delle volte siamo riuscite a uscire
in tempo oppure i proprietari della casa erano messi peggio di noi e
non mangiavano da mesi, così non ci hanno fatto molto, ci
hanno
semplicemente buttato fuori. Ma Scout mi ha parlato di Pattinson, ha
detto che è una specie di diavolo, pronto a uccidere anche
sua
madre per un po' di soldi, di cui è pieno.
Quindi non ci spero neanche.
Me ne sto immobile e aspetto.
Poi la luce si accende e io mi lascio scappare un gridolino quando
vengo svelata.
Finalmente posso vedere la stanza che mi circonda, non è
messa
così male: un vecchio divano, un tavolino in legno, una
televisore, pareti color crema sporco, un corridoio che sembra portare
alla cucina e l'altro a un piccolo bagno, un paio di piante sparse qua
e là, un tappeto vicino al divano, rosso. Molto carina.
Sporca
forse, ma carina.
Ma non è la casa a colpirmi.
E' il proprietario.
Sta scendendo le scale, e ha una pistola in mano.
E' puntata contro di me, ma quando mi vede l'abbassa.
- E tu chi sei? - mi chiede, autoritario, ma c'è qualcosa
nei suoi occhi...
E' alto, almeno un metro e ottanta e passa.
Ha due occhi azzurri e i capelli biondo-ramato scompigliati.
Indossa una canottiera bianca e i pantaloni della tuta, è
scalzo.
Mi fissa e io mi faccio piccola piccola.
- Allora? - insiste, scendendo le scale.
- Io.. io.. - non riesco a parlare. Fa' la dura, non fare mai vedere
quanto sei debole, ragazzina,
un vecchio insegnamento mi rimbalza in testa, ricordandomi di non
comportarmi da codarda. - Kristen, mi chiamo Kristen - dico, fingendo
sicurezza.
Scende l'ultimo gradino e si avvicina. - Be', ciao Kristen, sono felice
che tu sia così tranquilla ma forse ti sfugge una piccola
cosa..
questa casa è mia, quindi.. mi spieghi che cazzo ci fai qui?
-
mi sorride e io penso che forse Scout si sbagliava perché, a
parte il tono di voce aggressivo, a me questo ragazzo non sembra un
diavolo semmai a me sembra proprio un angelo. Un bellissimo angelo. Mi
ricordo che mi aveva detto che aveva solo qualche anno più
di
noi e adesso che lo vedo direi che ha sui ventidue anni.
- Io.. io.. ehm.. cazzi miei - mi mordo il labbro, nervosa.
- Mmh.. cazzi tuoi, okay - si strofina con la mano l'accenno di barba
che ha e sorride, divertito. - Interessante, ragazzina. Sai cosa penso
io, invece? Penso che tu sia venuta qui a rubare roba mia, non
è
così? - mi fissa con quei suoi freddi occhi di ghiaccio.
- Mmh... - mi strofino le braccia, infreddolita. Questa casa
sarà anche carina, ma si gela. O forse sono io che ho
freddo,
visto che indosso solo una canottiera nera e un paio di jeans; alle
spalle ho uno zainetto nero con un po' di roba, come una giacca, una
felpa e qualche ricambio. Non so mai dove starò, quindi
è
un bene portarsi la roba sempre con sé.
- Ma quanti anni hai? Sembri una bambina - mi dice.
Un po' mi ferisce.
Lo so che sembro una bambina, ma non c'è nessun bisogno di
dirlo a voce alta.
- Tu quanti me ne dai? - chiedo, strafottente. Ma mi faccio fregare
dalle mie mani che tremano e lui se ne accorge e sorride divertito, di
nuovo.
- Quindici - risponde.
- Diciassette. -
- Non ci credo neanche se mi paghi, ragazzina. -
- Non sono una ragazzina, stronzo - non so neanche io perché
lo sto dicendo, e con
quale coraggio, poi.
Ma lui non sembra offendersi.
Sorride ancora di più e si porta una mano fra i capelli,
è davvero bellissimo.
Ma anche un grandissimo stronzo.
E Scout mi ha messo in guardia da lui.
- Adesso sono io lo stronzo? Tu entri in casa mia di notte per
derubarmi e lo stronzo sarei io? - controbatte e io non so che dire,
quindi resto in silenzio, imbarazzata per la mia figuraccia. Colpa mia
e della mia lingua lunga. - Fammi indovinare - continua - non sei
neanche da sola, vero? Non ci credo che una bambina come te si mette a
fare cose di questo genere da sola - se la ride, lo stronzo.
- Ancora? Non sono una ragazzina, né tanto meno una bambina.
E
sono da sola... - l'ultima cosa che voglio è mettere nei
casini
Scout, che poi se la prenderebbe con me di brutto.
- Ah, si? -
- Si... sono sola, okay? -
- Calma, ragazzina. -
- Non sono una ragazzina, cazzo! - odio quel suo tono da sbruffone,
quasi si sentisse superiore a me.
