NewEntryGirl001
Questa è la mia primissima Fanfiction, non sono un grande
scrittore, però è da tempo che mi frullava in mente
questa idea ed allora mi sono fatto coraggio ed ho buttato giù
qualcosa. Naturalmente, non è tutta farina del mio sacco,
però ho preso spunto da altre Fanfiction e naturalmente da Neo
Genesis Evangelion. Intanto pubblico il primo capitolo, spero che a
qualcuno piaccia. Chiedo scusa per eventuali errori (spero non orrori
d'italiano) che ho commesso.
La mia più grande paura è di aver plagiato qualche altra
storia, se si indicatemela per eventulai scuse all'autore, naturalmente
la cosa non è da me voluta.
I personaggi di Evangelion non sono miei ma della Gainax e di Ideaki
Hanno, altri invece sono miei, ma se volete usarli fate pure.
Leggenda:
Tra virgolette ci sono i dialoghi: "Dialogo"
Tra i segni >>> e <<< ci sono i Pensieri: >>>Pensieri<<<
Tra >>" e "<< ci sono i dialoghi mentali tra 2 persone (tipo telepatia) >>" Dialogo mentale "<<
Capitolo 1
Silenzio, un enorme silenzio avvolgeva la gabbia dove era ancorato lo
01 e dove pochi minuti prima si era tentato di riportare nel mondo
reale il suo pilota, Shinji Ikari. Un silenzio rotto solo dal pianto
disperato della sua tutrice, il maggiore Misato Katsuragi, mentre
stringeva a se con tutta la sua forza una Plug-suit vuota, tanta forza
come per dire “Ridatemi il mio Shinji”, piangeva in
ginocchio accanto all’EVA ed al suo nucleo, circondata da
pozzanghere dell’LCL appena fuoriuscito dalla capsula esplosa.
Nello stesso momento, all’interno della postazione di controllo,
gli operatori Maya, Shigeru, Makoto e la dottoressa Akagi restarono in
religioso silenzio ad ascoltare quel pianto, tutti fortemente provati e
smarriti per la perdita di quel ragazzo introverso, timido al quale gli
era stato riservato un compito troppo grande da assolvere, un compito
che aveva eseguito fino a diventare parte integrante dello stesso
Evangelion che odiava, ma che allo stesso tempo non poteva farne a meno.
Nessuno in quei momenti non aveva niente da dire, dopotutto cosa dire,
in momenti come questi nessuna parola, frase o pensiero ha senso,
facendo allo stesso tempo perdere il senso alla Vita.
La dottoressa Akagi, con gli occhi fissi ad un monitor, ebbe la forza di rompere quel muro di silenzio:
”Perché non torni Shinji, perché fai soffrire
così Misato, non senti come piange, piange per te, lei ti
rivuole a casa insieme ad Asuka ed a Rei, tutti noi ti rivogliamo qui.
Cosa c’è Shinji che non ti piace in questo mondo?
Perché non torni?”
Intanto Misato sentiva crescere in sé rabbia e dolore per la
perdita di quella persona alla quale si era affezionata, una persona
che gli dava il coraggio di vivere. Una forte fitta al petto, causata
da tutto quel piangere, la fece cadere di lato e sempre con le lacrime
agli occhi non poté far altro che urlale con tutta la voce che
aveva in corpo:
“TORNA, NON SAPREI COME ANDARE AVANTI SENZA DI TE, TORNA TI
SCONGIURO, TORNA, TI RIVOGLIO A CASA, CI SONO UN SACCO DI COSE CHE NON
ABBIAMO FATTO INSIEME, TORNA DA ME.”
Quelle urla non fecero altro che aumentare il rammarico negli altri, ai
quali iniziarono a diventare gli occhi lucidi, Misato continuò
nel suo straziante monologo, anche se con meno voce, ma con parole che
facevano male lo stesso a chi le ascoltava.
“TORNA, anche se poi non vorrai più pilotare un Eva, per
me fa lo stesso, potrai fare quello che vuoi ed io ti sosterrò,
lascerò anche il mio lavoro se è necessario, a me importa
che tu stia bene e che sia felice così lo sarò anche io,
ma ti prego torna.”
