Capitolo3
Capitolo 3
La
stessa mattina la balia Andromeda, istruita da Astoria, nel suo solito
giro al mercato, sussurrava a ogni mercante da cui si fermava, che la
signorina Astoria Greengrass era incinta e che il padre era Percy
Weasley. Si fermò anche da mercanti da cui non si era mai
servita, per fare in modo che la voce si estendesse ancora di
più.
Nel
giro di due ore tutta la contea conosceva il misfatto, e la voce che
tutti ormai sapevano che Astoria era incinta e che il padre era uno dei
rossi Weasley, cosa che loro non sapevano, giunse anche a palazzo
Greengrass.
"Lo
sapevo che quella mammoletta di mio figlio non poteva essere il padre
del bambino, ma che vostra figlia cedesse il suo corpo al nemico mi
sconvolge." diceva Malfoy irato. "Ciò significa che né
io, né Draco potremo sposare Astoria." Gli dispiaceva molto, ma
la sua reputazione valeva di più di un posto a palazzo
Greengrass. Avrebbe trovato da un'altra parte una donna da sposare.
Infondo anche lui era un buon partito.
"Su, non è successo nulla di male." cercò di intervenire il signor Greengrass.
"Nulla
di male? State scherzando spero? Non solo vostra figlia è una
meretrice della peggior specie, ma è anche andato a spettegolarlo in
giro. Già stamattina la vostra santa prole si è vantata
di essere incinta davanti alle peggiori pettegole del paese. Lo ha
fatto apposta, per farvi accettare il padre, quel Weasley,
perché a questo punto solo lui la sposerebbe." Disse Lucius che
era malvagio ma molto intelligente, e aveva capito il piano dei due
innamorati.
"E vostro figlio come si colloca in tutto questo?" chiese allora Greengrass.
"Si
sarà fatto fregare da un bel ragazzo della cerchia Weasley. Vi
avevo avvertito che non era possibile che fosse lui il padre. Se mi
aveste dato retta avreste fatto abortire la ragazza e poi io avrei
potuto sposarla. Così tutto è rovinato." Lucius si
voltò e s'incamminò verso l'uscita. Si voltò un
attimo e aggiunse: "Questa sarà l'ultima notte che passeremo
qui. Faremo tutti i preparativi per poter partire domattina." E
uscì.
Il
signor Greengrass era disperato. Perché sua figlia gli avesse
fatto tutto ciò, per lui era un mistero. Per fortuna aveva
un'altra figlia, Daphne, solo che era davvero troppo piccola per essere
data in sposa a chiunque. Non che qualche vecchio pervertito non
l'avesse chiesto, ma fino ai 14 anni non se ne parlava.
Appena
Lucius si fu ritirato nelle stanze che il padrone di casa gli aveva
dato per abitare in quei mesi, l'uomo chiamò la figlia.
"Gira
voce in città che tu sia incinta di Percy Weasley. Dimmi che non
è vero, e che non è vero che sei stata tu stessa a
mettere la voce in giro e giuro che ti perdono." le disse il padre.
"Mi
dispiace deludervi padre, ma è tutto vero. Percy è il
padre del bambino e ho spifferato tutto per evitare che mi costringeste
ad abortire e a sposare 'quello'. Oggi pomeriggio Percy verrà a
chiedervi la mia mano e spero che voi gliela accorderete senza troppe
storie." Astoria, che il padre conosceva per la sua schiettezza,
usò un tono che non ammetteva repliche. Si poteva fare solo a
modo suo.
"E come la mettiamo con i Weasley? Sei sicura che ti accetteranno?" chiese il padre, un po' addolcito.
"Non m'importa molto. Sarei disposta a fuggire con lui se fosse necessario." disse Astoria.
"Ascolterò quello che avrà da dire. Se mi piacerà ci penserò." disse infine.
Nel
frattempo una spia di un vicino di contea, che voleva conquistare la
loro terra, tornò dal suo padrone e gli disse che dagli
avversari c'era fermento. Lord Tom Riddle, detto Voldemort,
trovò che fosse il momento adatto per attaccare. I nemici erano
occupati più che mai nelle loro schermaglie e per lui sarebbe
stato un gioco da ragazzi entrare in forze.
Purtroppo
per lui, i suoi piani erano già di dominio pubblico. Non
sapevano quando, ma era lampante che prima o poi avrebbero attaccato.
Quindi anche nel palazzo di Riddle c'era una spia, anzi no due, una per
famiglia, che appena avuto la notizia corsero una dai Greengrass e
l'altra dai Weasley.
Appena
avuta la notizia, non era ancora mezzogiorno, la famiglia Weasley si
riunì nella sua completezza. Fra questo e il fatto che Percy
avesse messo incinta Astoria Greengrass, nel palazzo c'era una gran
confusione. Durante il pranzo Percy disse a tutti della sua intenzione
di chiedere la mano di Astoria. In una situazione normale Weasley padre
avrebbe fatto rinchiudere il figlio nelle segrete più segrete.