Tutto quello che fa' è ridere di me.
Odio quando le persone non mi prendono sul serio.
Sopratutto quando non lo fanno per via del mio aspetto infantile.
- Dal tuo vocabolario non si direbbe di certo, in effetti.. - scherza.
- Io parlo come cazzo mi pare.. - voglio andare via, voglio trovare un
posto dove dormire e nascondermi sotto le coperte, questa conversazione
non mi piace neanche un po'.
- Hai davvero diciassette anni? - insiste.
- Si.. e tu? - perché lo sto chiedendo?
- Ventitré tra qualche mese - eppure lui mi risponde.
- Oh... -
- E sei davvero da sola..? Perché mi è sembrato
di sentirti parlare con qualcuno, prima - oh, cazzo. E ora?
- No.. ti sei sbagliato.. io non.. non parlavo con nessuno.. -
balbetto. Cazzo, cazzo, cazzo.
- No? - si avvicina e io indietreggio, spaventata. E' molto
più
alto di me, mi sento davvero piccola in confronto a lui. E poi
è
bellissimo e ha un non so che di selvaggio che mi mette in soggezione.
Scuoto la testa e sussurro un debole "no". Lui fa' un altro passo
avanti e io, spaventata, vado a sbattere contro il muro.
Sono in trappola.
Pov Robert
E' in trappola.
Potrei farle quello che voglio.
E' a casa mia e mi stava pure derubando, ne ho diritto, no?
Eppure qualcosa mi blocca.
Non voglio farle del male. E' ancora una bambina e qualcosa mi dice che
non voleva neanche trovarsi qui in questo momento, sono stra-sicuro che
qualcuno l'abbia obbligata a fare quello che ha fatto,
perché sotto quel faccino da stronza strafottente io ci vedo
due occhi verdi pieni di innocenza e paura, cosa rara nelle persone che
frequento io.
- Sai chi sono, vero..? - le chiedo.
Annuisce.
- E chi te l'ha detto? -
- Nessuno. Lo so e basta
- ha un bel caratterino, devo ammetterlo.
- Le notizie volano, lo so, ma da qualcuno devi pur averlo sentito - ma
lei continua a stare zitta, si porta una ciocca di capelli dietro
l'orecchio e abbassa lo sguardo. Mi regalo qualche secondo per
osservarla: capelli color mogano, occhi verdi, faccino un po' magro ma
dolce, tenero, innocente, molto bella, forse la ragazza più
bella che io abbia mai visto ma anche la meno raggiungibile
perché qualcosa mi dice che questa ragazzina non vede l'ora
di fuggire via. Non ha radici, non vuole essere legata e io questo
genere di cose le riconosco molto bene perché sono
così anche io. - Un amico? - insisto e lei scuote la testa.
- Un'amica, allora? - di nuovo no, inizio a spazientirmi, ho bisogno di
una sigaretta, ma voglio anche una risposta. Questa ragazzina potrebbe
essere innocua ma potrebbe anche essere una spia mandata da qualcuno. -
Dal tuo fidanzatino? - la schernisco e la vedo arrossire.
Evita di guardarmi. - N..no... nessuno. -
- Come? Un bel faccino come te.. - provo ad afferrarle il mento con la
mano ma lei si tira indietro, appiattendosi ancora di più
contro il muro.
- Non toccarmi - ringhia, lanciandomi un'occhiata di fuoco.
- Ehi, okay! - alzo le mani in segno di resa ma non riesco a trattenere
una risata e questo lo fa' infuriare.
- Voglio andarmene! - urla e fa' per superarmi, ma io le blocco di
nuovo il polso, facendole male.
- Cazzo, molla! Lasciami! Lasciami! - strilla, ma io non la lascio
andare e la spingo di nuovo contro il muro. Lei prova a liberarsi
ancora ma sono il doppio di lei e poi penso che non mangi in modo
decente da giorni perché non ha neanche molta forza per
difendersi e tutto quello che fa' è urlare e provare a
graffiarmi e ci riesce anche. Mi lascia un brutto segno sul braccio,
dal polso quasi fino alla spalla, come una gattina rabbiosa. Quasi non
lo sento. La strattono finché non mi ritrovo la sua faccia a
un palmo dalla mia. - Adesso tu mi ascolti, okay? Non entri in casa mia
come se niente fosse! Ora tu mi dici chi ti ha detto di venire qui e me
lo dici subito o per te finirà male, non mi fotti
così facilmente. Sono stato buono con te fino ad ora, adesso
parla, ragazzina - ma tutto quello che ottengo è uno
schiaffo.
Sul serio: uno schiaffo.
Nessuno mi prendeva a schiaffi da.. da una vita.
E adesso arriva una ragazzina e lo fa', come se niente fosse.
Eppure mi colpisce e per lo stupore io mollo la presa.