Misato in quel momento si chiuse un una posizione fetale sempre
stringendo la Plug-suit e con quel poco di voce che aveva continuava a
ripetere quasi maniacalmente:
“torna, ti prego torna”
Nel mezzo della sala di controllo la Akagi era in piedi a sguardo basso
mentre le lacrime iniziarono a rigarle il viso ed i suoi pensieri erano
rivolti a mille domande ed interrogativi, ancora una volta non sapeva
se gli Evangelion avessero veramente aiutato l’umanità o
l’avrebbero distrutta. Shigeru e Makoto, seduti immobili alle
loro postazioni non poterono far altro che assistere a quel triste
spettacolo, quasi a voler far il verso a Misato con la Plug-suit, Maya
stringeva al petto il suo cuscino con un gatto ricamato.
Quest’ultima seduta in postazione con lo sguardo fisso al monitor
ancora acceso, piangeva ad occhi aperti e proprio lei interruppe
nuovamente il silenzio di quella sala, singhiozzando una frase che fece
sobbalzare la dottoressa:
“Rilevo…..reazione…. all’interno……. del nucleo”
Nel sentire queste parole la dottoressa Akagi si svegliò da quel
suo stato di trans, diede un’occhiata al monitor di Maya, rimase
2-3 minuti ad osservare cosa stesse succedendo, poi si staccò e
corse verso la porta automatica dicendo a voce alta:
“Mio Dio, ha ascoltato Misato, presto….. il nucleo!”
Inaspettatamente un tonfo sordo fu udito da Misato, la quale
voltò lo sguardo verso il nucleo dell’Eva e vide davanti
ad esso un corpicino dalla forma umana, girato a pancia in giù,
con la testa rivolta nell’altra direzione a mostrargli parte
della nuca e dei lunghi e lisci capelli color castano, alcune ciocche
dei quali esibivano la loro vera lunghezza aderendo, per via del LCL,
fino a mezza schiena.
A quel punto il maggiore mollò la Plug-suit e si diresse
gattonando verso quel corpo, non riusciva ad alzarsi in piedi per la
forte emozione, più si avvicinava, più la tristezza gli
spariva dal cuore, sapeva di aver avuto indietro ciò che
più bramava.
Quando fu arrivata, si fermò un attimo a sentire il suono
regolare del respiro proveniente da quel corpo e come per assicurarsi
che fosse tutto vero, appoggiò l’orecchio sinistro su
quella schiena nuda per sentirne battere il cuore, mentre guardava
soddisfatta i piedi di quel corpicino. Socchiuse gli occhi un attimo,
rassicurata da quei suoni regolari, tanto semplici, ma così
speciali in quel momento, lentamente un sorriso gli si formò in
volto, riaprì gli occhi ed era dolce per lei perdersi in quei
pensieri:
>>Finalmente sei tornato, sei qui con me, ti voglio bene,
non lasciarmi mai più…. però non mi ricordavo che
avessi una pelle così morbida,… i capelli lunghi forse
sono una piccola disfunzione, magari Ritsuko ha una buona spiegazione
per questo, però ti donano,…. hai un culetto che è
un amore,… hai anche dei piedi così piccoli e poi una
vita così stretta???!!! <<
A quel punto il Maggiore alzò di scatto la testa, mentre in
lontananza si sentiva il trambusto che si lasciavano dietro la
dottoressa Akagi con i 3 operatori per arrivare il prima possibile da
lei.
Misato continuò ad osservare attentamente quel corpo, sapeva che
qualcosa non quadrava, alla fine lo rivoltò a pancia in su, il
più delicatamente possibile per non destarlo da quel sonno ed
una volta finita questa manovra, quello che vide il maggiore non fu
ciò che si aspettava.
La donna iniziò una veloce analisi visiva partendo dalla testa
dove riscontrò dei lunghi e lisci capelli castani, dei
lineamenti del viso molto morbidi ed un mento a punta, seguiti da un
collo piccolo e liscio, che si inseriva su due piccole spalle,
continuando questa rapida “visita”, notò anche una
vita stretta, dei piccoli piedi attaccati a delle gambe molto sottili,
aggiunse anche delle mani con dita molto slanciate e affusolate
comprensive di unghie lunghe. Quello che gli fece capire senza alcun
dubbio che quell’essere non era il suo Shinji fu la presenza di 2
piccoli seni da ragazzina sul petto ed il fatto che Misato riconobbe in
quel corpicino il suo stesso apparato genitale.
La donna si alzò in piedi continuando a fissare la 'ragazzina' che gli stava davanti, in quel momento
arrivò Ritsuko, la quale gli mise una mano sulla spalla senza
accorgersi di niente le disse:
“brava Misato, ti ha ascoltato, complimenti è…..”
Misato la interruppe prontamente:
“…una femminuccia”
Subito dopo aver pronunciato queste due parole Misato svenne e per sua
fortuna Shigeru e Makoto la presero al volo senza farla rovinare a
terra.