Ora poiché
il figlio comunque passava di là, gli diede una pergamena per
sospendere fino a nuovo ordine le schermaglie fra le due famiglie.
Percy pensò che capitava proprio a fagiolo e sperò che
entrambi si venissero incontro. Si preparò per l'incontro con
Lord Greengrass. Doveva essere convincente, anche se con la notizia
dell'attacco imminente di Lord Voldemort, le cose andavano molto a suo
favore. Era appena passata l'ora di pranzo che Percy si era già
incamminato alla volta di palazzo Greengrass. Con lui c'era anche
Harry, anche se a qualche passo di distanza. Con somma gioia vide che
le guardie di Malfoy erano sparite nel nulla. Il 'vecchio' aveva
già ceduto il passo. Questo rincuorò molto Percy, che era
convinto che a quel punto il Lord non avesse altra scelta che darla a
lui.
Rincuorò un po' meno il povero Harry, che temeva di non vedere più il suo Draco.
Percy fu fatto accomodare nel salone delle riunioni. Avevano questioni molto importanti di cui parlare.
"Allora
signor Weasley, io comincerei a parlare dell'alleanza con suo padre per
questa guerra che è alle porte. Voi siete d'accordo con me,
vero?" Lord Greengrass si sporse per prendere la pergamena, che Percy
prontamente ritirò. "Cosa state facendo? Non è il momento
dei giochini."
"Prima
la mano di Astoria. Sarei venuto ugualmente, solo per quello. Ora se
volete parlare di guerra non ci sono problemi, ma mi dovete fare
sposare con Astoria." pretese Percy. Non aveva intenzione di cedere.
"Va bene pigliatevela,
che si debba fare tanta confusione per una donna." accordò di
malavoglia l'uomo "Ora parliamo dell'alleanza."
"C'è
ancora tempo, non mi bastano le vostre promesse. Voglio che io e
Astoria ci sposiamo subito. Sarà una questione di pochi minuti.
Il tempo di arrivare alla chiesa, scambiare le promesse e avrete la
vostra alleanza. Che ne dite?" propose il ragazzo con un sorriso.
"Siete un folle. Perché non è venuto vostro padre a discuterne?" si lamentò l'uomo.,
"Forse
temeva che fosse tutta una vostra mossa per metterlo in
difficoltà. E poi dovevo venire qui per Astoria e abbiamo unito
l'utile... all'utile." concluse Percy.
"Quindi
voi, il messaggero, non proseguirete se non vi lascio sposare Astoria?"
Visto che Percy se ne stava nelle sue posizioni fu costretto ad
accettare "Spero che ve ne doviate pentire, se assomiglia anche solo in
un'unghia alla madre" sussurrò all'orecchio di Percy, molto
piano, perché la moglie non lo sentisse.
"Avete i testimoni?" chiese Padre Silente, pronto a quell'evenienza.
"Harry Potter è il mio. E stavo pensando che Draco Malfoy potrebbe essere quello di Astoria." disse Percy.
"Non è qui con noi." disse Greengrass, preso ormai dalla fretta.
"Invece
sì" l'interruppe la voce di Astoria. Aveva portato con se il
giovane Malfoy. Lui ed Harry, che da qualche tempo non si vedevano,
faticarono a non gettarsi l'uno fra le braccia dell'altro.
"Diamoci una svegliata allora, abbiamo cose più importanti da fare." disse il Lord.
Dopo
dieci minuti Percy e Astoria erano sposati. Il loro stratagemma forse
avrebbe funzionato lo stesso, ma la gioia di essere subito marito
e moglie la potevano avere solo in quel momento di emergenza.
Cominciarono a baciarsi, ignorando il resto del mondo e altri impegni.
"Discussione
sulla guerra, ora" ordinò Lord Greengrass. Di malavoglia Percy
si separò dalla moglie, promettendole una notte fantastica. Ora
poteva concentrarsi sull'affare guerra.
Lord
Voldemort si rese conto di aver fatto male i suoi conti. All'arrivo nei
confini della contea si trovò una guarnigione unita e pronta a
tutto. Quello che secondo lui avrebbe dovuto dare il colpo di grazia ai
rapporti già tesi delle due fazioni, le avevano unite. Alla fine
fu costretto a ritirarsi e a pensarci bene la seguente volta che avesse
voluto attaccare i vicini. Di sicuro ci avrebbe provato ancora, ma con
più cautela.
/
Il
matrimonio fu celebrato di nuovo circa un mese dopo, con tutti i
parenti a seguito. Percy era riuscito a ottenere che Draco rimanesse
presso di loro, tanto il padre non se ne faceva nulla. Anzi fu ben
lieto di liberarsi di lui. Così poteva tentare di risposarsi e
di fare figli con tendenze normali. Alla fine tutti avevano avuto
quello che volevano. Poteva andare peggio.
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