E lei sfrutta quel mio attimo per correre verso la porta, ma io sono
più veloce di lei e le copro la via di fuga. Per un attimo
vedo il puro terrore nei suoi occhi e qualcosa scatta dentro di me,
vorrei solo proteggere questa bambina che mi ha scambiato per il lupo
cattivo, ma non ho tempo perché lei fugge via e corre verso
la prima porta che trova, quella del.. bagno. E ci si chiude dentro.
Sbatte la porta così forte che per un attimo penso che
l'abbia rotta.
Mi precipito contro di esse, sbattendo i pugni contro il legno. - Esci!
Esci subito! - urlo.
- Vaffanculo! -
- O esci o entro io! -
- E come fai? La porta è chiusa a chiave! Lasciami in pace!
- sembra quasi una preghiera. Una preghiera urlata ma pur sempre una
preghiera di una ragazzina spaventata.
- Ti rendi conto che quello che mi chiedi è assurdo? Sei
entrata in casa mia, cazzo! -
- Lo.. lo so.. e non.. non volevo.. mi.. mi dispiace, scusami.. non..
non ci volevo neanche venire in questo cesso di casa, io! Non volevo
venirci neanche morta, qui! Ma.. ma Scout diceva che.. che le servivano
soldi e lei senza la sua roba impazzisce.. se.. se non prende almeno un
acido al giorno o qualcos'altro.. lei.. oh, lei diventa un'altra
persone e io volevo stare a casa sua perché non dormo bene
da giorni e casa sua ha un letto e io volevo quel cazzo di letto!
Quindi.. scusa, io non volevo venirci qui - e questa a me sembra tanto
una confessione, seguita da scuse e da un discorso che non ha molto
senso, ma mi va bene lo stesso.
- Quindi.. sei entrata in casa mia perché alla tua amica
servivano soldi per la roba? - chiedo.
- Si.... scusa, ancora.. ehm, io non volevo.. -
- Si, si, ho capito, tu non ci volevi venire. Ma ora sei qui. -
- Già... -
- E.. sei dentro al mio bagno - le faccio notare.
- Mi stavi inseguendo... - si difende.
- Di nuovo: sei entrata in casa mia, ragazzina. -
- Smettila di chiamarmi in quel modo, okay? Sei.. sei solo un cazzo di
sbruffone, lo sai? -
- E tu una ladra! -
- Non sono una ladra! -
- ERI A CASA MIA, okay? Eri a casa mia per rubare! -
- Non ero io
che dovevo rubare! Era la mia amica, coglione! Io.. fanculo, io non ci
volevo neanche venire.. io volevo restare a casa a leggere o a guardare
un film.. ma Scout stava per entrare in astinenza e allora... - la sua
voce si spezza.
- Stai.. piangendo? - c'è una ragazzina che piange nel mio
bagno?
- No! No.. io.. io sto bene... senti... lasciami in pace, va bene? Me
la cavo da sola.. - ma la sua voce la tradisce molto.
E sento qualcosa dentro di me sciogliersi.
Questa ragazzina non è una ladra, tanto meno un pericolo.
Più che altro, è un pericolo per se stessa.
Non è altro che una ragazzina spaventata che cerca di fare
la stronza, senza riuscirci.
- Senti.. -
- Lasciami in pace, ho detto! - strilla, interrompendomi.
- Datti una calmata, ragazzina. -
- Vaffanculo... - la sento tirare su con il naso dall'altra parte della
porta.
- Puoi.. puoi restare qui - dico.
- Cosa..? - chiede, stupita.
- Io me ne vado a letto, tu resta nel bagno. Dormi lì. Non
è un letto, ma è il massimo che posso fare. Se
scopro che hai rubato qualcosa stanotte, ti vengo a cercare e penso che
la tua amichetta sia stata così gentile da dirti anche che
se io cerco qualcuno non è per qualcosa di buono - penso di
averla abbastanza spaventata perché non ribatte - quindi
resta qua dentro, okay? -
C'è un po' di silenzio.
Non dice niente per qualche minuto, penso persino che sia fuggita dalla
minuscola finestra del bagno quando alla fine parla.
- G..grazie... -
Erano anni che qualcuno non mi ringraziava sotto tortura.
- Di niente.. notte, Kristen -
- Notte.. s..sogni d'oro -
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okay, sentite, non lo so perché l'ho fatto.
non so perché la sto scrivendo.
è stato un momento e ho buttato giù questa cosa.
scusate se è una schifezza ma dovevo almeno provare.
non abbandonerò l'altra storia, è solo per
cambiare un po'.
qui non è come l'altra storia, è tutto ancora
più incasinato ma non mancheranno i momenti dolci!
kristen qui è sempre timida ma in un modo diverso, ci
saranno molte parolacce, avviso.
non so che altro dire quindi.. grazie, recensite se volete, fatemi
sapere, vi voglio bene e.. ancora grazie :3
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