La fortuna fu solo della signorina Misato della presenza dei 2
operatori, infatti questi ultimi, una volta preso il maggiore si
fermarono ad osservare dubbiosi la nuova arrivata che riposava nuda sul
gelido pavimento di metallo, questa loro curiosità fu
però contrastata da Maya che gli si scagliò contro col
cuscino che non aveva ancora lasciato e urlandogli:
“Pervertiti vi approfittate di una povera ragazzina nuda e indifesa per lustrarvi gli occhi!!”
A quel punto Shigeru e Makoto convenirono di portare il Maggiore
Katsuragi in infermeria prima che Maya andasse completamente in
escandescenza e visti gli ultimi stati emotivi provati da tutti era
meglio fare anche una breve pausa.
Finita la urlata coi colleghi Maya andò a scusarsi con la dottoressa Akagi:
“scusi sempai, non so cosa mi sia preso”
La dottoressa con gli occhi sbarrati rispose con una calma gelida:
“non preoccuparti viste le emozioni odierne sarebbe facile anche per me perdere le staffe.”
“mi perdoni ancora sempai, ma questa ragazzina chi è?”
Ritzuko rispose ancora con al precedente calma:
“Per il momento non te lo saprei dire, voglio prima fare della
analisi, adesso ho troppe idee che mi girano per la testa e che non mi fanno ragionare.”
Durante questo discorso Maya si sedette in parte alla ragazzina che
dormiva davanti a loro e gli mise addosso la sua giacchetta, sia per
toglierla da sguardi indiscreti, sia per coprirla dal freddo presente
in quell’immensa struttura.
Finito di mettergli addosso la giacca sui stupì della
serenità che regnava sul suo viso addormentato e continuando il
discorso con la propria sempai:
“Strano che non si sia svegliata con tutto il trambusto che c’è stato”
“Evidentemente è molto stanca, prova a fargli il solletico al fianco”
Stupito il tenente:
“… Solletico al fianco???
“Si, coraggio prova”
Maya eseguì quello che riteneva l’ordine più
strambo che gli fosse mai stato impartito dalla sua sempai, come fece
il solletico la ragazzina si mosse ed emise un piccolo gemito, come per
evitare di essere toccata, evidentemente la cosa gli dava fastidio.
La dottoressa Akagi, visti i risultati di questo “test” ammise:
“Bene, funzioni nervose presenti, chiama una barella e la
portiamo nella piccola camera attigua al mio studio, inoltre tutti i
dati raccolti durante l’operazione di salvataggio li voglio
pronti per poterli analizzare.”
“OK, sarà una lunga notte sempai”
“Maya, prima è meglio farci un paio d’ore di sonno, altrimenti impazziamo”
“Se lo dice lei sempai e se si sveglia mentre noi dormiamo?!”
“gli darò una piccola dose di sonnifero, tanto per farla
dormire 6-7 ore, per dare a noi un po’ di vantaggio”
“Roger, vado in sala di controllo a chiamare una barella ed a preparare i dati che ci servono”
“a proposito, fatti portare il sonnifero con una siringa e procurati tutti i test Psichico-attitudinali di Shinji”
“OK sempai sono in sala di controllo allora”
Trascorsero 15 minuti nei quali la dottoressa Akagi fece anche lei una
breve visita visiva alla ragazzina e poi si rivolse all’Eva:
“la dottoressa Yui Ikari non può essere, altrimenti il
nucleo avrebbe iniziato deteriorarsi molto velocemente e subito dopo
l’espulsione di questa ragazzina, inoltre la dottoressa Yui aveva
già 30 anni quando le capitò l’incidente con
l’unità 01 e non credo che scelga di tornare tra noi nei
panni di una ragazzina, a meno
che………Quand’è che inizieremo a
comprendere la vera natura e la vera potenza degli Evangelion e
soprattutto saremo pronti ad usarla? sono sempre più
convita che abbiamo aperto una porta che doveva rimanere ancora chiusa
per molto, moltissimo tempo, se non rimanere sigillata per sempre.”
Finita la frase arrivarono 2 infermiere che domandarono alla Akagi il da farsi ed ella rispose:
“Portate questa ragazzina nella camera attigua al mio studio, ma
prima diamole il sonnifero da me richiesto per evitare che se si svegli
mentre la portate in giro altrimenti è un bel guaio”
“Va bene dottoressa la mia collega le sta preparando l’iniezione devo solo dirci la quantità”
“penso che 3 ml siano più che a sufficienza”
“Scusi un’ultima cosa dottoressa che nome mettiamo sulla cartella clinica”
“Ci penso io dopo, è sotto la mia diretta responsabilità”
La dottoressa prese la siringa appena preparata e con l‘aiuto
delle 2 infermiere fece l’iniezione alla ragazzina,
fortunatamente non ci furono imprevisti e la bella addormentata
poté continuare il suo sonno senza accorgersi di essere messa su
una barella e portata in giro per mezza base.
Vedendo andare via la barella , giunse Maya la quale portava in braccio
2 notebook, una scatola piena di dischi, carte e documenti:
“Sempai ho preso tutto”
“lasciala a me la scatola Maya, tu porta i PC adesso posiamo la
roba nel mio studio ed io mi butto sul divano a dormire un paio d'ore, tu hai
un posto dove dormire?”
“onestamente no Sempai”
“se non hai problemi ho una poltroncina nello studio”
“va più che bene dottoressa e comunque quando si è stanchi si dormirebbe anche sui chiodi”
“allora andiamo”
Mentre le due si dirigevano verso lo studio della Akagi, trovarono
Shigeru e Makoto praticamente distesi sulle poltroncine della sala
d’aspetto fuori dall’infermeria e la dottoressa
prese la parola:
“ecco dove vi eravate cacciati, il maggiore Katsuragi come sta???”
Sigheru con lo sguardo fisso nel vuoto rispose:
“I medici dicono che è stato un mancamento dovuto ad una
forte emozione e che comunque gli basta una bella dormita per
recuperare le forze ed infatti gli hanno dato un letto in infermeria
per riposare.”
La dottoressa Akagi ribadì:
“Misato è stata quella che ha patito più di noi questa storia”
Makoto prese parola:
“e voi come state?”
“Abbastanza bene, adesso andiamo a fare qualche ora di sono e poi inizieremo a lavorare”
“ e la ragazzina?”
“Dorme anche lei e adesso la stanno portando nella camera attigua
al mio studio. Ragazzi fatemi un favore personale, non fatene parola
con nessuno deve rimanere una questione Top Secret, questo vale anche
per te Maya.”
Tutti e tre gli operatori annuirono ormai gli mancavano le forze per dire “OK” o “Roger”.
La dottoressa Akagi congedò i due ragazzi dicendogli di andare a
casa che il loro servizio ora non era più necessario. I due si
avviarono, però furono fermati da Maya:
“scusate ragazzi per prima, non era da me.”
Makoto:
“non preoccuparti ti conosciamo e sappiamo come la pensi su certe cose…. ci si vede, ciao.”
Maya ricambiò il saluto e raggiunse la dottoressa che si era
già avviata. Giunte nello studio, potettero vedere attraverso
una parete a vetro la
cameretta attigua, dove le due infermiere stavano preparando la nuova
arrivata per la notte, infatti gli stavano infilando una camicia da
notte rosa con disegnato sul petto l’immancabile logo della Nerv
e con qualche cuoricino disegnato qua è là. Questo
indumento fece impensierire Ritsuko che disse:
“è la prima volta che vedo un indumento della Nerv un po’ colorato e poco militarista”
Maya rispose:
“valli a capire quelli degli approvvigionamenti”
“Scusa Maya che ore si son fatte??
“ è l’una di notte”
“allora punta la sveglia per le cinque, tanto qui dormono tutti, non
saranno due ore in più o in meno a fare la differenza, dammi una
mano che somministro dell’altro sonnifero alla nostra ospite per
essere sicuri.”
Le due andarono nella cameretta dove le infermiere avevano già
infilato nel letto la ragazza e stavano per finire i preparativi per la
nanna di quest’ultima, quando la dottoressa le interruppe:
“voi andate pure lasciatemi il sonnifero, ho intenzione di dargli un’altra dose, quì finiamo noi.”
Le due si congedarono e se ne andarono.
Maya continuava guardare quel dolce visino dormiente mentre la
dottoressa fece un’altra iniezione nel braccetto della 'ragazza misteriosa' per poi dire:
“Fatto, adesso possiamo andare a dormire anche noi, a proposito
lì sulla sedia c’è la tua giacchetta.”
Maya si destò da quell’ammirare e quando la dottoressa
ripose il braccio lungo il corpicino, automaticamente senza nessun
ordine rimboccò le coperte alla ragazza in modo che non
prendesse freddo, prese la sua giacca e seguì la sempai
andandosene a dormire nello studio.
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